Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: addictwithpcy    01/03/2021    2 recensioni
una os breve dove Levi ed Erwin si dicono per la prima volta "ti amo" tra le carezze
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Erwin Smith, Levi Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La testa di Levi era appoggiata sul grembo di Erwin mentre quest'ultimo gli accarezzava i capelli. Erano seduti sul divano nell'ufficio del comandante intenti a guardare la luna più luminosa del solito quella sera. Ogni tanto il comandante canticchiava una canzone, una volta gli disse che era una ninna nanna che era solito cantargli il padre quando era ancora un bambino. Levi amava i momenti come quelli dove le parole erano poche, quasi nulle, mentre l'affetto ed i piccoli gesti ne facevano da padroni. Non amava farsi toccare e soprattutto farsi vedere vulnerabile come in quel momento, ma con Erwin si sentiva come al sicuro, protetto come non era mai stato nella sua miserabile vita. Si aggiustò, girando il viso dalla finestra al volto di Erwin per osservarlo. I suoi occhi guardavano il cielo, la luna li rendeva ancora più blu e profondi, e un sorriso era stampato sul suo volto. Allungò una mano e con un dito tracciò il contorno delle sue labbra, poi gli accarezzò la guancia e il più alto ci si poggiò sopra chiudendo gli occhi.
"A cosa stai pensando che sorridi così?" gli chiese quasi in un sussurro ma che nella pace di quella sera sembrava quasi che lo dicesse a voce alta.
"A quanto sia stato fortunato nonostante tutto." riaprì di nuovo gli occhi per guardare il viso del ragazzo steso sulle sue gambe. "Ad essere ancora vivo" la mano che prima si trovava nei capelli scese lungo il suo viso, "ad avere te al mio fianco ogni giorno" e continuò il suo percorso lungo il collo "e ad essere l'uomo che sta al tuo fianco, anche se non ti merito e non ti meriterò mai" la mano si fermò sul punto dove si trovava il suo cuore,
Levi lo guardò fisso negli occhi, l'altra mano che si poggiò su quella di Erwin sul suo petto. "Non dire stronzate, lo sai che non è vero. Non riesco a capire come una persona intelligente come te certe volte dica cose così stupide." Si mise a sedere, ora i suoi occhi erano alla stessa altezza di quelli dell'altro. Entrambe le sue mani si poggiarono ai lati del viso del comandante. "Se non fosse stato per te al momento sarei morto, o starei ancora vivendo quella merda di vita nei sotterranei. Se non fosse stato per te io non sarei stato niente se non uno scarto, un qualcosa che persino la morte si rifiutava di prendere. Se proprio vogliamo metterla su questo piano quello a non meritarti sono io, tu che mi hai dato tutto ed io che non riesco nemmeno a darti tutto ciò che meriteresti. Quindi finiscila di dire stronzate, finiscila di dire che non mi meriti e tutto quelle merdate così. Ti amo e ti amerò sem-" Levi si bloccò all'improvviso.
Mai prima di quel momento aveva avuto il coraggio di dirgli quelle parole così semplici ma così profonde. Gli occhi di Erwin si spalancarono e rimase senza parole, non se lo aspettava e da quanto vedeva nemmeno Levi stesso si aspettava di dirle.
"I-io, voglio dire, hai capito insomma" disse Levi rosso in viso non sapendo come comportarsi. Abbassò le mani e si girò guardando verso la finestra, la luna accentuava ancora di più il suo rossore. Sentì Erwin muoversi al suo lato per poggiarsi con la testa sulla sua spalla e poi la sua risata impregnò tutta la stanza rompendo il silenzio che si era creato. "Anche io ti amo Levi, e sei proprio carino quando sei imbarazzato." "Erwin, che cazz- smettila!" si girò di colpo verso di lui e venne stretto tra la sue braccia.
Sorrise e ricambiò la stretta, all'inizio debolmente e poi lo strinse con tutta la forza che aveva in corpo sperando che potesse trasmettere tutto ciò che stava provando in quel momento.
Si staccarono dopo un po' solo per guardarsi negli occhi e sorridersi.
"Smettila di guardarmi in quel modo" disse Levi tirandogli una guancia.
"Non posso farci niente se sei bellissimo."
"Erwin smettila per favore, non posso sopportare un ulteriore imbarazzo" e si nascose col volto nel petto del comandante ritornando stesi e con la mano del biondo che accarezzava la schiena del corvino. E Levi si addormentò sotto quelle carezze godendo di una notte di sonno tranquilla dopo molto, troppo tempo. Ed Erwin fu più che felice di poterlo stringere tra le sue braccia e stenderlo nel suo letto per farlo stare al caldo tra le coperte e le sue braccia.
"Buonanotte Levi, ti amo" e purtroppo Erwin si addormentò quasi nell'istante in cui si stese per poter vedere e sentire Levi rigirarsi tra le sue braccia ed essere ad un soffio dal suo viso, le sue braccia strette al suo corpo addormentato, mentre sussurrò di nuovo quelle parole.
"Ti amo anche io Erwin."
   
 
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