La
storia di Anita Sierra, morta, a detta
dell’ispettrice, a causa di un’operazione tardiva,
appare alquanto surreale
agli occhi del professore che non riesce a comprendere cosa possa mai
collegare
la sua persona alla prematura scomparsa della ragazzina.
Sergio
la osserva in silenzio mentre minaccia
il gruppo di far esplodere l’edificio, e riconosce in lei dei
visibili segni di
pazzia. Alicia ha problemi seri e la sua mente immagina cose assurde
che
probabilmente sono frutto della sua stessa follia.
Inutile
tentare di farla ragionare; essendo
poco lucida, agisce sulla base di ricordi che le impediscono di
comprendere
che, semmai la bambina fosse morta per un ritardo
dell’operazione, era per via
delle prenotazioni e non per colpa di un giovane la cui colpa era stata
solo
ritrovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
E
così, Marquilla consapevole che Sierra ha
tra le mani un ordigno pericoloso, non vuole rischiare che i suoi amici
lì
presenti possano passare dei guai. Evita, perciò, di parlare
chiudendosi nel
suo silenzio tombale, mentre il suo cervello lavora il più
rapidamente
possibile ad una via di fuga.
Marsiglia
e Nairobi, invece, non mollano la
presa. Anzi sono addirittura convinti che quella sia una bomba finta e
che l’ispettrice
li stia ingannando.
Per
tale ragione, nessuno dei due abbassa l’arma,
spazientendo Alicia.
“Vi
ho detto di togliere le pistole di mezzo.
Siete deficienti? Volete davvero morire?” – gli
tuona contro, abbandonando per
un istante l’apparente ed inquietante tranquillità
mostrata sino a pochi
secondi prima.
“Non
ti crediamo! Non ci prenderai di nuovo
in giro” – controbatte Nairobi, riferendosi al
tranello che le fu giocato
quando fu sparata dal cecchino.
Ma
ecco un ulteriore cambio d’umore della
donna. Inizia a ridere fragorosamente, alimentando l’astio
dei due Dalì nei
suoi riguardi – “Volete davvero mettermi alla
prova? Sappiate che non mi faccio
scrupoli di nulla. A me basta uscire da qui, mettermi al riparo e poi
boom”
“Chi
ti dice che noi rimarremmo qui?
Fuggiremmo anche noi ovviamente” – le fa notare
Marsiglia.
“Non
fareste in tempo ad uscire, ho legato
per benino il professore a quella sedia. Ci impiegherete, secondo i
miei
calcoli, almeno due, tre minuti a liberarlo. Questo è un
buon vantaggio per me,
non credi?” – il ghigno malvagio di Sierra fa
rabbrividire i presenti, compreso
Antoñanzas.
Poi aggiunge - “A meno che vogliate
mollare qui il professore per salvarvi la pelle”
“Maledetta”
– ringhia Nairobi, mentre la rabbia sembra volerle esplodere
dal petto
malconcio. Così, non si trattiene più e le getta
addosso tutto il fango
possibile ed immaginabile, manifestandole a parole il suo disprezzo
– “Tu stai
per avere un bambino e hai osato approfittare del mio, per i tuoi
loschi scopi.
Che razza di genitore pensi di essere? Fossi in quella creatura,
scapperei via
appena possibile. Peccato che sia un’innocente a cui il
destino ha riservato un
indegna mamma! A mio avviso, meriteresti di andare
all’inferno”
“Nairobi,
calmati” – la richiama il professore, che
finalmente riprende parola. La guarda
lasciandole intendere di non andare oltre perché Alicia
è un pericolo. Esattamente
come l’oggetto che ha tra le mani, l’ispettrice
è una bomba ad orologeria.
Alicia
sbuffa per chissà quale ragione e aggiunge –
“Che noiosa che sei! Tu vendevi
pasticche e utilizzavi Axel come fosse un mulo e vieni a dire a me che
io
meriterei l’inferno! Mi fai pena, zingarella”
– la sua cattiveria è oltremisura
ed è l’ennesimo sparo che viene mosso contro il
cuore ferito di Nairobi.
Eppure
è proprio allora che Alicia fa una proposta ai limiti della
follia.
“Però
sappi che ho deciso di essere buona con
voi due! Risparmio le vostre vite, se mi lasciate il
professore”
Marsiglia
e la Jimenez si guardano increduli – “Ci credi
così idioti?” – le dice
l’uomo,
intuendo che Nairobi è fuori di se dopo le
crudeltà pronunciate dall’ispettrice.
Preoccupato che l’amica possa compiere qualche gesto
inconsueto, le toglie
dalla mano la pistola.
“Che
cazzo fai?”
“Tranquilla,
è per il tuo bene. fidati”
“Io
vi propongo la libertà e voi parlate tra di voi ignorandomi?
Bene, io sono buona
e voi ne approfittate. Allora cambio di programma”
– Sierra ha il suo ostaggio però
c’è qualcosa riguardante Nairobi rimasto
in sospeso che vuole chiudere. Quindi si gioca l’ennesimo
asso nella manica,
volto a schiacciare gli avversari.
“Visto
che continuo ad essere compassionevole, voglio mettere la parola fine
ad una
storia passata che non mi va giù e che ho sopportato troppo
a lungo”
“Alicia,
se riguarda Anita io…” – interviene
Sergio.
“Zitto!
Non sei degno di pronunciare il suo nome” – lo
sguardo folle dell’ispettrice
pietrifica il professore che si zittisce.
Ed
è allora che Sierra torna ad occuparsi di Nairobi.
“Agata,
so che ti chiami così. Proprio a te faccio la proposta
migliore. Se ti dicessi
come riavere tuo figlio?”
Fare
sempre perno sulla fragilità di una mamma che soffre per la
lontananza dal suo
bambino è da vili e Alicia si mostra senza pietà
riaprendo per la seconda volta
quel discorso.
Ma
stavolta la rapinatrice non cede, seppure il desiderio sarebbe
più grande di
ogni cosa.
“Faremo
uno scambio, pensaci bene. Axel, in cambio di Sergio Marquilla. Che te
ne
pare?”
La
Jimenez è in silenzio, le tremano le mani, come se
l’odio verso di lei le
ribollisse dentro il corpo.
“Tu
non hai un briciolo di umanità! Credi sia così
facile scambiare due esseri
viventi per un tuo interesse? Pensi che giocare con i sentimenti degli
altri
sia normale? Come osi nominare mio figlio, dopo averlo usato per i tuoi
piani?
Come osi propormi una follia simile?” – la gitana
ha trattenuto il pianto
troppo a lungo ed ora le lacrime sono inarrestabili. Scivolano e le
solcano il
viso, senza darle modo di respirare.
E
Nairobi ancora debilitata dalle operazioni, non può
azzardare nulla.
“Nairo,
calmati, per favore” – Sergio, in pena per lei,
cerca di darle sostegno con lo
sguardo.
“Beh,
ammetto che ipotizzavo questa reazione da parte tua. Però,
fossi in te metterei
da parte il rancore! Anzi, vuoi sapere come ho fatto a trovarlo e a
convincerlo
a stare al gioco?”
“Come?”-
a domandarlo è Marsiglia, visto che la compagna di squadra
fatica ad
esprimersi.
“Calmati,
Nairo! Ti potresti sentire male, non sei nello stato
migliore” – le dice ancora
il professore – “Non lasciarti prendere dalla
rabbia. Non farti raggirare…tu
sei forte e non cedi alle provocazioni…non farlo”
– continua l’uomo.
“Taci”
– gli tuona contro Alicia, decidendo di ricorrere ad altri
mezzi.
Prende
una corda simile a quella utilizzata per legare l’uomo alla
sedia e gli tappa
la bocca.
“Torniamo
a noi, cara mia!” – ignorando ancora le due pistole
puntate contro la sua
persona, Alicia rivela un dettaglio agghiacciante
sull’identità del marito
defunto.
“Qual
è il nome del papà di Axel?”
“A
te che importa!”
“Probabilmente
perché è lo stesso nome di quello del bambino che
porto in grembo”
Di
fronte a tale rivelazione, i tre della Banda restano allibiti.
“Non
può essere! Stai mentendo” – dice
Nairobi.
“German,
giusto?”
Agata
sente il cuore rallentare il suo battito di fronte a quella
rivelazione. È
Marsiglia a sussurrarle – “Non fidarti. Potrebbe
essere anche un tranello, come
suo solito”
“No!”
– esclama Alicia, zittendo l’uomo dopo averlo
sentito – “Io non mento su queste
cose. German era un uomo molto sensibile alla bellezza delle donne, un
grande
amante sicuramente. E ti darò la prova
finale…aveva una voglia sul braccio
destro. Così ora sai anche il perché ho puntato
te, perché non ho avuto
scrupoli a voler colpire la prima fidanzata di mio marito, quella da
cui lui ha
avuto il primo figlio”
Le
gambe di Nairobi cedono e il respiro diventa sempre più
rapido e faticoso.
Aggrappata
al braccio di Marsiglia, rivive tutta la sua giovane vita e il momento
in cui
il papà di Axel la mollò senza motivo,
distruggendo ogni desiderio futuro.
“Ti
odiavo, sì! Ti odio ancora perché lui continuava
a tirarti in ballo da quando
venne a sapere che eri tra i rapinatori della Zecca. Io pensai, devo
eliminarli
tutti. Devo eliminare Sergio, devo eliminare
Agata…”
“Come
mai solo ora esci allo scoperto?” – chiede
Marsiglia, alquanto scioccato.
“Perché
sto cercando di ottenere la sua fiducia e dirle la verità
è l’unico modo.
Quindi se ti dico che ti farò riavere tuo figlio, non mento.
A patto che tu…” –
precisa l’ispettrice, indicando il professore –
“Mi lasci lui”
Scossa
da quanto appena scoperto, Nairobi si accovaccia a terra e resta in
silenzio.
“Consiglio
vivamente al tuo amico di portarti da qualche medico, so che il
professore ha
conoscenze nei paraggi e di farlo in fretta, altrimenti se lei
morirà non sarà
certamente colpa mia” -
con estrema
freddezza, Alicia volta le spalle ai due rapinatori e torna a sedersi
di fronte
a Sergio.
Senza
battere ciglio, ignora la sofferenza di Nairobi mortificata e colpita
al cuore
nella maniera più crudele possibile.
“Hai
bisogno di cure” – spiega Marsiglia.
“Non
osare lasciare il professore solo con questa pazza”
“Nairo,
lei ci sta ingannando…perché ci vuole morti
tutti. Sa come farti piegare e
ci sta riuscendo,
ma è anche vero che tu
non sei nel pieno delle forze”
“Non
cederò, posso farcela”
Ma gli occhi di Sergio parlano chiaro.
“Il
professore è d’accordo” –
senza esitare, l’uomo dei Dalì prende in braccio
la
compagna e nonostante le sue ribellioni la conduce
all’esterno.
“Bene,
siamo di nuovo soli. Finalmente…” –
ridacchiando, afferra il walkie talkie posto
sulla scrivania e comunica con la banda all’interno della
Banca di Spagna -
“Salve miei cari nemici, sono Alicia
Sierra. Ho come ostaggio il vostro amato professore. Ritenetevi
fortunati che
non lo abbia ancora fatto secco…ops..dimenticavo. mi
dispiace per Nairobi ma
era di troppo, andava eliminata. Buon proseguimento allora, tanto
sappiamo bene
che vivi da lì non ne uscirete più”
– fiera dell’ennesima cattiveria, tra cui
l’inventata
morte della Jimenez, Alicia torna ad interrogare Sergio.
La
sua voce fa tremare la squadra dei Dalì.
Bogotà
avverte un tonfo al cuore e sente le gambe cedergli.
“Non
sarà vero, non può essere, cazzo!”
– esclama furioso Palermo.
“Dobbiamo
uscire da qui, subito” – propone Stoccolma.
“Ma
come?” – chiede Helsinki, agitato.
“Va
trovato il punto debole di Sierra” – sostiene
deciso Rio.
“E
quale sarebbe?” – domanda Denver, nel panico
più totale.
“Le è morto il marito, è incinta, ma
soprattutto…è ricercata dalla Polizia”
–
spiega Lisbona, aggiornata sulle ultime vicende, avendo avuto a che
fare
proprio con l’ex ispettrice.
“Dovremmo
fare qualcosa di molto molto folle allora! ”- aggiunge Tokyo
con un’idea in
mente.
“Parla”
– la esorta Bogotà.
“Qualcosa
che va contro i nostri principi, contro tutto quello in cui crediamo e
per cui
abbiamo lanciato missili contro la Polizia!”
“Cosa
vuoi dire non ti capisco” – Palermo è
confuso ma anche pronto ad agire senza
più dubbi e perplessità.
“La
Polizia cerca Alicia, giusto? Dobbiamo
fare
in modo che la trovino e l’arrestino. Diciamo..uno
scambio!”
“Mente
geniale” – commenta Rio, sorridendole come ai
vecchi tempi.
“Aspettate,
c’è un problema! Se la Polizia trova Sierra, trova
anche Sergio” – precisa Denver.
Che
casino! Ormai la situazione sta precipitando e le speranze di uscire
sani e
salvi dalla Banca diventa un miraggio.
Riusciranno
i Dalì a salvarsi?