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Autore: Medea Astra    06/03/2021    0 recensioni
Max e Raphael sono cresciuti e si districano tra allenamenti e incantesimi più o meno riusciti. Nuovi amori sbocciano tra i corridoi dell'accademia ma una nuova e terribile minaccia incombe su tutti.
Qualcuno tornato dal passato e assetato di vendetta minaccia di porre fine a tutto quello che conosciamo. Riusciranno le nuove generazioni di shadowhunters e di nascosti ad arginare questo nuovo e misterioso nemico?
( Aggiornamento garantito ogni sabato mattina)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appuntamento

Octavian istintivamente lo strinse a sè baciandogli I capelli. Il fatto di esser parecchi centimetri più alto dell’altro gli consentiva di tenerselo stretto addosso e di godere di un’ottima visuale su quel corpo che tanto gli piaceva.

“ Speravo dicessi sì,speravo davvero tu mi concedessi una possibilità!”

Max affondò il viso sulla maglia scura dell’altro, imbarazzatissimo.

“ Io … io non sapevo … cioè … non … non credevo tu … fossi gay … non … non sembra!” disse senza quasi rendersene conto.

Tavvy sorrise per nulla offeso.

“ Beh diciamo che non ho mai provato interesse verso le ragazze, il contrario per I ragazzi … e comunque perchè non sembro gay? Questa me la spieghi eh!”

Max voleva sprofondare dalla vergogna.

“No cioè … io … non volevo offenderti ma ...”

“ Max! Max! Nessuna offesa, assolutamente. Tu … somigli più a tuo padre Magnus, sei estroverso, dolce, sensibile … io … sono solo più timido … soprattutto con quelli che mi piacciono”

Max sorrise sereno, sempre stretto all’amico.

“ E’ … è per questo che oggi hai litigato con mio fratello?”

Tavvy annuì.

“ Sì, sai com’è geloso di te, lui pensa … pensa probabilmente che io mi voglia divertire o che comunque non abbia intenzioni serie con te o che … non sia alla tua altezza. Voleva solo proteggerti.”

Max alzò un sopracciglio non capendo.

“ Proteggermi da te? Non sono un bambino, potrò ben decidere con chi uscire e con chi no … mica gli altri me li ha gonfiati tutti come ha fatto oggi con te!”

Fu il turno del rampollo dei Blackthorn di rimanere un attimo senza parole, Max aveva parlato di “altri” che ci fosse qualcosa che lui non sapesse? Che prima di lui ce ne fossero stati molti che gli avevano chiesto di uscire? Eppure lui non se ne era mai accorto.

“ So … solo due … non … non pensare male … ti prego. Sono uscito un paio d’anni fa con un licantropo e … e la scorsa estate con un vampiro … sai … Samuel”

Octavian annuì; conosceva Samuel, la sua fama lo precedeva di gran lunga. Era un vampiro centenario che adorava adescare ragazzini alle prime armi per sedurli e portarseli a letto. Senza farci troppo caso strinse I pugni fino a far diventare le nocche bianche.

Gelosia.

Rabbia.

Una parte di lui considerava Max cosa sua e l’idea che quel Samuel avesse toccato qualcosa di suo lo mandava decisamente su tutte le furie.

Venne scosso dai suoi pensieri solo dopo l’ennesima volta che Max chiamò il suo nome.

“ Tavvy … Tavvy tutto bene?”

Come scosso da un fulmine, allentò la presa ritrovando per un attimo un mezzo contegno.

“Sì … sì scusa ero … ero solo … sovrappensiero per un attimo. Stanotte non ho dormito molto … sai il divano e poi tuo fratello che vomitava … pessimo risveglio, poi mi sono anche dovuto allenare Ci … ci vediamo tra un paio d’ore davanti il Kairos? Così intanto vado a casa, mi faccio una doccia e metto addosso qualcosa di decente ...”

“ Non … non ti sei pentito di avermi chiesto di uscire … vero?” Max lo chiese timoroso per via della reazione dell’altro.

“ No … no assolutamente! Devo solo darmi una rinfrescata e poi … è una vita che aspetto di uscire con te non … non come un amico qualsiasi”.

Max arrossì ancor di più se possibile, poi gli baciò una guancia.

“ A dopo Octavian …”

“ A dopo piccolino …”

 

Alle otto in punto, come concordato, Max e Rafael erano davanti al Kairos, un pub abbastanza famoso tra Nephlim e nascosti.

I due fratelli erano leggermente in anticipo. Avevano discusso tutto il tempo perchè Max aveva usato un glamour per coprire il vero colore della sua pelle e nascondere le corna. Secondo lui, contrariamente a quanto detto da suo fratello e dai suoi padri, la versione apparentemente “normale” era decisamente più carina di quella da stregone.

“Accidenti Max, ti rendi conto che Octavian sa perfettamente come sei fatto e che non ha senso che tu ti presenti qui così?”

“ Ti ho già detto che voglio conquistarlo … fammi … fammi almeno provare ad esser carino per una sera! Tu lo sei tutti I santi giorni!”

Rafael fece roteare gli occhi in modo tanto simile a suo padre Magnus che se non avesse avuto la certezza di esser stato adottato, avrebbe pensato che fosse una cosa genetica.

“ Max … gli piaci. Te l’ ha anche detto ...”

“Non me l’ha detto … mi ha solo chiesto di uscire!”

Rafa sbuffò.

“ Senti … il mio parabatai non ti avrebbe chiesto di uscire se non gli piacessi ok?”

Max non fece in tempo a rispondere che venne interrotto dal rombo della moto e dallo stridere dei freni di Octavian che gli parcheggiò poco distante.

Il giovane Blackthorn, fasciato da un semplice jeans scuro e da una camicia nera si avvicinò sorridente ai due fratelli Lightwood-Bane, diede un abbraccio veloce a Rafa e posò un bacio sulla fronte a Max per poi porgergli in mano una piccola scatolina.

Rafa buttò un occhio curioso.

Era un bocciolo di rosa blu stabilizzato. Dello stesso identico colore della pelle del fratello.

“ Viene … dal giardino di casa mia … quando non mi alleno e non ho impegni … io e Julian ci prendiamo cura di queste rose particolari e … ed io ne ho stabilizzata una per te è … è bella ed eterna come te”

Max arrossì stringendo tra le mani quel piccolo dono mentre Rafa si costrinse a guardare altrove per non scoppiare a ridere dalla dolcezza inconsulta del parabatai.

“ Gr … grazie Tavvy - rispose baciandogli una guancia con fare innocente – tu … tu sei … pe … perfetto stasera cioè … lo … lo sei sempre ma … stasera più del solito”

Fu Rafa a interromperli.

“ Che fa, la smettete di fare I piccioncini ed entriamo? Io avrei fame!”

I tre si accomodarono ad un tavolino in fondo al locale, un posto piuttosto intimo, Rafa si sedette da una parte, lasciando la panca ai due, costringendoli così a sedersi vicini.

Per via però della notevole altezza di Octavian , Max si ritrovò ad avere le gambe intrecciate a quelle dell’amico sotto il tavolo.

Rafa, una volta prese le ordinazioni, si alzò per andare dalla barista. Aveva promesso a suo fratello Max che non lo avrebbe in alcun modo ostacolato e aveva intenzione di mantenere la sua promessa.

Una volta rimasti soli, Tavvy fece una leggera carezza alla mano di Max.

“ Come mai così questa sera?”

“ Così … come?”

“ Così rosa … mi aspettavo di sedermi accanto ad uno stregone blu!”

Max arrossì.

“ Beh io … pensavo … penso … di esser più carino così senza … senza le corna e con la pelle … come gli altri”

Octavian scosse la testa.

“ Sei meraviglioso in ogni tua veste … ma al naturale tu … togli il fiato. Adoro il colore della tua pelle e adoro le tue corna. Dovresti avere più fiducia in te stesso ...”

Max lo guardò, affondo gli occhi in quelle iridi così diverse dalle sue, blu contro verde, vi notò un’assoluta sincerità e un qualcosa di simile alla devozione che da sempre leggeva negli occhi dei suoi padri.

Fece un respiro profondo e fece svanire gli effetti del glamour. La pelle tornò ad esser blu e la sua testa adornata da un paio di forti corna.

Octavian trattenne il fiato a quella visione. La camicia bianca e I jeans attillati rilatavano ancor di più su quella carnagione così particolare e lui stava morendo dalla voglia di baciare quelle labbra color dell’oceano. Si trattenne limitandosi a passargli una mano dietro la schiena e stringendoselo piano al fianco.“ Sei la creatura più bella che abbia mai visto Max Michael Lightwood-Bane” glielo sussurrò piano ad un orecchio in modo che solo lui potesse sentirlo.

Di tutta risposta il giovane stregone si premette sul petto dell’altro come se fossse Presidente Miao in cerca di coccole.

Un invito, quello di Max, che il Blackthorn colse al volo iniziando a massaggiargli I capelli e ad abbandonare qualche delicato e casto bacio tra I capelli e sulla fronte, di più non si sarebbe mai permesso.

Quando Rafael tornò con gli hamburgher e le birre, li trovò ancora così, accoccolati vicini.

“ Per l’angelo ragazzi! Siete più smielati dei papà e tu Tavvy … c’hai la stessa faccia da pesce lesso di Julian quando guarda Emma, contieniti per favore che la tua voglia di limonare è talmente forte che la sento anche io! Maledettissima runa parabatai!”

Octavian sciolse immediamente l’abbraccio bonfonchiando un chiarissimo “ fanculo” all’amico.

Rafa, di tutta risposta, si sporse sul tavolino catturando le labbra del suo migliore amico e piazzandogli un bacio decisamente poco casto.

Octavian si scansò subito disgustato mentre Max veniva circondato da piccole fiammelle della sua magia, la mossa del fratello non gli era andata molto a genio.

“ Ma che cazzo fai Rafa?” Tavvy era un misto tra lo schifato e il risentito per esser stato baciato proprio davanti a Max.

“ Faccio il buon parabatai, placo I tuoi istinti prima che tu in un impeto di passione infili la lingua in gola a mio fratello!”

Il più piccolo dei Lightwood-Bane però, ancora attorniato dalla propria magia, prese Octavian per un polso e lo trascinò fuori dal locale, si fece comparire tra le mani un fazzoletto pulito e umido e lo passò dolcemente sulle labbra dell’altro.

“ Stai meglio?” chiese premuroso.

Tavvy annuì ancora in estasi per quella piccola premura.

“ Scusa … non … non volevo trascinarti fuori dal locale in questo modo ma … la mia magia fa I cazzi suoi quando mi innervosisco”

lo shadowhunter annuì non perdendo per un attimo il contatto visivo con il suo interlocutore.

“ No … hai … hai fatto bene, non mi piaceva avere il suo sapore sulle labbra.”

“ Scusalo … ogni tanto fa il coglione, ma sei il suo parbatai quindi sicuramente lo sai meglio di me!”

“No … cioè sì, Rafa ogni tanto è un po’ così … istintivo …”

“ Ma

… ha detto la verità? Cioè davvero tu e lui … sentite le stesse cose? Cioè … zio Jace sente quando I miei genitori … fanno l’amore o quando litigano o quando si fanno le coccole sul divano?”

“ No, non proprio … cioè I parabatai sentono le emozioni dell’altro se queste … sono molto forti o se l’oggetto del loro desiderio è vicino ...”

“ Quindi … tu mi volevi baciare sul serio?” Max, in punta di piedi, gli stava accarezzando I riccioli scuri.

Il giovane guerriero distolse lo sguardo imbarazzatissimo ed annuì.

“ Sì … scusa io … io se ti ho cos’ vicino … fatico a controllarmi e dopo oggi … dopo aver condiviso l’energia … le … le sensazioni che provo mi sembrano … centuplicate!”

Max gli prese il viso tra le mani costringendolo a sollevare gli occhi da terra e guardarlo e timidamente fece scontrare le loro labbra.

Octavian reagì subito a quel contatto, gli si strinse addosso baciandolo con tutta la dolcezza di cui era capace mentre le sue mani vagavano sulla schiena dello stregone.

Quelle labbra blu erano morbide e carnose proprio come se le era immaginate, forse ancora meglio, chiese tacitamente il permesso per approfondire quel bacio e non appena gli fu concesso esplorò vorace ma delicato ogni centimetro di quella bocca così tanto agognata.

Sentì I mugolii soddisfatti di Max e per un attimo desiderò di esser stato il primo e l’ultimo a sentirlo in quel modo.

Ogni cellula del suo corpo, ogni muscolo bramava sempre più da quel contatto e l’esser praticamente stretti in un abbraccio possessivo contro la parete sembrava quasi non bastare più a nessuno dei due, quasi I loro corpi volessero mettersi in pari con quello che sentivano I loro cuori.

Si staccarono solo per riprendere fiato, ancora stretti l’uno all’altro, fronte contro fronte, respirando la stessa aria, perdendosi nei rispettivi occhi mentre le mani si stringevano tra loro come bisognose di un appiglio.

Max si premette contro il petto dello shadowhunter, cuore accanto a cuore, entrambi battevano come mai prima d’ora.

“ Per l’angelo … neanche in battaglia fa così il mio povero cuore!” rise Tavvy.

Max si unì a lui in quella risata imbarazzata e spensierata.

“ Neanche a me … era mai successo con un bacio … di provare certe sensazioni … solo … solo questa mattina ...”

Lo shadowhunter annuì tenendoselo abbracciato e dandogli leggeri baci sulle guance.

“ Sai … papà Magnus ha detto che quella cosa … gli stregoni la possono fare solo con le persone con cui hanno un rapporto speciale tipo genitori, fratelli o … sai … tipo … se … se sono in coppia con qualcuno”

Octavian ascoltava attento e interessato, raramente Max parlava dei suoi poteri.

“ Papà … dice che le sensazioni che si provano sono molto simili a quando fai l’amore con qualcuno … che lui con … con papà ha provato sensazioni molto simili quando poi … sai … coccole”

“ Beh … non so cosa si provi a fare l’amore … ma se tu dici che è simile … mi fido. Io … posso solo dirti che è stata la sensazione migliore della mia vita, mi sentivo così vicino a te … come con nessun altro, ed ero felice, appagato, completo ...”

“ Nemmeno io so cosa si prova a far l’amore … non … non l’ho mai fatto ma … ma papà dice che è molto simile che se … se non provassimo qualcosa l’uno per l’altro … lo scambio non sarebbe avvenuto ...”

Max era blu cobalto tanto era imbarazzato. Come erano finiti a parlare di certe cose al primo appuntamento?

“ Oddio … scusa io … io avevo dato per scontato che ...”

“ Che essendo uscito con Samuel fossi stato l’ennesima tacca sulla sua cintura? Mi spiace deluderti … ma sono ancora vergine! L’ho mollato perchè … insisteva molto ed io … non ero innamorato di lui … cioè ci stavo bene insieme … ma avevo la testa a te solo … solo che mi sembravi irraggiungibile e cercavo di togliermi la tua immagine dalla testa”.

Octavian sospirò dandosi dell’idiota per esser saltato così in fretta a delle conclusioni affrettate.

“ Scusami Max … sono … sono una frana. Non volevo insinuare nulla sono solo … immotivatamente ….”

“ Geloso! - lo stregone finì la frase al posto suo – penso sia gelosia quella che hai sentito, che abbiamo sentito … sai prima nel locale quando Rafa ti ha baciato o quando oggi parlavo delle tipe che ti stanno dietro o quando penso che tu possa …”

Tavvy lo baciò nuovamente, questa volta lentamente, in modo meno vorace e meno possessivo. Fu un bacio dolce, lento, un assaporarsi, un assaggiarsi. Fu come essersi ritrovati dopo anni.

“ Non è mai successo. Sono vergine anche io”

Max gli si strinse addosso.

“ Scusami tu adesso … non so cosa mi stia succedendo … mi sento come quando papà ha cominciato ad uscire con papino ...”

Octavian sorrise a quel paragone. Magnus ed Alec erano una delle coppie più belle e solide che lui conoscesse e sapeva benissimo cosa diceva il Sommo Stregone di Brooklin quando parlava di Alec : in lui aveva subito riconosciuto la sua anima gemella.

   
 
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