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Autore: crazy lion    21/03/2021    0 recensioni
Quando Taylor, il giorno del suo nono compleanno, scopre di non aver ricevuto il regalo che voleva, ci resta malissimo. Forse, però, non tutto è perduto.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare veritiera rappresentazione del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Austin Swift, Taylor Swift
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL PRIMO GATTINO

 
Taylor aprì piano gli occhi. Quella domenica era speciale e voleva godersela fino in fondo. Si lavò il viso, si vestì e scese le scale.
"La mia bambina compie nove anni! Auguri, tesoro" le disse la mamma, correndo ad abbracciarla.
Anche il padre e il fratello glieli fecero.
"Grazie. Dove sono i miei regali?"
Andrea e Scott risero, poiu la guidarono in cucina. Al centro della tavola c'era una torta al cioccolato, vicino alla quale c'era una scatola.
Fa' che dentro ci sia un gattino, fa' che dentro ci sia un gattino! pensò Taylor.
Da quando aveva sei anni ne chiedeva uno alla mamma, ma lei diceva sempre di no perché non aveva tempo di occuparsene con il lavoro. La bambina aprì la scatola con mani tremanti e ci trovò dentro… un puzzle.
"Oh" disse soltanto, poi fece cadere tutto per terra e corse in camera.
Si chiuse la porta alle spalle con un botto e scoppiò a piangere. Si buttò sul letto eseppellì il viso nelle coperte. I genitori provarono  a chiamarla, a dirle di uscire a mangiare la torta, ma non ci fu nulla da fare. La bambina non aveva intenzione di alzarsi, né tantomeno di parlare con loro.
"Sai quanto ci tenesse" disse la mamma al papà.
"Ora che facciamo?" chiese lui.
Poi Taylor si tappò le orecchie e non ascoltò più. Non voleva. Desiderava solo stare sola. Prese a pugni il cuscino e singhiozzò forte. Perché quel desiderio non si realizzava mai?
A un certo punto vide la nonna entrare con qualcosa in braccio.
"È tutto tuo" disse, appoggiando sul letto un gattino rosso.
Il volto di Taylor si aprì in un larghissimo sorriso.
"È… davvero mio?" balbettò, incerta.
"Sì. La mia gatta ha avuto i cuccioli due mesi e mezzo fa" disse la vecchietta, passandosi una mano fra i capelli grigi.
“Ma dove l’hai preso?”
“La mia gatta ha avuto i cuccioli due mesi e mezzo fa, ricordi? Lui è uno di loro.”
"Ti piace?" le chiese la mamma.
"Sì, tantissimo. Ma perché avete cambiato idea?”
“Ci siamo detti che un gatto non è poi un così grande impegno” le spiegò il padre.
“Grazie, davvero, grazie a tutti! Vieni qui, piccolo!"
Taylor lo sollevò fra le braccia e il gattino, seppur miagolando, si lasciò coccolare e prese a fare le fusa e a strusciarsi contro il petto della bambina, che lo riempì di carezze e baci. Il suo pelo era morbidissimo, soffice come quello di una coperta. La coda era molto lunga. Gli occhi gialli del micetto si fissarono in quelli di Taylor e i due si guardarono per un lungo momento.
"Ti chiamerò Mighty, se il nome ti piace."
Il gattino le leccò il naso facendola ridere, poi miagolò.
"Credo che ha detto di sì" disse Austin, che a soli sei anni ancora faticava un po' con i verbi.
Taylor sorrise.
"È un nome bellissimo, Tay" le disse il padre.
La bambina si accomodò sul divano con i genitori e il fratello e tutti si godettero insieme quel primo gattino, coccolandolo e giocando con lui. Quando muoveva le zampe, loro lo facevano con le mani e Mighty si divertiva e li mordicchiava.
“Vuoi lottare? Allora combattiamo!” esclamava Taylor.
Alla fine il piccolo si addormentò felice fra le braccia della padroncina, il cui cuore scoppiava di felicità.
   
 
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