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Autore: Europa91    07/03/2021    2 recensioni
[Demons & Exorcist AU]
[Soukoku]
[Ambientata subito dopo i fatti di “Of Sisters and Demons”]
“Era passata una settimana da quel fatidico incontro e Dazai non riusciva a pensare ad altro che non fosse quella bellissima suora dai capelli di fuoco.”(…)
“Chuuya continuava a pensare a quello strano ragazzo. Quel idiota che aveva osato baciarlo” (…)

I piani di Dazai per far si che Chuuya accetti di uscire con lui.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sisters and Demons'
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Cow-t 11 – Quinta settimana – M1

Prompt: Attacco

Fandom: Bungou Stray Dogs

Rating: SAFE

Numero Parole: 1234

Note: inizialmente non volevo ma alla fine mi sono lasciata convincere. Quindi ecco un’altra storia di questo AU. Come le precedenti si è scritta da sola, ed è ambientata subito dopo “Of Sisters and Demons” di cui è consigliabile la lettura XD

 

 

 

 

 

Era passata una settimana da quel fatidico incontro e Dazai non riusciva a pensare ad altro che non fosse quella bellissima suora dai capelli di fuoco. Ogni cosa gli ricordava quella piccola furia rossa, che dopo la sua innocente proposta di matrimonio gli aveva tirato addosso un secchio. Fortunatamente il demone si trovava al di là delle sbarre altrimenti sarebbe stato colpito in pieno da quello scatto di rabbia improvvisa. Dazai però non era intenzionato ad arrendersi, sarebbe tornato all’Inferno con una sposa e sarebbe stata Chuuya.

In quei giorni, aveva pensato ad un piano d’attacco e preparato diverse strategie per abbordare la giovane novizia. C’era solo un piccolo quanto fastidioso impedimento che non andava trascurato: Dazai non poteva mettere piede in convento. Ai demoni non era permesso entrare in terreni consacrati, per questo durante quel loro primo incontro se n’era stato a debita distanza. Era un particolare da non sottovalutare tuttavia lui era famoso per i suoi piani ingegnosi, avrebbe trovato un modo per aggirare il problema. Per il momento si limitava a trascorrere le sue giornate acciambellato su quel albero in attesa di rivedere spuntare l’oggetto dei suoi pensieri.

Chuuya continuava a pensare a quello strano ragazzo. Quel idiota che aveva osato baciarlo per poi mettersi ad urlare, come se niente fosse, che un giorno lo avrebbe sposato. A quel pensiero non poté fare altro che avvampare, toccandosi distrattamente le labbra. Non sapeva nemmeno dire se gli fosse piaciuto o meno. Lui era un novizio dell’Ordine della Maddalena e presto avrebbe preso i voti. Aveva baciato un altro ragazzo. Era un atto immorale, sbagliato, eppure non riusciva a pensare ad altro. Una parte di lui voleva solo dimenticare il tutto, mentre un’altra voleva rivedere quel Osamu Dazai e parlare ancora con lui. Era un ragazzo insopportabile, e in poco tempo era riuscito a fargli saltare i nervi però Chuuya lo trovava interessante. Forse perché oltre ad Arthur e alle suore del convento non aveva mai avuto modo di parlare con nessuno. Non vedeva l’ora che il cavaliere tornasse, aveva bisogno di un suo consiglio. Intanto cercava di distrarsi da quei pensieri dedicandosi al lavoro, all’addestramento e alla preghiera.

Era arrivato di nuovo il suo turno di occuparsi dell’orto e dei giardini. Quando arrivò nel cortile principale la prima cosa che vide fu Dazai mentre sonnecchiava tranquillo sdraiato sul ramo di un albero. Non poteva crederci, anche se una parte di lui un pò ci aveva sperato. Quando il moro lo notò si mise immediatamente ad urlare e sbracciasi;

«Chuuyaaaa sei tornata!! Allora hai accettato la mia proposta, vuoi sposarmi?» il rosso era già fuori di sé.

Controllò che nessuna delle sorelle fosse nelle vicinanze, lasciò in un angolo gli attrezzi di lavoro e si mise a correre in direzione del ragazzo. Dazai non poté fare altro che complimentarsi con sé stesso, la fase uno del suo piano stava procedendo senza intoppi.

Fu solo quando Chuuya fu a pochi metri da lui che sembrò notare un particolare al quale prima non aveva fatto caso.

«Perché sei vestita così?»

Il rosso ci mise qualche secondo per capire a cosa l’altro si stesse riferendo. In effetti durante il loro primo incontro lui era vestito da suora, possibile che lo avesse scambiato per una donna?

«Sono un ragazzo»

Dazai si ammutolì per qualche secondo. Chuuya sperò che una volta chiarito quel piccolo malinteso sarebbe stato libero da quella molesta presenza. Ovviamente era solo per quello che il moro lo aveva baciato e fatto quell’assurda proposta. Si era fatto tanti problemi per nulla.

«Non mi interessa»

«Che?»

Dazai aveva sorriso prima di aggiungere;

«Ora capisco come facevi a sollevare da solo quei secchi d’acqua, sono rimasto ingannato dalla tua altezza e da quel bel faccino. Se devo essere sincero anche vestito così sei molto carino»

Chuuya non poté evitare di arrossire, non sapeva se per il complimento o per la rabbia che stava provando. Era confuso, quel idiota un minuto prima lo insultava e quello dopo gli diceva che era carino, non capiva più nulla. Dazai era un mistero, del quale però era intenzionato a venire a capo.

«Siamo due uomini è immorale» cercò di spiegare. L’altro fece una smorfia;

«Non dalle mie parti»

«Ah? E sentiamo dove sarebbero queste parti?»

«Se accetterai di sposarmi ti ci porto»

«La vuoi smettere con questo scherzo, non è divertente»

«Non è uno scherzo. Voglio sposarti Chuuya» La serietà con cui pronunciò quelle parole lasciò il rosso confuso.

«Non mi conosci nemmeno»

«Allora esci con me!»

«Sei completamente pazzo, se non te ne fossi accorto sono un novizio»

«Si, il tuo Ordine ho capito, ma non hai ancora preso i voti giusto? Andiamo, solo un appuntamento, ti giuro che non andrai all’Inferno per questo»

Chuuya sembrò rifletterci per qualche secondo;

«Non ci penso nemmeno, scodatelo» e tornò sui suoi passi.

La prima parte del piano non era andata come Dazai aveva sperato ma il demone aveva altri assi nella manica. Per tutta la settimana successiva si divertì ad infastidire Chuuya ogni volta che gli si presentava l’occasione. Il vero colpo di fortuna si presentò quando al giovane novizio venne chiesto di recarsi in città per svolgere delle commissioni. La madre superiora che di solito si occupava di tali faccende aveva il raffreddore così il rosso si era offerto volontario per sostituirla. Capitava di rado che potesse uscire e non voleva lasciarsi scappare l’occasione di trascorrere un paio d’ore di libertà.

Chuuya però non aveva messo in conto un piccolo dettaglio, appena mise piede fuori dal convento un certo ragazzo dai capelli castani era lì ad aspettarlo.

«Cosa ci fai tu qui?»

«Che domande sono qui per te. So che devi fare delle commissioni in città e che non ti capita spesso di uscire tutto solo. Perciò oggi sarò la tua guardia del corpo»

Il rosso prese un profondo respiro cercando di calmarsi;

«Non ti arrendi mai vero?»

«Se desidero qualcosa faccio semplicemente il possibile per averla»

«Sei così irritante e fastidioso»

«Non mi hai ancora lanciato addosso nulla quindi mi ritengo soddisfatto»

«Non ho nulla da usare come arma. Ora se non ti dispiace dovrei occuparmi delle mie commissioni»

«Lascia che ti aiuti»

Chuuya non seppe spiegarsi come, ma aveva finito con il trascorrere il resto del pomeriggio insieme a Dazai. Quel ragazzo non era così insopportabile, iniziò a pensare che forse avrebbe potuto dargli una possibilità. Lo aiutò persino a trasportare tutti i pacchetti.

Verso sera si ritrovarono davanti alle porte del convento.

«Allora ci vediamo» mormorò Dazai

«Aspetta. Ecco grazie per oggi» il demone sorrise, in fondo era andata meglio di quanto avesse sperato.

«Allora accetterai di uscire con me?» chiese con fare volutamente provocatorio.

«Oggi non conta come appuntamento?»

«Temo proprio di no mia piccola suora» e prima che il rosso potesse accorgersene finì con il rubargli un secondo bacio.

Chuuya lasciò cadere a terra i pacchi che aveva tra le mani. Come la prima volta non aveva potuto evitarlo. Appena riacquistato un barlume di raziocinio si voltò di scatto dando le spalle a Dazai. Era troppo imbarazzante.

«Sappi che ti odio»

«Allora lo prendo per un si?»

In guerra e in amore tutto era lecito e il demone non si sarebbe arreso, prima o poi le difese di Chuuya sarebbero crollate di fronte ai suoi attacchi. Era solo questione di tempo.

  
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