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Autore: Manu_Hikari    28/03/2021    13 recensioni
Rin ha preparato la colazione a Sesshomaru, ma qualcosa non è proprio andato per il verso giusto. Lui ha avuto l’ardire di criticare le sue doti culinarie e….bhè, lei non l’ha presa proprio bene...
Umilissimo tentativo di fluffosa Flash semi comica.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pairing: Sesshōmaru/Rin

Ambientazione: Modern!AU

Nota: Rin ha preparato la colazione a Sesshomaru, ma qualcosa non è proprio andato per il verso giusto. Lui ha avuto l’ardire di criticare le sue doti culinarie e….bhè, lei non l’ha presa proprio bene.

 

Dissapori

Nei pancake il bicarbonato non ci va



Sono furiosa, arrabbiata, incavolata nera. Stavolta l'ha fatta proprio grossa; non gliela perdono tanto facilmente.

Guardatelo! Se ne sta placido sul divano, come se niente fosse; indifferente a tutto ciò che lo circonda. 

Non poteva starsene zitto; mordersi la lingua una volta tanto. Nossignore, sempre la sua deve dire. Poco importa l’impegno che ci ho messo; se i pancake fanno schifo lui lo deve dire.

Insopportabile! Insopportabile!

Eccolo qua, lo stavo aspettando, questo stupido groppo in gola. Ah, no; non gliela do questa soddisfazione. Non piango mica, eh!

Mi mordo l’interno della guancia per impedirmi di emettere anche il minimo suono che possa fargli supporre che sono sull'orlo delle lacrime; lo capirebbe subito. Mi stringo le ginocchia al petto, nascondendo il volto fra le braccia. Almeno così non mi vede...forse.

Che poi....quell’aria da chef gourmet “ha un sapore strano...” 

Genio. Anche io l’avevo sentito che era salato, che crede?! 

Bhè, se è così tanto un problema, là fuori è pieno così di strafighe che sanno cucinare molto meglio di me. Andasse a cercarsele.

Lo guardo di nascosto; bello, è bello, eh. Stupendo, in quella sua glaciale impassibilità. Disteso sul divano, le braccia incrociate dietro la testa, gli occhi chiusi, i capelli sparpagliati, come lunghi fili di seta illuminati dalla luce calda della lampada lì accanto. 

Mi ignora da ore; come dargli torto. Gli ho urlato contro come fossi imbestialita, e lui odia quando gli si urla contro. Però avevo ragione, un pochino. 

E allora perchè mi sento come se volessi sparire? Perchè mi sento così stupida? Ringhio, stizzita, rannicchiandomi ancora di più, facendomi piccola piccola sulla poltrona.  

La verità è che odio sentirmi così impacciata, quando c’è lui.

E odio questo silenzio, imbarazzante, invadente, pressante. Così opprimente che sento chiaramente il rimbombo del mio cuore nelle orecchie. Ho le guance in fiamme; non sono proprio capace a stare zitta così a lungo.

Ah ma lui invece ne è sicuramente  ben felice, almeno così ha un pò di tregua dal mio “continuo, inopportuno, costante cicaleccio” come ha avuto la delicatezza di definirlo.

"Rin."

Sussulto, come colpita da una scarica elettrica. Perché è questo l'effetto che mi fa la sua voce. Sempre, ogni singola volta. Mi avvolge, mi irretisce, mi avvince. Possibile che il mio nome, detto da lui, abbia così tanti significati?

Non rispondo. la mia voce risulterebbe incrinata da questo maledetto groppo alla gola che non se ne va. 

Sospira, rassegnato, e lo vedo muoversi di lato. Gli occhi ostinatamente serrati. Con un gesto appena accennato solleva il plaid, facendomi spazio.

Indugio per qualche secondo; se vado lì, vince lui. 

Ma poi le mie gambe si muovono da sole, mi tuffo come una bambina sul divano e in un istante mi ritrovo accanto a lui, appoggiata con la schiena al suo petto, accoccolata su un fianco. Se c'è un motivo per cui ero arrabbiata, non me lo ricordo già più.

Mi cinge le spalle con il braccio sinistro; più che un abbraccio è un modo per sincerarsi che io non scappi via, ma non ne ho nessuna intenzione ora. Sprofondo nel plaid, nascondendomi contro il suo braccio, stordendomi con il suo profumo, perdendomi nel calore del suo corpo, in questo inspiegabile senso di protezione che provo quando mi sta accanto. 

Quando sono arresa, finita, vinta, il maledetto mi attira e sé, appoggiando, "distrattamente", le labbra alla base della mia nuca. Lo sa, lo sa benissimo che le sue labbra lì...potrei perdonare qualsiasi cosa. Potrei dimenticare, qualsiasi cosa. Tutte le terminazioni nervose del mio corpo si tendono, si espandono, anelando a lui e lui soltanto.

Poi, mi stringe davvero. Ed è come una  tacita richiesta: siamo due stupidi; fa la pace con me

Potrei ricamarci sopra mille altri significati, costruire castelli per aria, ma so che non mi chiederà mai scusa davvero.

Ha vinto lui, alla fine; ma poco mi importa se è il prezzo da pagare per essere finalmente tra le braccia di Sesshomaru. Le sue labbra sono ancora appoggiate alla mia pelle - non è un bacio, no - ma il suo respiro caldo, lento, cadenzato, mi solletica, prende possesso di me, dei miei pensieri e mi porta lontano.

Esattamente al mio posto.

 

***



Lo so. Lo so che dico sempre che mi concentrerò su Tied to you e poi vengo fuori con qualche piccolo delirio.

Ma l’altra sera me ne stavo accoccolata con il mio fidanzato sul divano (no noi non avevamo litigato, ma un pò di pepe ci sta, no?) e lui ha fatto esattamente quello che ha fatto Sesshomaru (e io adoro) e mi è venuta improvvisamente in mente questa flash; ho preso l’ipad e l’ho buttata giù in pochissimi minuti.

Me li immagino così, Sesshomaru e Rin in un epoca moderna. Un pò incompatibili, fatti di incomprensioni, ma inspiegabilmente incapaci di stare lontani.

Spero di avervi strappato un sorriso ^.^

A presto.

Manu

 

PS. io il bicarbonato nei pancake l’ho messo davvero. il mio fidanzato è stato abbastanza coraggioso e dolce da mangiarseli lo stesso XD

 

  
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