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Autore: Allen Glassred    29/03/2021    0 recensioni
Il piccolo Castiel ha la febbre. Ma a quanto pare, non solo l'amorevole parroco che si prende cura di lui sta vegliando su di lui: chi sarà mai la misteriosa entità che non lascia mai solo il bambino? Leggete e lo scoprirete!
Genere: Generale, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Sunset '
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Sono trascorse alcune ore da quando una febbre improvvisa ha colpito il piccolo Castiel. Il parroco che si occupa di lui gli pone gentilmente il panno bagnato sul capo e controlla la temperatura: ancora 38.5. L’anziano scuote il capo sconsolato: malgrado tutte le cure prestate e le medicine prontamente somministrate. Nessuna di esse pare avere l’effetto desiderato e la febbre non pare abbassarsi. Questo lo demoralizza molto e lo mette in apprensione allo stesso tempo: per lui Castiel è sempre stato come un figlio da quando, quando era solo un neonato, il Santo Padre lo affidò alle sue cure facendogli giurare solennemente di proteggerlo, al costo della vita. L’uomo accettò prontamente la “ missione “ che Dio doveva avergli affidato e ne fu onorato: lui e Castiel costruirono un solido e forte legame, malgrado il bimbo sappia di non essere suo figlio biologico per lui il parroco è come un padre e lo rispetta ed ama come tale.

Alcune ore prima una strana febbre si è manifestata nel bimbo di circa sette anni, febbre che lo ha costretto a letto senza potersi muovere. Il Parroco ha immediatamente chiamato il dottore il quale, dopo aver prescritto le medicine necessarie e dato istruzioni su come abbassare la febbre, ha ordinato riposo assoluto per il bambino. Stesso bambino che stringe tra le mani un immagine sacra: l’immagine di San Michele. Non l’ha lasciata un solo momento, anche quando delirava tra la veglia ed il sonno non ha fatto altro che stringere forte quell’immagine. L’uomo accarezza con dolcezza i capelli corvini del ragazzo per poi prendere parola, malgrado sappia che non riceverà risposta dato che sta ancora dormendo. “ Torno subito, Castiel: vado a dare il ricambio all’acqua “. Fa, riferendosi all’acqua con cui dovrà nuovamente bagnare la pezza sulla fronte del bimbo. Ovviamente Castiel non da una risposta e rimane solo, una volta che l’anziano si è allontanato chiudendo la porta dietro di sé. O meglio, questo è ciò che in apparenza potrebbe sembrare ma, in realtà, il piccolo non è affatto solo.

Una mano si posa sulla guancia bollente del piccolo: è un tocco caldo e rassicurante, tanto da calmare il delirio appena iniziato da parte del corvino: ancora tra la veglia ed il sonno infatti, ha iniziato ad agitarsi e solo quel tocco, quella mano sul suo viso è riuscita a calmarlo. “ Sta tranquillo, Castiel: sono qui. Non ti ho mai abbandonato “. Quella voce giunge direttamente all’anima dell’altro: malgrado l’incoscienza data dal profondo sonno riesce perfettamente ad udirla e, istintivamente, a sorridere stringendo a sé l’immagine sacra. “ Non ho mai smesso un attimo di vegliare su di te “. Conclude la misteriosa entità, passando la mano sulla guancia del ragazzino.

“ Sei… sei tu… “. Mormora semplicemente il piccolo avendo evidentemente riconosciuto chi vi sia accanto a lui. L’entità annuisce semplicemente e, come se lo avesse visto Castiel sorride nel sonno ora decisamente più calmo. “Sapevo che saresti venuto, non avevo il minimo dubbio “. Sussurra il bimbo. L’altro, che ancora rifulge in una dorata luce e non mostra il proprio vero aspetto si limita ad annuire.

“ Io sono colui che ti ha fatto da guida sin dalla tua nascita, Castiel. Sono colui che ti ha mostrato e ti mostrerà sempre la retta via da seguire, sono colui che non smetterà mai di vegliare su di te. Mai, neppure per un solo istante “. Sussurra al suo orecchio l’entità, della quale la sola presenza manda una potente ondata di calore nel corpo del più piccolo: no, non è la febbre. Questo tipo di calore lo ha sempre percepito accanto a sé, specialmente da quando ha iniziato a stare poco bene. Ha percepito qualcuno vegliare su di lui, incoraggiarlo, riscaldarlo quando la febbre gli mandava brividi di freddo in tutto il corpo.

“ Sei colui che veglia su di me, vero…? “. Sussurra ancora addormentato ma, malgrado questo, riuscendo perfettamente ad interagire con l’entità. Entità che rimane in silenzio qualche istante per poi prendere parola di lì a poco, rassicurandolo.

“ Riposa: ci sono io a vegliare su di te. Non ti potrà mai accadere nulla di male finché sarò al tuo fianco “. Nel sentire quelle parole il bimbo sorride lievemente, rassicurato.

“ Io so chi sei “. Sussurra quasi, concludendo poi la frase. “ Tu sei Michele, il mio angelo custode “. Con quel sorriso dolce sembra essere il preludio di un sonno privo di incubi per il bimbo. Colui che si rivela essere l’Arcangelo Michele lo osserva qualche istante e senza mai togliere la mano dal suo viso, come a volergli far percepire la sua presenza il più possibile.

“ Veglierò sempre su di te, Castiel “. Mormora. In quel momento l’anziano parroco torna in camera del piccolo. Da prima non si accorge di nulla ma, improvvisamente, una luce quasi lo abbaglia.

“ Ma cosa… “. Prima che possa concludere la frase nota un’entità in quella luce meravigliosa: un’entità con molte ali bianche e con una spada in mano, un’entità che, malgrado l’apparenza non gli pare affatto essere ostile.

“ Dio…! “ Immediatamente l’uomo si prostra fino a sembrare quasi sdraiato a terra, credendo di trovarsi di fronte al Creatore. L’entità non parla, ma un’intensa luce dorata illumina la stanza per qualche istante.

Di lì a poco, il parroco si prepara alla notte che lo aspetta: dovrà vegliare su Castiel fino a quando la febbre non gli sarà passata definitivamente, fino a quando il piccolo non si sarà completamente ristabilito. Si siede accanto a lui con uno sguardo diverso dal proprio ma, non per questo meno amorevole. “ Riposati ora, piccolo mio: ci sono io a vegliare su di te “. Sussurra, ponendo una mano sul capo del più piccolo. Cosa sia realmente successo nel momento in cui ha incontrato l’entità, nemmeno lui riuscirà a ricordarselo nei giorni seguenti, ma una cosa è certa: la notte passa per lui senza intoppi, senza risentire della stanchezza e vegliando sul “ figlio “: gli tiene la mano, gli mette regolarmente la pezza imbevuta d’acqua fresca sul capo, lo rassicura nei momenti in cui, delirante, invoca il padre e gli chiede di stringere la sua mano e gli fa sentire la propria, rassicurante presenza non lasciandolo mai solo proprio come farebbe un padre con suo figlio. E quasi senza che se ne renda conto, una piuma bianca cade sul cuscino di Castiel.


Il piccolo Castiel ha la febbre. Ma a quanto pare, non solo l'amorevole parroco che si prende cura di lui sta vegliando su di lui: chi sarà mai la misteriosa entità che non lascia mai solo il bambino?
   
 
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