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Autore: MissChiara    23/03/2021    0 recensioni
[Papa\'s restaurant]
Alla caffetteria di Papa arriva un nuovo cliente.
Chiara, che ha in gestione il locale, ne rimane affascinata e tenta di preparare un cappuccino da perfect score per far colpo su di lui.
Ma avrà una sorpresa!
(Storia ispirata alla serie di giochi on-line Papa's restaurant)
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Se non conoscete la serie di giochi on-line di Papa’s restaurant, specialmente Papa's Mocharia, probabilmente state per cimentarvi nella lettura di una storia incomprensibile. Io ve lo dico, eh!
 

 
PAPA’S MOCHARIA – IL NUOVO CLIENTE

Quando il nuovo cliente fece il suo ingresso, Chiara avvertì un tuffo al cuore. A dire il vero l'aveva adocchiato già qualche giorno prima, appoggiato con la schiena al muro dell’edificio, intento a scrivere sul cellulare come se non esistesse nient’altro intorno a lui, poi a passeggiare nei dintorni della piazzetta sbirciando curioso i tavolini del locale. Vuoi per la pettinatura, vuoi per l’abbigliamento, vuoi per l’aria di impudente sicurezza di chi sa di essere un gran figo, non era certo un tipo che passava inosservato.
Alla fine, a quanto pareva, si era deciso a entrare nel nuovo ristorante di Papa – una caffetteria, questa volta, ma specializzata nella preparazione di fantasiosi quanto improbabili cappuccini e cannoli siciliani: quello che, nell’immaginario americano, doveva probabilmente rappresentare un tipico locale italiano.
Chiara imprecò mentalmente; il cliente aveva deciso di entrare nel locale proprio il giorno in cui lei non indossava nemmeno un outfit carino. Infatti, a causa della visita programmata per quel pomeriggio del famoso critico di caffetterie Jojo, per ingraziarselo e guadagnare uno sticker la ragazza aveva indossato un’anonima dolcevita bianca e un basco dello stesso colore, che sapeva essere l'abbigliamento preferito dal critico.
Il ragazzo si avvicinò tranquillamente al bancone sfoggiando quell’aria di noncuranza verso tutto che Chiara gli aveva già visto addosso mentre bazzicava la piazzetta, senza fare apparentemente caso alla profusione di colori psichedelici dell’interior design di capodanno che avrebbero causato un giramento di testa a chiunque.
Per la ferrea regola che caratterizzava tutti i ristoranti di Papa e che obbligava i clienti a identificarsi con un nome – o pseudonimo – al loro ingresso, la ragazza venne immediatamente a conoscenza di come si chiamava il giovane sconosciuto: Kasey O.
Ma che nome carino e originale che ha questo cliente!, pensò subito. Un nome carino per un ragazzo ca... Un momento! Kasey O?!
Chiara guardò meglio il nuovo arrivato: ora che ce l’aveva davanti si accorse che il nuovo cliente era… una cliente! Una signorina decisamente androgina che avrebbe tratto in inganno chiunque, con un delizioso neo accanto all’occhio sinistro e un taglio di capelli stilizzato che lasciava in bella vista l’orecchino a triangolo appeso a uno dei lobi.
«Un cappuccino con decaffeinato e latte di unicorno aromatizzato alla lavanda, con topping e guarnizione del giorno» ordinò perentoria la ragazza.
Buongiorno anche a te!, sarebbe stata la sarcastica risposta che avrebbe riservato Chiara a chiunque altro che avesse cominciato a snocciolare la propria ordinazione senza nemmeno salutare. Invece, stranamente, l’unica cosa che le venne in mente fu di complimentarsi tra sé e sé per la scelta; anche lei adorava il latte di unicorno, con quel delicato colore pastello tra l’azzurro fatato e il lilla.
«E aggiungimi un cannolo con guscio dirt cake, grazie», aggiunse la cliente.
Ecco, se non altro quella ragazza perfetta un difetto ce l’aveva, non fosse altro che per aver scelto quell’obbrobrio di guscio. Da quando era iniziato il periodo di capodanno e nel menù erano stati introdotti gli ingredienti a tema, Chiara si era sempre chiesta a chi mai sarebbe potuto piacere un cannolo con un guscio ispirato alla dirt cake, con tanto di simulazione di lombrico fatto con le palline di zucchero colorato. Lei lo trovava rivoltante. Ma d’altronde c’erano clienti che le avevano chiesto di mettere la noce moscata e le mentine nel cappuccino, quindi aveva imparato ad aspettarsi di tutto.
Si recò alla postazione di preparazione e versò il latte di unicorno e il caffè in un bicchiere stretto e alto, facendo attenzione a dosare la quantità richiesta. Poi si spostò alla postazione di assemblamento, dove miscelò i due ingredienti principali e aggiunse lo sciroppo di lavanda, accertandosi di aver posizionato con precisione l’erogatore proprio al centro del bicchiere, come le avevano insegnato nel tutorial per ottenere la percentuale di punteggio più alta.
«Come siamo precisi, oggi! La nuova cliente ti ha forse colpito?», la canzonò Allan, il suo aiutante.
«Eh?! Quindi tu avevi capito che era una femm... ehm...no, cioé, ma che dici, sto lavorando come al solito! Ultimamente abbiamo una percentuale di valutazione stazionaria sul 99%, ormai siamo imbattibili! Ho tutto sotto controllo!» rispose Chiara passando alla postazione di decorazione, dove completò il cappuccino con un ciuffo di panna montata e il topping contrassegnato dal disegno della nuvola, quello che lei e Allan avevano battezzato appunto “gusto nuvoletta” dal momento che nessuno dei due capiva di che cosa diavolo fosse fatto.
«Quindi vuoi dire che è normale che il telefono squilli da mezz’ora e nessuno gli dia retta, giusto?»
«Oh, porc…!!!!»
Solo in quel momento Chiara si rese conto che il rumore di sottofondo che avvertiva già da un po’ era nient’altro che la suoneria del telefono per gli ordini da asporto, che stava trillando a vuoto accumulando le chiamate; inoltre, mentre lei era concentrata a preparare un cappuccino e un cannolo da perfect score - esclusivamente per fare colpo su Kasey O, anche se non voleva ammetterlo - la fila di clienti in attesa si era allungata paurosamente e ora la sala era una baraonda di gente che leggeva fumetti e giornali, svuotava il distributore automatico di bibite e saltellava a tempo di musica intorno al juke-box e al grammofono. In un angolo si stava perfino svolgendo una gara a chi faceva la bolla di chewing-gum più grande.
Cominciò a scrivere le ordinazioni alla velocità della luce e a schizzare da una postazione di preparazione all’altra come una pazza.
Siano lodati i boosters!, pensò.
Dannazione, la maggior parte dei clienti aveva ordinato cappuccini special, quelli più lunghi da preparare! E lei non riusciva a farsi entrare in testa quella maledetta ricetta del Berry Plumoncino, sebbene ne avesse già preparati almeno cinque nei giorni scorsi! Metteva sempre la prugna al posto del tè matcha. Perché diavolo avevano chiamato Berry Plumoncino un cappuccino che non conteneva solo ingredienti alla prugna?
«Argh! Allan, dammi una mano! Anzi due! Cioé, due ruote! Parti con le consegne a domicilio, presto, aiuto!» cominciò a starnazzare incoerentemente.
Alcuni clienti, quelli arrivati per primi, avevano cominciato a spazientirsi e a sbuffare.
Chiara li maledisse chiedendosi perché mai non si distraessero con tutti i diversivi di cui il locale era attrezzato, invece che rimanere incollati agli smartphone e alzare lo sguardo solo per lanciarle di tanto in tanto delle occhiatacce.
Finalmente riuscì in un modo o nell’altro a evadere tutti gli ordini, compreso quello di Kasey O.
«Alla buon’ora!», l’apostrofò la ragazza in questione quando pagò la sua consumazione. Tuttavia, mentre si avviava verso l’uscita le sorrise. «Ci si vede, Unicorn Hero!» la canzonò alludendo al grado del suo ranking, facendole un breve occhiolino prima di voltarsi e andarsene.
A Chiara, in barba alla regola del cliente che ha sempre ragione, venne voglia di lanciarle una frecciatina delle sue, ma in quel momento vide entrare proprio Jojo, il grande critico, e non pensò più ad altro che a dedicarsi a lui. Aveva imparato che Jojo, nonostante l’aria minacciosa, alla fin fine non era difficile da accontentare, bastava seguire alla lettera le sue istruzioni e prestare particolare attenzione alle regole per una preparazione impeccabile. Quindi si concentrò interamente sul cappuccino del critico. Se anche questa volta non fosse riuscita a farsi assegnare l'ambita coccarda blu per la caffetteria, Papa l’avrebbe fatta di sicuro in salmì!
 
Finalmente quella giornata estenuante era finita.
Chiara e Allan si stiracchiarono nella piazzetta davanti al locale concedendosi un Café Suzette e chiacchierarono un po’, come facevano di solito.
«Oggi hai fatto un disastro! Da quando lavoriamo qui non ho mai visto una fila così lunga di clienti in attesa!»
«Già, però alla fine tutto si è risolto per il meglio. Meno male che durante gli ultimi giorni ho investito i risparmi in potenziamenti per i waiting bonus anziché nell’acquisto di nuovi outfit! E ora abbiamo anche una bella coccarda di Jojo sul bancone, che nei prossimi giorni ci farà guadagnare tante belle mance! Evvai!»
«Comunque, prima o poi mi sa che tornerà» disse Allan dopo un po’.
«Jojo? Beh, sì, torna una volta alla settimana!»
«Ma nooo! Parlo della nuova cliente, Kasey O».
«Ah, sì. Boh, può darsi», rispose Chiara simulando indifferenza.
Ma Allan non se la bevve. «Se ti interessa, tra i potenziamenti di questo ristorante c’è una novità: dei coupon per invitare i clienti. Chi li riceve si presenta inevitabilmente al locale il giorno seguente. Costano 25$ l’uno».
«Eh?! Cioè noi dipendenti dobbiamo pagare per richiamare i clienti?! Ma non esiste!»
«Però ha senso. Se ci pensi, è un vantaggio per noi: possiamo utilizzarli per attirare i clienti che portano bonus e ottenere così stickers e stelle per progredire più velocemente. Prima arriviamo al finale e prima ce ne andiamo».
«Quel Papa è diabolico! Non solo è pieno di espedienti per raggirare ignari giovani e farli lavorare al suo posto nei suoi locali mentre lui è in vacanza, ora ha trovato pure il modo di fare pubblicità al locale a nostre spese!»
«Beh, sì, diciamo che la si può vedere anche così» ridacchiò Allan mettendo in mostra la finestra del dente mancante, particolare che l’aveva reso simpatico a Chiara fin dal primo momento.
La ragazza gettò il bicchiere di plastica ormai vuoto nel cestino.
«Allora a domani. Sono stanca morta, ma prima di andare a casa faccio un salto alla fiera per rilassarmi un po’. Questa sera è il turno dell’Home Run Derby, e io ho tre biglietti! Vincerò uno special prize, puoi scommetterci!»
«Ti vedo bella carica! Vai e spacca, così con i waiting bonus dello special prize potrò prendermela più comoda con le consegne a domicilio!»
 
Quando però poco più tardi Chiara, in posizione di battuta sul campo e con la mazza da baseball stretta saldamente tra le mani, diresse lo sguardo verso il lanciatore, tutta la sua determinazione nel vincere uno special prize perse vigore: il lanciatore in questione, infatti, sollevò la visiera scoprendo una ciocca della capigliatura bordeaux e parte del viso pallido su cui spiccava un neo accanto all’occhio sinistro, e chiara lo riconobbe immediatamente.
«Ehi, Unicorn Hero! L’avevo detto che ci saremmo riviste, ma non pensavo così presto!» l’apostrofò Kasey O con un ghigno impertinente.
«Ho un nome, sai? Chiara! Mi chiamo Chiara!» esclamò la ragazza. Anche questa volta però, come era successo alla caffetteria, non riuscì a ribattere adeguatamente, sentendosi insolitamente impacciata.
L’altra alzò le spalle in un gesto di noncuranza e si preparò al lancio.
Ah, sì?, pensò Chiara. Bene, gliel’avrebbe fatta vedere lei! Era un’ottima battitrice, dopo tutto. Avrebbe cancellato quel sorrisetto sarcastico dandole una bella lez…
«Foul!» esclamò l’arbitro.
Ma... cos'era successo?! Si era distratta e aveva colpito male la palla! A dire il vero non l’aveva nemmeno vista arrivare; aveva mosso la mazza d’istinto e l'aveva sfiorata per pura fortuna.
Si sistemò nuovamente sul piatto della casa base e si preparò a ricevere il nuovo lancio, che non si fece attendere.
«Strike!»
Splendido, questa volta non aveva neanche toccato la palla!
Chiara grugnì di delusione. Era raro che commettesse ben due errori così madornali. Aveva già bruciato due lanci, ne rimaneva soltanto uno, quello che avrebbe probabilmente decretato la sua sconfitta permettendo al sorrisetto sarcastico di Kasey O di trasformarsi in una risata di scherno ai suoi danni.
Quel pensiero la infiammò talmente che le diede la spinta decisiva per concentrarsi totalmente sulla ricezione e, quando l’altra lanciò, riuscì finalmente a vedere la palla. Non proprio a seguirla, data la notevole velocità, ma a scorgerla quel tanto che bastava a permetterle di posizionare la mazza sulla sua traiettoria e a respingerla con un pam! soddisfacente. La palla volò, volò, e… wow, era proprio un home run quello che stava guardando?!
Quando la palla superò il limite delle tribune e uscì dallo stadio, lo scarno gruppetto di spettatori esultò. Chiara era talmente stupita di se stessa che lì per lì non capì nemmeno cosa fosse il premio che Foodini le stava porgendo: una tappezzeria nuova per il locale. Pazienza, non era uno special prize ma avrebbe comunque fatto guadagnare un po’ di punti per il waiting bonus.
E Kasey O, chissà come aveva preso la sconfitta?
Chiara non ebbe il tempo di domandarselo che si sentì afferrare una mano e strattonare in su e in giù con entusiasmo.
«Complimenti, Unicorn Hero, una ribattuta straordinaria!!!» esclamò la ragazza dai capelli bordeaux.
«Ah, sì, certo…G…grazie» farfugliò Chiara, sorpresa ma felice per quella stretta. Le parve finalmente di capire perché non riusciva a essere "miss frecciatina pungente" con Kasey O: quella ragazza così carina e spavalda la metteva un po’ in soggezione, e allo stesso tempo la rendeva desiderosa di risaltare ai suoi occhi senza sembrare stupida o arrogante. Ma a quello strano sentimento non riusciva ancora a dare un nome.
«Allora ci si vede, Chiara!» disse Kasey O accompagnando il saluto con un cenno della mano e socchiudendo gli occhi in un modo che la ragazza trovò semplicemente squisito.
Certo che si sarebbero riviste! Probabilmente già il giorno seguente, pensò, accarezzando speranzosa il coupon di invito che aveva in tasca.
 
 
 
 
 
 
Il mio angolino
Ok, lo ammetto, il fatto di concepire l’idea di scrivere una fanfiction su Papa’s mocharia ha un che di preoccupante, a livello di salute mentale. Ma il concretizzare quell’idea e scrivere veramente una fan fiction su Papa’s mocharia rende il tutto perfino più inquietante XD.
E va beh, ormai l'ho fatto!
Per chi non lo sapesse, Papa’s restaurant è una serie di giochi on-line molto semplici. Siccome non richiedono di collegare il cervello, se non in minima parte, io li trovo perfetti per rilassarmi alla sera, dopo una giornata di lavoro, in quelle serate in cui non ho voglia di fare una beneamata mazza se non guardare quei pupazzetti colorati che sono i personaggi :D
Se fino a qualche tempo fa qualcuno mi avesse chiesto di scommettere se avrei mai scritto o no qualcosa su di loro, oggi mi ritroverei sotto un ponte perché avrei puntato tutti i miei averi sul MAI, ovvio! Ciò dimostra che non si possono mai avere certezze, nella vita XD
Comunque, Kasey O è uno dei nuovi personaggi introdotti con Papa’s mocharia, e Chiara è l’ennesima giovane truffata da Papa il mio personaggio personalizzato.
E niente, ora vado a preparare  un Floral Frappè perché voglio vincere una coccarda blu di Jojo. :D
   
 
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