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Autore: Sherry93    27/03/2021    1 recensioni
Avevo sciolto l'Inquisizione, non sopportavo più quei falsi buonisti che avevano lasciato la salvezza del Thedas sulle nostre spalle e pretendevano che sparissimo. Corypheus era morto già da più di due anni e non aveva senso. Abbiamo un altro obiettivo, ho un altro obiettivo e non intendo restarne fuori, se voleva proteggermi doveva fare di meglio, quel suo maledetto orgoglio lo avrebbe ucciso e non posso permetterglielo.
[IN REVISIONE]
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inquisitore, Solas, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche




CAPITOLO 47

-Maschio!-

-Femmina!-

-No! Maschio!-

Alzai un sopracciglio e lo sguardo dal mio thè scettica verso Sera e Bull che discutevano. Varric era intento a segnare le scommesse con una piuma dalla punta affilata.

-Amethyst sicura?- ritentò il nano

Alzai gli occhi al cielo con un sorriso -Varric…-

-Ok, ok, ci ho provato… Chuckles?-

Solas non alzò neanche il viso dal quaderno con i suoi disegni misteriosi, ogni tanto aggiungeva dettagli con un carboncino -Mastro Tethras non scommetto sul sesso di mio figlio-

Arrivò una pernacchia da Sera -Lasciali stare, sono noiosi!-

-Davvero non avete preferenze?- tentò Bull

-No- rispondemmo in coro io e Solas

-La futura mamma non ha nessun sesto senso?- domandò Thom speranzoso

-Spiacente, ma no. Posso solo dire che sarà tutto il suo papà-

Si diffuse un brontolio deluso sommesso -Creatore fa che sia femmina!-  pregò con voce disperata Sera

Ridacchiai e il mio lupo dal suo angolo sbuffò continuando a disegnare.

Un trambusto dalla porta d’entrata della mia villa a Kirkwall ci arrivò alle orecchie, attirando l’attenzione.

Uno sguardo dorato e delle orecchie appuntite comparvero sulla soglia

-Josy dove hai messo tutte queste cose?- udii la voce della Cercatrice scandalizzata

-Possedere delle navi ha i suoi vantaggi Cassandra- e vidi entrare le donne con un mucchio di pacchi al seguito. Accorremmo ad aiutare ritrovandoci tutti con in mano qualcosa.

Quello che avevo però afferrato mi venne sfilato dalle mani -Niente pesi alla futura mamma!- esclamò Josephine con un sorriso e un abbraccio -Non ti ci mettere anche tu- borbottai -Sono solo all’inizio! Non si vede neanche nulla!-

-L’ambasciatrice mi trova concorde- disse Solas

Lo fulminai con lo sguardo e sbuffai, mi ci mancava solo una coalizione per non farmi fare niente -Sono incinta! Non malata!-

-Mastro Solas o Fen’harel?- chiese, intanto mi strinse a sé e con un tono di voce felice ed eccitato mi sussurrò all’orecchio -Ce l’hai fatta! L’hai trovato!-

Sorrisi -Trovato e picchiato- precisai. Josy rise e si staccò da me prendendo le mie mani nelle sue raggiante.

-Solo Solas, ambasciatrice-

-Allora solo Josephine-

Mi guardai attorno -Cosa sono questi pacchi?-

-Dei regali un po’ per tutti, ma soprattutto per la futura mamma e il piccolo-

-Non dovevi…- tentai

-Certo che dovevo, non capita tutti giorni che la propria amica realizzi parte dei suoi sogni-

-Josy…- arrossii leggermente e notai Solas fissarmi curioso, non gli diedi retta non volendo dare spiegazioni in quel momento.

Una sera chiacchierando con l’antivana, festeggiando il mio successo al Palazzo d’Inverno, nell’euforia del momento avevo accennato un pensiero che mi girava in testa ogni tanto quando pensavo a Solas e che trovavo assurdo. Visto che poi non eravamo ancora stati a letto insieme, ma indubbiamente ero innamorata persa come ora.

Bambini. L’idea non mi era mai neanche passata per l’anticamera del cervello. Non perché non mi piacessero, ma non mi trovavo adatta ad averne, figurati trovare qualcuno con cui avrei pensato seriamente alla possibilità. I miei ormoni repressi non aiutavano, alla fine avevo messo l’idea in un angolino del mio cervello che avevo poi cercato di soffocare ed eliminare in tutti i modi quando mi aveva spezzato il cuore.

-Non gliel’hai mai detto?-

-Non ne ho mai avuto l’occasione Josy! E sicuramente non ora!- esclamai

-Di cosa state parlando?- domandò il mio lupo dubbioso

-Dopo vhenan, dopo…- risposi

Banal’ras comparve da parte a noi spingendo un oggetto piuttosto grosso, coperto da un telo.

Lo fissai interrogativa

-Grazie, è meglio che aiuti Cassandra prima che perda la pazienza- disse Josy

-E vederla lanciare al destinatario il proprio pacco direttamente in fronte? Possiamo perderci questo spettacolo?- disse l’elfo scrutando il suo cuore che aveva un evidente smorfia di disappunto in viso

-Un metodo efficacie, ma non credo che tutti rimarrebbero integri. Ti sarei molto grata se li salvassi-

La spia elfica alzò le spalle -Farò il possibile- e si allontanò

-Non ho mai visto la nostra Cassandra in quello stato, è cotta. Sono invidiosa… vorrei trovare anche io qualcuno un giorno…- e fissava pensierosa la coppia dimenarsi con i pacchi

-Tua madre non aveva…- non riuscii a finire la frase

-Il matrimonio combinato? Sì e non faceva per me. E le sono grata, come anche per l’istruzione che mi ha dato, ma vorrei avere anche io quello sguardo con cui fissi Solas. Gli affari di famiglia stanno andato in modo meraviglioso e non posso negare che la Casa della Quiete abbia aiutato molto. I debiti si stanno estinguendo poco alla volta, non voglio sposarmi per dovere-

Le strinsi le mani -Troverai qualcuno, per adesso nessuno allora?- domandai curiosa

-Bhe… ho notato qualcuno, ma…- sospirò -Vorrei davvero poter pensare solo con il cuore, ma nella mia posizione…-

-Sputa il rospo Josy!-

-Sarebbe più facile se fosse un semplice contadino!- sbottò

-E invece?-

-Fa parte della Casa della Quiete…- mormorò -È impossibile…-

-Oh… e Leliana che ne pensa?-

-Che anche se non possiede terre o averi di rilevanza da presentarsi alla famiglia, potrebbe essere un uomo interessante con una morale e non un semplice assassino. Sto ancora scavando- arrivò la voce dell’Usignolo alle mie spalle. Girai il viso e sorrisi -Sta passando il tuo test?- domandai

-Per ora, indubbiamente ha avuto una vita complicata. Ma non siamo qui per questo- e indicò il grosso oggetto coperto dal telo.

Solas altrettanto curioso lo scoprì: una culla in legno chiaro, con elaborate decorazioni di alberi e animali, in particolare halla. Toccai le incisioni precise e bellissime -Josy…- alzai gli occhi commossa -È stupenda-

-Riferirò i complimenti all’artigiano. Ha trovato la mia richiesta insolita, ma stimolante- spiegò con un largo sorriso

-Amethyst con tutta questa roba manchi solo tu. Il bambino potrebbe nascere domani e ha già vestiti per anni- si intromise Varric. Anche Leliana mi aveva regalato delle adorabili tutine in evidente stile orlesiano, di una qualità che pensavo fosse solita essere esclusiva della famiglia imperiale. Non osavo pensare al costo…

-I bambini si sporcano spesso Mastro Tethras- rispose Josy

Il nano alzò le mani in segno di pace -Non intendo mettermi contro le tre donne più temibili del Thedas. Anche il nostro lupo da una certa fama impallidisce al confronto-

-Non potrei essere più che d’accordo- e se ne andò con il nano, mostrandomi il suo sorriso furbo

 

 

Scartavo diversi pacchetti, Varric non aveva tutti i torti, avevo così tante tutine che avrei potuto aprire un negozio.

-L’ambasciatrice noto che si è divertita- aprendo anche lui un’altra scatola

-Vero?- risposi con un sorriso e fissai la culla che avevo messo in camera, era proprio bella.

-Vhenan?-

-Sì?-

Le braccia di Solas mi circondarono la vita da dietro e mi lasciò un bacio sulla guancia -Pensieri?-

-I tuoi?-

-Che è una culla adorabile, ma se conosco il mio cuore la userai solo quando saremo sfiniti entrambi-

Ridacchiai -Mi leggi come un libro aperto, amore mio-

 

-Vuoi le Valli e Skyhold con i suoi territori circostanti!?- esclamò Cassandra -Questo è… potresti scatenare una guerra- concluse scioccata

-Non posso dire che sia una richiesta consona, ma del tutto meritata se ricordiamo cosa ha fatto con Corypheus anni fa. Oltre che entrambe le nazioni stanno richiedendo un aiuto molto rilevante nell’evitare un inutile conflitto- disse Josy

-Questo è assodato, ma mi berrò la mia boccetta d’inchiostro se accetteranno- disse Varric

-Non intendo rischiare la vita di nessuno senza qualcosa di estremamente concreto in cambio. E l’oro sicuramente non è tra questi- con la fine dell’inquisizione non mi mancava, tutti da me allo sguattero in cucina avevano ricevuto del denaro. Josy aveva fatto miracoli con le finanze dell’inquisizione. -Voglio quelle terre per gli elfi. Se non le otterrò non posso fare altro che lavarmene le mani dei loro problemi-

-E questo sarebbe molto più dispendioso per Ferelden e Orlais che perdere della terra- aggiunse Solas

-Sicuramente, peccato che i casini di anni fa siano stati creati da un certo elfo, che ora è pure il consorte di chi li ha risolti- rispose la Cercatrice

-Ci manca solo che vi accusino di complicità- aggiunse Cullen con un’espressione preoccupata

-Complicità? Era evidente come il sole che non si conoscessero, soprattutto a sentirli parlare dei Dalish- disse Varric

-Certo, a noi che li abbiamo conosciuti dal principio, ma il Gioco non risparmierà questa speculazione- rispose Josy seria -So che vorresti essere il più diretta possibile, ma il presentarvi assieme potrebbe non essere una buona idea-

-L’Imperatrice Celene è già al corrente che lo cercavo. Vederlo al mio fianco, in veste ufficiale, riscuoterà un notevole effetto sulle persone giuste-

-Stai parlando della nostra Divina?- disse Cullen

Abbozzai un sorriso -Vivienne brama il potere e saprà riconoscerlo in entrambi-

-Sarà accompagnata dai Templari scelti…-

-Comandante con tutto il rispetto per la tua ex professione, ma neanche un centinaio di Templari potrebbero sopprimere il mio potere o quello di Yen, ne verrebbero sopraffatti prima di capire cosa stia succedendo. Non ci serve un bastone o incantesimi verbali, verrebbe registrato il tutto come un semplice movimento della mano, a parte il bagliore negli occhi e sarebbe già troppo tardi-

Cullen negò con la testa -E proprio tutto quel potere ha distrutto il mondo che vuoi riportare indietro-

-Potere che è sempre stato presente. Il mondo in cui siete nati è una pallida imitazione dell’originale a causa mia- concluse duro Solas

Posai la mia mano su quella del mio lupo, l’ultima cosa che volevo era un litigio -Il punto è un altro…-

-Non è un altro se stiamo per sconvolgere gli equilibri politici! Non abbiamo più alleanze o un esercito che possa…-

-Cullen quando ho mai detto di non avere un esercito?- dissi fissandolo -Gli elfi sono stanchi dei maltrattamenti subiti in ogni parte del Thedas. Potremmo averti dato l’impressione di aver giocato a inseguirci a vicenda in questi anni, ma le cose che sono state fatte nell’ombra sono state molte- sospirai -Se tutto questo ti sembra assurdo e va oltre quello che saresti disposto a fare, puoi tirarti indietro, non te ne farò una colpa, ti considererò sempre un amico-

Cullen abbassò lo sguardo pensieroso per poi rialzarlo più risoluto -Perdonami, non intendo ritirare l’aiuto che ti ho offerto. Solo che questo avrà una conseguenza notevole, più di quanta ne abbia causate l’Inquisizione-

Abbozzai un sorriso -Ma serennas, so di chiedere molto a tutti voi. Nessuno ha combattuto per gli elfi dalla caduta delle Valli e quello che inizieremo qui, ci auguriamo si propagherà oltre-

 

 

Entrai in bagno per recuperare il mio pettine, trovandomi davanti Solas immerso nella vasca e gli occhi chiusi

-Pensavo fossi uscito… non ti ho notato rientrare- credevo avesse accompagnato Banal’ras all’Impiccato per aggiornarsi sul periodo in cui non ci eravamo visti

-Infatti, sono andato, tornato e ti ho trovato addormentata vhenan- rispose pacato

E grazie al suo passo felpato non lo avrei mai sentito -Vasca troppo piccola, cuore mio?- scherzai, aveva un piede fuori e l’altra gamba piegata.

-Buon punto, dovremmo prenderne una più grande-

Mi avvicinai da dietro e gli misi le mani sulle spalle, tentando un massaggio -Che hai combinato?- i muscoli erano estremamente tesi. Lanciai un piccolo incantesimo di guarigione. Sospirò di sollievo e spostò anche l’altro piede nell’acqua. Continuai a sciogliere i muscoli, passando al collo. Inclinò la testa all’indietro appoggiandosi contro il mio seno -Come hai fatto a ridurti la schiena in questo stato?-

-Banal’ras ha voluto mettermi alla prova e…- mugolò di piacere -… quello faceva male, ma serennas-

-Ti ha preso a pugni sulla schiena?-

-Qualcosa del genere, distraendomi con un commento dei suoi…-

-Ovvero?-

-Ha paragonato il Comandante a un mabari-

Rimasi in silenzio un minuto visualizzando la cosa. Scoppiai a ridere non dandogli però torto -Quell’uomo…- non trovai una definizione

-Inseguito ho risposto che aveva provato dell’interesse per te-

-E lui?-

-Mi ha dato modo di ridargliele tutte indietro- inclinò ancora il viso fissandomi con interesse -Ti unisci?-

-Non ci sto vhenan, sei ingombrante…- era più alto di me e non di poco -In tutti i sensi. Banal’ras cosa ha risposto?- aggiunsi

Sorrise -Che hai buon gusto, ma fen’asha-

Ridacchiai -Contenta che approvi i miei gusti in fatto di partner- feci scivolare le mani sul petto fino in acqua, mettendo la mia guancia contro la sua e lasciandogli un bacio -Non ci va piano con gli allenamenti eh? Quanto avete dovuto uscire da Kikwall?-

-Per non essere visti? Abbastanza- girò il viso e mi baciò -A cosa si stava riferendo l’ambasciatrice stamattina?-

Sorrisi -Curioso? Nulla una mia… fantasia- non avrei saputo come altro definirla

Alzò un sopracciglio chiedendo silenziosamente un approfondimento. Sorrisi -Semplicemente quando stavamo già da un po’ insieme a Skyhold, ti avevo preso seriamente in considerazione per mettere su famiglia-

-Ancora più lusingato da tanta tua fiducia-

-E avermi fatto scoprire che ho degli standard piuttosto alti in fatto uomini? Al clan ti ritrovi per forza legato a qualcuno prima o poi. Sai tradizioni e non si può rischiare di fare estinguere il clan- mentre io firmavo documenti e chiudevo squarci, i miei coetanei avevano già dei figli

-E ti sentivi fuori dai ritmi imposti, è normale-

Alzai le spalle -Un po’ all’inizio magari, ma ricordandomi  chi avrei dovuto sposare il tal caso, firmavo documenti più che volentieri- ridacchiò -Quindi quando ho pensato alla cosa, e non per dovere verso il clan, ma solo per me stessa, mi sono detta: sì mi piacerebbe avere figli da Solas- e lasciai un altro bacio sulla sua guancia. Mi fissò scrutandomi -E io sono stato un idiota- disse serio

-Sei il mio idiota- mi staccai passando a lato della vasca -E ora devo vedere…- venni fermata da una mano e tirata indietro, veloce si era alzato e quasi senza rendermene conto, afferrata e sollevata -Ehi! Che…!- mi lamentai e mi ritrovai fradicia, sopra di lui, nella vasca. Le sue mani sui miei fianchi, mi sorrideva soddisfatto -Ci stiamo vhenan-

Lo guardai con un leggero disappunto -Aiutami a togliere i vestiti- si erano incollati alla pelle

-È un invito?- disse malizioso con le iridi che brillavano giocose

-Dovrei chiederlo io a te- e feci scivolare con calma lo sguardo dal viso al suo petto al ventre, riguardandolo poi in faccia con un sopracciglio sollevato -No?- intanto avevo lanciato a terra la maglia di Solas che avevo usato per fare il pisolino.

Appoggiò il palmo caldo sul mio ventre ormai leggermente gonfio.

-Mithra ha detto che è ancora troppo presto perché si senta qualcosa-

Sorrise dolcemente -Aspetto trepidante che faccia sentire la sua presenza fisica. Lo spirito sembra molto vivace e solare come la sua mamma, unico-

Sorrisi e mi chinai verso la sua bocca -Come se tu non avessi uno spirito meraviglioso. È quello di cui mi sono innamorata per prima. Poi questi splendidi occhi grigi come ardesia e queste labbra morbide- lo baciai dolcemente, ripresi fiato -Inseguito ho guardato tutto il resto- appoggiai la guancia nell’incavo del suo collo e il mio petto contro il suo, chiudendo gli occhi. Si fece scivolare più in basso nell’acqua così da bagnare meglio anche me -Varric ha organizzato un torneo di Grazia Malevola… resti a guardare?- mormorai

-Ovviamente, sto comunque rifinendo i disegni da darti. Questo suggerisce che oltre che svuotare la dispensa dagli alcolici disponibili, finiranno a dormire stesi in varie zone della casa- udii lo sciabordio dell’acqua e la sua mano bagnarmi la spalla -Tenteranno di lasciare ancora il Comandante nudo?- domandò con una vena ironica

Sorrisi -Vuoi collaborare?-

Ridacchiò -Mi sono espresso chiaramente con lui in diverse occasioni, non voglio infierire-

Toccò a me ridere -Povero Cullen… dì la verità ma fen, è perché ora sei più saggio, ma sotto tutto questo- e picchiettai un dito sul suo petto -So che c’è un giovane ribelle a cui piace sorprendermi e pavoneggiarsi per attirare la mia attenzione- di nuovo dell’acqua calda mi bagnò dove non riuscivo a restare sommersa e le sue labbra si posarono sui miei capelli

Un colpo sul vetro della finestra vicina ci destò da quel momento rilassante.

-Sua Grazia Al-Khaz! Dove sei finita!?- urlò Sera dall’esterno della casa

Solas sospirò profondamente affranto e io risi notando la finestra sporca di fango. Lo baciai velocemente sulle labbra e tentai di alzarmi

-Dove vai?- domandò il mio lupo bloccandomi dai fianchi

-Ero venuta a prendere il pettine per Sera, ha perso il suo- spiegai

-Ed è urgente?-

-Se non vuoi che in quel vetro si crei un buco, lo è ma vhenan- mi lasciò andare contrariato ed uscii dalla vasca prendendo al volo un asciugamano coprendomi, aprendo e sporgendomi dalla finestra. Schivai di poco un sasso. Individuai Sera e le rivolsi uno sguardo truce

-Scusa! Scusa! Pettine?- urlò

Alzai gli occhi al cielo e sospirai -Arrivo e non spaccare i vetri!- iniziai a chiudere la finestra

-Colpa di orecchie flosce! So che sei lì!- rispose  

Mi ritrovai quasi addosso al petto del mio mago che con una mano prese il bordo della finestra e guardò giù -Dovrai fare della tua virtù, la pazienza-

-Eeehhh??-

Solas chiuse la finestra. Notai in quel momento che era gocciolante e nudo non avendo degnato di uno sguardo gli asciugamani -Splendida visione, ma dovrei…-

Un suo dito mi si posò sotto al mento alzandomi il viso e prese possesso delle mie labbra insinuandosi con la lingua e accarezzandomi il palato. Riprendemmo fiato -Dovrà attendere…- mormorò

-Mmm… sei un furbacchione…-

E mi catturò di nuovo la bocca avvicinandosi di più, la sua lunghezza mi sbatté contro il ventre. Allungai le braccia mettendogliene attorno al collo tirandolo verso di me.

 

-Banal’ras smettila di versarmi da bere…-

Non credevo ai miei occhi. Solas brillo.

-Ma continui a svuotare il bicchiere lethallin- disse innocentemente la spia elfica

Solas spostò una mano sulla fronte coprendosi il viso. Le guance e le orecchie rosse, era la prima volta che lo vedevo in quel modo

-Stavo disegnando, non puoi farmi questo…- borbottò con tono altalenante -Non quando…- e non finì la frase

Banal’ras ridacchiò -Non si prendeva una sbronza da millenni. Hai bisogno di una mano lethallan?-

Guardai gli altri anche loro mezzi ubriachi. Sera su una poltrona con Dagna che russava sonoramente. Josephine stava massacrando Thom, era in mutande. Cullen si era ritirato quando aveva perso la cintura dei pantaloni. Cassandra leggeva uno dei libri di Varric alzando occhiate incerte nella mia direzione, Solas aveva alti e bassi di euforia e depressione. Il mio nano preferito e Bull osservavano la fine dell’ultima partita a Grazia Malevola.

-Vieni vhenan, andiamo a letto- mi alzai e gli strinsi una spalla, ubbidì barcollante e gli misi un braccio sulla vita sostenendolo, per fortuna cercava in qualche modo di non pesarsi del tutto su di me. Fatte le scale, superata così la parte difficile senza preavviso venni spinta contro il muro, coprì la mia bocca con la sua famelico e passionale

-Preferirei che tu sia completamente lucido, così da ricordarti quello che ti faccio- risposi, sulla lingua il sapore dell’alcool

Ridacchiò iniziando a darmi piccoli baci sul collo -Questo l’ho già sentito… ed ero io a negare il tuo invito…- continuò con i baci passando alla mascella -Avrei però voluto… scoparti per ore…-

Ubriaco, ma non troppo, reggeva tutto sommato bene visto quanto lo avevo visto bere con la spia elfica che gli dava corda. Gli misi il palmo sulla guancia tirandolo verso la mia bocca in un bacio profondo. Si chinò infilando il viso contro il mio collo, premendo il naso sulla pelle, sentivo il suo respiro -Per colpa mia hai perso il braccio… ti ho fatto soffrire…-

Ed ecco la parte malinconica, iniziai ad accarezzargli un orecchio, lentamente dal basso fino alla punta, per tutta la lunghezza del padiglione.

-Vero, ma perderei di nuovo il braccio se significasse conoscerti e stare insieme, cuore mio-

Le sue braccia mi avvolsero la vita tenendomi stretta, infine iniziò a ridere -Cullen un mabari…- e rideva come lo avevo sentito fare poche volte. Sorrisi, intanto gli presi la mano e lo trascinai in camera. Si tuffò a pancia in giù sul letto e rise ancora

-Credevo di essere entrata nella tua vita troppo tardi per vederti così, vhenan- dissi, intanto si stava girando a guardare il soffitto e si coprì gli occhi con il braccio

-La stanza si muove tutta… brutto segno…-

-Se devi vomitare vai in bagno-

Fece un lamento -Sono troppo vecchio per questo… e il mio quaderno…-

-L’ho preso io e…- mi stavo spogliando, di colpo venni girata verso di lui e tra le sue braccia

-Non lo aprire!- replicò agitato, osservai il viso rosso e gli occhi annebbiati, barcollò di nuovo, ma passai le braccia intorno alla sua vita sostenendolo -Lo farei?- domandai

-Io… no…- l’espressione diventò triste

Sembrava molto più giovane, quelle maschere e protezioni che mostrava al resto del mondo, erano svanite. Sorrisi e gli passai un dito sulle labbra -È dove lo lasci sempre quando non lo usi, sulla scrivania- invece di rispondere aprì la bocca e mi succhiò il dito. Un brivido di aspettativa mi percorse la schiena -Vhenan…- lo sfilai e gli picchiettai la punta del naso -Andiamo a letto-

Annuì con un cenno del viso e mi lasciò un bacio sulla fronte -Adesso mi ricordo perché non bevevo così tanto da millenni…- si scostò e corse in bagno, lo udii rigettare

-Tutto bene?- chiesi, non feci in tempo a ricevere risposta che bussarono alla porta. Aprii e mi ritrovai Bull con una fialetta viola in mano -Per il mago capo. Dorian me ne lascia sempre qualcuna-

La presi con un sorriso -Grazie, per il mal di testa? Glielo riferisco-

-Notte mago!- urlò

Sentii un lamento in risposta e il qunari rise -Buonanotte capo-

-Notte- e richiusi la porta

Solas tornava pallido e gli posizionai davanti alla faccia la fialetta -Mal di testa per domani mattina-

-Lo ringrazierò…- e si sedette sul letto sfinito -Sai… ti amo ancora di più…-

Ridacchiai -Che è successo in bagno?- replicai ironica

Sorrise, ma sembrò più una smorfia -Per quanto tempo hai vomitato?- mormorò e si distese sul materasso -Ar lath, ma vhenan-

-Periodo che senza la tua assistenza sarebbe stato ancora peggiore. Cerca di dormire, finisco di cambiarmi ma fen-

Un grugnito di assenso mi arrivò alle orecchie. Avrebbe avuto una bella emicrania.




Ciao a tutti! Mi spiace tantissimo per la lunghissima assenza, ma cause di forze maggiore mi hanno impedito di pubblicare, mi è morto il PC. E sono riuscita solo adesso a recuperarne uno nuovo visto che il periodo non è dei migliori, i prezzi sono alle stelle. Comunque spero di ricominciare a pubblicare in modo più regolare. Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo, Solas ubriaco ci mancava XD

   
 
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