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Autore: Vale_P    17/03/2021    5 recensioni
Roma, quante anime fragili hai fatto innamorare con la tua magia e con i tuoi abitanti?
Questa storia partecipa al contest "Storie Alfabetiche" indetto da Lady.Palma sul forum di EFP
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ancora un altro passo.
Brava, guarda solo davanti a te.
Continua a camminare e non voltarti, mantieni lo sguardo fisso sulla tua meta: binario 21."
Dovevo incoraggiarmi continuamente per non cedere alla tentazione di tornare indietro. Ero così concentrata su me stessa e sul battito incontrollabile del mio cuore, che quasi mi scordai di assaporare gli ultimi assaggi di accento romanesco che tanto amavo.
Forse non sarei mai dovuta venire a Roma: la capitale mi aveva completamente rapita e sembrava non volermi più lasciare andare.
Grattai distrattamente la mia spalla sinistra, dove il vestito in tulle mi faceva irritazione, ma chi cercavo di prendere in giro?
Ho davvero voglia di insistere con la storiella della Magia Romana?
"Idiota, sei un idiota..." brontolai a denti stretti, rivolta a me stessa.
Lui mi aveva rapita, non Roma, per quanto bellissima potesse essere.
Mentre camminavo verso il binario 21, mi resi conto di quanto fossi nauseata dall'idea di tornare alla mia quotidianità.
Non era più possibile per me tornare alla vita di prima, quel ragazzo dagli occhi azzurri mi aveva del tutto sconvolto l'esistenza. Ormai era chiaro che da quel momento in poi non sarei più riuscita a dimenticarlo...
Perché sentivo il bisogno di gridare?
Quanto in profondità poteva entrarti una persona, in così poco tempo?
Ripensai alle giornate trascorse con lui, a tutti i maestosi palazzi a cui passammo accanto e che a malapena notai, incantata dal suo sguardo sornione e dalla sua parlata sicura.
Sotto gli occhiali da sole nascondevo i miei occhi umidi e pregavo che non ricominciassero a piangere.
Tornare al mio lavoro, alla mia casa in affitto, alle mie responsabilità, alla mia solitudine...
Undici minuti e poi il treno sarebbe partito e io sarei stata catapultata di nuovo in quella routine, lontana per sempre da questa meravigliosa favola dal gusto antico e romantico...
Vidi le porte del treno chiudersi, mentre il cuore mi stava esplodendo nel petto e dovetti tenere a bada il principio di un lieve attacco di panico.
"Zero rimpianti, non lo rimpiangerai." assicurai a me stessa mentre il treno usciva fischiando dalla stazione di Roma Termini e io, dalla banchina, lo osservavo allontanarsi e sparire dalla mia vista in lontananza...
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NOTE D'AUTORE:
"Non far la stupida" mi è da subito sembrato il giusto titolo in quanto richiama immediatamente la magia romana, ma si riferisce anche a una certa decisione della protagonista...
Comunque la regola del contest al quale questa storia partecipa è che l'iniziale di ogni frase debba rispettare l'ordine alfabetico :D
Spero la cosa non sia risultata innaturale e spero che qualcuno abbia voglia di farmi sapere la sua opinione a riguardo. Mi farebbe molto piacere ^^
In ogni caso vi ringrazio molto per la lettura! :)
   
 
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