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Autore: Fenrir_23    27/03/2021    1 recensioni
Raccolta di Flashfic rigorosamente Sesshomaru/Rin, in ordine sparso
Ci sarà tempo per perdonarsi. Ci sarà tempo, per superare il dolore. Ora voglio solo tornare a sorridere.
SPOILER Yashahime
“Ho avuto il sentore che tu mi stessi chiamando.”
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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                          Inquietudini

                    Attenzione, possibili spoiler Yashahime


Occhi verdi, spalancati nel buio, la osservavano, la inseguivano.
 
Rin si svegliò di colpo, scattando in avanti: tossì con forza e finalmente riuscì a prendere una profonda boccata d’aria, tornando a respirare.
Aveva il cuore che sembrava impazzito ... si guardò intorno. La luce della luna che entrava dalla finestra definiva i contorni dell’umile dimora dell’anziana Kaede, un luogo che poteva chiamare casa: il respiro regolare della Sacerdotessa, accompagnato da un russare basso, le mise tranquillità. Tutto pareva nella norma: così, provò a stendersi di nuovo ma, appena chiusi gli occhi, un’inquietudine insopportabile tornò ad impadronirsi di lei, spingendola a riaprirli immediatamente e mettersi a sedere.
Istintivamente, si sfiorò il ventre un po’ gonfio ... era iniziato tutto qualche tempo dopo che aveva scoperto di essere incinta: spesso si svegliava la notte, di soprassalto, con la netta sensazione di aver avuto un incubo - sempre lo stesso - che, però, non riusciva mai a ricordare. Non era nulla che  riguardasse la sua infanzia, i lupi o i banditi, ne era certa, ma La paura, spesso, la accompagnava per ore, finendo per scatenarle i malesseri tipici della gravidanza, e così non riusciva a chiudere occhio.
Rin, più spaventata delle altre volte e poco propensa a svegliare Kaede, sgusciò fuori dalla capanna. L’aria gelida della notte la fece rabbrividire, ma non vi badò: una goccia di pioggia le bagnò il viso, mentre scrutava il cielo notturno.
“Sesshomaru Sama ...”Chiamò, con un filo di voce.
Aveva bisogno di vederlo.
In quel periodo, lui andava a trovarla ogni due o tre giorni e Inuyasha le aveva raccontato che il suo odore e la sua aura demoniaca si percepivano sempre intorno al villaggio; si erano addirittura fatti più intensi, segno che stava proteggendo quelle terre. Nessun demone avrebbe osato addentrarsi in quei territori, finché Sesshomaru fosse stato nei paraggi per difenderli. Il villaggio Musashi non era mai stato più sicuro, eppure, quella notte, nemmeno quella consapevolezza bastava a quietare del tutto Rin.
La pioggia prese a cadere fitta e la ragazza pensò che il fienile poco distante fosse un buon rifugio per tentare di trovare un minimo di quiete: quando entrò, l’odore buono dell’erba secca la avvolse. Andò a sedersi su un cumulo di fieno, comodo e caldo. Non era la prima volta che Rin si nascondeva lì per cercare tranquillità.
L’aveva fatto anche anni addietro e, come in quel preciso istante, era stata sua abitudine quella di mettersi a guardare fuori dalla porta lasciata spalancata, osservando il cielo.
Quella notte, le nuvole cariche di pioggia oscuravano la luna e le stelle, ma Rin lo notò lo stesso: trasformato in bestia e inseguito dalla sua coda lunghissima, Sesshomaru splendeva come una stella cadente. Il suo ruggito rimbombò nell’aria come il fragore di un tuono lontano.
Quando fu abbastanza vicino al villaggio il demone tornò alla sua forma umanoide e qualche istante dopo si posò a terra, a pochi metri dalla porta spalancata del piccolo rifugio.
“Rin.”
Lei lo osservò rapita - era sempre dannatamente bello - mentre si chinava, accucciandosi al suo fianco con la schiena appoggiata ad uno dei pilastri in legno, annusando attentamente l’aria.
Rin intuì dalla sua espressione distesa che quell’odore di erba secca doveva piacere anche a lui.
“Volevo vedervi e siete arrivato.” Mormorò, lasciandosi scivolare contro la pelliccia morbida che Sesshomaru si portava dietro: come faceva lui, ad avere un tempismo così perfetto?
Alcune persone continuavano a ripeterle che era pur sempre un demone, anche se l’aveva sposata, e che doveva tenerlo presente; ma non potevano capire il loro legame. Nessun uomo avrebbe mai potuto eguagliare le attenzioni che le riservava lui. Si protese un po’ in avanti, Rin, baciandolo a fior di labbra, poi intrecciò i suoi occhi con quelli del demone.
“Ho avuto il sentore che tu mi stessi chiamando.” Le confessò Sesshomaru, dopo un po’, e questa volta fu primo a baciarla, soffermandosi più a lungo sulle sue labbra.
“... Rin ...”Aggiunse, con tono indagatore, mentre la avvolgeva con le braccia e con pelliccia calda, utilizzandola come se fosse una coperta.” Stai bene?”
La giovane chiuse gli occhi, sfinita ora che l’ansia la stava abbandonando facendo il posto alla stanchezza di una gravidanza gemellare che faceva il conto con due notti insonni.
“Hai avuto quell’incubo di nuovo?”
Rin sorrise appena, apprezzando quella premurosa domanda e cercando le mani calde di lui.“Sì ...” Gli rispose, con un filo di voce, quando ne trovò una.” Ma non me lo ricordo più ...”
La voce del demone le arrivò lontana e ovattata: si rannicchiò di più contro il suo fianco, mettendosi comoda. Ad un certo punto si trovò stesa, con la testa appoggiata sulle gambe di Sesshomaru e una delle sue mani dagli artigli affilati che le accarezzava i capelli.
Con l’indice iniziò a intrecciare una delle sue lunghissime ciocche bianche, mentre canticchiava a bocca chiusa, con un filo di voce, una melodia che apparteneva a uno dei suoi pochi ricordi d’infanzia.
Si addormentò così.
 Gli occhi verdi erano di nuovo lì, nell’oscurità, ma non osarono palesarsi. Nemmeno gli incubi avrebbero rischiato di disturbare la giovane sposa umana del grande demone cane proprio mentre riposava fra le sue braccia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Gli occhi verdi, ovviamente, sono quelli di Zero. É un’ipotesi ovviamente, ma mi è venuto da pensare che lei avesse iniziato ad osservare Rin mentre ancora aspettava le gemelle, ovviamente con cattive intenzioni.
                              



 
   
 
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