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Autore: Morgana_Redlights    26/03/2021    3 recensioni
Era Autunno, vestita di tutto punto, che si recava come ogni scadere dell’anno alla Riunione delle Stagioni ed era in ritardo!
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.

Inverno è sempre in anticipo

Il Bosco Millenario era abbracciato dai colori del tramonto. Le ombre degli alberi si allungavano sul sottobosco e le creature diurne si apprestavano a raggiungere velocemente le loro tane; mentre gli animali notturni emergevano dall’ombre per andare a caccia. Una portantina, pulita di tutto punto, percorreva il sentiero con andatura posata. Era tinteggiata di bianco, ma con il cielo tutto aranciato, era diventata anch’essa tutta arancione. Il cocchiere, un grosso lampione ottocentesco, guidava un corteo di pupazzi di neve stregati. Questi ultimi, rotolavano come ruote di una carrozza, lasciando dietro di loro una scia di neve sbrilluccicante. Il cocchiere teneva le lunghe briglie con le sue sottili braccia di ottone e, di tanto in tanto, dava un colpo per far correre più veloce i pupazzi. All’interno della portantina, Inverno, controllava ossessivamente l’orologio da taschino. Spero di non essere in ritardo, si diceva, altrimenti sai che figura! Ma, Inverno, non era mai in ritardo. Si massaggiava pensoso la corta ricciuta barba bianca e pensava alle sue mirabolanti imprese di quell’anno: erano davvero eccezionali! La candela del cocchiere divampò tutto d’un tratto, segno distintivo che il poveretto aveva fatto uno starnuto, perciò si avvolse in una coperta per ripararsi dal freddo. Il Bosco Millenario non conosceva stagioni, poiché le ospitava tutte ogni anno, ma le stagioni si portavano con sé ogniqualvolta che vi si recavano. Questo voleva dire che attorno alla portantina di Inverno faceva un gran freddo. Come rotolavano quei pupazzi di neve! Il lampione aveva fatto aumentare loro la corsa, poiché Inverno aveva iniziato a presentare delle rimostranze per la loro lentezza. Con un possente colpo di redini, i pupazzi vorticarono sul posto, emettendo scintille rosse e argentee e continuarono la corsa con più vigore. Per via di tutto quel gelo, il cocchiere, cercò di scaldarsi aggiungendo una candela alla sua lanterna, ma non servì a risolvere il suo problema. Si accorse, però, che fortunatamente si stavano avvicinando al falò e si chiese perché il suo passeggero ci tenesse ad arrivare sempre così presto, dato che poi avrebbe dovuto aspettare con impazienza. Il lampione infreddolito bussò sul finestrino, segno che la destinazione era giunta. Arrestò adagio i pupazzi di neve, tirando gradualmente le lunghe redini della portantina. I pupazzi si alzarono e stiracchiarono: ognuno di loro indossava una lunga sciarpa di lana di colore diverso e avevano tutti un diverso ortaggio per naso. Inverno scese dalla portantina a fatica, poiché la sua mole era imponente e di grande possanza. Infatti, rispetto al povero cocchiere, era di tre volte più alto e lo sovrastava con sguardo minaccioso. Si lamentò di essere arrivato più tardi di due minuti rispetto all’anno precedente ed il lampione si scusò chinando la grossa lanterna, mentre le fiamme al suo interno seguivano il movimento, reclinandosi all’indietro. La fredda stagione sospirò, poi, allungando la paga al cocchiere, gli chiese di attenderlo fino alla fine della riunione. Il cocchiere annuì e si accese un piccolo falò e ci mise a scaldare dell’olio per tirarsi su il morale. Nel frattempo, i pupazzi di neve si rilassavano sonnecchiando sotto il folto, mentre il sole ormai scompariva del tutto dietro agli alberi e la notte si rivelava, oscura e stellata.

   
 
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