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Autore: GiulsOakenshield    25/03/2021    0 recensioni
Sono passati quasi ottant'anni da quando la guerriera Eruannie ha deciso di addormentarsi nel Sonno Eterno. Suo fratello, re Elrond, decide che è giunto il momento di destarla da questa morte apparente per poter fronteggiare l'Oscurità che minaccia ormai apertamente la Terra di Mezzo. Oltre alla guerriera si risveglierà anche un altro nuovo personaggio assai interessante e che potrebbe cambiare le sorti di Arda. Tra la nostalgia per la Montagna Solitaria e per Thorin, un pizzico di risentimento nei confronti di un elfo biondo e l'amore per l'Erba Pipa e la birra, Eruannie dovrà imparare a confrontarsi con i suoi demoni.
Seguito di "Sound of Silence" questa long rappresenta la prima parte di un racconto diviso in tre e che seguirà le vicende del Signore degli Anelli.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elrond, Galadriel, Legolas, Nuovo personaggio, Sauron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Cronache di Eruannie di Imladris'
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Prologo

PROLOGO

Quando i giorni sono freddi e le carte sono ripiegate

E i santi che vediamo sono tutti fatti di oro

Quando tutti i tuoi sogni falliscono e quelli che salutiamo

Sono i peggiori di tutti e il sangue non scorre

voglio nascondere la verità, voglio proteggerti

Ma con la bestia dentro, non c'è luogo ove nascondersi

Non importa quale sia la nostra razza, siamo ancora fatti di avidità

Questo è il mio regno che arriva, questo è il mio regno che viene

 

Il re di Imladris scese i gradini della cripta il più velocemente possibile, mentre la notte celava la sua sinuosa figura all’interno dell’ultima Casa Accogliente. La sorella aveva trovato quella grotta durante una cavalcata nel bosco e da allora aveva iniziato a pianificare un modo per porre fine al suo dolore immortale. Dopo lunghi mesi di pianti e di incubi notturni aveva deciso di abbandonarsi a un sonno eterno e aveva sistemato la cripta in modo che potesse accogliere il suo corpo, pronto per riposare in pace dopo la guerra contro Azog dove aveva perso l’amore della sua vita e anche un pezzo del suo cuore. Re Elrond non era mai riuscito a comprendere fino in fondo il motivo della sua scelta, ma non conosceva persona più testarda di sua sorella e alla fine si era arreso alla sua decisione. Afferrò una delle torce appese all’ingresso della stanza per illuminare meglio il suo cammino. Non gli era mai piaciuto quel posto, era freddo e oscuro, avrebbe preferito di gran lunga che sua sorella riposasse in superficie, a contatto con l’aria e con il sole, ma anche su quello era stata irremovibile, non doveva rimanere sotto gli occhi di tutti, doveva restare celata al resto del mondo. E lo era stata. Per quasi ottant’anni la guerriera aveva riposato in pace all’interno della sua teca di vetro, mentre il mondo all’esterno scorreva veloce e portava con sé tutte le fatiche della vita. Aveva fatto promettere al fratello che non l’avrebbe svegliata, a meno che non fosse stato strettamente necessario. Vivere su quella terra per lei non aveva più avuto senso dopo che Azog aveva ucciso colui che amava. Aveva rinunciato a tutto pur di salvarlo, anche alla sua parte nanica e mortale, ma nemmeno lei aveva potuto impedire al fato di compiersi. Così, dopo aver ingerito la pozione preparata minuziosamente da Lady Galadriel, si era addormentata sotto gli occhi del fratello e dei nipoti, accennando un’ombra di un sorriso sul volto che ricordava una delicata porcellana.

A giudicare dall’espressione di beatitudine che aveva impressa sul volto, re Elrond pensò che si trovasse davvero in pace in quell’eterno sonno senza sogni. Anni prima, quando la guerriera aveva preso quella decisione, gli aveva spiegato che andarsene semplicemente a Valinor non avrebbe cancellato la sua pena per la perdita del nano, l’avrebbe solo attenuata. Con il sonno eterno, invece, sarebbe stato come addormentarsi e non provare più nulla, per sempre bloccata in un limbo privo di sensazioni e sentimenti.

Nessuno sulla Terra di Mezzo aveva mai potuto raccontare cosa succedesse realmente durante il sonno eterno, considerando che nessuno si era mai risvegliato da esso. Il re di Imladris era titubante sullo svegliare la sorella, non sapeva se facendolo ella sarebbe stata la stessa o se fosse invece cambiata. Dopo che aveva rinunciato alla sua parte nanica, la guerriera aveva assunto tutte le caratteristiche degli elfi: altezza, grazia, udito infallibile, vista eccezionale e ovviamente orecchie a punta.

Il Sonno Eterno aveva preservato il corpo della sorella per tutti quegli anni e ora riposava immobile tra le soffici vesti blu che le ricoprivano il corpo. L’uovo di drago giaceva tra le sue mani, con quelle sfumature verdi che lo contraddistinguevano. Elrond si chiese se quando Thorin aveva scelto di donarle proprio quella pietra sapesse cosa fosse in realtà. Il re Sotto la Montagna aveva un’intera sala piena di tesori e gioielli, ma aveva optato per un semplice sasso verde con una forma bizzarra e per niente facile da trasportare.

Re Elrond trasse un lungo sospiro, probabilmente l’avrebbe ucciso una volta svegliata, ma la Terra di Mezzo aveva bisogno della sua migliore combattente per i tempi oscuri che l’attendevano. Sauron aveva iniziato a muoversi alla luce del sole, sapeva dove si trovava l’Unico e aveva sguinzagliato i suoi fedeli servitori alla ricerca dell’Anello per la brama di riconquistare il suo potere. Sua sorella era l’unica che aveva incontrato l’Oscuro Signore di Mordor di persona, o meglio, nelle visioni indotte da lui stesso. Il Signore di Mordor aveva cercato in tutti i modi di portarla dalla sua parte, ma con la morte di Thorin l’unico sentimento che provava la guerriera nei suoi confronti era odio puro. Purtroppo entrambi sapevano che senza la distruzione dell’Unico, l’anima di Sauron avrebbe continuato ad esistere, ma nessuno aveva più avuto notizio dell’Anello, fino ad allora.

Gandalf era riuscito a trovarlo, dopo tutti quegli anni aveva scovato il flagello di Isildur tra le mani di uno hobbit della Contea e ora il piccolo mezz’uomo stava portando quell’arma direttamente a Imladris. La guerriera doveva destarsi dal suo sonno durato già fin troppo e combattere un’ultima volta per la sua terra e per la vita di chi la popolava.

Il re di Imladris osservò ancora per qualche istante la figura della sorella che riposava nella teca sospirando, per poi allungare le mani e sollevarne il coperchio.

<< Mi dispiace, ma abbiamo bisogno di te>> disse, mentre dalla tasca del suo preziosissimo vestito estraeva la fiala che settant’anni prima lei gli aveva ceduto. Nel profondo sperò che la prima reazione della sorella non fosse distruggere tutto quello che le fosse capitato a tiro, non sapeva cosa aspettarsi dal suo risveglio, ma quel rischio ne valeva la pena.

Fece passare una mano dietro al capo della guerriera millenaria e avvicinò la fiala alla sua bocca, pregando i Valar di sostenerlo in quell’impresa. Riversò il contenuto della piccola ampolla nel cavo orale della sorella e attese qualche istante.

Passarono alcuni secondi e non era ancora successo nulla, così osservò la fiala accigliato per assicurarsi di aver preso quella corretta. Il pavimento della cripta iniziò a tremare debolmente, mettendo in allerta l’elfo che utilizzò la bara di vetro per aiutarsi con l’equilibrio.

Dovette ritrarre la mano di scatto poiché il suo palmo iniziò a bruciare. Lo osservò e poi osservò la teca che si stava liquefacendo lentamente, lasciando il tavolo di pietra su cui era appoggiata intatto.

Un’altra scossa fece temere al re di rimanere sepolto sotto alla frana di pietre, ma si bloccò tutto subito dopo. Il re si avvicinò al tavolo di pietra sul quale giaceva la sorella e osservò il suo volto, impassibile. Notò che anche la pietra che teneva tra le mani la sorella stava tremando, come percorsa da una scarica elettrica. Si stava sgretolando lentamente, come un serpente che perde la sua muta. Dopo quelli che gli sembrarono minuti interminabili, finalmente ella spalancò gli occhi blu.

Eruannie la guerriera si era risvegliata e non era la sola.

NdA:
The bitch is back!

 

   
 
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