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Autore: WhispersOfTheLastNight    12/03/2021    10 recensioni
Dal testo:
"Lui, con quel nome particolare, era un continuo fiume in piena, che lei a nuoto lo aveva attraversato, e stava tentando di domarlo."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rio, Tokyo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che Rumore Fa La Felicità?
Erano giorni che Rio ripensava a quella che era la loro relazione, così felice e spensierata da non sembrare quasi reale. L’inizio era stato affidato al caso, una bella donna che ti accetta per come sei, dopo quel passato da bravo ragazzo che ti porti dietro da anni, del quale ti volevi liberare. Ti sembra quasi un sogno, ma ora coincide con la realtà.
Che rumore fa la felicità?
Come opposti che si attraggono,
come amanti che si abbracciano.
Camminiamo ancora insieme,
sopra il male sopra il bene,
Ma i fiumi si attraversano e le vette si conquistano.

 
Anche lei si era riappropriata di qualcosa che sembrava non appartenerle più: l’amore. Con il suo passato tragico ci aveva lottato e fatto a pugni fin troppo, ma un qualcuno le aveva dato l’occasione per non averne più a che fare; trovando così un rifugio, che non si aspettava essere in lui. Erano arrivati a toccare le vette più alte della gloria insieme, potevano dire di averne vissute di qualsiasi tipo e di esserne usciti, insieme. Lui, con quel nome particolare, era un continuo fiume in piena, che lei a nuoto lo aveva attraversato, e stava tentando di domarlo.
Corri fino a sentir male,
con la gola secca sotto il sole.
Che rumore fa la felicità?
Mentre i sogni si dissolvono,
e gli inverni si accavallano,
quanti spilli sulla pelle,
dentro il petto sulle spalle.

 
Così, felici e spensierati, si erano trasferiti su un’isola della Thailandia, nella quale potevano essere sicuri dai pericoli; perché comunque il professore continuava a controllare la situazione, anche se non si ricordavano, a volte. Potevano avere tutto ciò che desideravano, da soli, in quel posto paradisiaco nel quale il gelo sembrava inesistente. In realtà, l’inverno arrivò prima del previsto: dopo l’abbandono della sua Tokyo, il suo cuore fu come avvolto da una coltre di ghiaccio. Sentiva questo dolore pungente sulla pelle, sulle spalle, e soprattutto dentro al petto. Tanti piccoli aghi di ghiaccio, sottili ma appuntiti, lo condannavano ad un inverno che temeva non avere fine.
Ma vedo il sole dei tuoi occhi neri
Oltre il nero opaco dei miei pensieri
E vivo fino a sentir male
Con la gola secca sotto al sole
Corri amore, corri amore
Che rumore fa la felicità?

 
Quel che gli aveva fatto credere era di non amarlo più, ma non dimenticava quelle volte che quegli occhi le leggevano l’anima, soprattutto quando credeva di non farcela. E quando seppe della sua cattura, l’unica cosa che voleva era rivederlo, fare in modo che riuscisse a fuggire dalla polizia e da quello che stava per capitargli; rendendosi conto solo in quel momento, che la sua fuga era stata un grandissimo errore, del quale non si sarebbe mai perdonata. E in quel momento si chiese ancora come poter essere felici.

Insieme, la vita lo sai bene
ti viene come viene, ma brucia nelle vene e viverla insieme
è un brivido è una cura
serenità e paura
coraggio ed avventura,
da vivere insieme, insieme, insieme, insieme a te

 
Quel che avevano vissuto durante l’attacco era gioia allo stato puro, amore che gli avevano invidiato tutti. Era un amore genuino, nonostante lei fosse caratterialmente molto più forte, e sapesse bene quel che voleva dalla vita; arrivando a sfruttare, a volte, l’ingenuità e il sentimento puro del ragazzo, per compiere i suoi scopi, senza sentirsi intralciata.
Che rumore fa la felicità?
Due molecole che sbattono
come mosche in un barattolo
con le ali ferme senza vento
bestemmiando al firmamento.

 
La prima volta che si conobbero, gli ormoni di entrambi erano impazziti, dicendosi che quella persona sarebbe stata quella perfetta per la loro vita. Lei voleva spiccare il volo per sparire e lui che voleva solo essere sé stesso, per una volta sul serio, rendendosi utile. Ma ad un tratto, quella stabilità tra loro era svanita, lasciando che il cielo raccogliesse le imprecazioni che si riservavano a vicenda, in realtà colme di speranza.
Mentre il senso delle cose muta,
e ogni sicurezza è ormai scaduta,
appassisce lentamente,
la coscienza della gente.
Che rumore fa la felicità?

 
Tutto ciò che si erano immaginati era andato in fumo nel giro di una frase, inaspettata. Lei aveva bisogno di libertà, e questa era una sua caratteristica; non le piaceva essere messa in gabbia, non l’aveva mai voluto ed era ora di liberarsi. Ora che ne aveva l’occasione la stava cogliendo a pieno, fregandosene delle conseguenze e di quel che sarebbe potuto succedere. Subito era felice, ma nel giro di pochi giorni, non lo fu più.

Che sapore ha, quando arriverà sopra i cieli grigi delle città,
che fingono di essere rifugio per le anime.
Corri fino a sentir male,
con la gola secca sotto al sole.
Corri amore, corri amore.
Che rumore fa la felicità?

 
In quella prigione l’unica cosa che rimpiangeva era di non averla fermata, immaginandosi solo come potesse essere il suo viso; quando arrivava in una città nuova da esplorare, bello, disteso e rilassato. A differenza del suo fisico, magro, senza più un muscolo e forze per potersi reggere in piedi. Si ricordava bene delle giornate passate sulla spiaggia, dove l’unico problema esistenziale era capire come passarsi la giornata; tra un bagno e l’altro, si rincorrevano, urlando il loro amore a squarciagola.
Insieme, la vita lo sai bene
ti viene come viene, ma brucia nelle vene e viverla insieme
è un brivido è una cura
serenità e paura
coraggio ed avventura,
da vivere insieme, insieme, insieme, insieme … a te.

 
Anche se fisicamente non lo erano più, i loro sentimenti esprimevano il contrario. Avevano bisogno di stare da soli; ma è difficile dimenticare una persona che ti ha dato tanto da ricordare. Soprattutto Anibal faceva molta fatica, perché se avesse potuto avrebbe fatto una copia della maschera di Dalì, non tanto per camuffarsi la faccia durante l’attacco, quanto per nascondere il suo cuore. La voleva indietro, aveva bisogno del profumo di quella donna, non poteva farne a meno, ma il destino gli aveva teso una brutta trappola.

Dove sei ora?
Come stai ora?
Cosa sei ora?
Cosa sei?
Dove sei ora?
Come sei ora?
Cosa sei ora?
Cosa sei… cosa sei? Ma…

 
Tutto quello che si chiedeva lo stava esprimendo anche il suo corpo: un’espressione così terrorizzata non l’aveva mai visto nessuno sul suo volto, e questo stupì non poco tutti. Ma ora solo una cosa doveva fare a discapito dei sensi di colpa: salvarlo. Ed era solo un suo capriccio se lui era finito in quella situazione, non se lo sarebbe mai perdonata. Sperava che le più sincere scuse funzionassero, come quelle dei bambini quando sanno di aver fatto una marachella, e vogliono farsi perdonare.
Insieme, la vita lo sai bene
ti viene come viene, ma è fuoco nelle vene e viverla insieme
è un brivido è una cura
serenità e paura
coraggio ed avventura,

 
Quando il ragazzo fu finalmente liberato, l’unica cosa che voleva fare era riabbracciare Silene. Ma per mettere a posto la sua coscienza, avrebbe cercato anche lui la sua libertà. E nel momento in cui tutto si tranquillizzò, i due amanti non lo furono più, cadendo in una voragine dalla quale non sarebbero più usciti.
da vivere insieme, insieme, insieme a te…
   
 
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