Cadendo giù, sempre più giù,
Alice vedeva tutt’intono il mondo vorticare:
libri, lampade, una scrivania!
Mentre cadeva, ogni cosa sembrava
cadere con lei, ma scendendo gli oggetti
cambiavano e via così…
tic tac
si sentiva un orologio e ancora cadeva,
senza smettere più.
I capelli svolazzavano,
di qua e di là e pure il vestito,
frustava l’aria senza posa
e già scendeva, sempre più giù.
tic tac
Chiuse gli occhi e li strinse forte,
quando ormai capì che il pavimento
si avvicinava e, con un tonfo sordo,
sbatté il sedere sulla terra, alzando un polverone.
Quando aprì gli occhi era seduta sul parquet.
“Sveglia, Alice, sveglia!”
Era la mamma.
“Che tonfo! Stavi sognando? Forza, Alice, che sei in ritardo per la scuola!”
La bambina si guardò intorno,
era la sua camera quella!
Allora era stato tutto un sogno?
tic tac
L’orologio sta per terra,
insieme alla sua lettura serale
Alice nel paese delle Meraviglie.
Raccolse tutto e si preparò.
tic tac
“Sbrigati Alice, sei in ritardo!”