E’ una giornata tranquilla quella che Doraemon sta trascorrendo: Nobita è uscito da un po' assieme agli amici Gian, Suneo e Shizuka e, stranamente deve ammettere, non gli ha chiesto nessun ciusky o chissà che cos’altro: si è limitato a dire che sarebbe tornato una volta svolta una commissione importante. Credendo sia una commissione data al ragazzino dalla madre, il gatto spaziale decide di non crucciarsi eccessivamente e dedicarsi alla lettura di un fumetto.

Le risate di Doraemon vengono interrotte dal rumore della porta scorrevole che si apre: di lì a poco fa la sua comparsa un corpulento ragazzo dalla maglietta arancione e dall’espressione piuttosto allegra: il ragazzo che Doraemon riconosce essere Gian. “ Gian? “. Chiede stupito il robot: cosa ci fa l’amico di Nobita lì? “ Cos’è successo? Come mai sei qui, da solo? Dov’è Nobita? “. Chiede un po' impensierito: conoscendo la tendenza dell’altro a mettersi nei guai, non vorrebbe fosse capitato qualcosa di serio, che gli abbia impedito di rincasare. L’altro scuote tuttavia il capo.

“ No! Non è successo nulla a Nobita, è al piano di sotto insieme a Shizuka, Suneo e Dekisuji “. Fa semplicemente, rivelando così la presenza dell’altro ragazzino ma incuriosendo ancor più Doraemon: come mai Dekisuji ha fatto visita a Nobita? E lui non era fuori con gli amici per una commissione?

“ Allora cosa… “. Mormora confuso, ponendo il libro di fumetti sulla scrivania ed avvicinandosi lentamente all’altro. Gian rimane in silenzio per qualche, interminabile istante. In seguito prende parola mentre un largo sorriso si dipinge sul suo volto.

“ Nobita mi ha chiesto di chiamarti, vorrebbe tu scendessi: c’è una cosa che vorrebbe mostrarti “. Ammette di lì a poco. Doraemon lo guarda un po' confuso.

“ E di che cosa si tratta? “. Domanda, ma il ragazzino lo afferra per il polso con il suo solito fare bonaccione ma un po' burbero.

“ Oh andiamo, smetti di fare domande e seguimi! “. Fa, stanco delle domande – più che lecite, dopo tutto -, dell’altro. Quasi trascinandolo gli fa scendere le scale e, una volta giunti in salotto ciò che si palesa agli occhi di Doraemon lascia il gatto spaziale letteralmente senza parole.

Shizuka, Nobita, Suneo e Dekisuji sono riuniti attorno al tavolo del salotto: su di esso sono presenti sei tazze con the fumante, al centro un vassoio colmo di dorayaki. “ Ragazzi, ma che cosa… “. Fa, sorpreso e stupefatto Doraemon. Gian si sposta accanto a nobita, che di lì a poco prende parola facendo un passo avanti.

“ Questo è un modo per ringraziarti: tu fai sempre tanto per noi, che fino ad ora non abbiamo mai ripagato tutti i tuoi sforzi come si deve. Abbiamo pensato di organizzare questa festicciola privata, spero ti possa far piacere “. Le parole del ragazzino fanno inevitabilmente commuovere Doraemon, dai quali occhi scende una lacrima di commozione: non ha certamente aiutato i ragazzi, in particolare Nobita, per un tornaconto personale. Tuttavia gli fa estremamente piacere notare come loro abbiano apprezzato i suoi sforzi e come, a loro modo, vogliano ripagarlo.

“ Coraggio, vieni: i dorayaki ed il tuo the ti aspettano! “. Esordisce Suneo, mentre Dekisuji si avvicina cordialmente a Doraemon per poi porgergli la sua tazza di the.

“ Tieni. Fa attenzione: scotta ancora parecchio “. Fa il ragazzino moro, sorridendo gentilmente mentre Doraemon non trattiene alcune lacrime di commozione.

“ Ragazzi, grazie! Vi voglio bene! “. Esordisce, avvicinandosi al tavolo. Tutti quanti posano le proprie tazze, riunendosi attorno all’amico in un abbraccio colmo d’affetto e gratitudine. “ Non mi sono mai sentito più felice! “. Ammette il robot, cercando di ricambiare l’abbraccio di ognuno dei suoi amici, che sa saranno per sempre.