Erano giorni che non faceva altro che fissarlo

Non riusciva a farne a meno

Ogni volta che la sua mente iniziava a correre finiva sempre per guardare il suo vicino di banco.

I suoi lisci capelli neri, sempre perfetti in ogni occasione, la sua voce dolce, nonostante tendesse a non usarla, ed infine, ma non per importanza, c'erano i suoi occhi, che osservavano con attenzione il libro davanti a se, per poi passare a lui nel caso lo sguardo fosse stato eccessivamente prolungato.

Erano come magneti, pozzi d'oro bollente senza un apparente fondo, che si era trovato più volte ad osservare; essi rivelavano ciò che il volto teneva a celare, mascherando le sue emozioni con una maschera di puro ghiaccio.

Erano così diversi, eppure perché non riusciva a fare a meno di guardarlo? 

Sin da quando lo aveva beccato introdurre clandestinamente liquore nell'istituto si era accorto di provare una forte sensazione di famigliarità nei suoi confronti! L'intera scena gli era parsa come un gigantesco Déjà vu, come se fosse già successo, ma allo stesso tempo era certo di non averlo mai incontrato prima! 

Gli strani sogni che aveva non lo aiutavano di certo! Spesso si era ritrovato in situazioni veramente imbarazzanti la mattina che era miracolosamente riuscito a tenere nascosti al suo compagno di stanzafratello adottivo Jiang Cheng!

Avrebbe dovuto smettere, eppure, più pensava a Lan Wanji, soprannominato Lan Zhan, il presidente del consiglio studentesco, più voleva effettivamente entrare in contatto con lui! Era arrivato al punto di invitarlo a mangiare al suo stesso tavolo con i suoi amici, flirtare con lui nel corridoio e al cercare di convincerlo a venire al ballo di fine anno che si sarebbe tenuto da lì a pochi giorni.

Passava le ore a guardarlo o ad infastidirlo. Spesso gli lanciava piccoli bigliettini durante le lezioni e gli aveva pure dato un disegno con lui con un fiore intrecciato nei capelli per prenderlo in giro! Senza poi contare quella volta con il romanzo erotico che era stato prontamente gettato fuori dalla finestra da un imbarazzatissimo Lan Zhan che aveva il banco proprio li di fianco. Poi per scusarsi di quello gli aveva regalato una coppia di coniglietti che sorprendentemente aveva tenuto nonostante il regolamento dell' Istituto Lan proibisse di tenere animali.

Non riusciva nemmeno lui a capire il perché continuasse a comportarsi così ma doveva ammettere che vedere i lobi del suo compagno tingersi di rosso o la sua faccia cambiare espressione era stranamente appagante.

La campanella suonò, risvegliandolo dai suoi pensieri. Normalmente sarebbe scattato come una molla verso il corridoio per passare più tempo possibile lontano da quella classe soffocante che, stranamente, con la presenza di Lan Zhan era diventata incredibilmente sopportabile.

Invece di andare rimase fermo sul suo banco, continuando a studiare il vicino che aveva iniziato a raccogliere ordinatamente i suoi libri per riporli nella cartella mentre tutti gli altri uscivano lasciandoli soli nella classe vuota.

Un sorriso gli fiorì sulle labbra.

-Lan Zhan! Lan Zhan! Non hai trovato che la lezione fosse noiosa oggi? Che ne dici di fare merenda insieme? Ehi Lan Zhan! -

Il suo compagno di banco lo stava ignorando deliberatamente! Questa non era una cosa carina! Insomma, solitamente avrebbe detto qualcosa tipo "Fastidioso" e poi si sarebbe allontanato, invece era ancora lì e si era girato verso di lui. Adesso erano faccia a faccia. La luce del sole rispendeva dietro la sua schiena mentre i suoi occhi dorati brillavano in controluce, e i capelli si muovevano trasportati da un leggero venticello. Sembrava un vero e proprio sogno!

In un attimo la figura del suo compagno di classe venne sovrapposta ad un altra. Il viso era lo stesso, proprio come i capelli neri  più lunghi e acconciati come nelle serie TV xianxia. I vestiti era bianchi come la neve e in fronte spiccava un nastro candido con disegnati dei motivi a nuvola.

Con due voci diverse pronunciò lo stesso nome e a quel punto seppe che lo aveva trovato

- Lan Zhan!-

Come per rispondere ad un richiamo lui rispose.

- Wei Ying-

In quel preciso istante la realtà stessa si frantumò,
corse indietro nel tempo,
attraversando le ere,
fino a ritrovarsi lì.
Tutto era al suo posto, esattamente come deve e dovrà essere, sempre.

All'improvviso c'era troppo spazio tra di loro, quindi gli corse incontro fino a saltargli addosso ed entrambi si strinsero in un forte abbraccio. Poteva sentire la sua voce chiamare il suo nome vicino al suo orecchio come una preghiera senza fine.

- Wei Ying-

- Lan Zhan non serve chiamarmi: io sono qui e ti prometto che non vado da nessuna parte!! -

In risposta lui lo strinse di più, alzando la testa per guardarlo in volto.

- Lan Zhan! Come è possibile che tu sia sempre bellissimo? Non importa quanto tempo passi e sei sempre affascinante! -

Non ebbe quasi il tempo di finire la frase Prima che l'altro lo trascinasse in un bacio appassionato.

All'improvviso si sentì il rumore di qualcosa che si frantumava per terra e furono costretti ad interrompere il bacio. Davanti alla porta della classe che prima era vuota c'era una persona. QUella persona aveva appena frantumato a terra una antichissimo bicchiere i vetro regalato dagli inglesi durante la dinastia Ming che avrebbe dovuto presentare a lezione. Quella persona era un insegnante ed aveva un pizzetto scuro e la faccia rossa dalla rabbia.

Per tutto l'istituto si sentì un urlo, anche quello rimasto invariato nonostante il tempo.

- WEI WUXIAN!!!!!!!!!!!!! -