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Autore: Freez shad    11/03/2021    1 recensioni
Ogni cosa nella propria realtà ha un suo orologio. Un ciclo d'esistenza perfetto e collaudato da migliardi di anni d'esistenza.
Troppi per un qualcuno che, per arroganza o pura pazzia, ha intenzione di modificare e rinnovare...tutto, partendo da zero.
Ciò porterà a terribili conseguenze e toccherà ai nostri famosi eroi impedire che questo accada, ma le difficoltà saranno molte e non solo esterne.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaze the Cat, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’intuizione del blu si rivelò esatta. 
Dal punto da cui provenne quella gentile voce, un piccolo e verde divano posto di spalle alla porta d’ingresso, due folte orecchie fecero timidamente capolino, elevandosi lentamente fino a mostrare il volto di Xin nella sua interezza. 
Nonostante le poche e ferme parole rivoltale dal nero al loro arrivo, o la sicurezza che trasmetteva quel suo atteggiamento caparbio nell’introdursi in casa del più gioviale riccio, la giovane panda non si era mai mostrata particolarmente convinta della decisione impostale. Difatti, non appena aveva udito il giungere dell’eroe sonico nelle vicinanze dell’abitazione tentò, rivelando una certa ingenuità, di nascondere la sua presenza rannicchiandosi dietro lo schienale del mobilio; mentre uno sguardo scettico le veniva riservato da Shadow, rimasto impassibile nella sua posizione. In evidente contrasto al comportamento assunto dalla giovane, benché naturale. 
Del resto, se questo fosse stato il motivo, non avrebbe potuto certo dire di poter vantare la stessa confidenza che il riccio scuro sembrava avere nei confronti del blu. Anche se, per sua cultura di provenienza e natura, non avrebbe lo stesso mai azzardato un atto tanto audace; mentre ora, nella sua condizione di estranea, non si sarebbe nemmeno sognata di giungere fin lì.            
<< Xin?! >> esclamò basito il blu << Che ci fai qui? >>, 
<< Vede...ecco, io... >> balbettò lei, in evidente stato d’imbarazzo, 
<< Un momento! >> la interruppe con tono affabile, accortosi della sua difficoltà, per poi tornare a rivolgersi al nero con tono secco << Sei stato tu, vero? >>. Reazione particolarmente dura, raramente manifestata al di fuori delle lotte più crude; non dovuta alla presenza effettiva della panda, quanto piuttosto alla consapevolezza di un segreto violato. Quella riguardante un’abitazione riservata ai più intimi e vicini a lui, oltre che luogo che sentiva veramente suo.  
Anche se non grave nella sua essenza, l’aveva percepito come una sorta di tradimento da parte del nero. 
<< Esatto! >> fu l’altrettanto secca risposta di Shadow,  
<< Senti, come ti ho detto, non mi dispiace una tua visita...anche se sei entrato in casa mia mentre ero assente e la cosa non è carina di suo... >> proseguì Sonic, cercando di mantenere un atteggiamento più sereno << ...ma perché hai portato anche lei? >>, 
<< Il fatto è... >> si propose nuovamente la panda, venendo per la seconda volta zittita, 
<< Prova ad usare quella testa vuota, una volta tanto! >> fece Shadow, con un velo di sufficienza. 
<< Conoscendoti...scommetto che non volevi averla tra i piedi lassù, sul cucuzzolo della depressione! >> chiosò il blu, stuzzicando il rivale con la solita ironia, 
<< Questo è solo l’effetto secondario del mio intento! >> spiegò il riccio striato, una volta alzato dalla sedia, portandosi faccia a faccia col rivale << Addestrala! >>, 
<< C-cosa? >>, 
<< Hai sentito bene! >> chiosò serio << Ha chiesto di essere addestrata e, benché non ne capisca il motivo, vuole che sia tu a farlo >>, 
<< Mi sembra di essere stato chiaro anch’io, o sbaglio? >>, 
<< N-no-no! Lei è stato chialissimo, signol Sonic, solo che... >>, 
<< Xin, stai al tuo posto! >> la rimbrottò con severità Shadow, mantenendo lo sguardo puntato sul blu << Oggi la volontà del singolo non conta! Nelle difficoltà, tutti devono essere disposti ad evolversi e fare anche ciò per cui non è portato. >>, 
<< Cosa vuoi dire? >> fece Sonic, allarmato da quelle strane parole << E comunque, perché non lo fai tu? Saresti sicuramente più bravo di me e... >>, 
<< Ha bisogno dell’aiuto di qualcuno che sia stato capace di sviluppare il suo potere da solo...proprio come hai fatto tu! Io sono sempre stato monitorato, osservato da scienziati e preparatori che mettevano quotidianamente alla prova le mie abilità con esami di ogni tipo. Non potrei fare lo stesso con Xin, è di una realtà completamente opposta >> spiegò Shadow << Per questo il compito spetta a te... >>, 
<< Ma ho già detto... >>. Prima che potesse finire la frase, il fiato del blu si mozzò. 
Shadow, fulmineo, colpì con violenza la zona appena sotto lo sterno di Sonic che, colto impreparato e privato dall’aria, si accasciò sulla spalla del riccio striato privo di sensi. 
<< ...Che la cosa ti piaccia o no! >>. 
 
 


La discussione poteva considerarsi conclusa. 
Con passo deciso, una volta posato a terra il rivale, Shadow guadagnò la porta di casa raggiungendo il prato dinanzi.  
Benché fosse possibile percepire un velo di soddisfazione nel suo sguardo, non trovava comunque piacevole l’essere ricorso a quella soluzione. Soprattutto perché piombata sul riccio blu. 
Non era un amante della diplomazia, forse nemmeno lo era mai stato, ma ne riconosceva il valore e l’utilità che poteva avere in vari frangenti. Specie perché era consapevole di come la sola forza non sempre può garantire la vittoria; anche se così fosse, non significherebbe lo stesso essere stati superiori all’avversario. 
Come in questo caso. Il suo obbiettivo non era stato interamente raggiunto in quanto, con la sua imposizione, era certo che Sonic non avrebbe compreso pienamente il valore e l’importanza del compito assegnatogli. 
<< Folse è stato tloppo dulo con lui, signol Shadow! >> esclamò Xin, sopraggiunta all’esterno assieme al riccio nero << Non cledo avlemmo dovuto insistele! >>, 
<< Non dispiacertene troppo! >> rispose con tono secco, voltandosi con sguardo severo << Piuttosto, preoccupati di migliorare e di seguire ciò che ti insegnerà da qui in avanti. >>, 
<< Ma...dopo questo, non cledo che mi pelmettelà di limanele. >>, 
<< Lo farà! Conosco bene quello sciocco, tanto da dire che non rifiuterà la tua permanenza >>. 
<< Aspetti! >> fece di nuovo la panda minore, notato lo smeraldo verde che, per la seconda volta, aveva visto estrarre dalla folta chioma puntuta del riccio << Mi pelmetta un’ultima domanda! >>, 
<< Cosa c’è? >>. Un leggero fremito scosse il corpo della giovane. 
Era relativamente da poco tempo, forse più di un’ora, che conosceva Shadow, ma tanto le era bastato per comprendere di essersi messa in contatto con una sorta di autorità. 
Il modo in cui aveva parlato, se così poteva essere definita la discussione, con il blu ne era una dimostrazione. Per questo il suo timore l’aveva spinta fino a quel momento a trattenere una curiosità che, ora più di prima, sentiva di dover soddisfare; mossa dal pensiero nell’aver visto nelle sue decisioni qualcosa che sembrava andare oltre ciò che le era possibile vedere.             
<< Pelché lo sta facendo, signol Shadow? >> chiese infine Xin << Pelché vuole aiutalmi? >>, 
<< Non lo sto facendo per te! >> rispose con tono pacato << Faker passa il suo tempo a divertirsi, senza prendere mai le cose veramente sul serio, ma ora non è più il momento! Qualcosa di grave sta accadendo e non si tratta dei soliti piani di Eggman. Chissà se questa volta... >>. 
Per un breve ed intenso istante il gelo calò nella radura. Lo sguardo pensieroso di Shadow si mostrava pesante, ma fisso sullo smeraldo che teneva stretto nella mano.  
Dopodiché, pronunciata la formula, scomparve. 
 
 


Xin rimase ferma dove il riccio nero l’aveva abbandonata, con lo sguardo rivolto verso il vuoto dinanzi a sé, colta da un improvviso senso di smarrimento. 
In effetti, riflettendo su quanto le era successo in quel breve lasso di tempo che a malapena ricopriva lo spazio di un’ora, la reazione risultava quanto mai giustificata. 
Il mix di emozioni che aveva provato, miscelata all’adrenalina di un combattimento ove la sua stessa vita era divenuta prossima al trapasso, si stavano lentamente attenuando mentre un accenno di nausea, dovuta alla percezione di una ritrovata quiete che le permise di rilasciare la tensione accumulata, la raggiunse. Una sensazione in realtà agrodolce, che le riportava alla mente i bei momenti, ancora inconscia dei poteri, passati con la sua gente durante il periodo della pesca; quando le sottili e lunghe imbarcazioni a vela, frangendosi contro i flutti per raggiungere il largo dalla costa, venivano sballottate dalle correnti dal vento che spesso sferzavano contro, provocandole sintomi simili a quelli attuali.  
Ricordi venuti prontamente sostituiti da fitti pensieri che la riportarono alla realtà. In special modo per quanto riferito da Shadow prima di sparire; quella breve figura di riferimento l’aveva lasciata con una frase inconclusa, dove parve auspicare una qualche speranza per un futuro incerto e, da quel che aveva potuto percepire, forse persino letale. 
Il suo ponderare venne infine interrotto da un gemito proveniente alle sue spalle. 
Sonic, barcollante e in evidente stato di difficoltà, aveva ripreso conoscenza e stava ora tentando di rialzarsi in piedi.  
Combattendo il lieve imbarazzo che l’aveva colta per una confidenza non ancora maturata, la giovane si premurò di prestargli soccorso cingendogli il fianco mentre, fungendo da sostegno, passò il braccio del riccio intorno alle spalle. 
A quel punto il blu, trovato un punto d’appoggio migliore della sola parete, raddrizzò il tronco del corpo al massimo che gli fu possibile cosicché, dopo aver subito dopo sputato qualche colpo di tosse, recuperare la piena funzionalità dei polmoni. Nel frattempo, anche la testa, dal principio annebbiata per la mancanza d’aria e per il dolore inatteso, andò a recuperare nitidezza. 
<< Wow, che botta! >> fece con voce fievole, stringendo i denti per la fitta che sentì di risposta ai suoi movimenti << Questa gliela dovrò mettere in conto! >>, 
<< Tutto bene, signol Sonic? >> chiese Xin, rimproverandosi silenziosamente per quella domanda banale e, molto probabilmente, persino stupida, ma che il riccio trovò cortese, 
<< Ho sentito di peggio, non preoccuparti! >> fece, approfittando nuovamente della gentilezza della panda per drizzarsi nuovamente e con ancor più vigore << Dammi solo il tempo di stiracchiarmi un po', tirare il fiato e... >>. Prima che il riccio potesse finire la frase e i movimenti, un tremendo colpo di martello piombò con straordinaria forza contro il suo volto.  
Un lancio perfetto, di precisione millimetrica, che costrinse Sonic nuovamente al suolo. 
<< Cosa sta succedendo qui? >> fu la rabbiosa domanda che ne seguì. Con volto accigliato, i denti serrati in una grintosa espressione di stizza e le braccia arcuate sui fianchi protesi all’indietro, Amy si palesò di fronte a loro. 
 
 
 
 
Nel suo rincorrere l’amato blu, la riccia aveva deciso di attardarsi una volta raggiunto il margine della boscaglia. Remore della promessa fatta, oltre che dell’ubicazione precisa della casa, preferì continuare la sua ricerca con un andamento calmo e tranquillo; come un semplice passeggiare nella più totale disinvoltura, premurandosi al contempo di aggiustare il suo aspetto baruffato, causato dalla frenetica corsa, per così apparire al meglio agli occhi di Sonic. 
Cosa che in realtà aveva sempre cercato di badare, ma a cui aveva cominciato a dare molta più importanza dal giorno prima. 
Difatti si era accorta con quale espressione di meraviglia il riccio l’aveva osservata durante la festa passata insieme, nonostante quest’ultimo avesse provato a celarlo con qualche stratagemma male eseguito, maturando la speranza di essere riuscita a fare breccia nel suo cuore; assieme alla consapevolezza che, accordando la stessa applicazione metodica anche nel suo atteggiamento, tale speranza si sarebbe potuta tramutare in certezza. 
Cura che venne meno al suo arrivo nella raduna quando, inconsapevole di quanto avvenuto poco prima, lo sguardo le si posò su Sonic e sulla giovane panda minore che quest’ultimo teneva stretta a sé con fare confidenziale. 
A quella vista un profondo livore cominciò a farsi strada nel suo corpo. Una rabbia dettata dalla sensazione di una minaccia sentimentale, miscelata assieme ad un profondo attacco di gelosia per una vicinanza mai a lei concessa se non in sporadiche ed eccezionali occasioni. 
Ciò portò come naturale conseguenza l’evocazione del fidato martello e, benché andasse contro i suoi nuovi propositi, del suo immediato utilizzo dalla distanza. 
Dopo aver sistemato il principale indiziato, la sua attenzione si concentrò sulla giovane divorandola con lo sguardo. Xin, di risposta ad un primo momento di sorpresa, la rimirò con confusa curiosità. 
Nonostante l’ingresso bellicoso, non percepiva una reale minaccia che giustificasse la preparazione ad uno scontro. 
<< E tu chi saresti? >> le domandò a quel punto Amy, 
<< Lei si chiama Xin ed è... >> fece il blu con voce ovattata, tentando di rimuovere il martello con scarsi risultati, 
<< Zitto, non sto parlando con te! >> lo rimbeccò prontamente lei, tornando a posare gli occhi sulla panda << Allora? >>. 
<< Il mio nome è Xin e plovengo da un piccolo villaggio costielo del Chu-nan, molto piacele! >> fece con tono gentile la giovane porgendo il suo saluto, senza trovare particolare addolcimento nella rosa che, incrociando le braccia, proseguì nelle sue domande con fare sospetto, 
<< Sei per caso una sua amica? >> fece, puntando il riccio ancora a terra, 
<< No...o almeno, non ancola, ma... >>, 
<< Allora come facevi a sapere di questo posto? >> chiosò, sovrastandola con fare inquisitorio, 
<< Mi ha poltato il signol Shadow! >>, 
<< Shadow!? >> le fece eco la riccia, sorpresa e incuriosita da questa rivelazione << Non sapevo che lo avesse detto anche a lui...e comunque, perché lo avrebbe fatto? >>, 
<< Pelché vuole che... >>. 
<< Nessun motivo in particolare! >> si apprestò ad intromettersi Sonic, finalmente riuscito a liberarsi dal pesante attrezzo, frapponendosi fra la panda e la riccia << Sai com’è fatto, Shadow. Scontroso, silenzioso, pragmatico...a volte persino strano...è probabile che abbia le idee un po' confuse in questo periodo. >>, 
<< Velamente il signol Shadow semblava essele molto siculo di sé >> intervenne con ingenuità Xin, non cogliendo il tentativo del riccio volto a nascondere la verità alla rosa << Infatti ha...invitato caldamente il signol Sonic ad accoglelmi nella sua casa pel addestlalmi >>. Una smorfia di dolore si manifestò nel volto del riccio, mentre un’accigliata espressione di sorpresa colse un’incredula Amy. 
Se la confidenza che aveva potuto osservare tra i due al suo arrivo era per lei stata un più che valido motivo di gelosia, tanto più lo era adesso a quella nuova rivelazione.          
<< A-accoglierti?! Intendi dire che...vivrai qui...a casa sua? Con lui? Da soli? >> fece ancora la rosa, incredula, 
<< Esatto! >>. 
 


Sonic, che aveva evitato di assistere alla scena nascondendo il viso fra le mani, spiò lentamente le due tramite lo spazio che si creò distanziando leggermente le dita. Azione di cui prontamente si pentì. 
Lo sguardo che Amy gli rivolse, dopo un primo attimo di scombussolamento, adottò ogni singola sembianza demoniaca, riuscendo a tramutarle terribilmente il viso. Un’ardente aura maligna comparve, rivestendole come un largo manto il corpo, mentre il rosato della pelle si accese in una pigmentazione più simile al cremisi e gli aculei si rizzarono scompigliandosi. 
Con passo lento, pregno del suo focoso stato d’animo, la riccia gli si avvicinò, sussurrando ad una tonalità inquietantemente baritonale, 
<< Sonic! >>. 
Il blu del riccio scolorì, divenendo di un azzurro pallido e, nel suo caso, cadaverico.  
Molte volte era stato testimone, o vittima, delle rimostranze che spesso e volentieri palesava la rosa.  
Difatti, il martello che gli era piombato contro lo aveva vissuto quasi come una normalità; stessa cosa per quanto riguardava la stizza dimostrata e, benché in questo caso non fossero pervenuti, degli urli di rabbia che era solita esternare come valvola di sfogo alla rabbia. 
Ma quella era una reazione tutta nuova, diversa da ciò che aveva mai potuto vedere prima; qualcosa che, nel bene o nel male, non sarebbe forse mai scomparsa dalla sua testa. 
Rimasto imbambolato da quella visione maligna, al riccio fu necessario un secondo flebile richiamo e l’evocazione di un grosso martello puntuto per convincerlo ad intraprendere una pronta azione di fuga. L’inseguimento potè avere inizio. 
 
 

<< Signol Sonic! >> lo chiamò la panda, cercando di raggiungere il riccio con la voce << Cosa devo fale? Posso limanele? >>. Una risposta, troppo lontana e deformata dai boati provocati dall’impatto a terra del martello, giunse confusa. 
Era la seconda volta in pochi minuti che Xin rimaneva sola ed isolata in un angolo di mondo a lei sconosciuto e la cosa cominciava ad infastidirla. Il senso di abbandono la riaccolse, dandole una sgradevole sensazione di essere troppo marginale per quel piccolo mondo che non le apparteneva. 
L’idea di andarsene però venne bruscamente interrotta dal rimembrare le parole che gli aveva rivelato Shadow. 
Qualcosa di grande e pericoloso si stava muovendo e ogni aiuto poteva risultare fondamentale, persino prezioso. Inoltre, aveva ricevuto rassicurante certezza di venire accolta e di potersi allenare, migliorandosi a vicenda, col suo eroe. 
Un nuovo ardore la investì, con rinnovata energia e forza, 
<< Non fale la sciocca, Xin! >> si disse << Tu hai scelto questo mondo e se ne vuoi essele una plotagonista devi limboccalti le maniche e dimostlale quello che sai fale e che puoi fale >> fece, voltandosi verso la fatiscente abitazione del blu << Magali...cominciando con qualche lavoletto qui e là! >>.           
                    
 
 
 
 
 
Dalla scrivania dell’autore: 
Niente da dire! 
No, davvero. Non ho niente da dire...a parte scusate per il ritardo. Per il resto... 
Ringrazio solo per la pazienza  di coloro che stanno seguendo questa storia e che hanno letto questo capitolo, comunicandomi se è stato gradevole. 
 Per il resto...arrisentirci? Posso dirlo? Spero di sì!
   
 
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