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Autore: milla4    26/03/2021    2 recensioni
Era il prodotto migliore della sua razza, l'essere perfetto, il cui disprezzo per la vita lo rendeva un Bolton eppure Roose sapeva che era soltanto un ostacolo e che l'avrebbe portata all'estinzione.
Storia partecipante al contest "Storie alfabetiche" indetto da LadyPalma sul forum di Efp
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ramsay Bolton, Roose Bolton, Sansa Stark, Walder Frey
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Figlio di una razza di bastardi

 





Aveva dovuto comprendere, suo malgrado, che quel ragazzo sarebbe stato la fine della sua casata; la razza dei Bolton aveva partorito il suo erede perfetto e, paradossalmente, l’essere che più incarnava i suoi valori sarebbe riuscito a farla estinguere. Bolton era un nome che si stava guadagnando il suo posto nella cerchia delle grandi casate di Westeros e lo stava facendo nel solo modo che conosceva: non erano dei buoni oratori, degli abili leccapiedi ma uomini del Nord, forgiati nel freddo, quello che contava era l’azione, di qualunque natura fosse; questo era richiesto ai suoi uomini, come alle donne era richiesto di aprire le gambe e partorire il prossimo erede.
Ciò che Roose Bolton non aveva programmato era che il suo unico figlio legittimo sarebbe presto divenuto un inutile corpo da conservare nelle cripte di Forte terrore e che l’unica scelta possibile fosse il Bastardo, il cui sangue sporco di farina avrebbe dovuto competere con dei purosangue allenati sin dalla nascita a prendere il posto nel mondo che era stato creato per loro: Ramsay, invece, non poteva essere ammaestrato, soltanto punito e tenuto costantemente con le briglie tirate. Da buon padre, Roose gli aveva spianato la strada, il resto era nelle mani ricoperte costantemente di sangue di quel pazzo di suo figlio; dal canto suo, l’unica cosa che Roose avrebbe potuto fare per evitare quel destino che tanto gli sembrava vicino e scontato era creare qualcuno da poter addestrare, un essere malleabile e pronto per essere un Lord e non soltanto un boia.
Era un mondo pieno di serpenti, con alcuni andava usato il pugnale, con altri le unioni matrimoniali; aveva preso la sua grassa e stupida moglie proprio tramite un patto che gli aveva procurato tanto oro e non se n’era ancora pentito: era giovane e fresca, sarebbe divenuta gravida in poco tempo… Ramsay avrebbe forse ucciso anche quel fratello.
Forse era anche sua la colpa, come padre, forse avrebbe dovuto occuparsi di più di quel ragazzo a cui aveva dato involontariamente la vita, forse… no, non avrebbe potuto fare altro: era nato da una violenza e ne riportava il marchio nell’anima. Gli aveva donato la vita senza nemmeno un pezzo di umanità: era un Bolton a metà, soltanto con la parte sprezzante della vita mentre quella che più serviva alla causa, quella razionale, capace di districarsi tra inganni e tradimenti, sembrava non averla mai posseduta.
 
«Hai compreso cosa significa questo matrimonio per noi?»
 
Lo aveva, infine, dotato di una moglie unica nel suo genere, una perfetta chiave per il loro futuro, eppure lo aveva visto buttare via tutto nell’insensatezza, il suo disprezzo da Bastardo aveva oscurato quel poco di lucidità che millantava di avere: era sua moglie, il suo giocattolo legittimato dagli dei. Ma Roose sapeva anche non avrebbe mai potuto lasciare tutto in mano a quel pazzo, non ora che la sua grassa moglie, Walda, gli aveva comunicato di essere gravida: ne era rimasto molto colpito, non era un essere poi così inutile.
Non aveva scelta, gli aveva tolto il nome di Snow per dotarlo di un passato, in fondo rivedeva molto di sé in lui, la sua voglia di rivalsa, la sua fedeltà non gli erano indifferenti ma avrebbe dovuto raddrizzarlo perché la fine era più vicina di quanto credesse. Ormai doveva soltanto limitarne i danni, almeno finché non fosse nato un erede idoneo.
Poteva giocare con la sua legittima consorte come e quanto gli pareva, ma era sempre una Stark, non una delle sue puttane... il Nord era nelle loro mani perché Sansa era nel suo letto: una moglie ha bisogno di certe accortezze e di Sansa Stark stava rimanendo ben poco.
Roose vedeva il volto della giovane coprirsi di macchie violacee su ogni parte del bel volto, comprese subito che  la situazione del resto del corpo non fosse migliore; il suo viso, da freddo e scostante, si era spento ed il disprezzo tipico degli Stark si era fatto paura.
Sansa Stark da lupo era diventata un verme che strisciava senza sapere di potersi rialzare: l’unica speranza era che ciò che suo figlio le aveva fatto non le impedisse di procreare. Tutto il piano creato tramite compromessi sarebbe potuto saltare in qualsiasi momento, l’unica cosa sensata da fare era che eliminare la minaccia. Una scelta facile per la sua razza, ma in realtà non ne era così compiaciuto, gli era affezionato in fondo.
Un sibilo gli si attorcigliò nella mente, impedendogli di pensare, di ragionare alle prossime mosse, una voce che gli ricordava il peccato che stava per compiere.
Voleva farlo lui stesso, non poteva lasciare testimoni: non rimaneva che aspettare Walda e la creatura che avrebbe dato alla luce.
Zitta… voleva far tacere quel rumore nella sua testa, ma probabilmente sarebbe rimasta lì a imperitura memoria del suo stesso sangue versato.






 


Note: allora, è un po' che non vengo in questi lidi e ho sfruttato l'occasione datami da questo contest per cimentarmi in una nuova storia molto particolare, perché il succo è dover scrivere qualcosa usando come iniziale della frase una lettera, in ordine alfabetico: questa che avete letto, spero, è quello che avrebbe potuto pensare Roose prima di conoscere il sesso del figlio avuto da Walda e prima di essere ucciso da Ramsay: per me ha senso pensare che Roose avrebbe voluto far fuori quella minaccia ambulante che era il suo Bastardo. Non so nemmeno se ne sono pienamente soddisfatta, ma almeno ho scritto qualcosa e, in tempi di magra, tutto fa brodo.
E niente, spero vi piaccia
non so quanto "a presto"

milla4
 

   
 
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