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Autore: Ivy001    02/03/2021    1 recensioni
Se la quarta serie non fosse finita con la morte di Nairobi? Se Gandia fosse stato freddato alle spalle o anche solo attecchito con un colpo alla gamba, prima di compiere quell'atto atroce? Come sarebbe proceduto il colpo se Lisbona fosse stata liberata e ricondotta dal Professore, anziché entrare nella Banca dai suoi compagni?
Tanti SE ... e mi piace immaginare che le cose siano andate davvero come nella mia fantasia.
Quindi partirò proprio da lì, da quando il fanatico Capo della sicurezza della Banca di Spagna, è prossimo a far fuori Nairobi.
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La storia di Anita Sierra, morta, a detta dell’ispettrice, a causa di un’operazione tardiva, appare alquanto surreale agli occhi del professore che non riesce a comprendere cosa possa mai collegare la sua persona alla prematura scomparsa della ragazzina.

Sergio la osserva in silenzio mentre minaccia il gruppo di far esplodere l’edificio, e riconosce in lei dei visibili segni di pazzia. Alicia ha problemi seri e la sua mente immagina cose assurde che probabilmente sono frutto della sua stessa follia.

Inutile tentare di farla ragionare; essendo poco lucida, agisce sulla base di ricordi che le impediscono di comprendere che, semmai la bambina fosse morta per un ritardo dell’operazione, era per via delle prenotazioni e non per colpa di un giovane la cui colpa era stata solo ritrovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

E così, Marquilla consapevole che Sierra ha tra le mani un ordigno pericoloso, non vuole rischiare che i suoi amici lì presenti possano passare dei guai. Evita, perciò, di parlare chiudendosi nel suo silenzio tombale, mentre il suo cervello lavora il più rapidamente possibile ad una via di fuga.

Marsiglia e Nairobi, invece, non mollano la presa. Anzi sono addirittura convinti che quella sia una bomba finta e che l’ispettrice li stia ingannando.

Per tale ragione, nessuno dei due abbassa l’arma, spazientendo Alicia.

“Vi ho detto di togliere le pistole di mezzo. Siete deficienti? Volete davvero morire?” – gli tuona contro, abbandonando per un istante l’apparente ed inquietante tranquillità mostrata sino a pochi secondi prima.

“Non ti crediamo! Non ci prenderai di nuovo in giro” – controbatte Nairobi, riferendosi al tranello che le fu giocato quando fu sparata dal cecchino.

Ma ecco un ulteriore cambio d’umore della donna. Inizia a ridere fragorosamente, alimentando l’astio dei due Dalì nei suoi riguardi – “Volete davvero mettermi alla prova? Sappiate che non mi faccio scrupoli di nulla. A me basta uscire da qui, mettermi al riparo e poi boom”

“Chi ti dice che noi rimarremmo qui? Fuggiremmo anche noi ovviamente” – le fa notare Marsiglia.

“Non fareste in tempo ad uscire, ho legato per benino il professore a quella sedia. Ci impiegherete, secondo i miei calcoli, almeno due, tre minuti a liberarlo. Questo è un buon vantaggio per me, non credi?” – il ghigno malvagio di Sierra fa rabbrividire i presenti, compreso Antoñanzas. Poi aggiunge - “A meno che vogliate mollare qui il professore per salvarvi la pelle”

“Maledetta” – ringhia Nairobi, mentre la rabbia sembra volerle esplodere dal petto malconcio. Così, non si trattiene più e le getta addosso tutto il fango possibile ed immaginabile, manifestandole a parole il suo disprezzo – “Tu stai per avere un bambino e hai osato approfittare del mio, per i tuoi loschi scopi. Che razza di genitore pensi di essere? Fossi in quella creatura, scapperei via appena possibile. Peccato che sia un’innocente a cui il destino ha riservato un indegna mamma! A mio avviso, meriteresti di andare all’inferno”

“Nairobi, calmati” – la richiama il professore, che finalmente riprende parola. La guarda lasciandole intendere di non andare oltre perché Alicia è un pericolo. Esattamente come l’oggetto che ha tra le mani, l’ispettrice è una bomba ad orologeria.

Alicia sbuffa per chissà quale ragione e aggiunge – “Che noiosa che sei! Tu vendevi pasticche e utilizzavi Axel come fosse un mulo e vieni a dire a me che io meriterei l’inferno! Mi fai pena, zingarella” – la sua cattiveria è oltremisura ed è l’ennesimo sparo che viene mosso contro il cuore ferito di Nairobi.

Eppure è proprio allora che Alicia fa una proposta ai limiti della follia.

 “Però sappi che ho deciso di essere buona con voi due! Risparmio le vostre vite, se mi lasciate il professore”

Marsiglia e la Jimenez si guardano increduli – “Ci credi così idioti?” – le dice l’uomo, intuendo che Nairobi è fuori di se dopo le crudeltà pronunciate dall’ispettrice. Preoccupato che l’amica possa compiere qualche gesto inconsueto, le toglie dalla mano la pistola.

“Che cazzo fai?”

“Tranquilla, è per il tuo bene. fidati”

“Io vi propongo la libertà e voi parlate tra di voi ignorandomi? Bene, io sono buona e voi ne approfittate. Allora cambio di programma” – Sierra ha il suo ostaggio  però c’è qualcosa riguardante Nairobi rimasto in sospeso che vuole chiudere. Quindi si gioca l’ennesimo asso nella manica, volto a schiacciare gli avversari.

“Visto che continuo ad essere compassionevole, voglio mettere la parola fine ad una storia passata che non mi va giù e che ho sopportato troppo a lungo”

“Alicia, se riguarda Anita io…” – interviene Sergio.

“Zitto! Non sei degno di pronunciare il suo nome” – lo sguardo folle dell’ispettrice pietrifica il professore che si zittisce.

Ed è allora che Sierra torna ad occuparsi di Nairobi.

“Agata, so che ti chiami così. Proprio a te faccio la proposta migliore. Se ti dicessi come riavere tuo figlio?”

Fare sempre perno sulla fragilità di una mamma che soffre per la lontananza dal suo bambino è da vili e Alicia si mostra senza pietà riaprendo per la seconda volta quel discorso.

Ma stavolta la rapinatrice non cede, seppure il desiderio sarebbe più grande di ogni cosa.

“Faremo uno scambio, pensaci bene. Axel, in cambio di Sergio Marquilla. Che te ne pare?”

La Jimenez è in silenzio, le tremano le mani, come se l’odio verso di lei le ribollisse dentro il corpo.

“Tu non hai un briciolo di umanità! Credi sia così facile scambiare due esseri viventi per un tuo interesse? Pensi che giocare con i sentimenti degli altri sia normale? Come osi nominare mio figlio, dopo averlo usato per i tuoi piani? Come osi propormi una follia simile?” – la gitana ha trattenuto il pianto troppo a lungo ed ora le lacrime sono inarrestabili. Scivolano e le solcano il viso, senza darle modo di respirare.

E Nairobi ancora debilitata dalle operazioni, non può azzardare nulla.

“Nairo, calmati, per favore” – Sergio, in pena per lei, cerca di darle sostegno con lo sguardo.

“Beh, ammetto che ipotizzavo questa reazione da parte tua. Però, fossi in te metterei da parte il rancore! Anzi, vuoi sapere come ho fatto a trovarlo e a convincerlo a stare al gioco?”

“Come?”- a domandarlo è Marsiglia, visto che la compagna di squadra fatica ad esprimersi.

“Calmati, Nairo! Ti potresti sentire male, non sei nello stato migliore” – le dice ancora il professore – “Non lasciarti prendere dalla rabbia. Non farti raggirare…tu sei forte e non cedi alle provocazioni…non farlo” – continua l’uomo.

“Taci” – gli tuona contro Alicia, decidendo di ricorrere ad altri mezzi.

Prende una corda simile a quella utilizzata per legare l’uomo alla sedia e gli tappa la bocca.

“Torniamo a noi, cara mia!” – ignorando ancora le due pistole puntate contro la sua persona, Alicia rivela un dettaglio agghiacciante sull’identità del marito defunto.

“Qual è il nome del papà di Axel?”

“A te che importa!”

“Probabilmente perché è lo stesso nome di quello del bambino che porto in grembo”

Di fronte a tale rivelazione, i tre della Banda restano allibiti.

“Non può essere! Stai mentendo” – dice Nairobi.

“German, giusto?”

Agata sente il cuore rallentare il suo battito di fronte a quella rivelazione. È Marsiglia a sussurrarle – “Non fidarti. Potrebbe essere anche un tranello, come suo solito”

“No!” – esclama Alicia, zittendo l’uomo dopo averlo sentito – “Io non mento su queste cose. German era un uomo molto sensibile alla bellezza delle donne, un grande amante sicuramente. E ti darò la prova finale…aveva una voglia sul braccio destro. Così ora sai anche il perché ho puntato te, perché non ho avuto scrupoli a voler colpire la prima fidanzata di mio marito, quella da cui lui ha avuto il primo figlio”

Le gambe di Nairobi cedono e il respiro diventa sempre più rapido e faticoso.

Aggrappata al braccio di Marsiglia, rivive tutta la sua giovane vita e il momento in cui il papà di Axel la mollò senza motivo, distruggendo ogni desiderio futuro.

“Ti odiavo, sì! Ti odio ancora perché lui continuava a tirarti in ballo da quando venne a sapere che eri tra i rapinatori della Zecca. Io pensai, devo eliminarli tutti. Devo eliminare Sergio, devo eliminare Agata…”

“Come mai solo ora esci allo scoperto?” – chiede Marsiglia, alquanto scioccato.

“Perché sto cercando di ottenere la sua fiducia e dirle la verità è l’unico modo. Quindi se ti dico che ti farò riavere tuo figlio, non mento. A patto che tu…” – precisa l’ispettrice, indicando il professore – “Mi lasci lui”

Scossa da quanto appena scoperto, Nairobi si accovaccia a terra e resta in silenzio.

“Consiglio vivamente al tuo amico di portarti da qualche medico, so che il professore ha conoscenze nei paraggi e di farlo in fretta, altrimenti se lei morirà non sarà certamente colpa mia”  - con estrema freddezza, Alicia volta le spalle ai due rapinatori e torna a sedersi di fronte a Sergio.

Senza battere ciglio, ignora la sofferenza di Nairobi mortificata e colpita al cuore nella maniera più crudele possibile.

“Hai bisogno di cure” – spiega Marsiglia.

“Non osare lasciare il professore solo con questa pazza”

“Nairo, lei ci sta ingannando…perché ci vuole morti tutti. Sa come farti piegare e ci  sta riuscendo, ma è anche vero che tu non sei nel pieno delle forze”

“Non cederò, posso farcela”
Ma gli occhi di Sergio parlano chiaro.

“Il professore è d’accordo” – senza esitare, l’uomo dei Dalì prende in braccio la compagna e nonostante le sue ribellioni la conduce all’esterno.

“Bene, siamo di nuovo soli. Finalmente…” – ridacchiando, afferra il walkie talkie posto sulla scrivania e comunica con la banda all’interno della Banca di Spagna  - “Salve miei cari nemici, sono Alicia Sierra. Ho come ostaggio il vostro amato professore. Ritenetevi fortunati che non lo abbia ancora fatto secco…ops..dimenticavo. mi dispiace per Nairobi ma era di troppo, andava eliminata. Buon proseguimento allora, tanto sappiamo bene che vivi da lì non ne uscirete più” – fiera dell’ennesima cattiveria, tra cui l’inventata morte della Jimenez, Alicia torna ad interrogare Sergio.

La sua voce fa tremare la squadra dei Dalì.

Bogotà avverte un tonfo al cuore e sente le gambe cedergli.

“Non sarà vero, non può essere, cazzo!” – esclama furioso Palermo.

“Dobbiamo uscire da qui, subito” – propone Stoccolma.

“Ma come?” – chiede Helsinki, agitato.

“Va trovato il punto debole di Sierra” – sostiene deciso Rio.

“E quale sarebbe?” – domanda Denver, nel panico più totale.
“Le è morto il marito, è incinta, ma soprattutto…è ricercata dalla Polizia” – spiega Lisbona, aggiornata sulle ultime vicende, avendo avuto a che fare proprio con l’ex ispettrice.

“Dovremmo fare qualcosa di molto molto folle allora! ”- aggiunge Tokyo con un’idea in mente.

“Parla” – la esorta Bogotà.

“Qualcosa che va contro i nostri principi, contro tutto quello in cui crediamo e per cui abbiamo lanciato missili contro la Polizia!”

“Cosa vuoi dire non ti capisco” – Palermo è confuso ma anche pronto ad agire senza più dubbi e perplessità.

“La Polizia cerca Alicia, giusto?  Dobbiamo fare in modo che la trovino e l’arrestino. Diciamo..uno scambio!”

“Mente geniale” – commenta Rio, sorridendole come ai vecchi tempi.

“Aspettate, c’è un problema! Se la Polizia trova Sierra, trova anche Sergio” – precisa Denver.

Che casino! Ormai la situazione sta precipitando e le speranze di uscire sani e salvi dalla Banca diventa un miraggio.

Riusciranno i Dalì a salvarsi?

   
 
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