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Autore: leila91    18/03/2021    25 recensioni
Crowley ha bisogno con urgenza di un dentista e Beelzebub conosce esattamente la persona giusta.
(Human!AU // Dentist!Aziraphale // Florist!Crowley // Love at first sight // Fluff & a bit of smut)
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ngk!AU'
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Love at first carie
1.) Non tutti i mali...
 




Per quella che doveva essere la dodicesima volta in meno di un minuto, Anthony J. Crowley - AJ per gli amici - si ritrovò a imprecare.

Quasi fosse dovuto a una punizione divina, il dente cariato scelse proprio l’istante successivo per presentare le sue rimostranze davanti all’impropero lievemente colorito e l’ennesima fitta di dolore si propagò lungo la mascella del giovane.

Crowley gemette, rassegnato, e si aggiustò alla bell’e meglio sulle poltrone della sala d’attesa, stendendo davanti a sé le gambe eccezionalmente lunghe che non gli consentivano praticamente mai di trovare una posizione decente, a meno di sedersi su una sdraio da spiaggia.
Per fortuna essere l’ultimo paziente della giornata voleva dire dire che nello studio non era rimasto nessuno che potesse lanciargli occhiate di disapprovazione per il suo stare stravaccato: era dalle elementari che le maestre lo tormentavano con discorsi riguardanti la postura errata che in futuro gli avrebbe sicuramente provocato problemi alla schiena.
Miracolosamente invece, la schiena di Crowley aveva, come si suol dire in altri ambiti, tutte le curve al posto giusto, per merito dell’attività fisica che l’uomo non si era mai fatto mancare.
A poco più di trent'anni il giovane era diventato proprietario di uno dei negozi di fiori più rinomati di Londra, che un’amica di sua madre, Agnes, gli aveva lasciato in eredità da pochi mesi.
Crowley aveva cominciato ad aiutarla in negozio quando era ancora uno studente di botanica, e tramite quel lavoretto, oltre ad aiutare i suoi a pagare l’università, si era appassionato ancora di più al suo ambito di studi.
Agnes aveva ammirato da subito il suo impegno, per quanto disapprovasse bonariamente invece i metodi poco convenzionali di AJ riguardanti l’urlare contro le povere piantine sulle quali osava spuntare malauguratamente qualche macchia. Fatto stava che sollevare ogni giorno pesanti sacchi di terra e concime, spostare vasi senza fornirsi di ausilii e andare in palestra due sere a settimana lo avevano reso assai tonico e resistente.
Crowley non aveva problemi a riconoscere che parte del successo del negozio fosse dovuto al fatto che il suo aspetto fisico e la sua spettacolare chioma di capelli rosso fuoco, attirassero la clientela di ambo i sessi come il nettare le api.

Nell’attesa che arrivasse finalmente il suo turno e quella tortura avesse fine, Crowley vagò con la mente alla sera precedente, quando si era lasciato convincere da Hastur, il suo coinquilino, a provare una fetta della torta preparata dal nuovo compagno di lui, Ligur.
Già semplicemente dall’aspetto il dolce urlava “diabete gratuito e istantaneo” in qualunque lingua conosciuta e non ma Crowley doveva un favore all’amico e non se l’era sentita di farlo sfigurare davanti al compagno.
C’era un motivo però, se non mangiava praticamente mai i dolci, e come aveva temuto, quel piccolo assaggio si era dimostrato letale per il suo canino inferiore.
Da piccolo era rimasto traumatizzato da un evento molto simile e aveva passato un decisamente brutto quarto d’ora sulla poltrona del dentista. Non aveva messo più piede in quei luoghi, che a suo dire erano peggio di un girone infernale, da quando aveva circa diciotto anni ed era stato costretto a farsi estrarre un dente del giudizio.

La vibrazione del cellulare lo fece riscuotere.
Parli del diavolo, pensò, visualizzando il messaggio di Hastur.

“Ehi, Viper!” diceva il whatsapp dell’amico, “ne avrai ancora per molto?”
Crowley alzò gli occhi al cielo, con un piccolo sbuffo. Avrebbe tanto voluto saperlo anche lui.
“Nessuna idea, Frog. La ragazzina prima di me ci sta impiegando le ore. Non che sia impaziente di farmi frugare la bocca da qualche vecchio bavoso, ma vorrei togliermi il pensiero.”
Rispose, sorridendo come sempre quando si ritrovava a leggere i soprannomi che lui e Hastur si erano dati a vicenda, in seguito a dei tatuaggi rappresentanti un serpente e una rana, fatti qualche anno prima.

Il messaggio successivo gli fece aggrottare la fronte per le faccine ammiccanti che Hastur aveva inserito come chiosa finale.

“Oh, tranquillo, Bee mi ha assicurato che il dottor Fell è tutto tranne che vecchio e bavoso, if you know what I mean ;)”

Beelzebub, detta Bee, era la sorella di Hastur, ed era stata lei a indirizzare Crowley allo studio dentistico Fell & Co, trovandogli un appuntamento all'ultimo secondo.

Prima che potesse indagare oltre circa quell’affermazione criptica, l’infermiera che lo aveva fatto accomodare al suo arrivo, fece capolino nella sala.
“Anthony J. Crowley?” chiese.
Crowley si trattenne dal darle una risposta sarcastica riguardante la sua memoria da pesce rosso: lo aveva registrato solo un’ora fa, per Satana!
Si alzò dalla sedia facendo un cenno di assenso e la ragazza sorrise di rimando.
“Il dottor Fell la sta aspettando.”

Crowley la seguì verso la sala delle torture, dalla quale proprio in quel momento sbucò la ragazzina che era entrata prima di lui.
La piccola aveva gli occhi attaccati allo schermo del cellulare e pertanto si ritrovò a investire Crowley in pieno.

“Guarda dove vai, vecchio!” ebbe pure il coraggio di berciargli contro, subito dopo.

Preso completamente in contropiede da quell'epiteto Crowley quasi non riuscì a formulare una risposta decente e non ne ebbe definitivamente più modo quando, dietro la ragazzina, comparve anche il misterioso dottor Fell.

“Pepper! Modera il linguaggio, piccola peste o la prossima volta puoi anche scordarti che ti porti le figurine di Star Wars che avanzano ad Adam.”
La bambina scosse la criniera di ricci neri che teneva raccolti in una coda, e si allontanò con una veloce linguaccia.
“Va bene, Azi. Chiedo scusa, nonno.”
Crowley la fissò ancora esterrefatto, prima di concentrare la sua attenzione sul nuovo arrivato e… beh, alla faccia del vecchio bavoso, effettivamente.
L’uomo si ritrovò improvvisamente con il fiato corto.

Il dentista davanti a lui doveva avere all’incirca la sua età ed era l’uomo più singolare e, Crowley non aveva alcun problema ad ammetterlo, più bello, che avesse mai visto in vita sua.
Occhi chiari della stessa sfumatura del cielo, capelli biondi e ricci, e quel tipo di fisico rotondo e tornito per il quale Crowley aveva da sempre un debole.
In aggiunta il dentista sembrava vestito come un gentiluomo del 1800, con tanto di panciotto e papillon di tartan.
Crowley non riusciva a credere ai suoi occhi. Aveva davanti a sé un angelo in carne e ossa.

Quel ben di Dio in tartan stava dicendo qualcosa e Crowley dovette usare tutta la sua forza di volontà per ricomporsi e ascoltare cosa gli stesse chiedendo l’altro.
“... l’amico di Bee, giusto? Cara ragazza, ha cominciato da poco a uscire con mio fratello Gabriel, anche se ho provato a dissuaderla. Lui sa essere un idiota totale a volte. Allora mi dica, ragazzo mio, di cosa si tratta?”

Crowley aveva pensato a decine di risposte diverse, la prima delle quali prevedeva presentarsi con nonchalance e un sorriso seducente, confermare di essere l’amico di Bee e infine spiegare per quale fortunato incidente avesse avuto bisogno d’urgenza di un dentista.
Ah, e magari lasciar scivolare in qualche modo nella conversazione quanto fortunato fosse stato a capitare nelle mani di quello che sembrava un vero e proprio angelo del paradiso.

Ciò che uscì dalla sua bocca, invece, fu più o meno un “Ngk”.




Aziraphale non vedeva l’ora che quella giornata finisse.
Il signor Shadwell, primo paziente della mattina, aveva messo a dura prova la sua pazienza fin da subito con tutte le sue solite fanfaluche riguardanti la "presenza delle streghe fra noi". Le cose non era migliorate con il passare delle ore, specialmente dopo aver appreso che nella lista degli appuntamenti figurasse anche quella piccola calamità a nome Pippin Galadriel Moonchild, detta Pepper, compagna di classe del suo figlioccio Adam.
Come se non bastasse, Beelzebub Flies lo aveva chiamato supplicandolo di trovare un buco per un suo amico che aveva bisogno di vedere un dentista il prima possibile. E Aziraphale non aveva avuto cuore di rifiutare un favore a quella che, ad oggi, pareva essere la più papabile fra le candidate a futura cognata.

“Ti costerà caro, Bee. Questa sera speravo di finire a un orario decente.”
“Fidati, Azi, in realtà ti sto facendo un favore.”


E nel guardare lo splendore ramato davanti a lui, ora Aziraphale capiva perché.
Anthony J. Crowley raffigurava in tutto e per tutto il suo uomo ideale: alto, dinoccolato, magro, ma allo stesso tempo prestante, e con una spettacolare chioma di capelli rossi. Sembrava sprizzare sesso da ogni poro e gli occhiali scuri, che curiosamente non aveva tolto nonostante fossero al chiuso, gli davano un’aria sofisticata e misteriosa al tempo stesso.
Aziraphale sentì il cuore accelerare contro la sua volontà.
Deglutì e cercò di darsi un tono.

“Buonasera, sono il dottor Fell.” esordì con voce sicura e squillante, “lei deve essere l’amico di Bee, giusto? Cara ragazza, ha cominciato da poco a uscire con mio fratello Gabriel, anche se ho provato a dissuaderla. Lui sa essere un idiota totale a volte. Allora mi dica, ragazzo mio, di cosa si tratta?”

“Ngk.”

Aziraphale da prima credette di aver sentito male. Una volta appurato che le sue orecchie in realtà, funzionavano benissimo, non riuscì a resistere e scoppiò in una fragorosa risata che fece diventare il povero paziente del colore dei suoi capelli.
Perlomeno contribuì anche a rompere il ghiaccio.

“E pensare che mi avevano detto che per essere un dentista non sembro affatto minaccioso. A sentire molti assomiglio di più ad un libraio,” Aziraphale si asciugò le lacrime passandosi l’indice sotto gli occhi, mentre anche Crowley, contagiato dalla sua risata, si era finalmente lasciato andare.

“Se devo essere onesto avevo pensato più a un angelo.” 

Oh.
Aziraphale si ritrovò ad arrossire furiosamente alla prima frase di senso compiuto del rosso, che, non contento, si tolse gli occhiali e gli fece addirittura un occhiolino.
“Pensi che potremmo lasciare da parte il lei e darci del tu? Considerate le amicizie in comune e che abbiamo praticamente la stessa età…”


“Ahem, s-sì, direi di sì,” fu il turno di Aziraphale di balbettare e di rimanere incantato davanti agli occhi dell’altro: erano di un colore particolarissimo, quasi ambrati.
Quello sguardo dorato si fece improvvisamente più audace, quasi famelico.

“Anthony J. Crowley, come penso saprai già,” si presentò quelli ufficialmente,“posso sapere il tuo nome, dottor Fell?”

Oh sì, il ghiaccio era stato decisamente rotto.
Aziraphale sorrise tendendo la mano: “Aziraphale,” rispose e l’altro fece una cosa che lo mandò letteralmente fuori di testa. Se la portò alle labbra per depositarvi un bacio leggero.
“E’ davvero un piacere conoscerti, angelo.”






Angelo.
Angelo angelo angelo.


Aziraphale, concentrati! Probabilmente ti stava solo prendendo in giro.

Il dentista diede nuovamente una sbirciata dubbiosa a Anthony chiamami-Crowley-per-favore che, sotto l’effetto dell’anestesia gli sorrideva come un idiota, in attesa che l’altro azionasse il trapano per rimuovere la carie.
E nel frattempo...

“Per Satana, quanto devono essere morbidi quei capelli. Posso accarezzarli?”
“Ti hanno mai detto che sembri uscito da un quadro di Rubens?”
“Lo sai che hai gli occhi più belli che abbia mai visto?”

Oh per l’amor del…
Aziraphale alzò i suddetti occhi verso il soffitto, divertito suo malgrado da quella situazione, ma anche incerto sul come prendere tutti quegli improvvisi complimenti: erano sinceri o dovuti all’evidente sbornia da novocaina? Accantonó momentaneamente la domanda.

“Ti direi di chiudere la bocca, ma in realtà ho bisogno che tu la tenga bella aperta.”
Oddio, e questa da dove gli era uscita?

Crowley, come forse era prevedibile, non si lasciò sfuggire quell’imbeccata servita su un piatto d’argento e il suo sguardo, da imbambolato, si fece a dir poco malizioso.

“Ma davvero, Doc? E dimmi, cosa pensavi di infilarci esattamente?”

Aziraphale non si lasciò impressionare, ben consapevole di avere il coltello dalla parte del manico.
La sua bocca si piegò in un ghigno che ebbe il potere di risultare dolce e sadico al tempo stesso.
“Che ne dici di questo?” rispose mellifluo, mostrandogli il trapano.
Il sorriso di Crowley si spense con una rapidità che aveva del comico e Aziraphale quasi si sentì in colpa nel cominciare a fare, finalmente, il lavoro per cui veniva pagato.




La carie per fortuna non si dimostrò troppo ostica da otturare, sebbene fosse insolitamente profonda per quella estensione.
Aziraphale spense il trapano e dopo aver ripulito l’arcata inferiore preparò un piccolo risciacquo di colluttorio.
Crowley lo prese senza fare storie, o meglio, quasi.

“Ghn, sa di menta.”
“Lo so, è quello per i bimbi grandi. Avevo finito la versione alla coca cola.”

Crowley tirò su la testa e lo fissò incredulo.
“Stavo scherzando!” Aziraphale non riusciva a credere a quanto naturale gli venisse ridere in compagnia di quel semi sconosciuto.

Crowley rispose con una smorfia e una linguaccia.
“Sei davvero un piccolo bastardo, dottor Fell. Non dovrei stupirmi considerato che fai uno dei lavori più sadici al mondo. Decisamente poco adatto a un angelo come te.”
Aziraphale arrossì e si rabbuiò al tempo stesso. “Non ho udito proteste da parte tua, prima. Ma forse eri solo troppo fatto di novocaina.”
Il rosso si grattò la nuca, improvvisamente a disagio. “A tal proposito,” cominciò, “temo di essermi lasciato sfuggire troppe cose in mezzo al delirio, ti chiedo scusa.”
Aziraphale alzò un sopracciglio: “le pensavi davvero?” chiese.
Crowley sorrise dolcemente, e questa volta Aziraphale potè capire con certezza che fosse sincero: “A dire la verità, sì.”
“Allora le scuse non servono,” decretò il dentista ricambiando il sorriso, il suo cuore che faceva le capriole.
“Davvero? Neanche per quando ti ho chiesto che cosa volessi infilarmi in bocc-”
“Non sfidare la sorte, bestia malvagia, o ti anestetizzo di nuovo!”

“Bestia malvagia? Davvero? Ma da quale secolo sei uscito, angelo?” Crowley rise di gusto poi recuperò gli occhiali e se li rimise.
Fece per tirare fuori il portafogli dalla giacca ma Aziraphale lo fermò: “Anathema mi ha informato che è già tutto a posto,” disse riferendosi alla sua segretaria, “Bee se n’è occupata in anticipo, si sentiva responsabile perché mi ha chiesto di trovarti un posto con pochissimo preavviso.”
“Sono davvero felice che l’abbia fatto, angelo.” Il sorriso di Crowley doveva essere qualcosa di illegale, pensò il dentista, specialmente se combinato a quella voce così roca.
Tossicchiò e chiese: “Perché continui a chiamarmi così?”

“Che ne dici se te lo spiego domani sera a cena?” propose Crowley, con un ghigno da predatore. “Avanti, lasciati tentare!” insistette vedendolo incerto, “se non posso pagare per il salvataggio dalla carie, lascia almeno che ti offra… diciamo delle crepes?”

Aziraphale s’illuminò all’istante.
“Hai appena pronunciato la parola magica!”


(Fine prima parte)













 

ALLORA.
Cos’è tutto questo, vi starete chiedendo? Del puro e semplice fluff condito con una massiccia dose di self-indulgence, perché sì, finisco sempre così quando si tratta degli Ineffabili ahahaha.
Pertanto, se le situazioni descritte vi suoneranno poco realistiche… avete ragione, ma tant’è :P
Oh, è anche il mio primo human!AU su questi due ^^: la seconda parte arriva fra una settimana circa, e vi avviso, è ad alto rischio di carie (Io e Azi ci siamo messi d’accordo: una percentuale per ogni paziente che gli procuro.)
Che dite, la pianto? Sì, va’.
Ringrazio di cuore come sempre Bea, per il betaggio e per il suo fiuto per i titoli. Anche se ammetto che pure “Tinder Tender” mi tentava moltissimo (ciao, Light :P)
Scherzi a parte, vi ringrazio di aver letto fin qui, spero di avervi fatto sorridere un po’ in questi tempi bui e tempestosi.

A settimana prossima!
Bennina vostra, che vi supplica di lanciare solo pomodori maturi.


Edit: un ringraziamento speciale anche a Mask89, che se no si offende :P (ti si vuole bene. Circa.) 
   
 
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