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Autore: LostRequiem    06/03/2021    1 recensioni
Guarda il tuo corpo martoriato e dimmi: fa meno male, se suoni?
Guarda la tua casa distrutta e dimmi: è più accogliente, se suoni?
Guarda la sua tomba sporca e dimmi: tornerà da te, se suoni?
Guarda questa foresta arricciata sull’odio e dimmi: ne uscirai mai, se suoni?
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Skull Kid
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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STAI ZITTO




 



 

Basta.


Basta Skull Kid, smettila di pensare o a lungo andare i tuoi pensieri ti uccideranno. Lo sai.
Basta, smettila di respirare, o loro ti sentiranno.
Smettila e copriti quegli occhi spiritati, oppure sarai in grado di vederli e loro vedranno te!
Basta, smettila di aver paura, loro fiutano la paura!
Basta, smettila di sperare, lui non tornerà mai, e tanto meno ti salverà!

 

Stai zitto, tanto nessuno ascolterà la tua voce.

 


Salvarti... davvero speri che qualcuno possa salvarti?
Come se ne fossi degno... ti sei già scordato quello che hai fatto?
Hai già dimenticato le ossa spezzate di chi hai ucciso senza pietà
Le case rase al suolo con tutti quegli adulti dentro
Gli occhi omicida della Luna a tre metri dal suolo?

La colpa è tua

                                                                         tua
È tua     
                                   tua 
Tua                     
                           tua
                                                         Tua

TUA



 

suo è il merito.

Solo grazie a lui tu sei vivo (anche se a volte speri che ti acchiappino, ti strozzino, ti brucino, ti urlino in faccia tutto quello che già ti urli da solo, nella tua mente, per poi gettare le tue ceneri tra le onde del mare ed essere libero, libero dai fantasmi intrisi di sensi di colpa che ti infestano la testa), solo grazie a lui Termina è adesso prospera, e non un misero cratere bruciato, schiacciato dalla tua furia omicida.


 

Mani da bambino, rosa e soffici più dei guanciali d’erba dove ti coricavi di notte per riposare, una loro carezza sarebbe come per lui era stata l’acqua nel deserto.




Siete come due poli opposti, dove il cattivo sei tu, e lui il buono. Lui non ti ha mai fatto del male, tu .

Ti ricordi quando l’hai sollevato sempre più in alto, stringendolo dalla gola, per ucciderlo perché ostacolava i tuoi piani? Eh? Volevi strozzarlo.

Poteva, ma non ti ha mai infilzato con la sua spada, non ti ha mai urlato

che facevi schifo

Che eri un mostro

Che dovevi sparire dalla faccia della Terra perché solo così tutto si sarebbe risolto.

No.

Tu gli hai rubato il cavallo (se non fosse scappato l’avresti ucciso, vero?), l’hai insultato, l’hai preso in giro, l’hai ferito, gli hai fatto portare un ulteriore macigno sulle spalle (non se lo meritava) quando, ti aveva raccontato, ne aveva già abbastanza di cicatrici con cui convivere (più di te, capisci? Più di te), eppure lui poi ti ha sorriso, ti ha accarezzato, ti ha asciugato le ambrate lacrime e ti ha sussurrato all’orecchio
Non è colpa tua
...


 

Bugia
 

Anche lui ti ha mentito, ma lo sai che era una bugia diversa da quelle delle adulti. Voleva solo che non soffrissi.


È colpa tua
                             Tua                    
                                                                 tua
          Tua                                                                                                                                  tua                                                              Tua          
                                                               
 tua

 


 


Ti manca. Ti manca da morire.


 

Capelli d’oro, fatti di fili di luce solare intrecciata dalle dee. Scioglierne i nodi sarebbe come per lui è stata la dolce carezza della brezza del lago.

 


Smettila, smettila Skull Kid, nasconditi tra i rami, copriti il corpo di fango e lasciati sprofondare fino a scomparire, o i tuoi demoni ti troveranno e ti faranno di nuovo impazzire!
Non pensare a lui, o quell’angoscia tornerà ad appesantirti il petto, e quello strano sentimento ricomincerà a tormentarti e non riuscirai più a dormire (e tu ami dormire, perché anche se fai gli incubi non senti quelle voci parlare nella tua testa e non devi alzarti e vivere e soffrire)

Forza, trova il coraggio e lasciati morire di fame, di freddo, di sonno, tanto nessuno sentirà la tua mancanza! (Nemmeno lui?)


 

Stai zitto, tanto nessuno ascolterà le tue urla




Se morissi, non sentiresti più quelle voci, e gli adulti non potrebbero più farti niente (anche se adesso non li biasimi più, non è vero?), ma lui... lui non lo vedresti più.
Sarebbe un bene, per lui, non dovrebbe più fare la fatica di venire a trovarti, di cullarti tra le sue braccia e di sussurrarti che andrà tutto bene (bugia), o di suonare l’ocarina per tranquillizzarti e farti dormire senza la paura di svegliarti in lacrime.
Sei così egoista... potresti mettere fine a tutto, ma vuoi rivederlo.
Voi colmare il tuo vuoto con lui, vuoi zittire i tuoi pensieri con la sua voce e riempirti l’anima della sua musica.


 

Ne hai il diritto? No.

Eppure è quello che provi (qualcuno dovrebbe proprio aprirti quella piccola testa che ti ritrovi e svuotarla tutta, fino a non farvi rimanere più niente, se non i ricordi belli).

Un attimo… ricordi belli? No, non possono rimanere anche quelli, perché sono pieni di lui.
 

Forse dovresti solo morire senza ricordi (se sbattessi forte la testa contro un albero forse dimenticheresti?)

 

Provaci dai!

 

 

 

 

 

 

Non vuoi?

Perché, l’hai già fatto così tante volte!

 

 

 

 

Ah, ho capito.

Non vuoi farlo perché poi lui vedrebbe la tua testa sp acata e sporca e penserebbe che sei pazzo vero? E poi non verrebbe più a trovarti ed è già da così tanto tempo che non viene più, non puoi fare una brutta impressione quando tornerà da te!

 

Non ti chiedi perché non venga più?

Forse si è stancato di te, come tutti gli altri.

Forse ha capito che non dovrebbe accarezzarti, ma picchiarti a sangue, che non dovrebbe dirti che non è colpa tua, ma urlarti che quelle nuove cicatrici che ha sul capo, sulla faccia, sulle gambe, sulle mani, sull’occhio, nel cuore, le ha perché tu non hai saputo opporti per via della tua stupida debolezza! Forse adesso sa perché gli altri ti odiano a morte, e ti detesta anche lui.

Come dici? Tornerà?

Beh… aspettiamolo insieme allora.

 




 

O forse… Forse non ti ha abbandonato, hai ragione.

Forse è semplicemente morto, non ti pare?
 


 

Voce da adulto, dal suono di verdi prati e ferite cicatrizzate. Risentirla sarebbe come per lui è stato udire cantare l’anima della terra di Hyrule.

 

 

 

Basta, basta Skull Kid, non ti graffiare quell’orribile viso di legno con gli artigli o nessuno capirà che è la faccia ossuta che lui ti ha regalato, non vuoi fargli questo spregio no? Smettila di piangere o annegherai in quelle lacrime d’oro prima di scavargli una tomba che sia adatta a lui, ne soffrirebbe! È un eroe, dovremmo costruire qualcosa di sontuoso, visto che saremo gli unici a ricordarne le gesta… magari una bella maschera sarebbe gradita come regalo d’addio, non credi?

 

 

Quanto sei pateticomi disgusti.



 

Davvero lo amavi?

 

Un essere piccolo e insignificante come te che prova… amore, per un… cos’era? Un Kokiri senza fata!

Scusa, hai ragione… non gli piaceva essere chiamato così, forse è un po’ irrispettoso per un morto… ma tanto non può certo offendersi se è mortono?


 

Che sentimento inutile… magari sai almeno cosa significa, amare?

Lo sapevo, non ne hai la minima idea. Quanto sei stupido.

Scommetto che lui ti stava accanto per pietà.

 



 

Stai zitto, tanto nessuno sentirà i tuoi gemiti rochi di pianto




 

Bravo, continua a scavare, fino a quando le tue dita silvestri rimarranno squartate e perderanno pezzi di legno per la via, scava fino a seppellirti vivo nel fango, scava di giorno, di notte, fino a che la buca sarà abbastanza profonda per tutti e due.

Ti piacerebbe eh, morire? Da lassù non ti hanno concesso questo lusso, mi spiace.

Bravo, sotterra con lui quel flauto rotto, la sua musica stava iniziando ad irritarmi.

Bravo, smettila di resistere.

Bravissimo, cuciti la bocca e ascolta solo me.

 







 

Credevi che il mio potere fosse racchiuso nella maschera?

 

Credevi che quel bamboccio oh sì che lo insulto, mi ha arrecato fin troppe noie fosse in grado di fermarmi?


 


 

 

Pensavi sul serio di esserti liberato di Majora?

 

 

 

È da quel giorno che sono rimasta buona nella tua testa… adesso tocca un po’ anche a me divertirmi, non credi? Non potrò più far cadere la Luna… ma almeno posso distruggere te, non pensi? Non ti va di giocare insieme?

 


 

Fa ridere, no? Sono Io che ti ho usato e manovrato e sfruttato e martoriato, eppure… tutti danno la colpa a TE!

Non sanno che ti sono penetrata nei pensieri e che li ho letti tutti, scavando nella tua ossessione e sfruttando ogni tua piccola paura per i miei scopi… non sanno che ti ho condizionato come si fa con le marionette senza vita, non sanno che quando mi annoiavo e non avevo nessuno con cui giocare violavo il tuo stesso corpo e ti facevo spe zzare quei rametti che hai al posto delle gambe, per poi rimetterli a posto e spez zarli ancora e ancora e ancora.
Era divertente sentire il rumore delle ossa che si frantumavano.

Uno a uno… ti ricordi quando l’ho fatto? I tuoi arti sono così secchi e fragili… ti rispecchiano proprio a pieno!

Non sanno che ho dato fuoco al tuo corpo (non prendertela, non sai sentito male, ricordi? Neanche te ne sei accorto ti avevo fatto il lavaggio del cervello) e che dopo hai puzzato di cenere e legno bruciato per tutto il giorno… puzza che io ho dovuto sopportare.

 

Non sanno che dentro di te c’era il marasma

e che io ci ho giocato

fino a che la tua stessa mente mi ha pregata di smettere

 

 



 

Stai zitto, tanto nessuno ti ridarà te stesso

 



 

Credevi davvero che io fossi solo una Maschera? Un semplice oggetto maledetto? Una spoglia da arredamento?

Secondo te come avrei fatto a liberarmi quando quella tribù di stolti mi ha rinchiusa credendo di sigillare per sempre il mio potere?

 

Bravissimo… sono entrata nella testa del più debole di loro, proprio come ho fatto con te… e poi li ho uccisi tutti, dal primo all’ultimo! È stato facilissimo… ma con te, Skull Kid, è stato ancora più facile! Eri così dannatamente solo e triste, che è bastato prometterti che finalmente qualcuno ti avrebbe amato, che avresti potuto rivedere lui, affinché io avessi pieni poteri!

Beh… la mia promessa alla fine l’ho mantenuta… anche se non era previsto.

Il fatto che adesso lui sia morto rende il tutto ancora più spassoso, non credi?

 

 

Stai zitto, tanto ogni arto che spezzi ricrescerà
 

 

Sei solo un egoista.

Davvero credi che quello fosse amore? La verità è che eri così dannatamente solo, disperato, che la prima creatura che si è dimostrata gentile con te ti ha fatto perdere la testa. Lo “ami” solo perché è l’unico che ti ha sopportato. Forse ti ha solo preso in giro, invece.
Secondo me ha sempre pensato che eri troppo

 

brutto

                 piccolo

                                      disturbato

                                                                  pazzo


  colpevole

 

 


 

 

Stai zitto, tanto nessun altro ti capirà, se lui non c’è più


 

 

No Skull Kid, non colpirti così quella testa vuota, non me ne andrò se lo fai, ancora non hai capito?

Sono dentro di te.

Ho scavato così a fondo che adesso posso sentire i tuoi pensieri (fare parte di essi), provare ogni tuo sentimento, farti impazzire.

 

Non riesco ancora a cancellare lui, ma prima o poi insieme ce la faremo a dimenticarlo, no?

 

 

Forse vivere sopra la sua tomba non è esattamente il modo migliore per iniziare.

 

 

 

 


 

Stai zitto, tanto le tue grida verranno soffocate da me






 

Maddai, quando l’hai fatto quel disegnino? Siete proprio carini… tu e lui che vi tenete per mano, felici e sorridenti…

 

 

 

 

 

Che schifo.

 

Basta abbracciare quel ceppo marcito, ormai è tutto ricoperto di resti di fibre e rametti morti da quanto ti sei crogiolato lì! Non sembri neanche più un essere vivente, somigli proprio a quelle piante appassite e dimenticate che giacciono nei dintorni della palude.

Era molto più bella quando era velenosa, vero? Ma per colpa del tuo amichetto adesso l’unico posticino che posso fare andare a male come il tuo disegno è la tua testa… al massimo la Foresta se ti convincessi ad alzarti da lì e distruggere un po’ qualcosa! Ma sei troppo deboluccio senza i miei poteri, lo so…



 

Ti contorci su te stesso, graffiandoti le mani luride di fango ed erba secca con i rimasugli appuntiti della vecchia corteccia, e subito un liquido scuro, color ocra, inizia a bagnarti (saresti più felice se fosse rosso chiaro? Tu e lui sareste più simili in quel caso), scorre freddo verso il basso, e poi si infrange gommoso a terra, accumulandosi sopra i resti di quello che è uscito in precedenza, quando hai colpito il suolo smorto con la testa, come a scavare per raggiungere lui.




 

 

Tu dai la colpa a me, non è vero?

Fallo pure se ti fa sentire meglio… ma sai, ti ricordi cosa ti disse quel simpatico tipo, quando ti parlò di me, di Majora?

Che non faccio altro che esaudire i desideri di chi mi vuole! Ricordi adesso, vero?

 

Nessuno ti voleva

e hai deciso che tu non avresti più voluto nessuno
 

Gli adulti ti prendevano a mazzate, credendo che li avresti maledetti

e hai deciso che tu li avresti schiacciati tutti
 

i tuoi amici ti avevano abbandonato

e tu hai pensato che potevano pure morire, se uccisi da te
 

il tuo amato non era più venuto a trovarti

e hai deciso che vi sareste rivisti all’altro mondo.

 

 

È vero, io ti ho aiutato.

Ma tutti quei pensieri erano tuoi, non è così?

 

 

 

 

 

 

Stai zitto, tanto la morte di chi ami non ti lascerà respirare
 


 

Dove sono finite quelle schiave delle tue fatine?

Come come?

Non dirmi che quei due ciottoli sporchi che ti porti ovunque sono i loro cadaveri!

La vita di una fata non è lunga come la tua, eh?

A quanto pare… l’unica amica che ti è rimasta…

 

 

sarei io, no?






 


... 


 

  Stai zitto, tanto nessuno ti ascolterà

                                                                                                                          sei di nuovo                      Stai zitto, tanto nessuno ti stringerà

                                    
da solo                         Stai zitto, tanto nessuno ti salverà da me

                                                                             sono solo...

Stai zitto, la tua voce mi fa vomitare
ho...
Stai zitto, sei sempre stato solo uno stupido pupazzo
 ...paura..
Stai zitto, tanto prenderò possesso anche del tuo corpo lercio
mi... dispiace..


Stai zitto


e lasciami fare...


 







 

 

Molla quell’ocarina.

 

Un regalo dici?

Io la odio, la musica.

 

Ancora non te lo sei tolto dalla testa…

 

Guarda il tuo corpo martoriato e dimmi: fa meno male, se suoni?

Guarda la tua casa distrutta e dimmi: è più accogliente, se suoni?

Guarda la sua tomba sporca e dimmi: tornerà da te, se suoni?

Guarda questa foresta arricciata sull’odio e dimmi: ne uscirai mai, se suoni?

 

Guarda dentro la tua testa e dimmi:

 

 

 

 

 

Me ne andrò via, se suoni?

 









 

 

 

Chiudi gli occhi.

Se ti concentri, a fondo, magari riuscirai a risentirlo. Il calore del suo abbraccio.

Magari, se penserai solo a lui, i suoi occhi blu saranno l’agognata reliquia che ti invoglierà a non morire.

Magari, se suonassi la sua canzone, se ti ricordassi quelle dolci note, potresti tornare indietro nel tempo e stringerlo forte, non lasciarlo più andare.

Magari, se penserai al suono della sua voce, quel timbro perfetto coprirà il vociare dei tuoi demoni, e ti farà andare avanti.

Forse, se magari, da lassù, solo per un momento, gli lasciassi intravedere il tuo vero volto senza faccia (e non quella maschera ossuta intrisa d’amore), forse sorriderebbe, e vedresti il suo sorriso illuminarti come la più radiosa tra le stelle.
 

Magari, se avrai ancora fiducia

se proverai ancora amore,

se stringerai al petto il suo strumento come se fosse lui,

se ti specchierai nell’acqua senza timore,

se riuscirai a volgere lo sguardo verso la Luna,

se affronterai la palude, le montagne, il mare e il canyon senza vergogna

se avrai la forza di credere nella sua promessa
 

                                                                                      se farai sentire la tua voce


 

Magari lei...

 

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

***


 

Musica.

 

 

 

Una pelliccia di lupo dorata ti avvolge, e ti culla come se ti conoscesse.

Ti culla come se ti amasse.
 

Scusa se ti ho lasciato da solo...

È così.

 

Ne è valsa la pena aspettare.

Un secolo.

Sei stato bravo...

Ne è valsa la pena aspettare un secolo. Non è morto.

Ti ha riconosciuto subito.

 

E l’ha uccisa, di nuovo.

 

Dimmi...

 

 

 

 

 

Sarai libero da lei. O almeno, finché non vi separerete di nuovo.

 

Ti andrebbe se...

 

Sarai libero da lei per sempre, se veglierai sulla sua prole. E sulla prole della sua prole.

Tu lo ami.

 

 

Nessuno di noi due...

 

 

E così sia.

 

 


 

 

Fosse più solo?

 

 

 

 

 

***

 

 

 

 

 








 

 

 

Angolino dell’autrice

Ebbene sì, sono tornata con le fanfiction in seconda persona.

Dedico questa “cosa” ad An13Uta, che mi sostiene sempre con le sue recensioni oltre a scrivere dannatamente bene. Mi è stata di grande ispirazione per questa storia, soprattutto per la parte finale, quindi un grande grazie a lei e a chiunque sia arrivato fin qui!

LostRequiem

   
 
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