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Autore: HisLovelyVoice    16/03/2021    0 recensioni
[Dal prologo]
Doveva andarsene via il più in fretta possibile, lì non era più al sicuro. Doveva partire, di nuovo. Ormai tutta la sua vita era diventata una partenza, e anche se aveva le valigie pronte come al solito, non era pronta dentro. Non era pronta a lasciare Daniele. Non lo era in quel momento e non lo sarebbe mai stata. Voleva stare con lui, voleva continuare ad amarlo, ma in quel momento le stelle non erano a loro favore. Non era ancora arrivato il loro tempo. Non avevano ancora il diritto di amarsi come avrebbero voluto.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo
 
Chiara camminava in fretta lungo le strade quasi deserte del suo paese cercando di passare il più inosservata possibile: se lui l'avesse notata non sarebbe finita affatto bene. Non riusciva a godersi, come faceva di solito, il paesaggio che la circondava per la paura che l’assaliva. Continuava a guardarsi indietro con il terrore di vederlo spuntare improvvisamente da dietro qualche casa. E se fosse successo veramente? Rabbrividì solo al pensiero di ciò che avrebbe potuto farle.
Doveva andarsene via il più in fretta possibile, lì non era più al sicuro. Doveva partire, di nuovo. Ormai tutta la sua vita era diventata una partenza, e anche se aveva le valigie pronte come al solito, non era pronta dentro. Non era pronta a lasciare Daniele. Non lo era in quel momento e non lo sarebbe mai stata. Voleva stare con lui, voleva continuare ad amarlo, ma in quel momento le stelle non erano a loro favore. Non era ancora arrivato il loro tempo. Non avevano ancora il diritto di amarsi come avrebbero voluto.
Grazie per avermi aiutato, ma soprattutto per avermi amato, disse rivolgendosi con il pensiero a lui. Ti prego, perdonami se non ti saluto, non riuscirei a lasciarti.
Le lacrime le avevano velato gli occhi spenti, ma non voleva piangere. Aveva già pianto abbastanza in tutta la sua vita per colpa sua. Non gli avrebbe concesso altre lacrime.
Come se qualcuno l'avesse incitata, iniziò a correre; sentiva che lui era vicino, molto vicino. Urtò le poche persone che c’erano sulla stradina buia, ma non se ne curò più di tanto. Doveva fare più in fretta possibile, altrimenti non avrebbe fatto in...
«Eccoti qui, lurida puttana!»
Le si gelò il sangue nelle vene nel sentire di nuovo la sua voce. Era così fredda e così tagliente che Chiara sentì la sua anima lacerarsi nuovamente. Le ferite che si erano rimarginate in quel periodo di sollievo si riaprirono bruscamente, provocandole un dolore immenso. Il pensiero che lui riuscisse a farle così male solo parlando le fece accelerare il passo. Doveva allontanarsi, non voleva ritornare in quell’Inferno. Si aggrappò con tutte le forze che le erano rimaste alla speranza di riuscire a salvarsi. Ma era una speranza troppo lontana da lei. Era una speranza completamente vana.
«Dove scappi?!»
Chiara sobbalzò nel sentirsi prendere per un polso. Lui la fece fermare velocemente e la colpì con forza sul volto. Subito la guancia di Chiara diventò rossa e iniziò a bruciare.
«Le puttane devono sempre obbedire ai loro padroni.» sibilò prima di strattonarla per essere seguito.
L’Inferno era già ricominciato.
Chiara voleva gridare. Voleva ribellarsi, voleva scappare di nuovo, ma a cosa sarebbe servito? A nulla. Lui l'avrebbe trovata sempre. Non importava dove andava, lui continuava a perseguitarla. Aveva cambiato Stato, ma nemmeno quello era servito.
Si lasciò trascinare, mentre nella sua mente appariva solo Daniele. Le sarebbe mancato. Le sarebbe mancato da star male. Le sue forti braccia non l'avrebbero più protetta da quel freddo pungente che provava dentro, il suo tenero sorriso non le avrebbe più scaldato l'anima, le sue premure non l'avrebbero più fatta sentire amata.
Sospirò debolmente. Lui non l'aveva mai fatta sentire come Daniele e non ci sarebbe mai riuscito.
Ti amo Daniele, urlò la sua mente, sperando che lui potesse sentire quel suo grido silenzioso. Ti amo e ti amerò sempre.
Le lacrime in quel momento volevano uscire prepotenti dai suoi occhi; il dolore che provava alla guancia, ma soprattutto al cuore, era enorme, ma non poteva assolutamente piangere. Lui lo odiava, lo reputava da deboli. Ma lei dopotutto lo era. Il suo corpo, il suo cuore, la sua anima erano deboli. E lo sarebbero stati sempre, soprattutto quando era con lui.
Venne trascinata con brutalità fino alla piazza della chiesa. Era notte, non c’era nessuno lì. Tutto taceva. Dalle case non usciva nemmeno un suono. Lui la gettò a terra con violenza, ignorando il dolore che le procurava.
«Perché sei scappata?» domandò arrabbiato, senza però alzare troppo la voce per paura di svegliare qualcuno. «Io ti amo, Michelle!»
Chiara scosse immediatamente la testa, mentre la vista le si appannava sempre di più per via delle lacrime.
«Non è vero, tu non mi ami e io non mi chiamo Michelle!» esclamò disperata.
Ma lui non le diede retta, e tirò fuori da una tasca della giacca uno strano oggetto lungo. Chiara lo riconobbe solo quando, una volta tolta la fodera, brillò alla luce soffusa della luna: un coltello.
Era davvero finita?


Questa storia la sto scrivendo da anni ormai ed è finalmente arrivato il momento di renderla pubblica. è un periodo difficile per tutti noi e voglio riscoprire il piacere della scrittura, sperando che possa darmi (e darvi) un po' di sollievo e di respiro dalla pandemia in corso.
Spero vi piaccia e che abbia catturato la vostra attenzione, cercherò di postare una volta a settimana. Se vi va, lasciate pure una recensione e fate un salto sul mio profilo, ci sono un sacco di storie vecchie che vi aspettano. Alla prossima!
  
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