Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: Nuage_Rose    29/03/2021    3 recensioni
Dal primo capitolo:
"I suoi denti stridono, una strana sensazione prende strada nel suo cuore: gelosia e invidia. Non capisce nemmeno perché. Adrien non è abituato a questi sentimenti. Eppure ci sono, stanno per scoppiare dentro di lui. Vede Luka avvicinarsi alle labbra scarlatte di Marinette ed allora non ne può più: le sue mani si chiudono a pugno e si alza, spiazzando Kagami."
SPOILER!: Ambientata dopo il film Miraculous World: New York - Eroi Uniti
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

4.     Maschere

 

Solo se ci mascheriamo,

scopriremo quel che siamo

 

Ultimamente Parigi è tranquilla, da qualche settimana non ci sono più attacchi di Papillon. Questo innervosisce Adrien, perché significa che il nemico sta sicuramente architettando qualcosa di grosso. Altrimenti avrebbero già dovuto combattere contro Mr Piccione per la centesima volta, invece la città gode di questo momento di pace, in spensieratezza. Ma non è il solo pensiero che crea preoccupazione nella mente del nostro giovane super eroe.
Sogna ancora la ragazza dalle labbra di fuoco e dal tocco delicato come un fiore. Sogna ancora di baciarla, di essere completamente perso per lei. E si sente in colpa per questo.
Perché riesce a dare a Kagami bacini insignificanti come se fossero degli amichetti. Perché pensa a Marinette in modo diverso ultimamente. Perché non vede più Ladybug e avrebbe bisogno della sua amica con cui parlare di tutto questo. Forse potrei chiederle di parlare del fatto che per il momento non ci sono attacchi e che la cosa sembra sospetta… e poi anche di tutto questo.
Adrien scuote la testa, complimentandosi con sé stesso per la pensata, mentre il fotografo scatta l’ennesima immagine di quella giornata: indossa un abito formale, giacca nera e pantaloni dello stesso colore, ma la camicia è di un verde smeraldino che richiama il colore dei suoi occhi. Non importa a nessuno che abbia l’aria di uno che sta pensando a tutt’altro, per il fotografo sembra anche più sexy. Ma tra la truppe c’è anche la stilista che ha ideato e creato quel vestito, anche se Adrien non lo sa.
Marinette lo guarda, ipnotizzata. E, come quando era una ragazzina, arrossisce un po’ ogni volta che incontra i suoi occhi verdi o si sofferma su capelli di lui, chiedendosi quanto siano morbidi da accarezzare. Ma si dice che è normale avere questi pensieri ed essere comunque innamorata del suo ragazzo: migliaia di ragazze con gli ormoni a palla sbavano sugli scatti del bel modello, non c’è nulla di male nell’ammirare la sua bellezza. Il problema è che Marinette nota anche una ruga leggera sulla fronte del biondo, uno sguardo distante e diverso dal solito.
Sa che Adrien è preoccupato, che ci sono tante cose che gli frullano per la testa. Vorrebbe aiutarlo, da amica ovviamente.
Ma poi le torna in mente il cinema, il tocco delle loro mani. Non può rischiare. E se si innamorasse di nuovo di lui? No, lei è felice con Luka. Lui la tratta bene, è gentile e dolce, c’è sempre per lei… mentre Adrien sta con Kagami. Ed è come il sole: bellissimo ed irraggiungibile.

Ladybug è appena riuscita a sventare un incidente stradale, usando il suo yo-yo. Mentre si raccomanda alla polizia e all’ambulanza per aiutare i pochissimi e lievi feriti, le arriva un messaggio da Chat Noir. Saluta e vola tra i tetti della città, diretta al loro usale punto di incontro. Adora la vista della torre Eiffel da lì.
Chat la aspetta, appoggiato pigramente al suo bastone. Ha lo sguardo assente, perso nell’orizzonte ad ammirare il tramonto rosa e arancione stagliarsi tra gli edifici parigini. La eroina non lo vedeva da tanto così preoccupato, quasi malinconico. “Ciao, micetto, da quanto tempo!” lo saluta gaia.
Lui si scuote solo allora dai suoi pensieri: “Ciao anche a te, Ladybug.” Le sorride debolmente, ma la mora avrebbe voluto sentirsi chiamare da lui My lady, come faceva prima… è da tanto che non la chiama più così, le manca. Ma non lo ammetterà mai. “Cosa c’è allora? Non riceviamo attacchi da Papillon da tanto… pensi stia tramando qualcosa?”
Chat annuisce, il suo sguardo si fa molto più serio di prima: “Temo stia architettando qualcosa di grosso, di imprevedibile. Qualcosa per cui sta conservando le energie. Dovremmo indagare e tenere gli occhi aperti, restare vigili.”
Ladybug annuisce, d’accordo col collega. Ma comprende che c’è altro che lo preoccupa… ha uno sguardo così simile a quello di Adrien quella mattina stessa. Chiede allora: “C’è qualcos’altro di cui vorresti parlarmi?”
Il ragazzo fa un sospiro, sorride divertito: “Mi conosci così bene ormai, eh? Ricordi quando mi hai confessato di essere innamorata di un ragazzo?”
La mora sobbalza, sorpresa da quella domanda completamente fuori contesto: “Me ne ricordo. Ma non vedo cosa c’entri questo con il nostro lavoro… sai che non mi piace parlare molto delle nostre vite private, rende le cose difficili.”
Chat Noir mette una mano avanti: “Lo so, ma non intendo farti domande su chi sia. Ma vorrei sapere… come hai fatto a capire di amarlo davvero? Come fai a saperlo, ad esserne sicura? Come ti fa sentire stare con lui?”
Le si avvicina, Ladybug vede i suoi occhi felini farsi più grandi e ha l’espressione di un bambino che aspetta la rivelazione della sua vita. Ladybug si trova in difficoltà per quella domanda. Marinette è in difficoltà. “Lo sai e basta. Lo sai perché ti senti bene quando stai con quella persona, davvero bene. Non hai paura di essere te stesso, ma allo stesso tempo temi che esserlo potrebbe farti perdere il suo affetto per te. Ti spinge ad essere la tua versione migliore. Quella persona diventa importante. Potrebbe avere tanti difetti, ma tu adori anche quelli. E quando la guardi… è come vedere il Sole.”
I loro sguardi si incrociano, sentono una strana tensione nell’aria. Chat Noir abbassa per primo lo sguardo: “Grazie, avevo bisogno di pararne con una amica.”
Lei gli sorride, dicendogli che per lui ci sarà sempre. Si salutano allegramente, Chat Noir torna a correre tra i tetti di Parigi. Ma Ladybug resta ancora per qualche minuto su quel tetto, mentre il sole scende ancora. Si rende conto che non stava parlando di Luka mentre descriveva l’amore a Chat Noir.
Lei stava parlando di Adrien.

La sfilata delle aspiranti matricole della scuola di moda e desing fondata da Gabriel è ormai fissata per quel sabato. Adrien ovviamente farà da modello, per alcuni capi, tra cui quello di Marinette: dopo aver fatto le prove per la sfilata ed essersi tolto la giacca, aveva nota la firma ricamata all’interno. Sorride, pieno di orgoglio per la sua amica.
Si ritrova a pensare che quel completo sembra essere fatto apposta per lui, quasi che l’obbiettivo della aspirante stilista fosse stato proprio quello di vederlo indossato da lui: quel verde è l’esatto colore dei suoi occhi.
Scuote la testa, cercando di convincersi che sia solamente una coincidenza. E gli tornano in mente le parole di Ladybug del giorno prima. Deve essere sincero con sé stesso: Kagami non lo fa sentire così. Baciarla diventa ogni giorno più strano, sente che a volte si sforza quasi di farlo. E sa che la ragazza non è sciocca, inizia a sospettare di qualcosa. Presto verrà a chiedergli spiegazioni, se non si decide lui a farlo. Presto la ferirà e vuole assolutamente evitarlo.
Adrien rimette i suoi abiti ed indossa la giacca in pelle, prendendo poi le chiavi della sua moto ed il casco nero.
Sorride, ricordando il giorno in cui era riuscito finalmente a convincere suo padre a lasciarlo guidare quella Ducati nera di cui si era innamorato follemente. Una cosa che aveva spiazzato il padre, convinto che Adrien fosse il tipico ragazzo modello super timido che non andrebbe mai in giro in sella ad una moto: quanto si sbagliava, lo conosceva così poco. Adrien si conosce così poco.
Col tempo, sta diventando sempre più simile a Chat Noir, mantenendo però i lati dolci di Adrien. Esce dall’edificio e salta a bordo della moto dopo aver messo il casco, sfrecciando così per le strade di Parigi.
La rotonda degli Champs Elysees a quell’ora ospita i lavoratori che tornano a casa, ma ad Adrien non sfugge lo stupendo tramonto che illumina il cielo con i suoi colori dal rosa all’arancione: uno spettacolo magico. Parigi è una città piena di mistero, dove la gente brulica per le strade ed è troppo presa dai propri problemi per badare agli altri.
Quel Sole lo riporta nuovamente alla chiacchierata con la super eroina. Ed Adrien capisce che quella sensazione, quella emozione e quel sentimento di cui lei stava parlando… lui lo ha provato. Ne è sicuro.

La pasticceria ha pochi clienti, essendo ormai tardo pomeriggio. Marinette sente il campanello della porta e si ritrova davanti un ragazzo con addosso un completo da motociclista, un casco in mano ed il sorriso di Adrien. Le sue guance si scaldano, inutile negare la cosa: Adrien è magnifico vestito così. La saluta con un gesto cordiale della mano e si avvicina al bancone.
La ragazza consegna l’ultima baguette alla signora anziana davanti a lei, che esce poi dal negozio senza che la mora se ne accorga: il suo sguardo è ancorato alla immagine di Adrien, che ormai è a pochi metri da lei. “So che il negozio chiude tra dieci minuti ormai… Hai da fare? Vorrei parlarti… sai, dopo quella volta al cinema penso sia giusto…”
Marinette inizia ad agitarsi: “N- no, non ho impegni dopo, ma… non penso sia il caso di parlarne. Semplicemente è successo che io ero agitata per il film, tu sei stato così premuroso da cercare di calmarmi e basta, non è successo nulla, davvero!”
Lo sguardo di Adrien cambia improvvisamente, si fa molto più serio, non sembra quasi lui: “Quindi è questo che ti stai dicendo? Lo pensi davvero?”
La ragazza sobbalza dalla sorpresa. Adrien si fa ancora più vicino, il silenzio resta. Prende la parola lui, nuovamente: “Quindi… non avresti voluto che ti baciassi?”
Il cuore di Marinette sta per impazzire: cosa deve rispondere? La verità? E qual è la verità? Apre la bocca per parlare, non sapendo ancora cosa dirà: ma non esce nessun suono dalla sua bocca. In compenso, gli occhi verdi di lui si spostano sulle sue labbra carnose. E lei riesce ad intuire quel desiderio, sì… lui vuole baciarla. Ma è sbagliato, lo sanno entrambi.
“Io…” inizia a bisbigliare Marinette, incapace di finire la frase. Adrien sospira: “Sai, sono stanco di indossare una maschera. Sono stufo di far finta di essere il ragazzo perfetto. Non lo sono. Da un po’ di tempo, sto cercando di essere più sincero su me stesso e su ciò che desidero per me. Sto cercando di essere più egoista, questo me lo ha insegnato anche Kagami: prendermi ciò che desidero e che mi spetta. Non sei stanca anche tu, Marinette? Quella maschera, qualsiasi sia… non vale la pena indossarla.”
Improvvisamente la ragazza ricorda dove ha già visto quello sguardo, intenso e deciso: l’immagine di Chat Noir che combatte al suo fianco, guardandola allo stesso modo, le si pone davanti agli occhi.

Impossibile.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: Nuage_Rose