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Autore: MatsuFla    04/03/2021    0 recensioni
(Reboot di "Gallavich fino alla fine")
Guardando Gallavich sullo schermo, avete mai avuto la sensazione che dietro la recitazione di Cam e Noel ci sia molto di più?
Questa è la mia versione della storia.
Ps. È una RPF ma, per vari motivi, ho scelto di metterla nella "sezione Shameless".
I protagonisti sono Noel Fisher e Cameron Monaghan e non Mick e Ian.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Davvero pensi che tutti quelli che si amano siano insieme?'
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Cam raggiunse Noel a casa sua quel fine settimana, questa volta arrivò in anticipo e l'altro lo accolse con addosso solo un asciugamano in vita e un largo sorriso.
Il cuore del rosso saltò più di un battito a quella vista. Noel sembrava un angelo che lo aspettava alle porte del Paradiso, con i capelli ormai tornati biondi, la pelle bagnata che luccicava, il gonnellino bianco e una misteriosa aura luminosa che in realtà era visibile solo agli occhi di Cam.
No, non era il Paradiso, dovevano trovarsi qualche piano più giù, dove era consentito avere pensieri altamente impuri e inopportuni, come quelli che affollarono la testa di Cam finché non andò a sbattere contro il divano, senza neanche accorgersi di aver mosso le gambe per arrivare fino al salotto.
«Metti giù il culo.» Disse contento Noel, battendo con la mano sul cuscino, «Ho una sorpresa per te.»
Cam si accomodò come gli era stato detto mentre il padrone di casa sparì in cucina per poi tornare poco dopo.
«Peanut Butter Banana Splits!» Posò un piatto sul tavolino davanti ad un Cam dall'espressione confusa, «Oggi puoi avere il dessert prima di cena!»
Noel andò in camera da letto e continuò a parlargli per qualche minuto mentre finiva di vestirsi, ma per tutto il tempo non ricevette risposta dal ragazzo che se ne stava seduto con lo sguardo basso, allora tornò dietro il divano e allungò una mano sulla sua testa.
«Hey chiacchierone, come mai sei così silenzioso? Di solito non stai zitto un attimo, che ti succede?» Chiese, agitandogli la mano tra i capelli.
«Niente, sono solo stanco.» Borbottò a bocca piena dopo aver preso un boccone del dolce.
«No, non me la bevo. Sono giorni che sei strano, è successo qualcosa?» Noel si sedette accanto a lui e gli sollevò le spalle ricurve per poterlo guardare in faccia. Cam si voltò e lo vide con uno sguardo interrogativo in attesa di una sua risposta ma lui non riuscì a dire nulla a causa del nodo che gli stringeva la gola, rimase a fissarlo in silenzio per qualche minuto ma stargli così vicino si stava trasformando in una cattiva idea.
Noel, sempre più preoccupato, iniziò a mordersi il labbro inferiore e quel gesto inviò una scarica di elettricità attraverso il corpo di Cam e uccise definitivamente il suo l'autocontrollo. Non riuscì più a concentrarsi su nulla al di fuori della bocca del biondo e, senza neanche rendersene conto, lo afferrò dietro il collo e lo attirò verso di sé in un bacio irruento ma impacciato. La pelle gli bruciò al contatto con quelle labbra e quando si aprirono, probabilmente per la sorpresa, Cam fece scivolare la lingua tra loro e la spinse giù fino a sfiorare quella di Noel. Quel piccolo tocco lo rese ancora più acceso, come se fosse possibile in quel frangente. Sentì sul viso il respiro caldo e irregolare di Noel che però non reagì in nessun modo, né lo respinse né ricambiò il suo bacio, rimase pietrificato.
Appena Cam riuscì ad riconquistare un po' di lucidità, si staccò da Noel spingendolo via delicatamente. Il ragazzo era rosso in viso quanto i suoi capelli, aveva una faccia sconvolta e gli occhi sbarrati mentre guardava l'altro che aveva più o meno la sua stessa espressione.
«Sai di burro d'arachidi...» Sussurrò Noel, ancora visibilmente in stato confusionale, rompendo il silenzio dopo quella che sembrò un'eternità.
«Cazzo! Scusa Noel, io-io...» Cam si portò una mano sulla bocca spalancata senza riuscire a continuare.
«Cam, tu sei-»
«Certo che no!» Lo interruppe subito.
«Beh...» Fece spallucce e alzò le sopracciglia, «Mi hai ficcato la lingua in bocca.»
«Non sono gay, va bene?!» La sua voce non è né arrabbiata né triste, è da qualche parte tra le due cose, in un punto che lo fece sembrare disperato.
«Dico solo... che se anche lo fossi-»
«Non lo sono!» Lo interruppe di nuovo, alzando la voce, «Ho provato a parlartene tante volte ma... ma non sono gay, Noel. Io non so...» Farfugliò in preda all'agitazione, «Io non so cosa mi sta succedendo.»
«Cam, va tutto bene.»
«No, non va per niente bene!» Si prese la testa tra le mani e la strinse forte, «Gesù, cosa c'è che non va in me?!»
«Cam, tranquillo, non c'è niente che non va in te! Probabilmente è solo... stress.» Fu la migliore spiegazione che Noel riuscì a trovare.
«Stress?» Ripeté il rosso lanciandogli uno sguardo caustico.
«Si, voglio dire...» Riprovò più cautamente, «Ci siamo baciati a lungo sul set... ed è stato così bello che-» Gli scappò dalle labbra, «Cioè, è stato bello per quanto può esserlo un bacio finto...» Cercò di recuperare appena se ne rese conto, ma peccò sulla chiarezza, «Capisci, no?»
«No.» Rispose seccamente Cam.
«Lascia perdere, non importa. Quello che sto cercando di dire è che... forse ti sei fatto trasportare un po' troppo.»
Le parole del biondo non sembrarono avere nessun effetto sul ragazzo che rimase immobile con gli occhi fissi davanti a se e persi nel vuoto.
«O magari sei rimasto abbagliato dal mio fascino. Sai, io faccio questo effetto a molte persone.» Tentò il tutto per tutto con un approccio più rischioso, «Sono irresistibile!»
L'ennesimo sguardo omicida di Cam non lo spaventò abbastanza da fermarlo, «Vuoi che ti lasci dare una palpatina al mio culetto sexy?» Disse con un'espressione sarcasticamente sexy, «Così, giusto per esserne sicuro?» Poi rise, cercando di nascondere un po' di imbarazzo.
«Mi fa piacere che tutto questo ti diverta tanto, Noel. Io sto andando fuori di testa e tu ridi di me.» Tornò a guardare il pavimento e a torturarsi i capelli con le mani, «Sei proprio uno stronzo!»
«Dai Cam, non sto ridendo di te! Cerco solo di sdrammatizzare.» Smise di sorridere, sinceramente dispiaciuto di non essere riuscito a farlo sentire meglio, «Cosa vuoi che dica?»
«Io non lo so, Noel!» La sua voce tremava, come tutto il suo corpo. Sembrava davvero sull'orlo di una crisi di pianto.
«Okay, ascolta...» Noel gli si avvicinò il più possibile e gli posò una mano sulla schiena, continuò a parlare senza lasciarsi scoraggiare anche quando Cameron scrollò le spalle per evitare il suo tocco.
«Non farne una tragedia, può succedere. Sei giovane e i ragazzi alla tua età sono come bombe di ormoni pronte ad esplodere. Provano cose strane e fanno cose assurde... esperienze nuove.»
«Tu lo hai mai fatto?» Cam lo fissò con gli occhi cerchiati di rosso e Noel provò a combattere il nodo che gli stringeva gola ma ne uscì sconfitto, così riuscì solo a fare di "no" con la testa.
Il rosso tirò su con il naso e distolse lo sguardo, ma subito tornò a guardarlo quando sentì la sua voce.
«Forse avrei dovuto... avrei voluto.» Sussurrò piano, quasi a se stesso, «Ma io alla tua età non ho avuto tanti... stimoli. Io a ventun anni ho incontrato Layla e non ho avuto modo di-di...» Non sapeva come continuare, poi con difficoltà riprese a parlare, «Mentre tu, qui a Shameless per esempio, hai la possibilità di sperimentare.»
«Io non voglio sperimentare un bel niente!» Tuonò Cam, poi calò il silenzio nella stanza e nessuno parlò per qualche minuto.
«Cam, dì qualcosa...» Sussurrò Noel, «Per favore.»
«Devo uscire da qui, fare due passi, schiarirmi le idee.» Cam si alzò di scatto e raggiunse velocemente la porta, «Ci vediamo.»
«Si, buona idea...» Provò a rispondergli Noel, ma era già rimasto solo, «Ci vediamo.»

~~~*~~~

Noel era seduto sul suo divano, aveva appena finito di preparare la valigia per l'imminente viaggio nella città del vento e aveva deciso di dare una ripassata alle battute delle scene che avrebbe dovuto girare a Chicago. Accanto a lui c'era Layla, proprio lì dove pochi giorni prima Cam lo aveva baciato.
Lì dove si era lasciato baciare da Cameron.
Aveva gelosamente conservato il Peanut Butter Banana Splits in frigo e ogni giorno ne mangiava un cucchiaino per risentire il sapore di quel bacio. Lasciava sciogliere in bocca il piccolo boccone, per metà dolce burro d'arachidi e metà amaro senso di colpa, ma non abbastanza colpevole da smettere di pensarci.
Da quando le labbra di Cam avevano toccato le sue, Noel non riusciva a pensare ad altro, era un pensiero costante e martellante. Ogni fottuto istante cercava di rifiutarlo o addirittura negarlo a se stesso, specialmente quando era con la sua ragazza. Ma per un solo momento, per pochi minuti al giorno, chiudeva gli occhi e si concedeva di assaporare quel pensiero e godersi quell'incredibile sensazione di pace che lo pervadeva ogni volta.
«Hai intenzione di finirlo prima o poi?» Chiese Layla, indicando il piatto sul tavolino davanti a loro con l'unghia smaltata di rosso, «Se non lo vuoi più, buttalo via.»
«Forse dovrei.» Disse sconsolato, ma sapeva bene di non essere in grado di farlo. Aveva già pianificato di riporlo in frigo fino a quella sera quando, una volta rimasto solo, lo avrebbe mangiato tutto prima di partire per Chicago.
«Hai preso tutto?»
«Credo di sì.»
«Sicuro?» Sorrise lei ammiccante, «Starai via un'intera settimana.» Gli posò le mani sulle gambe e come due ragni risalirono il ventre e il petto, mentre continuava ad avanzare con il viso verso le labbra del ragazzo.
«Scusa, tesoro...» Sussurrò Noel quando si sfiorarono, sorrise nervosamente e scansò il bacio voltando la testa, «Devo ripassare le battute.»
«Cos'hai?» Chiese, accarezzandolo dolcemente.
«Niente.» Sbuffò, allontanandosi da lei, «Voglio solo essere sicuro di arrivare preparato e fare un buon lavoro.» Recuperò lo script dal tavolino e iniziò a sfogliarlo distrattamente, «Non riesco a concentrarmi ultimamente.»
«Andrà bene...» Layla si alzò dal divano e lo baciò sulla testa, «O alla peggio improvviserai come al solito.» Sorrise e si allontanò lasciandolo tranquillo a studiare. Noel la guardò andare via con la coda dell'occhio e appena la sua ragazza raggiunse la stanza da letto prese il cellulare dalla tasca e aprì Whatsapp.
Dopo la settimana di riprese della 3x12, terminata con quel disastroso weekend, ne ebbero una di riposo prima della partenza per Chicago in cui Noel provò più volte a parlare con Cam, ottenendo sempre risposte sbrigative e poco soddisfacenti.

28 Ottobre 2012
Dude (6.52 pm): Cam, come stai?
Dude (6.52 pm): Ti va di parlare?
Bruh (10.53 pm): No Noel, ho bisogno di restare da solo ora
Bruh (10.53 pm): Pensare un po'
Dude (10.53 pm): Okay, ma se vuoi parlare io sono qui
Dude (10.53 pm): Puoi parlare di tutto con me, lo sai
Bruh (10.54 pm): 👍🏻

1 Novembre 2012
Dude (6.14 pm): A rischio di sembrare pedante e ripetitivo... se hai voglia di parlare io sono qui
Dude (6.14 pm): Con un gin tonic, ovviamente 😄
Dude (6.23 pm): Potresti anche venire qui se preferisci parlarne di persona
Dude (6.23 pm): Puoi venire quando vuoi
Dude (6.24 pm): Vorrei che tu venissi

Perché avrebbe dovuto volerne parlare di persona?
Sarebbe stato molto più imbarazzante.
In realtà era Noel a volerlo, avrebbe voluto tanto vederlo, per assicurarsi che Cam stesse bene.
E si, cazzo, senza pensarci troppo, glielo aveva scritto.

Dude (6.39 pm): Cam, dimmi solo che va tutto bene. Sono preoccupato
Bruh (10.53 pm): Va tutto bene. Ci vediamo.

In tutta la settimana gli aveva scritto solo due volte e aveva aspettato pazientemente che fosse Cam a cercarlo quando fosse stato finalmente pronto a parlare, ma poi pensò di avergli lasciato abbastanza tempo per pensare e decise di scrivergli di nuovo. Sbirciò velocemente in giro per assicurarsi di essere solo e nascose il cellulare dietro il copione come un ragazzino delle medie che si nasconde dalla professoressa, poi fece scorrere gli ultimi messaggi sul display, ma rileggendo l'ultima riposta telegrafica del rosso, preferì non insistere e rinunciò all'idea di scrivergli. Posò il cellulare sul tavolino e si mise a studiare le sue battute.
Lo avrebbe visto comunque la mattina successiva e avrebbe avuto modo di stargli strettamente vicino per i pochi giorni da passare insieme a Chicago.

~~~*~~~


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La prima sera a Chicago l'intero cast cenò insieme in uno dei tanti ristoranti rinomati della città. Cam era stato insolitamente silenzioso, dando risposte brevi o monosillabiche alle domande di Noel e contrastando tutti i suoi sforzi per attirarlo nella conversazione. Si era comportato in quel modo per tutto il giorno, fin dal viaggio in aereo, quando ignorò Noel e il posto che aveva tenuto libero per lui accanto a se, lo superò fingendo di non vederlo e sedette al fianco di Shanola.
Il rosso era stato incredibilmente consapevole dei tentativi di Noel di avvicinarlo e delle occhiate nervose che gli aveva rivolto per tutto il giorno, ma aveva dovuto nasconderlo o almeno ci aveva provato davvero fottutamente ad ignorarlo senza darlo troppo a vedere. Nonostante fosse ancora l'inizio, sospettava di aver già fallito monumentalmente. La parte più difficile fu quando arrivò quello che era il momento preferito di Cam delle giornate in trasferta a Chicago. Dopo ogni cena, i due ragazzi scambiavano quattro chiacchiere nella hall con gli altri membri del cast e poi andavano via insieme per una sessione di chiacchiere private nella stanza di uno o dell'altro. Non c'era bisogno di dire nulla, era così da sempre, tanto che nessuno dei due ricordava più come fosse iniziata quella loro tradizione.
Per la prima volta, quando tornarono in hotel quella sera, Cam augurò velocemente la buonanotte alla compagnia e si allontanò da solo, l'andatura lenta nonostante le gambe lunghe, la testa bassa e gli occhi tristi.
In quel momento, Noel si rese conto che la situazione era più grave di quanto pensasse e immediatamente sentì il panico stringergli lo stomaco.
E se Cam stesse andando fuori di testa per quello che era successo?
Se si rimproverasse ancora per averlo baciato?
O peggio, se fosse così imbarazzato da non riuscire a lavorare con lui?
Come avrebbero potuto lavorare insieme con quell'ingombrante imbarazzo tra loro?
Cazzo, doveva assolutamente parlare con Cam prima di girare, per farlo ragionare, dirgli che era solo successo, una volta e mai più, che era tutto passato e non dovevano parlarne né preoccuparsene oltre. Non era stato il primo bacio tra di loro e probabilmente neanche l'ultimo sul set. Non era necessario renderlo strano.
Era stato solo un bacio... e anche Noel lo avrebbe dimenticato presto, per il bene di entrambi. Noel non avrebbe permesso che un piccolo incidente rovinasse la loro amicizia o la perfetta sintonia sul lavoro, non aveva intenzione di rinunciare a nulla di quello che c'era tra loro.
Forte delle sue intenzioni, il biondo rincorse Cam nel corridoio, «Allora andiamo?» Gridò prima di raggiungerlo alle spalle.
«Dove?» Rispose l'altro voltandosi.
«Pensavo di andare a prendere un caffè. Offro io.» Cercò di sembrare disinvolto, ma non riuscì a guardarlo negli occhi. Dio, sperava solo che lui accettasse. Purtroppo, il rosso fece "no" con la testa e il luminoso sorriso sul volto di Noel si spense.
«In realtà non va neanche a me... lo dicevo per te.» Sbuffò una risata troppo amara per risultare convincente, «Sembri uno a cui servirebbe un caffè doppio.»
«Sto bene così, grazie.»
«Sicuro di stare bene?»
Il ragazzo gli rispose nuovamente solo con un cenno, questa volta affermativo.
«Ascolta, Cam...» Fece un respiro profondo, cercando di alleggerire i suoi nervi, «Per quello che è successo-»
«Hey, non preoccuparti.» Lo interruppe, «È tutto passato. Sto bene!»
«Sei sicuro? È tutto ok tra di noi?»
«Si, assolutamente.» Sorrise, sfoggiando una perfetta faccia da poker.
«Beh, allora...» Riprovò più serenamente Noel, «Da me o da te?»
«No, amico, non posso. Sto aspettando una telefonata.» Disse Cam, invertendo curiosamente i loro soliti ruoli.
«È successo qualcosa?»
«Si. Cioè no, è solo il mio agente...» Smise di parlare di colpo e tirò un grande sospiro, «Sai, ho ricevuto diverse offerte interessanti per l'anno prossimo.»
«Cam, è fantastico!» Disse entusiasta, congratulandosi con una pacca sulla spalla. Di fronte a lui, Cam accennò un lievissimo sorriso.
«Già, io potrei... non tornare l'anno prossimo.» Esitò ancora, ma poi prese coraggio e sganciò la bomba, perché ormai aveva deciso.
«In realtà, non credo che tornerò.»
«Cosa?» Disse Noel quasi sussurrando. Quella notizia fu come un pugno nello stomaco che lo lasciò senza fiato.
«Ora vado... io... devo andare.» Balbettò, «Buonanotte, Noel.»
Questa volta fu Noel a limitarsi ad annuire, incapace di dire altro, e rimase a guardarlo allontanarsi quando il rosso si voltò e proseguì verso la sua stanza.
«Non farlo.» Sussurrò con un filo di voce, quasi come fosse una preghiera.
Cam non stava andando fuori di testa per averlo baciato, tutt'altro, Noel pensò che il rosso fosse passato già al capitolo successivo. Un capitolo di cui lui non avrebbe fatto parte.
E Mickey?
Cosa avrebbe fatto Mick senza Ian?
   
 
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