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Autore: DarkDarrik    27/03/2021    0 recensioni
Il mio progetto è quello di fare una versione romanzata della serie TV, aggiungendo delle parti inedite, che però non andranno a cambiare gli eventi della trama originale.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stefan in pochi attimi fu sul tetto, dove Damon teneva in ostaggio Vicki.

«Ottima velocità, hai mangiato qualche coniglietto?» domandò ironico Damon, appena vide il fratello muoversi con i suoi poteri da vampiro.
Stefan ignorò le sue parole e cercò di calmare la situazione, restando sulla difensiva, lo conosceva e sapeva che non doveva provocarlo se voleva salvare la ragazza.

«Lasciala andare» intimò il più piccolo dei Salvatore all’altro.

Damon fece sporgere Vicki dal bordo del cornicione e poi fissò Stefan.

«Se proprio devo» mormorò il moro fingendo di gettare di sotto la giovane, per poi lanciarla malamente verso Stefan.
Vicki gridò in preda al panico e si accasciò a terra tremante, in mezzo ai due vampiri.

«Tranquillo, stavo solo scherzando» mormorò cinicamente Damon passando lo sguardo da Stefan a Vicki.
Il moro voleva che suo fratello capisse che doveva avere i suoi poteri nel pieno delle loro facoltà, o sarebbe stata una lotta impari.

«Cosa succede?» domandò spaventata Vicki, confusa e disorientata da quella situazione e da quei due ragazzi.

«Chi ti ha attaccato la scorsa notte?» domandò Damon alla sorella di Matt.

«Non lo so, una bestia forse» rispose quasi meccanicamente, ma molto dubbiosa.
Stefan capì che il suo soggiogamento si stava affievolendo, in quanto i suoi poteri vampirici erano deboli in confronti a quelli di Damon.
Il più grande dei fratelli si accovacciò vicino a Vicki e la guardò in faccia.

«Pensaci bene» disse con un mezzo sorriso.
Dopo un attimo di smarrimento la ragazza prese parola.

«Un vampiro, è stato un vampiro! Sei stato tu!» affermò terrorizzata.

Damon prese il viso della giovane tra le mani e inchiodò lo sguardo in quello di lei.

«Stefan Salvatore ti ha fatto questo! Lui è un vampiro, un assassino!» pronunciò lentamente e soggiogò la ragazza in pochi attimi.

Vicki ripeté in maniera fredda e apatica le parole del vampiro, mentre Stefan protestava inutilmente per far smettere il fratello di plagiare la mente di quell’innocente.
Damon strappò il cerotto dal collo della giovane e la lanciò contro Stefan, che la prese al volo. L’odore del sangue così vicino, mando il più giovane dei  Salvatore in crisi, lui aveva molto più brama e voglia di nutrirsi del fratello maggiore. Stefan aveva rinunciato al sangue umano da molto tempo e vederlo sgorgare, anche se poco, lo metteva a dura prova, tanto da scatenare l’involontaria trasformazione del suo viso.
Fu necessario per lui scaraventare a terra Vicki e cercare di mantenere l’autocontrollo.
Damon era stizzito dalla grande forza di volontà di suo fratello, ma ancora non si arrendeva.

«Avanti, i trucchetti da quattro soldi che hai ora sono niente in confronto ai veri poteri di un  vampiro, lo sai anche tu. Basta che bevi un po’ da lei e poi la soggioghi. Oppure puoi lasciarla andare e farle gridare a tutta la città che i vampiri sono tornati a Mystic Falls!» affermò Damon fissando il fratello che cercava di contenersi alla vista del sangue.

Stefan fece un lungo respiro e si mise a guardare l’altro vampiro intensamente.

«Lascia che vada a gridare a tutti che la città è di nuovo infestata dai vampiri. Lascia che mi trovino, che mi incatenino e che mi piantino un paletto di legno nel cuore, così finalmente morirò e mi libererò di te per sempre.» sentenziò con tono amaro il più giovane dei fratelli Salvatore.
Damon rimase basito per qualche secondo, poi con sufficienza si avvicinò a Vicki e la tirò su da terra, soggiogandola ancora una volta.

«Dimentica gli ultimi minuti, va tutto bene. Hai solo preso qualche pillola di troppo» disse con atono il vampiro per poi avvicinarsi a suo con fare trionfale.

«Cosa è successo? Dove sono? » chiese intontita la ragazza ai due fratelli.

«Ti senti bene?» chiese subito Stefan preoccupato.

«Mi sono strappata i punti, ma sto bene. Mi sa che ho preso troppe pillole» affermò sorridendo Vicki, per poi allontanarsi intontita dal tetto, andando verso le scale per scendere di sotto.

«Sono contento di essere tornato a casa, credo che resterò qui, questo posto ha bisogno di un po’ di azione» affermò Damon al fratello.

«Cosa diavolo hai mente questa volta?» chiese seccato Stefan guardandolo.

«Questo lo so io, tu devi solo, puntini,puntini,puntini. Saluta Elena da parte mia!« concluse infine il moro, lanciando un’ultima occhiata  al fratello, per poi sparire dalla sua vista a velocità di vampiro.
Damon non avrebbe mai rivelato il suo piano al fratello, egli non avrebbe capito le sue intenzioni e lo avrebbe fatto fallire e questa volta non se lo poteva permettere.
Stefan rimase da solo su quel tetto alcuni attimi, pensando a cosa potesse voler escogitare il fratello, Damon odiava Mystic Falls, qualcosa di importante doveva averlo portato in città e lui doveva scoprirlo il prima possibile.

Mystic Grill

 

Matt cercava di curare le ferita di Vicki ad un tavolo, mentre Caroline e Bonnie gli osservavano  poco lontano sedute ad un altro posto. Stefan entrò nel locale, e fu subito visto da Matt che gli rivolse la parola immediatamente.

«Mi ha detto che l’hai trovata che vagava sul tetto» affermò preoccupato il biondo mentre guardava il vampiro.

«Sì, esatto» si limitò a rispondere Stefan, tirando internamente un grosso sospiro di sollievo per come si era conclusa quella storia che coinvolgeva anche Damon.

«Ti ringrazio molto Stefan, ti sono debitore» disse Matt con un flebile sorriso, appena visibile.
Il più piccolo dei fratelli Salvatore si limitò ad annuire e ricambio quel mezzo sorriso, per poi raggiungere Bonnie e Caroline.

«Ciao ragazze, avete visto Elena per caso?» domandò cortese ma serio Stefan, era davvero preoccupato per la giovane, per quello che né sapeva Damon poteva già essere andata a importunarla.

«Ciao Stefan, Elena è andata a casa poco fa, ma ti lascio il suo numero di telefono, lei adora messaggiare! Puoi dirle che mi sono permessa di lasciarti il suo contatto!» rispose Bonnie, prendendo dalla borsa carta e penna e scrivendo su un pezzo di carta il numero della sua amica.
Caroline osservava in silenzio, segretamente gelosa del fatto che il ragazzo potesse scriversi con Elena e non con lei.

L’atteggiamento di Bonnie,  che cerava di supportare il rapporto tra Stefan e Elena, non le piaceva per niente. Perché la sua amica non poteva aiutare lei con Stefan, invece che farlo con Elena?
Il vampiro si limitò a ringraziare e ad annuire, per poi prendere il pezzo di carta di mano a Bonnie, in quel  momento sia la ragazza che Stefan furono percorsi da un brivido lunga la schiena.
La giovane era certa di aver percepito una pessima sensazione dopo quel tocco, la più brutta che avesse mai sentito in vita sua.

«Cosa ti è successo?» chiese allibita al vampiro, fissandola incredulo.
Stefan finse di non capire, ma sapeva benissimo che nella famiglia Bennet era insediata la magia da secoli ormai.
Caroline osservò la scena, senza badare al comportamento della sua amica più di tanto e quando Bonnie con una scusa si congedò per andare via guardò Stefan.

«Fa spesso così, a volte da di matto!» mormorò con un sorriso divertito, sperando di risultare simpatica, tuttavia il vampiro si limitò ad annuire, per poi allontanarsi dal locale senza aggiungere altro.

Matt uscì dal bagno del Gryll, nello stesso momento uscì anche Bonnie dai servizi delle donne e i due si incontrarono.

«Tutto bene? Mi sembri sconvolta» domandò curioso il biondo.

« Si, non mi sento molto bene, tutto qui» rispose secca la giovane con un mezzo sorriso.

«Così ora Stefan ha il numero di Elena, credevo avessero rinunciato ancora prima di iniziare» disse Matt un po’ deluso.

«Il discorso credo sia più complicato di così» ribatté Bonnie pensierosa.

Tyler notò Vicki vicino alla porta di servizio del locale e si avvicinò a lei guardandola sorridente.

«Ti ho cercato ovunque, ero molto preoccupato per te» esordì il ragazzo guardando la sorella dell’amico negli occhi.

«Davvero? Eppure mi ha trovato Stefan, il tizio nuovo» mormorò stizzita Vicki.

«Ha solo avuto più fortuna, io sono andato nel bosco, li era più pericoloso!» ribatté ridacchiando il figlio del sindaco.

«Devo concedertelo, sei stato coraggioso per me» riconobbe la ragazza con un mezzo sorriso.

«Volevo chiederti scusa per molte cose, ma non sono bravo con le parole» affermò Tyler alzando le spalle.

«E come vorresti scusarti, sentiamo» chiese la sorella di Matt curiosa.

Il ragazzo avvicinò il viso a quello di Vicki, e poco dopo premette le labbra su quelle di lei, cercando infine la lingua di lei con fare lento e passionale. La giovane non si oppose e ricambiò quel bacio, mentre gli metteva le braccia attorno al collo per stringerlo.
Tyler le cinse i fianchi e intensificò quel bacio passionale chiudendo gli occhi e assaporando il sapore delle labbra di Vicki e anche la sua vittoria, per aver conquistato lui la donna contesa con Jeremy.

Il giovane Gilbert osservò la scena da lontano, era incredulo e iniziò a scuotere la testa per poi allontanarsi furente dal locale.
Non riusciva a capire come aveva fatto Tyler a farsi perdonare da Vicki, dopo che era stato solo Jeremy ad aiutarla in quei giorni difficili, mentre il figlio del sindaco si faceva gli affari suoi.
Afflitto e dispiaciuto, prese la strada di casa, mentre un nodo alla gola e lacrime di fuoco gli scorrevano sul viso.

Mystic Falls

Caroline stava camminando verso la sua auto, circondata dal silenzio e dall’oscurità, quando ad un certo punto le chiavi dell’auto le scivolarono di mano.
Una volta raccolte e tornata in posizione eretta, Damon comparve davanti dal nulla prendendola alla sprovvista, facendola sobbalzare.

«Scusami, non volevo spaventarti!» affermò il vampiro, con un ghigno sul viso.

«Non preoccuparti, speravo di rivederti dopo l’altra sera» ammise la bionda rilassandosi e osservando bene quel ragazzo che la attirava molto dal suo modo di fare.

Aveva parlato di lui a Bonnie, in modo che non fosse Elena l’unica con una nuova cotta all’orizzonte.
Damon osservava la ragazza come se fosse una preda succulenta, lo sarebbe stata, ma aveva anche altri programmi per lei.

«Lo so che volevi rivedermi, per questo ti ho cercata» sentenziò il più grande dei Salvatore.

«Sei presuntuoso» ribatté la biondina.

«Non sai quanto …» rispose infine il moro con un sorriso malizioso.
Caroline rispose a quel sorriso magnetico e poi si schiarì la voce.

«Ti va di farmi compagnia fino a casa? Non mi va di guidare di notte da sola» mormorò la ragazza, mordendosi appena il labbro.

«Dove andiamo, Blondie?» rispose semplicemente il vampiro montando a bordo dell’auto, appena aperta dalla giovane.

Caroline si mise al posto dei guida e inserì le chiavi nel quadro, per poi accendere la vettura.

«Ti faccio vedere dove abito, cosi la prossima volta mi vieni a prendere tu» disse la bionda, per poi avviare l’auto e uscire rapidamente dal parcheggio.

«Potrei pensarci seriamente, dipende da quanto sarà divertente il tempo passato insieme» rispose enigmatico Damon guardando fuori dal finestrino.

Caroline mentre guidava, pensava che avrebbe fatto la sua mossa appena possibile, non si sarebbe fatta scappare un ragazzo cosi affascinante e misterioso, era molto meglio di Stefan, Elena poteva tenerselo.
Il più grande dei fratelli Salvatore, stava mettendo in moto il suo piano, Caroline sarebbe stata molto più utile da viva che come spuntino notturno, questa cosa gli faceva mentire i numerosi usi che poteva fare di quella ragazza così desiderosa di attenzioni.

Pensionato Salvatore

Elena era davanti alla porta del pensionato dei Salvatore, una volta preso coraggio suonò il campanello e poco dopo apparve Stefan, che aprì la porta.

«Ciao, disturbo» chiese timida la giovane.

«No, figurati ero ancora in piedi, mi piace vivere di notte. Vuoi entrare?» domandò Stefan con un lieve sorriso.

«Vieni fuori tu, così osserviamo meglio la cometa» ribatté Elena.

La ragazza voleva evitare di incontrare Damon, dato che voleva parlare solo con il più piccolo dei fratelli. Sarebbe stato imbarazzante anche  trovare lo zio di Stefan, dato che era un po’ tardi per una visita.

«Sono contento che tu sia passata, mi è dispiaciuto come ci siamo lasciati prima» sentenziò il vampiro serio, raggiungendo Elena fuori dal porticato dell’abitazione.

«Il fatto è che avrei voluto tornare a casa e scrivere tutto sul mio diario, come faccio da quando mia madre me né regalò uno all’età di dieci anni.
Poi ho pensato che sarebbe stato meglio raccontare tutto direttamente a te.»
Stefan ascoltò attentamente e poi sorrise debolmente.

«Cosa avresti scritto sul tuo diario?» chiese dolcemente, curioso e emozionato al tempo stesso.

Elena pensò rapidamente a cosa avrebbe scrivere, ma che aveva avuto il coraggio di dire a Stefan proprio quella sera, la ragazza sapeva che era poco che si conoscevano, ma era conscia del fatto che certe emozioni non puoi controllare, che sia stato un giorno o un anno.

«Avrei scritto: Caro diario, oggi ho convinto me stessa che era giusto arrendersi, non prendersi rischi e non mettersi in gioco e abbandonarsi allo status quo della cose. Poi ho capito che stavo solo accampando scuse inutili per…» affermò Elena per poi fermarsi e guardare altrove.

«La verità è che ho paura che se mi concedo di essere felice, qualcosa di terribile poi mi porterà via di nuovo tutto. E non potrei sopportarlo» concluse infine inchiodando gli occhi in quelli del vampiro e avvicinandosi a lui.
Stefan ricambiò intensamente il suo sguardo e poi parlò.

«Vuoi sapere cosa avrei scritto io?» domando il più piccolo dei fratelli Salvatore.

La ragazza annuì senza parlare, rapita dalla voce e dallo sguardo di quel ragazzo misterioso e affascinante.

«Ho incontrato una ragazza, abbiamo parlato ed è stato epico. Poi siamo tornati alla realtà. Ma vedi Elena il fatto è che la realtà e questa e noi ora siamo qui insieme» affermò Stefan sempre più vicino alla giovane.

Elena posò le labbra su quelle del vampiro, che ricambio molto lentamente quel bacio casto.
Poco dopo la giovane si scostò da Stefan, emozionata e imbarazzata da quella sua mossa avventata, poco dopo le loro labbra si unirono ancora e la mano di Stefan accarezzò la guancia di Elena dolcemente, mentre assaporava ancora una volta le labbra morbide di quella ragazza. Identica al suo amore perduto un secolo prima.

 


Stefan aveva accompagnato Elena a casa, e i due si erano lasciati con un’ ultimo bacio  a fior di labbra, la ragazza era emozionata in camera sua e non riusciva a pensare ad altro.
Erano passati pochi giorni da quando conosceva quel ragazzo, era come se una forza l’avesse attratta verso di lui in maniera inspiegabile.
Stefan annotava nel mentre le sue emozioni sul diario, non provava sensazioni così forti da decenni ormai, Elena era speciale e sentiva come se fosse destinato a stare con lei, era quasi lo stesso legame che sentiva di avere con Katherine un secolo prima.

Casa Forbes

 

Damon e Caroline erano sull’uscio di casa Forbes e chiacchieravano amabilmente.

«Sai, mia madre fa il turno notturno, sarà andata via da poco e tornerà domattina, perché non sali?» chiese in maniera provocante la biondina al vampiro.

Il più grande dei fratelli Salvatore non rispose, ma si limitò a premere le labbra su quelle della ragazza, per poi cercare la sua lingua con voracità, Caroline rispose con irruenza al bacio, tenendo i capelli corvini del ragazzo tra le sue dita.

Damon e Caroline si scambiarono un bacio sensuale e travolgente, mentre indossavano solo più il loro intimo.
Il vampiro baciò il collo della ragazza e poi scese verso il suo stomaco con una scia di baci lenti, poco dopo afferrò l’elastico delle mutandine della biondina e gliele sfilò agilmente.
In pochi attimi fu poi dentro di lei, iniziò a muoversi ritmicamente, mentre Caroline gli cinse i fianchi con le gambe e il collo con le braccia.
I gemiti della bionda erano sempre più forte mentre Damon la possedeva con vigore, sfruttando tutta la lunghezza di cui disponeva.
Prima di esplodere di piacere dentro la giovane, snudò le zanne e la morse sul collo, iniziò a nutrirsi del suo sangue, mentre Caroline aveva un orgasmo e lui svuotava il suo piacere dentro di lei.
L’orgasmo e il sangue nella sua gola, mandarono in estasi il vampiro e la sua amante, la quale dal piacere unito al dolore svenne pochi attimi dopo vicino a lui, poco dopo che si era sfilato dal loro rapporto.
Con un ghigno soddisfatto, il vampiro mise le mani dietro la nuca e si pulì il mento con un cuscino, per poi girarlo dall’ altra lato metterselo dietro la testa, chiudendo infine i glaciali occhi azzurri.

   
 
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