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Autore: Nuage_Rose    16/03/2021    3 recensioni
Questa è una raccolta di brevi storie che partecipa alla sfida NarratoriDiStorie indetta da Christine Carter sul gruppo FB "Ritrovo scrittori anonimi (s)bloccati". Ogni capitolo avrà come spunto principale un colore, a seconda di quello che mi capiterà di mese in mese. Il tema principale sarà sicuramente l'amore ed i suoi colori, i colori delle persone della nostra vita, con tutti gli alti e bassi.
1. Verde Favola;
2. Arancione Memoria;
3. Giallo Neutro;
4. Verde Ritorno
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Verde Favola  



Scritto per la sfida NarratoriDiStorie per il mese di Marzo, di seguito la consegna:

 7. Prato, verde, almeno uno azzeccato.

7.Verde

Caratteristiche:

speranza/happy ending

pazienza

rabbia

Consegna: Un prato, con dei fiori e alberi come in una favola.

Bonus: 9, usa solo una sfumatura del colore

#narratoridistorie

 

Quella giornata di sole era un regalo inaspettato, era pur sempre Febbraio. Aveva così deciso di prendere tela, pennelli e colori e cercare tra i campi dietro casa sua la giusta ispirazione per il quadro che desiderava fare da mesi.
Era un po’ arrabbiato con sé stesso, visto che in quel periodo il suo pennello non si decideva proprio e la tela restava bianca. E anche quando ci riusciva, sembrava sempre che ogni immagine non fosse giusta, mentre lui cercava il quadro azzeccato, adatto ad una favola. Dopotutto era il tema di quella mostra a cui avrebbe partecipato, ossia Sogno da favola. Doveva assolutamente riuscirci e non solo perché aveva dato la sua parola, ma anche perché la ragazza che curava la mostra aveva gli occhi più belli che avesse mai visto: il suo nome era Silvia.
Nonostante il sole accecante, il vento soffiava sempre più forte e portava il tipico freddo della stagione. Raffaello si coprì con una mano gli occhi azzurri, si girò verso i campi… e vi trovò una distesa verde puntellata da fiori gialli, mossa dal vento come le onde del mare.
I raggi del sole illuminavano il colore di ogni filo d’erba, che danzava col vento. I petali iniziavano a staccarsi dai fiori e a volteggiare nel cielo limpido di un azzurro intenso e sereno. Gli alberi venivano smossi e producevano un suono rilassante: era come stare in un paesaggio da sogno. Trasmetteva una grande quiete, una pace dei sensi e l’odore della primavera stendeva i suoi nervi. Doveva per forza immortalare quel momento. Eppure non dipinse.
Il suo sguardo si concentrò sulla sfumatura di verde di quel prato, non poté fare a meno di ricordare, perché quella sfumatura di verde era quella degli occhi di Silvia. Prese la tavolozza ed i colori, sforzandosi di riprodurre quella esatta, esatta sfumatura.
Doveva essere perfetta. Tanto perfetta che la confrontò con quella dell’erba e solo quando fu soddisfatto del risultato, iniziò a sporcare la tela di quel verde. Il suono del vento che scuoteva le foglie, dell’erba che danzava ancora ad ogni soffio e quella pace totale data dalla solitudine del luogo gli permettevano di essere completamente rapito dal momento.
Disegnò quello stesso prato da favola, con i suoi fiori ed i suoi alberi dalle foglie verdi. Ma aggiunse una donna vestita da principessa, con un ampio vestito a balze color verde antico. I capelli erano legati da una lunga treccia rame e lo guardava coi suoi occhi: della stessa sfumatura dell’erba fresca. La luce del sole rendeva quasi iridescente la pelle candida della principessa di quella favola che avrebbe voluto tanto realizzare insieme a lei, Silvia.
Sospirò guardando il suo dipinto ultimato dopo svariate ore, soddisfatto del suo lavoro: il sole stava già tramontando sul prato ed era arrivato il momento di tornare a casa, mentre il cielo cambiava colore e si tingeva di rosa e arancio.



“Come hai detto che si chiama il tuo dipinto?”
Silvia comparve accanto a lui, reggeva in mano un flûte con dello champagne e fissava il quadro dai colori verdi appeso al muro color panna davanti a lei.
Indossava un tubino nero ed i suoi capelli erano raccolti in un professionale chignon: Raffaello poté così notare meglio la spruzzata di lentiggini sul viso candido della ragazza, che la rendeva ancora più giovanile ed affascinante. Il pittore sorrise e rispose: “Come in una favola.
Le labbra carnose e scarlatte della curatrice della mostra si incresparono in un dolce e timido sorriso. Il pittore si chiese se Silvia avesse riconosciuto in lei la fonte della sua ispirazione. Ma la risposta alla sua domanda non tardò ad arrivare.
La mano di Silvia aveva sfiorato la sua, ancora sporca di quella esatta sfumatura di verde da favola.

   
 
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