Il cavallo. Se Dio ha fatto qualcosa di più bello se l’è tenuto per sé. LIBERO COME UN CAVALLO Mi avvio verso di lui. Il suo corpo ramato e lucido come uno specchio freme. Mi avvicino piano, con rispetto. Le orecchie scattano sentendo il rumore dei miei passi. Lo guardo. Non è l’uomo a dominare il cavallo, è il cavallo che degna l’uomo di salire sulla sua groppa. Sarò meritevole di questo dono? I suoi occhi neri mi scrutano, attenti e vivaci. Le orecchie sono tese all’indietro. Allungo la mano. Accarezzo il suo muso. Egli non si muove. Appoggio la mia fronte alla sua. Lo sento rilassarsi. È il momento. Monto su di lui. Scaccio la paura. I suoi muscoli poderosi sono rilassati. Devo esserlo anche io. Gli sfioro la criniera. È pronto a partire. Comincia a trottare. Sempre più veloce. Il vento mi fa volare via i capelli dal viso. Siamo un tutt’uno, ora, io e lui. Siamo la libertà.