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Autore: Arvistloe    18/03/2021    0 recensioni
Piccole e grandi storie nel cielo di Michael e Ella, due personaggi agli antipodi, ma così perfetti insieme.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Los Angeles. Mattina. Zona balneare.

Ella non si sarebbe data per vinta. Quel fine settimana avrebbe obbligato quell'angelo a essere suo amico. L'angelo in questione era Michael. Si sedette a una panchina dall'altra parte dove abitava Michael per decidere cosa fare.

Non era stato facile per nessuno accettare Michael nelle loro vite. L'angelo era stato confinato da suo padre Dio sulla Terra per un secolo. Punizione dopo i fatti che portarono alla lotta nella centrale di polizia. In quel periodo, molto era cambiato anche per Lucifer. La demone Maze diventò la vice regina, con il dono del re dell'inferno del suo anello per poter governare gli inferi. Semi libero dall'impegno degli inferi, Lucifer e Chloe decisero di sposarsi.

Ella ricordò con commozione che dopo un party organizzato al Lux per il compleanno di Chloe, Lucifer aveva domandato a Trixie di fronte a tutti nel mezzo della pista da ballo
"Beatrice mi concedi la tua benedizione per chiedere la mano di tua madre?"
Ricevendo un sì con un abbraccio da Trixie. Subito dopo, Lucifer si inginocchiò di fronte Chloe facendole vedere un anello, ricevendo da Chloe un commosso si. Pochi giorni dopo, Chloe con Lucifer rivelarono a Ella nell'attico tutto su Lucifer. Rivelazione che sorprese Ella, ma in fondo non ebbe paura di quel suo amico fraterno, dicendogli
"...ragazzone con un gran cuore, sei ancora il mio preferito"

Fu proprio durante il ricevimento dopo il matrimonio di Chloe e Lucifer che Ella incontrò Michael. Era quello seduto da solo a un tavolo, non tanto con un aspetto da cattivo, ma a Ella sembrava così solo. Si sedette accanto a lui, vedendo la sua sorpresa
"Proprio tu, la migliore amica di mio fratello Lucifero ti avvicini a me?"
Ella gli sorrise, appoggiando la mano sulla sua.

Ma Michael era un solitario che viveva quasi barricato in una villa sulla spiaggia di Lucifer. Pagando tutto Lucifer, lui per non sentirsi inutile aveva accettato di seguire la contabilità di alcune proprietà del fratello re dell'inferno. Una concessione che Lucifer fu felice di avergli dato. Essendo Michael molto bravo con la matematica, la contabilità e districandosi bene nella burocrazia, fece avere ingenti risarcimenti a Lucifer per tasse pagate ingiustamente. Ma Ella non era persona che si dava per vinta. Soprattutto le serviva una novità piacevole nella sua vita dopo il serial killer.

Si alzò dalla panchina andando spedita verso la spiaggia. Era ormai estate inoltrata e lei non avrebbe perso inutilmente quel weekend che poteva passare sulla spiaggia abbronzandosi. Non avrebbe permesso come le altre volte a Michael di aprire solo un pezzetto di porta, dicendo no ai suoi inviti. Una delle volte che era venuta alla villa, aveva visto una piccola scaletta di legno che dava al balcone. Doveva solo tirarla giù. Arrampicandosi su un pilastro del balcone ci riuscì. Salita la scaletta un po' traballante lo vide. Era in piedi dentro la villa con addosso solo dei boxer celesti. Notò che era nel fisico molto più definito di Lucifer. Stava leggendo un fascicolo.

Michael amava l'aria condizionata. Gli permetteva di restare nella villa senza dover uscire. Nel fascicolo di un condominio di Lucifer scoprì che avendo un inquilino con handicap motorio poteva richiedere un aiuto dallo stato per creare un ascensore esterno. Stava per scriverlo in una lista, chiedendosi con un mezzo sorriso dove era andata a finire quella Ella che lo perseguitata. Si voltò verso il balcone sentendosi guardato. Sgranò gli occhi vedendo Ella che gli sorrideva, salutandolo con la mano destra.

Ella sperava che non la buttasse fuori dal balcone. L'angelo aprì la porta del balcone, dicendo a Ella accigliato
"Potrei denunciarli come stalker! Si può sapere cosa vuoi?"
Ella si avvicinò qualche passo
"Una passeggiata. Solo una passeggiata o meglio una cena o un pranzo…"
Si avvicinò ancora di più sentendo una brezza fredda venire da dentro la villa
"...magari in questo luogo fresco, mentre fuori ci si squaglia"
Si intrufolò nella villa dicendo con un gran sorriso
"Un paradiso! Capisco perché non vuoi uscire"
Michael stava per dirgli che non usciva perché sopportava poco gli esseri umani, ma la vide correre verso la cucina
"Avrai qualche gelato da mangiare?"
Aprendo il congelatore del frigo rimase sbigottita trovando solo del ghiaccio. Apri sotto. La desolazione. C'erano solo dei panini integrali con una vaschetta con del prosciutto. Michael le spiegò
"Non mi serve mangiare troppo"
Ella lo guardò con aria interrogativa
"Ma Lucifer e Amenadiel adorano mangiare e bere"
Michael si sentì Improvvisamente a disagio, dicendogli
"Loro hanno qualcuno con il quale farlo"
Ricordò l'ultima volta che era stato all'attico di Lucifer per fargli firmare alcuni documenti. Stava cucinando con Trixie e Chloe come assistenti, visibilmente divertiti e complici. Ella decise! Lei sarebbe stata la sua amica, la sua prima amica. Afferrò il cellulare facendo un grande ordine di cibo. Michael le disse preoccupato
"Ma non mangerò mai tutto quel cibo. Dovrò buttarlo"
Ella scosse la testa
"Grazie a me non butterai nulla. Poi paga tutto Lucifer"
Michael si domandò, perché da quando Ella era entrata in quella abitazione gli sembrava fosse entrato un vento fresco primaverile.
Mezz'ora dopo.
Michael aveva indossato una maglietta grigia con un paio di pantaloncini corti neri. Seduto con Ella nel divano, doveva ammettere che il gelato era buono. Con il bicchiere nella mano destra con dentro cioccolato e amarena, affondava il cucchiaio con piacere. Ella vicino a lui aveva scelto gli stessi gusti, dicendogli tutta felice
"Dopo ti preparo qualche sandwich da far impallidire chef stellati…"
Guardò Michael con un gran sorriso
"...capisco di averti dato fastidio abbastanza. Finito il gelato vado via"
Michael si sorprese nel dire
"Non puoi restare?"
Ella sperava in quell'invito, dicendogli tutta entusiasta
"Faccio arrivare dei dvd con film e serie tv che ti piaceranno. Poi una console per giocare"
Baciò la guancia destra di Michael che non se lo aspettava.

Lunedì mattina.

Lucifer si presentò alla porta della villa sicuro di aver capito male, dicendo a Chloe accanto a lui
"Non posso credere che quel gufo di mio fratello ed Ella siano diventati amici"
Chloe si appoggiò al braccio destro del marito dicendogli con un sorriso complice
"Ricorda che parliamo di Ella. Lei può fare di tutto"
Lucifer baciò sulle labbra la sua Chloe, bussando alla porta. Aprì Michael con indosso una camicia hawaiana sbottonata e pantaloncini abbinati, dicendo a Lucifer
"Come di vede che sei il re dell'inferno. Non sudi mai in questi completi"
Lucifer ridacchiò dicendogli
"Si tratta anche di eleganza"
Ella comparve alla destra di Michael, dicendogli mentre metteva sulla spalla destra uno zaino
"Ricorda di togliere dal congelatore la sangria un ora prima di berla. Puoi farne una granita se vuoi..."
Baciandolo sulla guancia destra, dicendo a Lucifer e Chloe senza parole
"...Grazie del passaggio. La prossima volta devo portare qui la mia auto"
Michael rimase un po' sulla porta guardandola andare via con Lucifer e Chloe. Sperava che tornasse. Chiusa la porta, Improvvisamente le mancava.

Un paio di mesi dopo. Pomeriggio. Centrale di polizia.

Michael entrò nella centrale di polizia come faceva da un po' di tempo, per andare con Ella a pranzo. Non andavano sempre nello stesso luogo, preferendo in quel periodo un ristorante italiano. L'angelo sorrise, una cosa che prima di Ella faceva freddamente. Come se Ella aveva ribaltato il suo mondo fatto di solitudine. Da quando Ella era diventata sua amica, la spalla destra malandato non gli faceva quasi più male. Voleva però andare oltre l'amicizia, notando che anche Ella lo desiderava.

Gli sembrò strano vedere Lucifer accigliato, guardando con occhi da far paura verso un punto. Il re dell'inferno era seduto al suo solito posto alla scrivania di Chloe. Non si accorse neanche dell'arrivo di Michael. L'angelo guardò nella direzione fissata da Lucifer. Improvvisamente anche lui provò rabbia. Nel laboratorio di Ella c'era niente meno che l'attore Jason Momoa. Ella e Chloe gli parlavano sorridendo visibilmente affascinate. Lucifer disse a Michael
"Era qui per denunciare un tamponamento. Dan ha detto che era affascinato di vedere un detective donna…"
Michael poteva giurare che Lucifer avesse ringhiato
"...poi Ella gli ha detto che l'amava nel film Aquaman. Eccolo, piacendogli la scienza si trova li dentro. Sono arrivato da dieci minuti ma loro hanno occhi solo per lui…"
Lucifer strinse i pugni
"...sì maledizione sono geloso. Cosa cavolo vuole da mia moglie? Ce Ella li libera"
Michael si trattenne da dirgli che non era libera. Lui, l'angelo non voleva mostrarsi geloso, ma vedere quello accanto Ella lo disturbava tantissimo. Lucifer si alzò in piedi dirigendosi a grandi passi verso il laboratorio, sperando Michael uccidesse quell'attore così troppo vicino alla sua Ella.

Ella non credeva ancora che Aquaman fosse lì proprio vicino a lei. Con Chloe avevano amato il film, piangendo per quel supereroe così buono che il fratellastro odiava. Riflette che a grandi linee era quasi la storia di Lucifer e Michael. Stava per mostrare a Momoa come funzionava un rilevatore d'impronte digitali quando vide Lucifer entrare nel laboratorio. Guardò con occhi freddi Momoa e Chloe, uscendo. Subito Chloe gli andò dietro dicendo
"Deve esserci ingelosito"
Michael vide Chloe correre dietro Lucifer in un corridoio laterale. Vide suo fratello prendere per la vita Chloe entrando in una porta dietro di loro. Nel laboratorio Ella stava parlando nuovamente con l'attore. Michael non aveva il coraggio di fare come Lucifer, dopotutto erano solo amici. In silenzio si avviò verso l'uscita della centrale, sentendo la spalla destra perdere sensibilità.

Mezz'ora dopo.

Ella vide Lucifer e Chloe tornare alla scrivania. La detective metteva apposto i capelli e Lucifer la giacca sorridendo alla adorata moglie che arrossì. Avvicinatosi, Ella gli domandò
"Va meglio?"
Lucifer annuì di si, dicendole con un ampio sorriso
"Non posso fare nulla. Sono geloso di questa meravigliosa donna. Mi ha fatto capire di essere solo mia…"
Intrecciando la mano sinistra a quella destra di Chloe, per dire rivoltò a Ella
"...c'era anche Michael. Non era contento come me"
Ella compresse perché non rispondeva ai suoi ultimi messaggi testuali o alle telefonate. In fretta corse nel suo laboratorio prendendo la borsa.

Villa sulla spiaggia di Michael.

Ella trovò la porta della villa aperta. Sembrava che ci fosse stata una colluttazione. Chiamò il nome di Michael. Una voce femminile la fece trasalire. Dalla cucina si avvicinò a lei una donna che sembrava la gemella di Maze, ma più femminile, con capelli neri in una pettinatura molto costosa. Con fastidio Ella notò che la donna indossava una camicia blu scura di Michael. La donna le disse, nascondendo un coltello dietro la schiena
"Salve. Io sono Lilith, la madre di Maze con tutti i suoi fratelli e sorelle demoniaci. Io e Michael abbiamo ballato un po nel letto. Vuoi che gli dica che sei qui?"
Ella non voleva farle vedere quanto era gelosa di quella donna. Uscì dalla villa decidendo di non tornare più da Michael.

Lilith ridacchiò andando nella camera da letto. Michael era completamente nudo supino sul letto con una dozzina di demoni che lo tenevano per le gambe e braccia. La bocca era cucita con filo di ferro. La madre dei demoni, disse mentre si arrampicava sul letto e su Michael che la guardava con odio
"Sai era carina…."
Leccò la cicatrice in mezzo la faccia di Michael, mentre i demoni ridacchiavano
"...Non ti preoccupare ti piacerà…"
Gli pugnalò la spalla destra, dicendogli con un sorriso mostrando i denti affilati
"...Grazie a te creerò una nuova razza di demoni. All'epoca tuo fratello non volle, dovetti usare la magia. Ma ora ci sei tu"
Lilith notò che il tempo si era fermato. La porta del balcone si aprì, entrando un accigliato Lucifer seguito da Amenadiel. Il re dell'inferno disse a Lilith che cercava di uscire dalla camera brandendo il coltello
"Lilith, Lilith. Credevo volessi essere un'umana. Per fortuna il tuo anello l'ho tolto preferendo l'anello di matrimonio"
La madre dei demoni ruggì contro i due fratelli urlando a Lucifer
"Cercavo altra magia oscura! Quella umana! Dovevo ucciderla!"
Comparve Maze in una fiammata. Disse a Lucifer dopo un inchino
"Mio re, porterò mia madre nella cella più dura con questi traditori"
Lucifer annuì di sì, dicendo alla sua vice regina
"Controllerò da qui che sia così"
scomparendo Maze con Lilith e i demoni. Amenadiel posò una sua piuma sul fratello Michael che guarì dalle ferite, dicendo a Lucifer
"Vado ad aiutare Maze"

Il re dell'inferno, rimasto solo con il fratello Michael che si alzava dal letto coprendosi con un lenzuolo bianco gli disse
"Sei fortunato che Ella mi abbia chiamato per dirmi che stavi facendo sesso con una certa Lilith"
Michael gli domandò timidamente
"Ma ora dove si trova?"
Lucifer uscì nuovamente sul balcone, dicendogli prima di volare via sfoderando le ali bianche
"La trovi in soggiorno"

Poco dopo.

Ella era seduta al bancone della cucina. Si precipitò da Michael abbracciandolo. Gli disse in un unico respiro
"Ero così arrabbiata con te. Ma Lucifer mi ha detto che quella Lilith era pericolosa. Come ti senti?"

Lo guardò in faccia per poi Qualche ora dopo. Camera da letto.

Michael era in estasi. Su quello stesso letto dove letteralmente Lilith lo voleva violentare, aveva fatto il sesso migliore che ricordava in tutta la sua eternità. Quella umana stretta a lui era stata una rivoluzione in poche ore. Non aveva mai provato i preliminari di fare sesso, con quei baci e quelle coccole. Soprattutto mai nessuno aveva atteso i suoi tempi, facendolo sentire a suo agio. Il primo approccio di Michael al sesso fu con una fata di una altra realtà. Lui così abituato alla vita militare non fu certamente molto espansivo con quella fata che solo in quel momento compresse quanto era stata comprensiva non deridendolo. Dopo la caduta di Lucifer le cose andarono peggio per la spalla. Lo stress o la fatica lo facevano diventare un essere storpio che trovava modo di saziare gli impulsi sessuali con prostitute. Ella lo risvegliò dai suoi pensieri baciandolo sulle labbra. Mai Michael si era sentito così bene.

FINE
   
 
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