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Autore: Flos Ignis    07/03/2021    3 recensioni
Storia ambientata alla fine della seconda stagione: Valentine e Sebastian sono morti, Lilith non è mai stata evocata e tutti gli eventi della terza stagione non sono avvenuti, sebbene in futuro potrei prenderne spunto.
L'ispirazione è giunta grazie alla puntata 2X05, in cui compare la strega Iris e la sua pozione, che consente alle donne shadowhunters di rimanere incinte dei demoni. Mi sono chiesta... e se non fosse stata solo Clary a berla?
Una storia d'amore che darà vita a una nuova generazione, una in cui il sangue degli angeli e quello dei demoni mescolato insieme sarà capace di rivoluzionare i vecchi pregiudizi di Cacciatori e Nascosti.
Dal prologo:
Non seppe di preciso cosa andò storto, ma doveva aver sbagliato qualcosa durante la preparazione, o non si spiegava il motivo per cui pochi secondi dopo si ritrovò piegato sul lavandino a rimettere tutto il contenuto del suo stomaco, sentendo dei tremendi conati che gli fecero girare la testa per svariati minuti.
Cosa diavolo gli stava succedendo?
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Clary Fairchild, Isabelle Lightwood, Jace Wayland, Magnus Bane
Note: What if? | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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Benedizione

 

La sua piccola strega era una forza della natura.

La magia che aveva emanato era di una purezza insolita per qualcuno con sangue demoniaco. Anzi, non solo insolita: Magnus aveva sempre creduto che una tale limpidezza fosse impossibile.

Ma a caval donato non si guarda in bocca, giusto? Tutta la sua famiglia era lì, e stavano tutti bene.

Alexander pareva esausto, ma non c’era nulla di strano in questo: aveva appena partorito ed era sopravvissuto a una maledizione potenzialmente mortale, per Lilith!

Era pallido, con i capelli scarmigliati e aveva urgentemente bisogno di una buona dormita, ma con quel sorriso mozzafiato e gli occhi splendenti non era mai stato più bello di così. Se poi alla visione si aggiungeva la loro bambina tra le sue forti braccia, Magnus credeva che avrebbe potuto morire felice anche in quell’istante, con la loro immagine impressa negli occhi e nel cuore.

Ma vivere insieme a loro sarebbe stato anche meglio.

Perchè ora era possibile.

-Come la chiamiamo?-

Gli occhi azzurri del suo compagno lo fissavano interrogativi, mentre non smetteva di accarezzare delicatamente la testolina della figlia.

Fu invaso da un’ondata d’amore profondo nel vedere le due persone più importanti della sua vita e perciò non provò nemmeno a resistere all’impulso di avvicinarsi.

Una volta che furono stretti in un tenero abbraccio al cui centro risiedeva la loro piccola streghetta, Magnus ritrovò parola.

-Vuoi darle un nome della tradizione shadowhunter?-

-Ci ho pensato molto, e credo che mi piacerebbe avesse un nome da cacciatrice… ma non come primo nome. Avrà una vita molto dura, sarà unica nel suo genere. Il minimo che possiamo fare per lei è darle la libertà di decidere chi essere. Perciò il suo primo nome, quello con cui sarà conosciuta, vorrei che glielo dessi tu Magnus: tu che hai scelto il tuo stesso nome e così hai dato forma alla tua vita, vorrei che dessi a nostra figlia la stessa possibilità.-

Magnus fu commosso dalle parole del suo caro Alexander, e acconsentì con un bacio alla dolce richiesta del suo Fiorellino.

-Penso di avere il nome perfetto per lei. Tesoro, che ne pensi di Grace Isabelle Lightwood-Bane?-

-Non avrei potuto trovare un nome migliore. Benvenuta al mondo, mia adorata Grace.-

Ci furono attimi dedicati solo a loro tre, il mondo intero ridotto al battito di tre cuori, stretti vicini traendo forza l’uno dall’altro.


 

E poi la loro famiglia li interruppe, la gioia di conoscere il piccolo uragano che aveva sconvolto le loro vite che non permetteva loro di attendere un solo istante in più.

Passò tra le braccia di tutti, ricevette benvenuti e baci, coccole e sorrisi sotto lo sguardo vigile dei due neo papà. Grace sonnecchiava, emettendo ogni tanto un piagnucolio mentre agitava le piccole manine.

Nel giro di cinque minuti teneva tra quelle minuscole dita i cuori di tutta la famiglia.

Alec non poteva essere più felice di così, circondato dai suoi cari, dal suo compagno e sua figlia. La paura era stata sorpassata dalla gioia più pura che avesse mai provato, la sua anima era in pace e mesi di dubbi erano stati rilegati nell’ombra dalla luce splendente che la sua bambina emanava semplicemente esistendo.

Si appoggiò pesantemente su Magnus, sospirando per la stanchezza. Ci sarebbe voluto così poco per addormentarsi, la stanchezza stava per reclamare la sua mente per trascinarla nell’abisso del sonno, ma qualcosa lo tratteneva.

La piccola Grace in quel momento era in braccio a Clary, che le stava facendo delle smorfie per cercare di farla ridere. Si fidava di lei per la felicità di Jace e aveva imparato lui stesso ad amarla quasi come un’altra sorella, ma…

Rivoleva sua figlia vicino a lui. In quel preciso istante.

Era troppo ansioso per riposare davvero, non sarebbe stato in grado di chiudere gli occhi se sua figlia non fosse stata tra le sue braccia.

Magnus parve percepire il suo disagio mentre gli carezzava il collo, perché poi lo guardò con una luce preoccupata negli occhi.

-Tesoro, cosa c’è? Ti senti male?-

Alec aprì la bocca per rispondere, ma qualcosa gli bloccò la gola. L’aria faticava ad arrivare ai suoi polmoni, e lui iniziò ad ansimare.

Cosa stava succedendo, ancora?

Non era minimamente paragonabile al dolore e al pericolo che aveva percepito quando la maledizione si era attivata, ma si trattava comunque di un disagio, una situazione di vaga minaccia dentro di lui che non riusciva bene a identificare.

Magnus iniziava di nuovo ad agitarsi, ma Clary si distrasse dalla piccola Grace per guardare cosa stesse succedendo, e parve illuminarsi di una comprensione sconosciuta ai più.

Jace soffriva, accarezzandosi la runa parabatai, ma non sapeva perché. Che altro stava per succedere?

Isabelle stava per piangere dalla tensione. Suo fratello aveva appena partorito, e dopo mesi di tensione aveva passato un terribile momento per colpa della Maledizione. Non credeva che avrebbe sopportato altro.

Clary però sapeva cosa stava succedendo, e invece di cedere al panico come gli altri capì che era arrivato il momento di mantenere la sua promessa.

Siccome a volte essere piccole e veloci era un vantaggio, si mosse per avvicinarsi ad Alec per posargli sua figlia tra le braccia.

Grace emise un gorgoglio felice e l’ansia di Alec pareva essere retrocessa, almeno un po’.

Clary tirò fuori lo stilo, facendo un respiro profondo.

-Lasciate fare a me, ho un dono da fare alla nostra prima nipotina.-

E prima che chiunque altro potesse fare una sola domanda infilzò la carne di Alec all’altezza del ventre ancora scoperto e appena guarito, osservando mentre una nuova runa prendeva forma sotto gli occhi della sua famiglia. Assomigliava al simbolo dell’infinito punteggiato di piccoli riccioli delicati, ma era incompleto.

Clary allora completò la sua opera, ignorando gli sguardi spaventati dei due genitori quando compose la nuova runa anche sulla pelle del braccio della piccola Grace.

-Cosa stai facendo?-

-Non sappiamo se mia figlia può sopportare le rune!-

-Clary, per l’Angelo, fermati!-

Ma non ascoltò nessuno e quando la tirarono via fisicamente aveva ormai completato la sua opera.

Lei sapeva cosa sarebbe accaduto, ma non aveva potuto dirlo a nessuno o si sarebbero solo preoccupati inutilmente per mesi. Forse le avrebbero impedito di usare la sua nuova runa e non poteva rischiare in quel modo la vita di Alec o quella di Grace.

Ecco perché aveva tracciato la runa del collegamento tra padre e figlia.

Tutti stavano fissando la bambina con preoccupazione, ma lei non si era accorta di nulla, anzi, fissava ridacchiando la luce dorata della sua runa e di quella di suo padre, che avevano preso a brillare contemporaneamente.

Se Magnus non era morto in quel momento allora non sarebbe morto più.

Il suo povero cuore non avrebbe retto altre emozioni per quel giorno, e neppure il suo Alexander a giudicare dal suo colorito pallido e dal modo ossessivo in cui controllava il respiro di sua figlia.

Allora lasciò uscire il panico insieme alle domande e alle accuse.

-Per Lilith, cosa cazzo hai fatto Clary?-

E il semplice fatto che non l’avesse chiamata “biscottino” la diceva lunga…

Sapeva di dover loro delle spiegazioni, perciò non perse tempo. Prima parlava prima l’avrebbero perdonata per non averne parlato con nessuno.

-L’angelo mi ha donato la visione di una runa mesi fa, quando abbiamo saputo dell’esistenza di Grace. Non ero certa di cosa fosse, sapevo solo che avrebbe salvato la vita di Alec, o quella della bambina, non ne ero certa all’inizio. Quando ci avete parlato della Maledizione di Medea però ho capito tutto. Alec ha dentro di sé una componente demoniaca ora, potrà avere altri figli tuoi, Magnus. È diventata parte di lui. Il suo corpo però a lungo andare non lo avrebbe sopportato, perché avrebbe percepito la cosa come un veleno da rigettare e questo avrebbe messo in pericolo la sua vita. Allo stesso tempo, Grace ha sangue per metà angelico e per metà demoniaco: essendo nata già mista, può praticare la magia come abbiamo già visto e può anche portare le rune, ma entrambi i tipi di sangue sono predominanti. Questo l’avrebbe messa in pericolo non appena nata, una volta al di fuori della protezione offerta dal corpo di Alec. Lui aveva bisogno di un collegamento a un essere demoniaco per fare in modo che il suo corpo non subisca un rigetto, mentre lei ha bisogno di un collegamento per entrambe le parti di sé per “stabilizzare” il suo corpo. Senza queste due ancore, non avrebbe potuto usare nè l’uno né l’altro senza essere in pericolo. La runa che ho messo loro è permanente e li terrà in equilibrio.-

-Ecco perché mi hai seguita passo passo mentre facevo ricerche per stabilire la salute di Grace e Alec!- Isabelle aveva l’aria di aver capito molte cose, ma almeno l’aria di tensione si era dissipata in buona parte grazie a quella spiegazione sensata.

Magnus aveva ancora un bel po’ di domande, ma Alec si riprese per primo.

-Izzy, quindi tu sapevi che mia figlia poteva avere dei problemi per il suo sangue misto?-

Lei assunse un’aria imbarazzata, ma poi annuì: -Io e Catarina avevamo supposto che usare i doni derivati da uno genitore o l’altro avrebbe sovrastato l’altra metà del suo corredo genetico, ma questo problema era secondario, se capisci cosa intendo. Non sarebbe dovuto porsi fino a quando non fosse cresciuta abbastanza da poter effettivamente fare magie o usare le rune.-

-E invece lei è così precoce che ha già usato la magia...-

-Esatto. Clary mi ha seguita per mesi nelle mie ricerche, ma non aveva detto di avere già una soluzione...- la guardò male, ma Clary si strinse le spalle, impotente.

-Se l’avessi detto a te l’avrebbero saputo tutti e Magnus e Alec avrebbero solo aggiunto una preoccupazione in più, cosa che non è consigliata a ridosso del parto. Ho cercato di tenere tutti il più calmi possibile. Sinceramente, chiunque di voi avrebbe lasciato che io mettessi una runa permanente su una neonata se l’aveste saputo?-

Tutti scossero la testa in automatico, e capirono il suo punto di vista. Come tutti, aveva agito nel migliore interesse della famiglia.

Se via la tensione, abbracciando sua figlia. Era tutto finito, sarebbero stati bene entrambi.

Magnus era ancora preoccupato però.

-Quindi ora entrambi staranno bene? Nessuna ulteriore sorpresa? Non penso che potrei sopportare altro.-

Clary gli sorrise, rassicurante.

-Ora Alec sarà l’ancora del sangue nephilim di Grace e Grace sarà il collegamento demoniaco di Alec. Staranno bene entrambi.-

Poi, come un lampo, un’altra paura si impennò nella sua mente e gli uscì di bocca senza controllo.

-Grace però non ha un collegamento per il suo sangue di demone, e ha usato moltissima magia prima! Cosa posso fare?-

Fu Isabelle stavolta a sorridere, mettendo una mano sul braccio del quasi cognato.

-Non devi preoccuparti per questo. Tra le varie ricerche che abbiamo fatto, Catarina a questo aveva trovato una possibile soluzione. Era più preoccupante l’ancora per il suo sangue nephilim, ma a questo Clary ha posto rimedio… Comunque, Cat ha ipotizzato che se tua figlia avesse avuto i tuoi occhi, il tuo stesso marchio da stregone, sarebbe stata un’ancora perfetta. Stava cercando soluzioni alternative nel caso in cui fosse nata con un marchio diverso, ma a questo punto il problema non si pone. I suoi occhi sono apparsi prima quando ma scacciato la maledizione, vero? Questa ne è la prova: i vostri occhi stabilizzano il sangue demoniaco. Non hai niente da temere, la tua famiglia è sana e salva… e russa piuttosto forte, direi.-

Izzy finì il suo discorso con una risata leggera e divertita, con gli occhi fissi sul letto dove suo fratello e sua nipote dormivano, la bambina protetta dalle braccia scoperte del padre, amorevolmente circondata dal suo abbraccio. Da loro arrivava un leggero russare che fece sorridere di tenerezza tutta la famiglia, ma in Magnus provocò un torrente d’amore tale che rischiò di farlo uscire dagli occhi sotto forma di lacrime.

Si avvicinò alla sua famiglia al completo, ignorando l’uscita di scena silenziosa di tutti gli altri, coricandosi di fronte al suo compagno per tenere la loro bambina, la loro benedizione, in mezzo a loro.

Protetta, al sicuro e amata. Sana e salva insieme ai suoi due padri.

Si addormentò anche lui, e finalmente riposò in serenità, le sue preoccupazioni evaporate e i problemi risolti grazie all’aiuto di tutti.


 


 

 

  
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