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Autore: Freaky_Frix    04/03/2021    0 recensioni
[Streghe per amore]
Dal testo: "Ayu teneva gli occhi chiusi e cercava di calmare i battiti del proprio cuore. Era immersa nel confortevole silenzio del bagno, che era capace di ovattare qualsiasi altro suono proveniente dall’esterno. Era un guscio comodo, una panic room casalinga che funzionava sempre. Non era da lei dare di matto – tutti la conoscevano come una ragazza calma e composta, con un enorme sangue freddo – ma lei avrebbe sfidato chiunque, nella sua situazione, a restare impassibile."
Buona lettura!
Frix
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una bella novità

Una bella novità

Un respiro. Poi un altro, profondo.

Ayu teneva gli occhi chiusi e cercava di calmare i battiti del proprio cuore. Era immersa nel confortevole silenzio del bagno, che era capace di ovattare qualsiasi altro suono proveniente dall’esterno. Era un guscio comodo, una panic room casalinga che funzionava sempre. Non era da lei dare di matto – tutti la conoscevano come una ragazza calma e composta, con un enorme sangue freddo – ma lei avrebbe sfidato chiunque, nella sua situazione, a restare impassibile.

Un bambino. Aspettava un bambino.

Era combattuta tra la felicità e la confusione, giustamente diluite da un doveroso pizzico di terrore – un bambino! – che le attanagliava le viscere. Si passò una mano sul ventre piatto, lasciandocela per qualche secondo. Le cose sarebbero cambiate, per sempre.

Il suono della chiave inserita nella serratura della porta d’ingresso la riscosse dai suoi pensieri. Poi, una voce calda e familiare si fece strada nella sua testa, causandole un sorriso spontaneo.

«Ayu, sono a casa!»

Tetsushi, il ragazzo che amava da più di un decennio. Tetsushi, il suo primo e unico amore. Tetsushi, che sarebbe diventato padre.

La ragazza uscì dal bagno e si appoggiò allo stipite, le braccia dietro la schiena, gli occhi fissi sul ragazzo che si stava togliendo il bomber, dandole le spalle.

«Ehi» lo chiamò, rendendosi conto che la sua voce si era ridotta ad un mero sussurro.

Aveva paura, inutile negarlo.

E se non l’avesse più voluta? Se se ne fosse andato, per non tornare più?

Non erano nemmeno sposati!

A quel pensiero un leggero rossore le pervase le guance.

Siamo nel ventunesimo secolo, non c’è bisogno di un matrimonio per amare qualcuno, si disse.

«Com’è andata a lavoro?» le chiese il ragazzo, avvicinandosi e stampandole un bacio sulle labbra, tirate in un sorriso al limite dell’isterico.

Ayu deglutì.

«Non ci sono andata, ho chiesto un giorno di malattia.»

Tetsushi la guardò, interrogativo.

«Non mi sembri malata» le disse, distogliendo lo sguardo e aprendo il frigo. E, mentre si versava un bicchiere di succo di frutta, continuò.

«Ayu… Che ti succede ultimamente? Sei strana, distante… Si tratta forse di Nina? È successo qualcosa che non puoi dirmi?»

La ragazza scosse la testa.

«No, come ti viene in mente?»

Tetsushi guardava il bicchiere, lo sguardo serio.

«Allora cosa c’è? Sei distante, non ti fai toccare, riesco a stento a vederti la mattina prima che tu esca per andare al lavoro. E anche stamattina lo hai fatto, però poi te ne esci che al lavoro non ci sei andata.»

Si interruppe per un istante, stringendo impercettibilmente il vetro del bicchiere.

Ayu deglutì di nuovo. Le parole le si erano bloccate in gola, e non riusciva a mandarle fuori. Quella mattina era uscita per andare a comprare il test, e poi aveva aspettato che lui uscisse, per poter fare con calma.

«Ayu… Per caso c’è qualcun altro?»

Fu uno sguardo smarrito quello che Tetsushi incontrò, quando alzò la testa verso la figura slanciata dall’altra parte della stanza.

Qualcun altro. A volte sa essere un vero idiota!

Il terrore, a quelle parole, si era liberato dalle catene in cui Ayu lo aveva imprigionato, e le correva liberamente nelle vene, contraendole i muscoli e paralizzandola sul posto, come pietrificata da Medusa.

«Come ti salta in mente?» riuscì a dire. Avrebbe voluto gridarglielo, ma il tono non si era affatto rialzato.

«Allora spiegami, per favore, cosa diavolo ti sta succedendo» la incalzò Tetsushi, bevendo una breve sorsata.

«Perché a me sembrava che tutto andasse benissimo tra noi, e ora invece scopro che non è così, perché mi guardi spaventata, come se ti avessi smascherata, quindi perché̶  ̶»

«Sono incinta.»

Un sussurro.

Non era esattamente in quel modo che aveva pianificato di dirglielo, ma d’altro canto nulla di quel momento cruciale era pianificato. Lei avrebbe solo voluto urlargli di stare zitto, anche solo per un secondo, e di ascoltarla. E invece le mancava l’aria, e si sentiva come se nessuno le avesse detto la battuta successiva di quella scena da soap nella quale si era trovata.

E Tetsushi si era interrotto, e la guardava sbalordito, il bicchiere ben saldo in mano e la bocca leggermente aperta, cercando di elaborare quella piccola frase che si era incastonata proprio nel timpano e non sembrava voler raggiungere il cervello.

Riusciva solo ad associare la parola ‘incinta’ a ‘bambino’.

Bambino. Padre.

Sentì la sua faccia contorcersi in un orrendo sorriso, uno di quelli che fai quando sei troppo felice e non riesci a contenerti e senti il calore riempirti fino a farti esplodere. Mollò il bicchiere e corse ad abbracciarla, forte, quasi volesse assorbirla dentro di sé.

«Scusa, sono un vero cretino.»

Ayu annuì, affondando il viso nell’incavo del suo collo.

«Sì, lo sei, Tetsushi Kaji. Ma io ti amo lo stesso.»

E restarono così, avvinghiati l’uno all’altro, abbracciando il loro futuro.

 

Angolo dell’autrice

Ciao a tutti! Ricordo che una volta Streghe per amore aveva una sezione tutta sua (con il suo titolo originale, Ultra Maniac) che ora non c’è più. Purtroppo è sempre stato un manga non molto conosciuto e vecchiotto (io l’ho conosciuto con l’anime tantissimi anni fa) ma la storia era leggera e carina. Inoltre, visto che a me piace portare a termine quello che inizio, ho deciso (finalmente!) di scrivere qualcosa sulle coppiette () del manga, anche se sembra essere passato un secolo da quando l’ho pensato per la prima volta (^^|||). Detto questo, ho sfruttato il trascorrere degli anni per far crescere anche i personaggi e metterli di fronte al diventare grandi, anche se in formato ridotto.

Grazie per aver letto!

Frix

   
 
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