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Autore: Elune    02/03/2021    0 recensioni
Jackie Burkhart non tornava a Point Place da anni, in seguito ad una chiamata inaspettata della sua amica Donna decide di tornare per due settimane. Jackie ha paura di rivedere il suo ex, verso il quale prova ancora qualcosa, Steven Hyde. Due settimane sono poche e Jackie sa che presto dovrà ritornare al suo lavoro, a Chicago.
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[That \'70s Show]Fanfiction sulla serie tv "That '70s Show"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era assurdo pensarci ora, con Fez che continuava a parlarmi come se non fosse mai successo e Steven che ci osservava senza dire nulla. 

Come dovevo comportarmi? Lo aveva detto agli altri o ero l'unica a saperlo?

Decisi di fare finta di niente, d'altronde non riuscivo a pensare a Fez quando sentivo lo sguardo di Steven addosso. 

Avrei voluto guardarlo anche io, guardare come questi quattro anni avevano cambiato lievemente i suoi tratti, rendendoli più adulti. Sentivo la schiena bruciare sotto il suo sguardo ma non potevo girarmi, o forse... Potevo? 

Mi girai lentamente e gli chiesi -E tu Hyde? Hai ancora il negozio di dischi?- Il tono della mia voce non lasciò minimamente trapelare l'agitazione che in realtà provavo anche solo nel dire quelle poche parole. 

Steven si tolse gli occhiali e li poggiò sul tavolo, si passò una mano tra i capelli e iniziò a parlare del negozio, sentivo cosa diceva ma non stavo davvero ascoltando, beandomi della sua voce e potendo finalmente osservarlo. 

Aveva i capelli più lunghi e provai l'impulso di toccarli, la mascella era più definita e quando fece un sorrisetto, che mi tolse il respiro, gli si formarono delle piccole rughette attorno agli occhi, i suoi bellissimi occhi blu. Il fisico era asciutto, aveva le spalle leggermente più ampie e le gambe più lunghe, anche la voce era cambiata, un po' più profonda. 

Finì il discorso e cercai di concentrarmi, si aspettava una risposta, ma non avevo capito granché.Nel momento in cui provai a rispondere, cercando di non fare la figura dell'idiota, Donna entrò nel seminterrato. -Jackie! Sei arrivata!- 

Non feci in tempo ad alzarmi che la mia amica mi si buttò addosso, mi strinse forte e ricambiai l'abbraccio. -Donna, come sei cambiata!- Anche lei aveva un aspetto più adulto, era dimagrita e i suoi capelli non erano più lunghi e biondi come quattro anni fa, li aveva tagliati corti ed erano di nuovo del suo colore naturale, rosso tendente all'arancione, stava molto bene.

Donna si mise a ridere-Anche tu sei cambiata.- fece spostare Fez e si sedette vicino a me.-Allora Jackie, sono uhm... Quattro anni? Come ti sembra tornare a casa?- -Come mi sembra? Beh non è cambiato un granché, però sono contenta, mi siete mancati tanto.- Donna fece un grande sorriso a questa mia affermazione, poi sembrò pensarci su e il sorriso sparì.-Jackie... Perché sei andata via?- Mi sembrò di vedere Steven agitarsi a queste parole, ma forse era solo una mia impressione. -Sei sparita dalla città, non abbiamo mai ricevuto una chiamata, una lettera, niente. Poi all'improvviso ti vediamo in televisione, hai realizzato il tuo sogno e questo mi rende felice per te, davvero. Ma non abbiamo mai avuto una spiegazione.- continuò Donna.

Guardai per un istante Fez, lui abbassò subito lo sguardo. Presi questo gesto come una conferma del fatto che gli altri non sapessero di Fez e del motivo per cui ci eravamo lasciati. 

-Io... Avevo bisogno di tempo per me stessa.- Tagliai corto, ma vedendo che questa risposta non sembrava bastare, continuai -Ho cercato di migliorarmi come persona, ho iniziato una bella carriera e semplicemente non mi sentivo mai pronta a tornare, mi dispiace di non aver mai chiamato...Possiamo lasciarci il passato alle spalle?- provai, con un timido sorriso. 

Donna mi sorrise e mi abbracciò di nuovo -Ma certo, però non sparire mai più.- mi disse sospirando. -Ehi, che succede?- Disse Eric che era appena entrato nel seminterrato. 

-Oh ciao Jack...JACKIE!- Eric guardò prima me, poi Steven e poi di nuovo me. -Forman, hai forse dimenticato di dirmi qualcosa?- disse Steven con un tono seccato. -Cosa? Qualcosa? No, non mi sembra, ma... Ehi!Guarda, è arrivata Jackie.- disse velocemente Eric facendo una strana risata, sembrava nervoso.

Continuava a guardare Donna,cercando un suo appoggio, ma lei non riusciva a smettere di ridere.Non capivo il senso di questa strana conversazione, dovevo aver saltato qualche passaggio. Eric si avvicinò a Donna e le diede un veloce bacio sulla testa, poi si mise a sedere su una poltrona.

Sembrava di essere tornati negli anni '70, quando ci riunivamo tutti insieme in questo seminterrato a fumare nel cerchio. Mancava solo... -Ehi Kelso!- disse Fez, vedendo entrare Michael in quel momento. 

-Ragazzi,non avete idea di quel che mi è successo.- disse Michael, sedendosi sul bracciolo del divano vicino a Fez. -Scommetto che quello che è successo a noi è più interessante.- Disse Donna ridacchiando. -No Donna, ti assicuro che quel che è successo a me è pazzesco.- -Più pazzesco di Jackie che torna a Point Place?- Disse Eric, facendo ridere gli altri. -Beh no, Jackie che torna a Point Place è decisamente più assurdo, ma cosa c'entra lei ora?- disse Michael,facendo ridere ancora di più gli altri. Beh almeno lui era rimasto sempre lo stesso. -Ragazzi, perché ridete?- Disse Kelso non capendo il motivo di tanta ilarità. -Beh perché lei è qui, idiota.- Disse Donna indicandomi. 

Michael mi guardò e si alzò in piedi gridando -OH MIO DIO, MA E' JACKIE!- mi alzai anche io per salutarlo -Ciao Kels...- Non mi fece finire di parlare che mi prese in braccio,sollevandomi da terra di parecchi centimetri, avevo sempre amato la nostra grande differenza di altezza, mi faceva sentire una piccola bambolina. 

-JACKIE, SEI TORNATA!- Continuava a urlare Kelso mentre mi teneva in braccio. -Michael! Il mio orecchio.- Dissi ridacchiando. Mi posò di nuovo a terra, quando mi girai per tornare a sedermi vidi Steven che guardava Michael con uno sguardo che non riuscivo a decifrare.

 Adesso eravamo al completo e sentivo come se il cuore potesse scoppiarmi nel petto dalla felicità, mi erano mancati tanto e me ne rendevo conto solo in quel momento. Quando ero a Chicago ero sempre impegnata e non mi capitava mai di pensare a ciò che avevo lasciato a Point Place, ma adesso che ero tornata non sapevo se sarei riuscita a lasciarmi di nuovo tutto alle spalle.

-Vi devo ancora raccontare cosa mi è capitato.- Disse Michael tutto eccitato. -Stavo facendo un giro, quando ad un tratto ho visto un ragazzino correre e buttare un sacchetto marrone dietro un cespuglio,poi il ragazzino ha ricominciato a correre e la polizia lo stava inseguendo, poi lo hanno preso e lo hanno messo in una volante. A quel punto ero curioso, così quando lo hanno portato via sono andato a recuperare il sacchetto e... Guardate qua!- disse tutto felice mentre tirava fuori un sacchetto e ci mostrava il suo contenuto, era pieno di marijuana. 

-Accidenti Kelso, allora ogni tanto sei utile anche tu.- Disse Steven ridendo prendendogli il sacchetto dalle mani.-Cavolo, quanta roba è?- Disse Eric con un grosso sorriso stampato sulla faccia. -Abbastanza da mandarci fin sulla luna al tuo addio al celibato.- Disse Steven, poi guardando l'occhiataccia che Donna gli riservò aggiunse -Beh, puoi prenderla anche per il tuo addio al nubilato se vuoi.- Donna si allungò verso di lui e gli diede un pugno sul braccio -Ahia! E va bene mammina, ci andremo piano.- Disse allora Steven. 

-Oh ragazzi, fate ancora queste cose? Pensavo fosse acqua passata, roba da ragazzini.- dissi io ridacchiando. -Beh Jackie, provala e vediamo se è roba da ragazzini.- Mi provocò Steven. Mi posò una mano sul ginocchio e continuava a fissarmi, uno strano calore cominciò ad espandersi dalla zona in cui mi toccava,salendo sempre più su e credo che fu lì che decisi che gli avrei concesso qualsiasi cosa, purché continuasse a guardarmi come stava facendo e che non togliesse la mano dal mio ginocchio. 

Gli altri osservavano con curiosità la scena e mi risvegliai dalla trance che il suo tocco mi aveva provocato -Non mi tiro indietro, Hyde.- dissi con un sorrisetto. Il mio ovviamente era un bluff, e speravo che lo fosse anche il suo. Non avremmo fatto il cerchio ora, giusto?

 

Eravamo in cerchio e mi sentivo la testa leggera.

Sentivo Donna ridacchiare accanto a me mentre continuava a fissare il suo anello di fidanzamento. -Il matrimonio è tutto un imbroglio del governo,amico.- Disse Hyde guardando Eric

-Governo, che parola buffa, sembra il nome di uno strano animale.- rispose Eric ridendo. 

-Secondo voi riuscirei a mangiare un intero barattolo di peperoncini?- chiese Michael. 

-A me piacciono i matrimoni.- Disse Fez felice. 

-Il mio anello è enoooorme.- Esordì Donna continuando ad osservare il suo dito. 

-Sono cosi felice di stare qua con voi ragazzi.- dissi io,cercando di fermare la stanza che continuava a girare. 

-Il governo vuole controllarci ti dico, è per questo che esistono i matrimoni,gli ospedali e i fast food.- Continuò Hyde. 

-Un animale molto buffo,con le corna e la coda... E anche una proboscide.- Rise Eric, probabilmente immaginando un'animale del genere. 

-Io credo che potrei mangiarlo, anzi, vado subito a prenderlo.- Disse Michael uscendo dal cerchio. 

-C'è la torta, il ricevimento, la torta, la musica, la torta... La torta è al cioccolato, vero?- chiese Fez guardando Eric e poi Donna. 

-E' cosi grande che posso specchiarmici. Guardate!- Disse Donna mettendosi il dito davanti la faccia. 

-La stanza sta giraaaaaando, come faccio a fermarla?- domandai a Steven che mi guardò e si mise a ridere insieme a me. -Potresti non muovere la testa, forse la stanza si ferma.- E scoppiai a ridere perché non mi ero resa conto di muovere la testa. 

-AAAAH, IL GOVERNO MI INSEGUE, VUOLE LA SUA PROBOSCIDE INDIETRO.- Urlò Eric spaventato, per poi fermarsi di colpo e ricominciare a ridere. 

-Ho preso i peperoncini, ora li mangio tutti d'un fiato ragazzi.- Disse Michael che era appena rientrato nel cerchio con il barattolo di peperoncini. 

-No, sul serio, è al cioccolato?- chiese di nuovo Fez guardando male sia Donna che Eric. 

-Mi pesa la mano per quanto è grande.- riprese Donna. 

Io guardavo Steven, Dio, era così bello. Dovevo dirglielo subito, ma... Era una buona idea?

No

Era un'ottima idea! Però forse era la marijuana a convincermi di ciò. Al diavolo, glielo avrei detto.

-Hyde, io penso che...-

-AAAAAAH- l'urlo di Michael mi risvegliò da ciò che stavo per fare. Aveva realmente ingoiato un barattolo di peperoncini e ora la sua faccia era completamente rossa.

-PRENDETE DEL LATTE!- urlai. 

Eric corse al piano di sopra mentre Donna cercò di far sputare a Michael un po' di peperoncini. Eric tornò con il latte e dopo averlo bevuto Michael si sentì meglio. -Ve lo avevo detto che ci sarei riuscito.- Disse ridendo Michael. -IDIOTA!- esclamammo tutti insieme.

La serata era stata divertente, ma si era fatto tardi. Eric e Donna furono i primi ad andare via, seguiti da Fez e poi da Michael. Rimasi sola con Steven. 

-Allora...- Disse Steven guardandomi. -Allora...-ripetei io. -Cosa stavi per dirmi?- Lo guardai confusa e lui aggiunse -Prima, nel cerchio. Stavi dicendo "Hyde, io penso che..." e poi Michael si è mangiato i peperoncini.- -Oh, quello.- Lui mi sorrise e io non sapevo cosa dire. Non potevo dirgli quello. 

-Hyde, io penso che... avevi ragione. Non è una cosa da ragazzini, è stato divertente.- Dissi, facendo un mezzo sorriso. -Ah. Beh, sono contento che ti sia divertita.- Disse, e sembrava... Deluso? -Stai in hotel o...?- Mi chiese all'improvviso. -Cosa? Oh, si. Sto in hotel.- -Ah,beh se avessi saputo che tornavi, non so, avrei potuto trovarti un posto.- -Grazie per il pensiero Hyde, ma non importa... Anzi, è meglio che vada.- -Beh, allora buonanotte Jackie.- -Buonanotte...-

Prima che potessi andarmene lui si avvicinò a me e senza darmi il tempo di realizzare cosa stesse facendo che mi abbracciò. 

Rimasi pietrificata sul posto, si era piegato un po' e avevo il viso nell'incavo del suo collo, il suo profumo mi inebriava e sentivo di nuovo come se la stanza stesse girando, ma stavolta non c'entrava la marijuana. 

Poggiai piano le mani sulla sua schiena e speravo che lui non sentisse il rumore del mio cuore che batteva all'impazzata. Mi strinse a sé e disse piano -Mi sei mancata, Jackie.-.

 

Andai via e mentre tornavo in hotel non potevo fare a meno di pensare a tutto ciò che era successo, ed era solo il primo giorno. In tutti questi anni non avevo mai pensato a Steven, me lo ero imposta. Poi era bastata la chiamata di Donna, il pensiero che sarei tornata, che lo avrei rivisto, e tutto il lavoro di questi anni aveva iniziato a cedere. E ora, dopo averlo visto, dopo averci riso insieme, dopo il suo tocco, il suo abbraccio... Era come se questi anni non fossero mai passati. 

E anche stanotte, come da due mesi a questa parte, mi sarei addormentata pensando a Steven Hyde.

 

Angolo Autore

Ciao a te che sei arrivato fin qua!

Mi dispiace se i capitoli sono un po' brevi, ma sono solo l'introduzione a quella che poi sarà la vera storia. 

Ho cercato di ricreare il cerchio il più possibile simile a quello della serie e vi confesso che mi sono divertita tantissimo a scriverlo :')

Se la storia vi piace potete supportarla magari consigliandola ai/alle vostr* amic*? Ma basta anche una piccola recensione, ne sarei davvero felice! 

Vi ricordo che la storia è presente anche su Wattpad con lo stesso titolo, il nome autore è EluneLovegood

Per questo capitolo ho provato a usare la suddivisione che utilizzo per wattpad, fatemi sapere se preferite la storia divisa in questo modo o con il testo unico.

Ci vediamo al prossimo capitolo, nel frattempo enjoy la torta e attenti al governo! LOL

Ciaoooo *Saluta con la manina*

 

   
 
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