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Autore: rocchi68    21/03/2021    3 recensioni
Una persona che ha chiuso gli occhi in passato può riaprirli dopo tanto dolore?
Ne vale davvero la pena?
Non sarebbe meglio proseguire senza voltarsi indietro e sorridendo delle poche gioie che incrociano il tuo cammino?
Si passa per egoisti, per idioti o per scaltri se si evita di ricadere nei ricordi del passato?
È questo che il nuovo Consiglio Studentesco si prefigge di cambiare, anche se si tratta di un problema interno e di un'impresa ardua.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Mike, Scott, Zoey
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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In quell’accogliente aula del secondo piano, luogo quasi inaccessibile a buona parte della scuola, lavorava attivamente il Consiglio Studentesco. Era solamente metà novembre e faceva già abbastanza freddo e nulla sembrava lasciar supporre che potesse esserci qualche stravolgimento. Chi mai poteva avanzare qualche critica verso un gruppo che aveva conquistato vittorie altisonanti e che aveva risollevato il buon nome del liceo, scontrandosi con il Preside Hatchet?
Lettera di sfiducia.
Fu uno choc quando si ritrovarono davanti quella denuncia e la richiesta di nuove elezioni. Quella scelta, era stata approvata, con tanto di timbro e firma molto grossolana del Preside in persona che sembrava divertirsi con quelle dispute che, almeno per qualche tempo, potevano evitargli nuovi confronti con un Consiglio che si era fatto sempre più pressante.
Per molti poteva essere un incarico gravoso o una seccatura, ma il Consiglio Studentesco era l’ultimo e, forse, unico baluardo per proteggere quei ragazzi più indisciplinati dalla falce della sospensione o dell’espulsione.
Il Presidente di tale Consiglio era uno dei più quotati, abile nel contrattare e dall’intelligenza brillante che l’aveva portato a scalare le gerarchie per assicurarsi quel ruolo di primo piano. Figlio di un avvocato abbastanza famoso e di una fioraia sentiva che quel liceo non era il suo traguardo, ma soltanto un trampolino di lancio per il futuro.
Ambiva a un’Università di classe, poi a un ruolo nell’alta società e di formare una famiglia con la vice di tale consiglio. Mike aveva le idee chiarissime e non voleva discostarsi da questo sogno nemmeno per un milione di dollari.
Ciò che era riuscito a portarlo alla vetta erano stati l’impegno, l’amore di Zoey e lo studio forsennato che gli apriva infinite possibilità.
Non tutti i giorni, però, erano così leggeri e tranquilli. Tutto ciò che, in quel pomeriggio, lo angustiava, non era il solito fastidio per la questione del tesoriere del suo gruppo. Da diverse settimane entrava solo per pochi minuti, gli consegnava il resoconto di quante spese erano state fatte con annotate alcune accortezze per eliminare certi sprechi e poi se ne usciva, rimettendosi le cuffie e sparandosi una bella canzone a tutto volume.
Conosceva il passato di Scott e più volte aveva provato a mettere una buona parola per evitare che la scuola continuasse a odiarlo, scontrandosi con la sua energica opposizione. Ripeteva sempre che il Presidente non poteva rischiare di rovinare la sua immagine, che era già abbastanza collaborare giornalmente senza attirarsi dell’inutile e dannoso chiacchiericcio e che ormai era un capitolo chiuso che nessuno doveva riaprire per creare della nuova sofferenza. Non c’era niente di orribile in quella persona che si allontanava o che si assentava per alcuni giorni, ma a leggere il suo sguardo sembrava che il male fosse sceso in campo e che si fosse incarnato in quel ragazzo dai capelli rossastri.
A proposito di questo c’era un fascicolo top secret e Mike aveva promesso che, un giorno, non appena si fosse sentito sicuro e guarito, l’avrebbe sfogliato di nuovo e il resto della scuola avrebbe scoperto, tramite il blog comune, la verità.
Il vero problema era la mozione di sfiducia che era giunta ai suoi danni e una nuova richiesta di elezioni da tenersi tra nemmeno due settimane.
Aveva provato a parlare con Scott per un consiglio, ma questi aveva scrollato le spalle, promettendogli soltanto che gli avrebbe passato, tramite mail, qualche idea con cui sbaragliare la concorrenza.
Si era illuso che potesse essere serio, ma anche a guardare tutte le cartelle e a brontolare contro l’eventuale spam, non aveva trovato assolutamente nulla. Mike, ragazzo ottimista e incapace di vedere la negatività anche quando l’aveva davanti agli occhi, pensò per un istante che Scott stesse lavorando per il nemico, ricacciando subito quel dubbio da dove proveniva e ripetendosi che la fiducia era una delle carte migliori di un vero Presidente. 
 
“Secondo te è per le ultime voci che circolano?” Chiese Zoey, riprendendo la lettera di sfiducia che era giunta ai loro danni.
 
“Possibile.”
 
“Credono che questo sia un posto perverso.”
 
“Solo perché passiamo tre ore da soli?”
 
“Alcuni giurano di aver sentito strani versi.” Borbottò Zoey, facendolo sorridere.
 
“Frutto di una fervida immaginazione e di quel film thriller che mi hai fatto obbligato a vedere settimane fa.”
 
“C’è da dire che queste nuove elezioni arrivano in un momento delicatissimo.”
 
“Le gite scolastiche, il torneo di metà anno, i test di preparazione per la Maturità, gli incontri d’orientamento e ora questa cosa: sembra che il mondo sia incavolato con noi.”
 
“Qualche idea su come sbaragliare la concorrenza?”
 
“MI preoccupa soltanto questa ragazza del terzo anno.” Borbottò, porgendo alla fidanzata un foglio con tanto di foto.
 
“È quella che ha sollevato questo vespaio?”
 
“Afferma che le sue idee sono rivoluzionarie, che questo gruppo è malato e che lei è la guida migliore per questa scuola.”
 
“E Scott che dice?”
 
“È quello che non dice che mi preoccupa.” Bofonchiò Mike, afferrando una penna e scrivendo qualcosa su un quaderno.
 
“Credevi di essere riuscito a risvegliarlo?”
 
“Ho passato mesi a domandargli se stesse bene, seguendo i suoi hobby e preoccupandomi delle sue assenze e ora ricomincia da zero senza nessun motivo. La sua media non è mai stata così eccezionale e a oggi, guarda qua.” Sbuffò infastidito, porgendole le ultime valutazioni, pazientando qualche secondo perché leggesse tutto quanto.
 
“Non sta andando bene.” Borbottò infastidita, notando come buona parte delle valutazioni fossero allineate verso la sinistra del foglio, chiaro segno che la sua media era più tendente verso l’insufficiente o il mediocre piuttosto che a una pacifica sufficienza.
 
“Pensavo di essere riuscito a guarirlo o di avergli dato un ottimo motivo per impegnarsi e, per qualche giorno, mi era sembrato molto più partecipe, ma forse era solo un fuoco di paglia e, quando ho allentato la pressione, lui ha fiutato l’occasione e si è sentito libero di ritornare a com’era prima.”
 
“Non avrei mai voluto scoprire il suo segreto.” Sospirò Zoey.
 
“Sarebbe stata questione di tempo, anche perché la curiosità spesso ti spinge a cercare la verità, anche se questa è scomoda e dannosa.”
 
“Ciò non toglie che deve liberarsi di questo fardello se vuole passare questi ultimi anni in santa pace.”
 
“Lo sa bene.”
 
“Forse non si rende ancora conto che questo è il nostro ultimo anno in questa scuola e che se non si sbilancia ora e non trova un appiglio su cui arrampicarsi, passerà i prossimi due anni in un angolo e a rovinarsi l’esistenza.”
 
 “Hai qualche idea, comunque, su come vincere?” Chiese, promettendosi che avrebbe ripreso Scott, anche con le cattive maniere, per rispiegargli quella faccenda.
 
“Per fare questo dovrei conoscere il programma dell’altra concorrente.”
 
“Non si è ancora sbilanciata.” Soffiò Mike.
 
“E intende vincere senza neanche uno slogan o una conferenza?”
 
“Si fida dell’ultima assemblea che abbiamo fissato.”
 
“Ha puntato tutto sul suo programma in un unico giorno? Questo sì che è un azzardo.” Commentò la rossa, fissando intensamente il compagno.
 
“Forse tra qualche giorno farà una qualche mossa.” Ipotizzò Mike, grattandosi il mento.
 
“E noi saremo lì a leggere tra le righe.”
 
“Mi chiedo soltanto come spera di ottenere punti con una mossa simile.”
 
“Forse la sua strategia è davvero rivoluzionaria.” Propose Zoey.
 
“O forse intende giocarsi le sue carte tutte in una volta e vuole riempirci di proiettili, cogliendoci di sorpresa e impedendoci di replicare.”
 
“Questa sarebbe una mossa molto astuta.” Ammise, facendo tentennare il fidanzato.
 
“Se parlassi per primo, durante l’assemblea precedente alle votazioni, poi lei potrebbe sbriciolare il mio discorso e non riuscirei a replicare con attenzione alle sue idee.”
 
“Forse dovremo pensarci con calma, buttare giù le proposte più intriganti che potrebbero costarci il successo e rilanciare con una proposta allettante.”
 
“Che intendi dire?”
 
“Potremmo metterci nei panni della nostra avversaria: che mezzi e su quali fondamenta creare una campagna vincente?” Domandò Zoey.
 
“Una visione inversa.”
 
“E la proposta allettante si baserebbe su quello che fa ogni bravo politico durante i suoi comizi: distorce la realtà, fa promesse irrealizzabili e attira a sé diversi sprovveduti.” Ammise divertita, ricordando i vari discorsi seguiti in televisione.
 
“Scorretto e lontano dai nostri standard, ma necessario per continuare a guidare questa scuola e per ultimare il nostro percorso.” Ridacchiò il moro, riprendendo la penna in mano.
 
Mentre la fidanzata era impegnata a studiare matematica e a riordinare alcuni appunti presi con troppa fretta, lui aveva pensato di appuntare sull’agenda diversi spunti e alcuni progressi da ultimare per l’indomani. Odiava procrastinare, poiché simbolo di pigrizia, e per questo preferiva porsi degli obiettivi giornalieri che non gli pesassero troppo. Se qualcuno, e lo sapeva per esperienza personale, si poneva di leggere un libro di sole 500 pagine nel giro di un anno, ecco che avrebbe rimandato all’infinito a seguito di una serie d’impegni, di cene o di feste, per poi maledirsi di quei rinvii esagerati e, talvolta, assolutamente inutili. Se, al contrario, pretendeva di leggere una decina di pagine il giorno ecco che avrebbe chiuso quel compito senza nemmeno rendersene conto, ritagliandosi puntualmente uno scorcio di tempo per avverare i suoi propositi.
Per l’indomani aveva deciso di parlare con il vice Preside per fare in modo che Scott partecipasse attivamente al Consiglio e, in ultima, un colloquio distensivo con cui formulare una strategia utile a sbaragliare quell’ostacolo imprudente che aveva osato screditare le attività e le decisioni del loro piccolo gruppo.
Sorridendo per altre piccole idiozie aggiunte qua e là negli spazi bianchi, come il fare cinquanta addominali in più rispetto ai suoi standard, richiuse l’agenda e invitò Zoey ad andare a prendere un caffè e da lì a riaccompagnarla a casa, dove avrebbe parlato tranquillamente con i suoi genitori.
 






Angolo autore:

Da dove posso cominciare, cari lettori?
Ci ho messo due ore a trovare il titolo che più mi potesse rendere soddisfatto, anche se questo non mi fa proprio impazzire

Ryuk: E diciamo che l'intestazione diventerà più chiara con i prossimi capitoli

Per problema interno, intendiamo qualcosa che riguarda un membro del Consiglio, ma credo fosse abbastanza ovvio
Spero vi possa piacere e che non vi siano troppi errori.
Per consigli e critiche Ryuk è sempre pronto a leggervi e poi a inserirvi nel Death Note

Ryuk: Ma cosa?

Siate buoni con questa povera stellina...non vedete che è così sciupato?
Salutatelo per una volta e nessuno si farà male, altrimenti il suo Death Note sarà ben lieto di riempirsi

Ryuk: Non farmi passare come un deviato

Beh...più o meno ci siamo
Alla prossima!
   
 
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