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Autore: loreley90    26/03/2021    1 recensioni
Come la prenderà il Capitano Bishop nel sentire la sua bellissima fidanzata italiana chiamare nel sonno la sua ex? I primi passi della loro convivenza si faranno più difficili o sarà la scusa per affrontare questioni non del tutto risolte?
Crossover Station19
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Arizona Robbins, Carina De Luca
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Maya POV

Chiudo la porta dietro di me e in un attimo la mente torna a quando ci eravamo lasciate. Questa volta però ti ho promesso di tornare e lo farò. So bene cosa voglia dire rinunciare a te e non ho la minima intenzione di farlo. 

Infilo gli auricolari nelle orecchie mentre inizio a camminare, senza una meta precisa. Mettere un piede davanti all'altro ha sempre riportato la mia mente a vedere le cose con lucidità, ed è di quella che ho bisogno ora.

Ho sempre trovato nella musica una buona compagna per i miei pensieri, sia quando mi alleno, sia quando ho solo bisogno di staccare.

Lancio la modalità casuale, che come sempre sa donarmi i pezzi giusti al momento giusto. Delle volte ho pensato fosse inquietante quanto certi brani fossero perfetti per il momento.

Ripercorro con la mente tutto ciò che è avvenuto dal momento in cui hai pronunciato quelle parole.

"Ho baciato Arizona"

Tre semplici parole che in un attimo mi hanno tolto la terra da sotto i piedi. 

Forse la cosa che più mi ha fatta incazzare è che sono stata in pensiero per te tutto il giorno, da quando mi hai chiamata. No, ok... facciamo che è stata la seconda cosa che più mi ha fatto incazzare. 

So di non essere stata perfetta in passato, ma pensavo fosse diverso ora. E continuo a convincermi che in fondo lo sia. Però... Arizona. Di tutte le scelte stupide che potevi fare... Arizona. 

Sento partire nelle cuffie una canzone che non conosco, così tiro fuori il telefono per capire da dove salti fuori.

È di una playlist che ti sei creata ancora tempo fa. Guardo la data e vedo che è dei giorni in cui ti sei trasferita da me. Mi lascio guidare da questa musica così rilassante, che sembra voglia dirmi di fermarmi, e respirare. 

E quella frase, cantata con una voce quasi implorante.

 

How are we gonna move together? 

Come closer 

 

Non riesco a non buttare fuori tutta la gelosia che finora ho tenuto dentro, che mi lacera. Lei non è una persona qualsiasi... ma il problema, il vero problema, è che non credo di essere all'altezza di quella persona. E io ti amo, ti amo così tanto che darti tutto ciò che posso temo non basti. Mi chiedo cosa sarebbe successo se lei fosse tornata prima che mi rendessi conto di aver fatto una cazzata, quando non stavamo più assieme. Che storia racconteremo ora? 

Un'altra parte di me pensa invece 'e allora? Ha fatto una cazzata, e io, quante ne ho fatte?'

Ed è la verità... entrambe le voci nella mia testa hanno perfettamente ragione, ne sono consapevole. 

Sento il battito del mio cuore farsi più forte, come se volesse dirmi che anche lui ha un opinione in merito. E quel battito che sento, quasi a fior di pelle, mi dice solo e unicamente una cosa. E so che quella è l'unica voce che devo ascoltare.

Alzo lo sguardo e mi rendo conto di essere ben distante da casa ormai. 

 

Carina POV

Vorrei urlare, dirmi quanto stupida sono stata. Ma non ci riesco. Ti ho lasciata uscire da quella porta e non posso non ricordare l'ultima volta in cui è andata così.

Entrambe sappiamo benissimo che si tratta di un bacio, ma sappiamo entrambe che non è stato solo un bacio. Cristo, ho baciato Arizona, l'unica ex che so benissimo che per te rappresenta un problema, per usare un eufemismo. So di non provare più nulla per lei, ma capisco il tuo punto di vista... probabilmente al posto tuo mi sentirei allo stesso modo. 

Dove sei, Maya? Dove sei scappata? Ho bisogno di averti qui, di parlare, di sentire la tua rabbia, o almeno di farti sfogare, qui con me. Se c'è una cosa che ho imparato è la tua assoluta imprevedibilità quando sei incazzata. E so che è qualcosa su cui stai lavorando, nelle tue sedute con la terapeuta, ma è uno dei lati di te, forse l'unico, che ancora mi spaventa. 

Penso di impazzire tra queste mura, senza di te. Ritorno ancora una volta con la mente alla nostra conversazione di poco fa, alla tua reazione... al tuo sguardo. Non riesco a trattenere le lacrime a questo pensiero. Sbatto le mani contro le tempie, rimproverandomi quanto io sia stata stupida. Ripenso al modo in cui hai schivato i miei tocchi: hai cercato con tutta te stessa di non darlo a vedere, ma ho capito fin troppo bene la sensazione che hai provato. Non riuscivi quasi nemmeno a guardarmi, figuriamoci a sopportare di sentire le mie mani toccarti. Sembravi combattuta, come se avessi bisogno di avermi lì, ma al tempo stesso la mia sola presenza ti ferisse.

Però non posso non pensare alle parole che hai detto, prima di chiudere la porta dietro di te. Mi hai chiesto di aspettarti, mi hai detto che saresti tornata... e in qualche modo mi ricorda quello che ci siamo promesse quando siamo tornate insieme. Non si scappa. E le tue parole so che si riferivano esattamente a quello, a quella promessa. Avevi bisogno di allontanarti da me per poter tornare da me. E io ti aspetto... qui, in quella che è diventata la nostra casa, pronta ad affrontare qualsiasi tua reazione al tuo rientro. 

 

Ho gli occhi così stanchi, mentre me ne sto seduta sul divano, che penso potrei crollare da un momento all'altro. Guardo l'orologio appeso alla parete. Dove sei, Maya? Son quasi passate due ore e questa distanza, questa attesa mi stanno uccidendo. 

Ad un tratto sento il rumore della chiave infilarsi nella serratura. Scatto in piedi, portandomi i capelli all'indietro, nel tentativo di sistemarli, asciugando i segni delle ultime lacrime che hanno segnato il mio viso.

Ti osservo entrare... tieni la testa bassa e un freddo saluto esce timidamente dalle tue labbra. Mi avvicino a te con slancio, fermandomi quasi subito però. La tua espressione seria mi raggela. 

"Maya..." è tutto ciò che riesco a dire, sentendo un nodo in gola che blocca qualsiasi altra parola. Mi guardi finalmente, ma non riesco in tutta onestà a dire se la cosa mi faccia stare meglio o peggio. 

Apri la bocca come se volessi dire qualcosa, ma ti limiti a fare un respiro a fondo. Faccio un altro passo verso di te, ma con la mano mi fai un timido cenno di restare dove sono e rispetto la tua volontà. Vedo sui tuoi occhi ancora riflesse le lacrime che devi aver versato pure tu e sento il cuore andare per l'ennesima volta in frantumi. 

"Provi ancora qualcosa per lei?" 

Mi chiedi con una voce talmente fredda da essere quasi asettica. Mi hai già posto questa domanda, ma sembra tu voglia vedere se ora la mia risposta sarà diversa.

"Io amo te" rispondo di getto, pur sapendo benissimo che non è la risposta alla tua domanda.

"Non è quello che ti ho chiesto" rispondi in modo distaccato. 

Meriti la pura e totale verità. E so che dovrò accettare le conseguenze di quello che ti dirò, qualunque esse siano.

"Carina..." mi chiedi, con un tono di voce, questa volta implorante. Hai bisogno di risposte, e subito. 

"Ho amato Arizona, e forse una parte di me non dimenticherà mai quello che c'è stato tra di noi... ma lei non è te. Quindi sì, proverò sempre qualcosa per lei, ma è te che amo..."

Non riesco a non avvicinarmi a te mentre te lo dico, vedendoti abbassare lo sguardo, e sembri permettermi finalmente di farlo, come se avessi bisogno di sentirmi vicina.

"È con te che voglio passare ogni giorno della mia vita..." sussurro, prendendoti il viso tra le mani, così da far incrociare i nostri sguardi, inseguendo i tuoi occhi quando provi a guardare altrove. 

"Maya, voglio una vita con te... e questo sentimento è unico. Tu sei unica, sei la prima persona che mi fa sentire così in tutta la mia vita..."

I tuoi occhi sembrano perdersi nei miei, mentre porti le mani sulle mie braccia, stringendole. Temo che la tua presa sia per allontanarmi da te, e secondo me una parte di te vorrebbe farlo, ma non ci riesci.

"E ti amo... totalmente, perdutamente... ci sei solo tu per me" dico, con una voce che questa volta tradisce il mio reale bisogno di te.

Mi guardi intensamente, e leggo sul tuo volto quanto tu sia combattuta. Avvicini lentamente il tuo viso al mio, chiudendo gli occhi, aggrottando leggermente la fronte, come se fossi terribilmente indecisa. Appoggi poi le labbra alle mie, baciandomi. Un bacio lento, timido all'inizio, come se avessi bisogno di capire come ti senti a baciarmi dopo tutto questo. Ad un certo punto interrompi quel contatto e non posso non pensare che forse hai capito di non riuscirci, di non poterlo fare. Non lasci la presa sulle mie braccia e quel contatto è forse l'unica cosa che mi impedisce di andare in mille pezzi.

"Ok... per me è sufficiente" mi dici. Ti guardo confusa, non riuscendo bene a capire cosa tu voglia dire. Capisci dal mio sguardo quanto le tue parole mi confondano.

"Ti amo, Carina. Sarei una stupida e un'ingrata se non riuscissi a perdonarti, e non voglio essere niente di tutto ciò. Avresti potuto mentirmi, o convincermi che fosse solo tutto nella mia testa, ma non l’hai fatto e lo apprezzo...” sussurri con un filo di voce, riuscendo quasi a sorridermi. 

“Voglio anch'io una vita con te... quindi ti chiedo scusa già adesso se sarò strana nei prossimi giorni, ma devo digerire la cosa, non riesco ad ignorarla del tutto...”

“Lo so... e io sarò qui, a farti da punchball se serve, in senso figurato è ovvio, a ricordarti che ho scelto te. Scelgo te, e sceglierò sempre te. Ti amo, bambina” sussurro avvicinando le mie labbra alle tue, aspettando un cenno da parte tua prima di baciarti. 

 

Sei già addormentata quando ti raggiungo, dopo aver finito di sistemare la cucina. Mi infilo sotto le coperte, abbracciandoti, stando attenta a non svegliarti. Scelgo te, Maya Bishop.

   
 
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