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Autore: Andrea Micky    12/03/2021    1 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Editoriale_Metro]
La storia di Braccio di Ferro che state per leggere affronta il delicato tema del politically correct.
Ringrazio il blogger Joe7 per la preziosa consulenza in materia che mi ha fornito.
POPEYE and relative characters created by E. C. SEGAR
Genere: Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Educazione a fumetti

by Andrea Micky

 

PREFAZIONE

La storia che state per leggere affronta il tema del Politically Correct, ossia un modo di pensare teoricamente basato sul rispetto per tutte le tipologie di persone, ma che non rispecchia la realtà e spesso si riduce al mero ragionamento “l’uomo bianco é l’unico essere malvagio esistente al mondo, mentre tutti gli altri (gli afroamericani, i pellerossa, i poveri, gli immigrati, gli LGBT, ecc…) sono automaticamente buoni”.

 

Tenendo in mano un mazzo di rose rosse, Braccio di Ferro si stava recando a casa della sua fidanzata.

“Eh, eh! A Olivia piaceranno di sicuro queste rose” penso il marinaio, esaminando i fiori che aveva appena acquistato.

 

Quando entrò in casa di Olivia, Braccio di Ferro trovò la sua fidanzata intenta a seguire con molta attenzione un programma televisivo.

“Ciao, Olivia. Ti ho portato queste…” disse Braccio di Ferro, porgendole il mazzo di rose.

“Ssshth!” lo zittì lei, indicando il televisore.

Sorpreso, il marinaio osservo lo schermo dell’elettrodomestico, dove un uomo coi capelli rossi e gli occhiali, vestito con giacca e cravatta, stava parlando con notevole veemenza.


“Ed é per questo motivo che dobbiamo far sì che i nostri figli stiano lontani da certe letture” disse l’uomo, riscuotendo l’approvazione del pubblico in sala.

“Chi quel tipo?” domandò Braccio di Ferro.

“Hedrick Hertzmann, uno psicologo infantile, che ha appena spiegato i pericoli costituiti da certi fumetti” rispose Olivia.

“Ma Olivia, come fanno i fumetti ad essere pericolosi?” domandò Braccio di Ferro.

“Certe storie hanno dei contenuti inappropriati per i bambini e se Pisellino ne leggesse qualcuna, potrebbe prendere una cattiva strada” spiegò Olivia.

“Questo ragionamento mi pare un po’ eccessivo. Inoltre, il modo in cui un bambino cresce dipende sopratutto da come lo si educa” notò il marinaio.

“Giusto. Ed é per questo motivo che metterò subito in pratica ciò che ha detto il Dottor Hertzmann” dichiarò risoluta Olivia.

“Non so perché, ma sento odore di guai” borbottò Braccio di Ferro, ben lungi dal contraddire la sua fidanzata.

 

“No, no e no!” protestò Pisellino, una volta messo al corrente della situazione.

“É per il tuo bene. D’ora in poi, dovrai leggere i fumetti della Politically Correct Inc, che il Dottor Hertzmann ha giudicato sani ed educativi” spiegò pazientemente Olivia, porgendo al bambino una grossa pila di fumetti.

“Capitan Eroe. La famiglia Buonucci. Nuvola Rossa. Questi fumetti fanno pena” brontolò Pisellino, passando in rassegna gli albi appena ricevuti.

“Anche se così fosse, li leggerai comunque. Altrimenti, saranno guai per te” replicò Olivia, brandendo minacciosamente il battipanni.

“Blub! D’accordo” si arrese il bambino, capendo l’antifona.

 

Qualche giorno dopo, Braccio di Ferro si recò nuovamente a casa di Olivia.

“Chissà come se la starà cavando Pisellino con le sue nuove letture” si chiese il marinaio.

In quel momento, Braccio di Ferro andò a sbattere contro una coppia di mendicanti e a causa dell’urto, il grosso sacco che uno dei due portava sulle spalle cadde per terra, sparpagliando disordinatamente il suo contenuto sul marciapiedi.

“Fa’ più attenzione, imbranato” si lamentò uno dei mendicanti, mentre aiutava il compagno a rialzarsi.

“Scusatemi. Permettete che vi aiuti a raccogliere la vostra roba” si offrì il marinaio.

Ma dopo una breve occhiata agli oggetti sparpagliati per terra, Braccio di Ferro esclamò “Ehp! Ma tutte queste cose appartengono alla mia fidanzata Olivia. Come mai ce le avete voi due?”.

Per tutta risposta, i due mendicanti tentarono di fuggire, ma il marinaio fu più svelto di loro e li afferrò saldamente per la collottola.

“Allora, come avete avuto questa roba?” domandò nuovamente Braccio di Ferro, parlando con voce minacciosa.

Ma prima che il mendicante potesse rispondere, arrivò di corsa un poliziotto, che intimò “Fermi lì, voi due”.

“Non scapperanno, agente. Ma cosa vuole da loro?” domandò Braccio di Ferro.

“Devo arrestarli. Li ho visti uscire di corsa dalla casa della signorina Oyl, che era stata appena derubata” spiegò il poliziotto.

Avendo capito la situazione, Braccio di Ferro affidò i due furfanti all’agente e riportò il maltolto ad Olivia.

 

“Grazie, Braccio di Ferro. Sei il mio salvatore” disse Olivia, una volta tornata in possesso delle sue cose.

“Figurati. Mi chiedo solo perché quei due abbiano svaligiato proprio casa tua” disse il marinaio.

“Li avevo invitati io -spiegò Pisellino- Nel fumetto della famiglia Buonucci, i protagonisti ospitavano un povero in casa e lo aiutavano a rimettersi in sesto. Così, ho voluto fare lo stesso”.

“Pisellino, non si fanno entrare degli sconosciuti in casa” lo rimproverò il marinaio.

“Ma i poveri sono tutte persone buone da aiutare” si giustificò il bambino.

“Questo non é vero: una persona povera non é automaticamente buona. Come avviene in ogni classe sociale, ci sono sia i buoni che i cattivi e solo grazie al buon senso si possono distinguere gli uni dagli altri” spiegò Braccio di Ferro.

“Si é trattato solo di un piccolo fraintendimento. Ma farò in modo che non succeda più” assicurò Olivia.

“Sarà” ripose scettico il marinaio.

 

Quel pomeriggio, Braccio di Ferro s’intrattené con gli amici all’osteria del porto, ma quando fece per tornarsene a casa, s’imbatté in Pisellino, intento a tirare sassi, zolle d’erba e simili contro i muri di una fabbrica.

“Pisellino! Ma cosa stai facendo?” domandò allibito il marinaio.

“Il mio fumetto sull’indiano Nuvola Rossa mi ha insegnato come l’uomo bianco ha avvelenato la madre terra e così, seguendo l’esempio del protagonista, protesto contro la distruzione perpetrata dalla razza bianca, usando i mezzi che la natura fornisce indistintamente a tutte le sue creature” spiegò il bambino.

“Ma anche tu fai parte della razza bianca” gli fece notare Braccio di Ferro.

“É vero. Ma allora, sono un mostro anch’io. Buaaaah!” realizzò Pisellino, scoppiando a piangere come un disperato.

Sospirando rassegnato, Braccio di Ferro prese per mano il bambino, e lo riportò da Olivia; e durante il tragitto, il marinaio faticò non poco per convincere Pisellino dell’erroneità dei suoi fumetti.

 

Il giorno dopo, Braccio di Ferro si dedicò alla manutenzione del suo battello e poté recarsi da Olivia solamente verso sera.

“Mi auguro che Pisellino non abbia combinato qualche altro guaio, per colpa di quei fumetti che sta leggendo” pensò il marinaio.

Ma le speranze di Braccio di Ferro si rivelarono subito vane, perché, in quel momento, alcune auto della polizia sfrecciarono a tutta velocità proprio verso la casa di Olivia.

“Fulminacci! Cos’é successo stavolta?” si domandò il marinaio, mentre inseguiva le vetture.

 

Una volta giunto a destinazione, Braccio di Ferro vide numerosi poliziotti circondare la casa di Olivia.

“Ma cosa sta succedendo in casa della mia fidanzata?” domandò il marinaio ad uno degli agenti.

“Un criminale ricercato in diversi paesi di nome Malumba Zumbuku é entrato in casa e ha preso in ostaggio la signorina Oyl ed un bambino” gli rispose quest’ultimo.

“Arrenditi, Malumba! Sei circondato e non puoi scappare” intimò un poliziotto, parlando attraverso un megafono.

“Tutt’altro. Procuratemi un veicolo per la fuga entrò quindici minuti, oppure faccio secchi la donna e il moccioso qui con me” replicò il criminale, mentre faceva capolino da una finestra, brandendo un machete.

“Aiuto! Aiuto!” gridò Olivia, che era legata insieme a Pisellino nella stessa stanza in cui si trovava Malumba.

“Devo intervenire subito” disse Braccio di Ferro, mentre estraeva dalla giacca l’immancabile scatola di spinaci.

 

Dopo aver trangugiato gli spinaci in un sol boccone, Braccio di Ferro piegò le gambe e saltò come un canguro verso la finestra da cui Malumba aveva parlato, atterrandogli proprio davanti.

Sorpreso, il criminale attaccò l’intruso con il suo machete, che però si frantumò dopo il primo colpo sferrato contro il marinaio.

“Giù lo spadone, amico” intimò Braccio di Ferro, prima di colpire Malumba con un destro micidiale, che fece volare il criminale fuori dalla finestra.

“Auuuh!” si lamentò Malumba, quando il suo volo s’interruppe bruscamente contro una volante della polizia.

“Ben fatto!” si complimento il capo degli agenti, mentre il criminale veniva preso in custodia dai suoi uomini.

Ma Braccio di Ferro non badò a quelle parole, in quanto la sua preoccupazione principale fu slegare Olivia e Pisellino.

“Adesso siete salvi. Ma come ha fatto quel criminale ad entrare in casa?” volle sapere il marinaio.

“Ce l’ho portato io -rispose Pisellino- In uno dei miei fumetti, Capitan Eroe aiutava degli immigrati, che sono tutti dei poveri oppressi e allora…”.

“Adesso basta! Quegli stupidi fumetti hanno causato solo guai” disse infuriato Braccio di Ferro.

“Ma il Dottor Hertzmann dice…” tentò di obbiettare Olivia.

“Non me ne importa nulla delle stupidaggini di quel ciarlatano -la interruppe il marinaio- Anzi, adesso vado a dirgliene quattro. Dove posso trovarlo?”.

“So che deve partire per una serie di conferenze, ma dovresti ancora trovarlo nel suo studio, al numero quattordici di Via dei Tigli” rispose Olivia.

E con un’espressione del viso che non prometteva niente di buono, Braccio di Ferro uscì di casa, diretto all’indirizzo datogli.

 

Una volta giunto allo studio del Dottor Hertzmann, Braccio di Ferro andò dalla segretaria dello psicologo, per farsi annunciare.

“Dove posso trovare il dottore?” domandò il marinaio.

“É nel suo ufficio. Ma in questo momento, il Dottor Hertzmann ha un ospite e non vuole essere disturbato” rispose la segretaria.

“Per quello che devo dirgli, mi basteranno un paio di minuti” replicò Braccio di Ferro.

“Da quella parte, allora” disse la segretaria, indicando col dito una porta poco distante.

 

Quando si trovò davanti alla porta dell’ufficio, Braccio di Ferro fece per bussare, se non che quello che sentì nell’altra stanza lo bloccò.

“Allora, come vanno le sue vendite?” domandò il Dottor Hertzmann.

“Grazie ai vostri interventi, le vendite della mia casa editrice sono aumentate considerevolmente” rispose l’ospite del dottore.

“E grazie alla serie di conferenze che ho in programma, farò chiudere tutti i vostri rivali, lasciando alla Politically Correct Inc. il controllo assoluto del mercato fumettistico” assicurò il Dottor Hertzmann.

“Se succederà per davvero, come avevamo concordato precedentemente, vi verserò il dieci per cento dei miei guadagni” promise l’ospite.

“Dunque, le cose stanno così” pensò Braccio di Ferro, la cui rabbia crebbe ulteriormente.

 

Con un violento calcio, Braccio di Ferro spalancò la porta dell’ufficio, riducendola in frantumi.

“Gasp! Quello é Braccio di Ferro” gemette l’ospite, che era il direttore della Politically Correct Inc..

“Esatto. Ero venuto qui per dire un paio di cose a quel dottoruncolo da strapazzo e invece, ho scoperto il vostro piano” disse il marinaio.

“Suvvia, signor Braccio di Ferro. Penso che metà del mio compenso basterà per farle chiudere un occhio su questa storia” propose il Dottor Hertzmann.

“Per ripagarmi dei guai causati dalle tue teorie fasulle, non basterebbe tutto l’oro del mondo” rispose infuriato Braccio di Ferro.

E senza aggiungere altro, il marinaio si avventò sullo psicologo infantile, che venne suonato come un tamburo.

“Ahi! Ohi!” si lamentò il Dottor Hertzmann, mentre riceva la meritata punizione per il suo inganno.

Muovendosi in punta di piedi, l’editore della Politically Correct Inc. tentò di svignarsela; ma proprio mentre stava varcando la soglia della porta sfondata, l’uomo venne bloccato da Braccio di Ferro, che gli propinò lo stesso trattamento riservato al Dottor Hertzmann.

 

***

 

Qualche giorno dopo, quando fece nuovamente visita a Olivia, Braccio di Ferro trovò Pisellino intento a leggere dei fumetti.

“Vedo che Pisellino é tornato alle sue solite letture” constatò sollevato il marinaio.

“Sì: i normali Geppo, Soldino, Felix, Trottolino, Pinocchio, Provolino, Pepito” confermò Olivia.

“Tutta roba di prima qualità” sentenziò Braccio di Ferro, sorridendo soddisfatto.

 

FINE

 

   
 
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