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Autore: Kim WinterNight    26/03/2021    7 recensioni
Joe si risveglia e riesce a mettere a fuoco ciò che lo circonda.
Tra i mille colori che pian piano sta imparando a riconoscere, però, ce n'è ancora uno dal nome sconosciuto.
Per fortuna ha la sua anima gemella accanto a sé, sempre pronta a insegnargli come guardare il mondo.
- OTTAVA CLASSIFICATA al contest "Storie Alfabetiche" indetto da Lady.Palma sul forum di EFP.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
- Questa storia fa parte della serie 'Martin&Joe'
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Il colore della tua pelle
 
 
 
 
 
 
Apro gli occhi e metto a fuoco tutto quello che mi circonda.
Bianco: le lenzuola che ci avvolgono; verde: la tenda che svolazza sospinta dalla brezza estiva; nero: i capelli di Martin sul cuscino spiegazzato; sconosciuto: la sua pelle a contatto con la mia.
Ci è voluto un po’ per imparare a riconoscere i colori ed è stato quasi più difficile di imparare a decifrare le espressioni facciali; alcuni devo ancora assimilarli, proprio come quello della carnagione di Martin.
Da quando la mia amica Maddy ha saputo che riesco a vedere soltanto quando lui mi tocca, ci ha subito definito anime gemelle. È fermamente convinta che solo un legame così forte e profondo possa spiegare un simile miracolo.
Faccio scorrere gli occhi sulle mie dita pallide, saldamente strette alla vita del ragazzo che dorme accanto a me, e trovo ancora una volta bizzarro il contrasto tra le nostre pelli: la mia è chiarissima, mentre la sua è semplicemente indefinibile. Guardo meglio, ma non so proprio come descrivere il colore di Martin.
Ho bisogno di chiederglielo, così lo scuoto appena con l’intento di svegliarlo. Inarco le labbra in un sorriso intenerito quando lo vedo schiudere le palpebre e mettermi lentamente a fuoco: è sdraiato prono con il viso rivolto nella mia direzione e tiene le braccia lungo i fianchi.
Lo trovo bellissimo, anche se il concetto di bellezza è qualcosa che ancora non riesco a capire; d’altronde fino a qualche tempo fa ero cieco, mentre adesso Martin mi sta insegnando a guardare il mondo.
Mi sporgo per baciarlo su una tempia, senza mai scostare le dita dalla sua pelle calda e leggermente ruvida. «Non odiarmi, se ti ho svegliato c’è un motivo!» esclamo.
«Ovvero?» biascica, le iridi scure a cercare le mie – è emozionante poterlo scrutare con calma e tentare di decifrare come si sente.
«Per caso il colore della tua carnagione ha un nome specifico?» chiedo con un filo d’imbarazzo – mi fa sentire stupido fargli certe stupide domande.
Quelle parole sembrano divertirlo, perché Martin solleva il braccio sinistro e mi cinge la vita per attirarmi più vicino a sé.
Rosso in volto – quello è il colore della vergogna, come mi ha spiegato Maddy – cerco di evitare il suo sguardo, ma mi ritrovo intrappolato contro il suo corpo e non vorrei essere da nessun’altra parte.
«Sono di carnagione olivastra» spiega Martin con calma; mettendosi su un fianco, mi prende meglio tra le braccia e mi accarezza la schiena per rassicurarmi – un gesto che, tuttavia, non riesce a cancellare il senso di disagio che sto provando.
Tento di registrare e memorizzare quel vocabolo mentre riporto alla mente quelli che già conosco.
Vermiglio: il colore del sangue; giallo: il maglione preferito di Maddy, quello che tanto detesto; azzurro: il cielo d’estate quando non c’è nemmeno una nuvola – o come i miei occhi, a detta di Martin.
Zeppo di informazioni, lo ringrazio con un bacio e aggiungo all’elenco una nuova voce – la più importante e preziosa: olivastro come la pelle della mia anima gemella.
 
 
 
 
 
 
♥ ♥ ♥
 
Carissimi lettori, sono veramente troppo contenta di aver scritto nuovamente dei miei Martin&Joe in versione Soulmate!AU *______*
Da quando ho creato la prima shot con queste stesse dinamiche – Teach me how to watch the world – ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto tornare a parlarne, e il fantastico contest di Palma è stato perfetto per immergermi ancora in queste dinamiche!
So che si tratta solo di una flashfic, ma ho cercato di addensare in sole cinquecento parole tutto quello che riguarda questo piccolo universo alternativo in cui mi sono divertita a inserire i miei bimbi!
Ringrazio tantissimo Palma per quest’intrigante sfida, ovvero scrivere una storia in sole ventuno frasi che cominciassero ognuna con una lettera dell’alfabeto. Non è stato semplicissimo e spero che il risultato sia soddisfacente, ma in ogni caso mi ha intrigato tantissimo e sono contenta di essermi messa in gioco! :3
Grazie a chiunque sia giunto fin qui, alla prossima ♥
  
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