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Autore: LadyOfMischief    29/03/2021    4 recensioni
SEQUEL DI "WHATEVER IT TAKES"
Rey è riuscita a riportare Ben in vita, ma la lotta per libertà della galassia non è ancora finita. Ciò che resta del Primo Ordine, ed i sistemi ancora fedeli ai loro ideali, continua a seminare distruzione e morte minacciando ciò per cui la Resistenza ha lottato.
Per Ben questa è l'occasione per rimediare ai propri errori e dimostrare a tutti quanti che non è più Kylo Ren, ma non sarà un'impresa così facile e nel frattempo lui e Rey impareranno cosa significhi stare realmente insieme.
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Poe Dameron, Rey, Rose Tico
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Saving What We Love'
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Nel giro di pochi giorni l'inverno si era fatto ancora più rigido di quanto non fosse già, con bufere in piena regola e occasionali cali di energia in tutti gli edifici dell'insediamento. Quei cali erano dovuti principalmente alle raffiche di vento che scuotevano o congelavano i cavi dell'energia elettrica, perciò l'estrazione della grande quantità di dati copiati dal laboratorio stava richiedendo più tempo del previsto, dovuto anche al fatto che la tecnologia fosse vecchia di almeno trent'anni.
R2 era riuscito a scaricare terabyte di file di ogni genere, a partire da semplici ricerche scientifiche, tuttavia c'erano parecchi file criptati e protetti da password. Non era un problema decifrare le password, tra i ranghi della Resistenza c'erano alcune menti brillanti che sapevano il fatto loro per quanto riguardava l'informatica e, in più, potevano sempre contare sull'aiuto dei droidi. La parte più difficile era decriptare la restante parte dei file, richiedeva più tempo e i cali di energia non aiutavano di certo perché ogni volta dovevano ricominciare l'intero processo da capo.
In un certo senso la Resistenza si trovava nella stessa identica situazione di pochi mesi prima, nonostante avessero risorse e mezzi di cui non disponevano in precedenza, in cui le uniche vittorie che potevano ottenere era far saltare in aria depositi o strutture. Ma tutti sapevano che non fosse abbastanza, l'espansione del Nuovo Impero era inarrestabile e si stava guadagnando il consenso pubblico – sia con false promesse che con il terrore –
Questo nuovo regime favoriva principalmente le classi più ricche e i nobili, che sostenevano la causa finanziando ricerche, cantieri navali e investivano nei territori dell'Orlo Esterno in cui stavano sorgendo nuovi cantieri, nuove raffinerie, miniere e fabbriche. Era ormai chiaro che la priorità del Nuovo Impero fosse ricostruire una flotta ed era compito della Resistenza impedire che ciò avvenisse, al momento tutto ciò che aveva il nemico erano squadriglie di TIE, lo Star Destroyer dotato dell'arma distruggi-pianeta e un paio di incrociatori leggeri, che venivano posti come blocco in alcuni sistemi.
Se prima il Nuovo Impero si era dimostrato indifferente nei confronti della Resistenza, dopo il loro furto di dati li aveva pubblicamente additati come criminali e, pertanto, chiunque li avesse aiutati, offerto rifugio a ribelli o simpatizzato per loro sarebbe stato severamente punito. E per incentivare tutto questo, chiunque avesse avuto informazioni sui ribelli o li avesse consegnati alle autorità sarebbe stato ricompensato generosamente. Questo complicava ulteriormente le cose, adesso dovevano essere più cauti di quanto non fossero già, soprattutto per quanto riguardava i viaggi a Takodana per rifornirsi da Maz Kanata, di cui non avevano notizie da giorni. Solitamente Maz inviava loro una trasmissione ogni due settimane standard per accordarsi sui rifornimenti e sul momento in cui fosse più sicuro viaggiare, ma le due settimane erano trascorse e lei non si era ancora fatta viva.
Poe aveva suggerito di attendere ancora qualche giorno prima di andare a controllare personalmente cosa le fosse capitato poiché temeva potesse essere una trappola per attirarli allo scoperto, perciò gli informatici avevano cominciato a lavorare sui dati recuperati. Inoltre il Consiglio aveva preso la decisione di sospendere ogni missione e vietare a chiunque di lasciare la base fino a nuovo ordine, dal momento che avevano praticamente una taglia sulle proprie teste, poiché ritenevano opportuno mantenere un profilo basso almeno per un po' e accertarsi che ci fosse ancora qualcuno di cui potessero fidarsi sparso in giro.
Paradossalmente quei giorni di tensione e incertezza erano stati gli unici in grado di offrire un po' di normalità ai membri della Resistenza, che sapevano di non dover sprecare un'occasione come quella. Se c'era una cosa che tutti sapevano era che bisognava far tesoro di ogni istante trascorso con le persone a cui si voleva bene, in una situazione come quella nulla era certo e ne avevano avuto l'ennesima dimostrazione con le perdite subite durante la ricognizione di Parnassos.


 

Quella mattina Rey fu svegliata da una serie di baci delicati sul collo, che man mano scesero sulla spalla e lungo il braccio il scoperto, e lei non poté fare a meno di sorridere. Sotto le coperte calde Ben le teneva ancora un braccio intorno la vita, stringendola in un caldo abbraccio, ma ciò non le impedì di voltarsi verso di lui.
“Buongiorno anche a te” gli sussurrò con voce assonnata, di rimando lui le rivolse un sorriso e poi le diede un bacio sulle labbra, Rey ricambiò quel bacio con dolcezza posando una mano sulla guancia di Ben.
Risvegli come quello non erano così frequenti, ma la sera prima Chewbecca aveva deciso – in maniera neppure troppo velata – di conceder loro un po' di privacy annunciando che avrebbe trascorso la serata da Lando per giocare a sabacc [1] e che si sarebbe fermato da lui per la notte. Sulle prime Rey si era sentita lievemente in imbarazzo, un imbarazzo che aveva notato anche da parte di Ben, ma alla fine ci avevano scherzato su per la “discrezione” del wookie.
“A cosa devo tutte queste attenzioni?” gli chiese sarcastica quando si staccarono, a Rey piacevano quelle attenzioni, dopo un'intera vita trascorsa senza mai ricevere alcun gesto d'affetto e priva d'amore adesso non riusciva a farne a meno. Ben le rivolse uno sguardo trasognato, ogni volta che la guardava in quel modo la faceva sentire la persona più amata della galassia, e le scostò una ciocca di capelli dal viso sistemandogliela dietro l'orecchio.
“Sono soltanto felice” le confessò, sentirgli pronunciare quelle parole le riempì il cuore di gioia e non c'era sensazione più bella del rendere felice chi si amava.
“Anch'io lo sono” confessò Rey a sua volta e rivolgendogli un sorriso, nonostante tutto quei rari attimi di serenità la rendevano davvero felice e ogni preoccupazione sembrava svanire “Tu mi rendi felice” precisò, anche se Ben ne era perfettamente consapevole.
“Non credevo ne sarei mai stato capace” talvolta Rey percepiva ancora dell'insicurezza da parte sua, tuttavia non riguardava l'amore che provava per lei, ma quella parte di lui che ancora credeva di poter rovinare tutto tra loro un'altra volta.
“Beh, ti sbagliavi” ironizzò lei prima di baciarlo, lui ricambiò quel bacio e lo approfondì poco a poco, schiudendole le labbra con le proprie. In momenti come quello era facile lasciarsi andare e trasportare dalle proprie emozioni, eppure allo stesso tempo Rey aveva il totale controllo di quelle emozioni, impedendogli di prendere il sopravvento.
“Lieto di essermi sbagliato” sussurrò Ben tra un bacio e l'altro, era difficile stabilire chi stesse baciando chi e nessuno dei due sembrava intenzionato a voler smettere, esattamente com'era successo la sera precedente. Rey passò una mano tra i capelli soffici di Ben mentre continuavano a scambiarsi baci e lui la strinse di più a sé, annullando quel minimo di distanza che c'era tra i loro corpi.
Sorprendentemente, però, fu proprio Ben a smettere di baciarla per primo.
“Qualcosa non va?” gli chiese lei, percependo incertezza da parte sua.
“No, ma c'è qualcosa che vorrei chiederti” ammise lui, qualunque cosa volesse chiederle era la fonte della sua incertezza, anche se non ne aveva alcun motivo perché con lei poteva essere completamente onesto.
“Chiedimela allora” lo incoraggiò Rey.
“Stavo pensando che potremmo condividere questa stanza, cosa ne pensi?” le chiese andando dritto al punto, quella domanda la colse un po' alla sprovvista, nonostante avessero già dormito insieme altre volte. Stavano insieme da poco più di due mesi, ma a Rey sembrava molto di più – anche grazie al legame che li univa – e se all'inizio aveva avuto la sensazione che stessero affrettando le cose adesso non si sentiva più in quel modo. Si erano presi i loro tempi, procedendo a piccoli passi e se erano arrivati a quel punto della loro relazione era perché entrambi erano sicuri di ciò che volevano, per la prima volta in vita sua Rey aveva una certezza.
“Penso che mi piacerebbe svegliarmi ogni giorno con te al mio fianco” gli rispose lei rivolgendogli un sorriso, poi gli spostò il ciuffo che gli ricadeva sugli occhi e lo baciò dolcemente. Ben fece scorrere lentamente una mano lungo la sua schiena, accarezzandola e ricambiando quel bacio con altrettanta dolcezza. Ogni volta che la sfiorava in quel modo per Rey era come toccare un cavo scoperto che le dava una scossa, era la stessa sensazione che aveva provato quando gli aveva sfiorato la mano la prima volta sull'isola e a distanza di un anno le faceva provare ancora quella sensazione.
Quando Rey si ritrasse vide che anche Ben stava sorridendo, lo stesso sorriso che le aveva rivolto dopo il loro primo bacio e che lei adorava più di ogni altra cosa. In un periodo come quello stava attraversando la galassia Rey voleva far tesoro di quegli attimi di felicità, ogni istante poteva essere l'ultimo e questo l'aveva imparato a proprie spese, perciò questa volta non voleva aver alcun rimpianto e concedersi di essere felice, di amare e trascorrere del tempo con le persone a cui teneva.
“Lo so a cosa stai pensando” le disse Ben “Ma supereremo anche questa, finché ci batteremo per un futuro migliore ci sarà sempre una speranza” in quel momento le ricordò tanto Leia, anche nell'attimo più buio Leia non aveva mai perso la speranza e li aveva sempre incoraggiati ad andare avanti. Ben aveva molti tratti in comune con suo padre, ma in lui c'era anche qualcosa di sua madre che aveva tentato di seppellire a fondo durante il tempo trascorso al servizio di Snoke e che lei aveva intravisto.
“Adesso parli proprio come un vero ribelle” scherzò lei “E sono sicura che i tuoi genitori sarebbero orgogliosi di te” aggiunse con più serietà, Rey aveva avuto modo di conoscere meglio Leia rispetto ad Han, ma in cuor suo sapeva che entrambi sarebbero stati fieri delle scelte che stava facendo.
“Come fai ad esserne sicura? Li ho delusi così tanto” le disse Ben con una nota di tristezza nel suo tono di voce.
“Perché anche loro credevano in te” lo rassicurò lei “E sappi che anch'io sono orgogliosa di te”avrebbe voluto dirglielo già da un po', ma non era riuscita a trovare il momento più adatto per farlo, era orgogliosa che Ben fosse riuscito a trovare la forza di volontà necessaria per salvarsi, per essersi precipitato su Exegol armato nient'altro che di blaster soltanto per lei e per aver scelto di rimediare ai propri errori unendosi alla Resistenza. All'inizio era stata una condizione posta da Poe per il suo ritorno, adesso Rey vedeva chiaramente che Ben non fosse lì soltanto per quella condizione, ma perché aveva cominciato a credere davvero in ciò che stavano facendo e ciò non poteva che renderla orgogliosa.
Per quanto a Rey sarebbe piaciuto trascorrere il resto della mattina in camera loro tra baci e carezze, sapeva che fossero già in ritardo per la colazione e la lezione a seguire. Quella era l'unica attività che rendeva quei giorni di stallo meno noiosi, inoltre Rey aveva scoperto che le piaceva insegnare e poco a poco si stava affezionando a quei ragazzi.
Come ogni mattina usò il bagno per prima, ormai abituatasi all'idea che con l'incalzare del gelo l'acqua fosse a malapena tiepida a causa dei tubi congelati. Tuttavia Rey non se ne lamentava perché era pur sempre un lusso e una comodità, il solo fatto di avere un tetto sopra la testa, cibo e un letto caldo in cui dormire la faceva sentire estremamente fortunata. Lei più di tutti aveva vissuto in prima persona la miseria, il dover sopravvivere giorno per giorno e purtroppo aveva anche constatato che non tutti riuscissero ad andare avanti a lungo in quel modo.
Per un futuro migliore si augurava che nessuno più patisse la fame o fosse abbandonato a se stesso, il Nuovo Impero sotto un certo punto di vista stava in parte offrendo una soluzione al problema, ma a quale costo? Gli abitanti dei pianeti su cui stavano sorgendo impianti, fonderie e altre strutture si sarebbero ridotti a schiavi, sfruttati fino allo stremo e probabilmente sottopagati in cambio della propria vita.
Una volta che Rey si fu lavata e vestita, con un semplice maglione blu a collo alto, dei pantaloni bianchi e i soliti stivali, rassettò la camera mentre Ben era in bagno. Ogni giorno ognuno metteva in ordine la propria camera e a turno si occupavano della pulizia del bagno e della cucina, che veniva usata occasionalmente per preparare le bevande calde. Persino Chewbecca contribuiva alle pulizie, premurandosi di spazzar via dalle sedie o dal bagno il pelo che perdeva.
Fortunatamente quel giorno, pur essendo nuvoloso, non stava nevicando e il vento non era così forte come nei giorni precedenti, in cui era anche saltata la corrente in più occasioni. Il clima su Oshira era imprevedibile, ma chi si era stabilito lì l'anno prima sembrava non farci caso e non appena si verificava un calo di energia i generatori d'emergenza venivano attivati prontamente.
Anche Rey stava cominciando a farci l'abitudine, tuttavia le mancava la giungla rigogliosa di Ajan Kloss, le mancava udire il canto degli uccelli, le mancava recarsi nel suo angolino segreto e le mancava persino l'umidità dovuta al caldo. Era la prima volta che provava nostalgia per un luogo che, a dirla tutta, non aveva mai sentito come casa propria, sebbene fosse stata la cosa più vicina a una casa vera che avesse mai avuto fino a quel momento.
Lei e Ben si stavano dirigendo alla mensa per la colazione, nonostante le attività in quei giorni fossero pressoché inesistenti c'erano ribelli che passeggiavano, approfittando delle condizioni meteorologiche più stabili. Degli schiamazzi e risate provenienti dal retro di alcune abitazioni catturarono l'attenzione di Rey, raramente aveva udito ridere così tanto da quando si erano stabiliti lì, anche se non mancavano i momenti in cui si scherzava e le battutine quotidiane.
Incuriosita da quel baccano si allontanò per andare a dare un'occhiata.
"Dove stai andando?" le chiese Ben incuriosito dalla sua repentina deviazione.
"A vedere cosa sta succedendo di così divertente" dichiarò lei "Vieni anche tu?" lo invitò Rey porgendogli la mano.


 

Una battaglia di palle di neve era l'ultima cosa a cui Ben si aspettava di assistere in un insediamento ribelle, i partecipanti altri non erano che alcuni dei ragazzi più piccoli che lui e Rey stavano addestrando.
In totale c'erano otto dei loro allievi, inclusi gli unici due bambini, che si stavano lanciando palle di neve tra quattro abitazioni.
"Hai una pessima mira!" sentì esclamare a Ellé, che si riparò dietro un'abitazione per evitare una palla di neve lanciata da Kai, nascosto dalla parte opposta, ma anche quel colpo non andò a segno e colpì un lampione posto tra un edificio e l'altro.
“Visto? Avevo ragione!” rise la ragazzina, alle sue risate si unirono quelle di Wan e Anja, che fecero capolino dal retro dell'abitazione accanto.
“Oh piantala!” ribatté Kai seccato.
“Non ha tutti i torti” intervenne Vys, il più grande del gruppo di Jedha, nascosto insieme ai due bambini.
Ben non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire una risata a quella scena, non rammentava neppure l'ultima volta in cui aveva visto dei bambini giocare né quando fosse stata l'ultima volta in cui lui avesse giocato in compagnia d'altri bambini. Ben era sempre stato solitario fin da piccolo a causa dei suoi problemi nel controllare la Forza e per questo non aveva mai avuto degli amici, nelle rare volte in cui era in compagnia di suoi coetanei tendeva ad isolarsi per timore di poter fare loro del male.
Vedere quei ragazzini ridere e divertirsi lo mise ancora più di buon umore, era bello vedere che dopo tutto quello che avevano vissuto finalmente potessero avere l'opportunità di essere spensierati e fare qualcosa di più adatto alla loro età. Meritavano una vita serena, di ricongiungersi alle proprie famiglie e crescere in una galassia sicura, Ben non aveva avuto quest'opportunità, così come non l'aveva avuta Rey e molti altri ribelli. Credeva davvero in ciò che aveva detto a Rey, la speranza non sarebbe mai morta se loro avessero continuato a battersi per rendere la galassia un posto migiore per loro e le generazioni a venire.
Dal retro di un'abitazione alla sua destra Tya fece capolino e lanciò una palla contro Vys, colpendolo in pieno viso e facendo scoppiare tutti a ridere, inclusi Ben e Rey. Soltanto in quel momento il gruppetto notò la loro la presenza e uscì allo scoperto.
“Dov'eravate finiti?” chiese Ellé con curiosità “Vi abbiamo aspettati in mensa per un po'” in effetti quella mattina lui e Rey se l'erano presa con comodo, principalmente a causa sua perché non aveva voluto sprecare quel tempo soltanto per loro due, il che non capitava spesso. Era grato a Chewbecca per la sua comprensione e per aver concesso loro un po' d'intimità, non che la sua presenza non fosse gradita, anzi era contento di poter recuperare il tempo perduto con il wookie, ma ogni tanto sia lui che Rey avevano bisogno di stare da soli.
“Ehm...ci siamo svegliati tardi” rispose prontamente Rey, anche se a Ben non sfuggì il fatto che stesse arrossendo.
“Volete giocare anche voi?” intervenne Anja, lo sguardo colmo di aspettativa che stava rivolgendo ad entrambi rendeva difficile dirle di no.
“Possiamo dividerci in due squadre!” esclamò Wan, chiaramente entusiasta all'idea, e, per quanto quella richiesta gli sembrasse assurda, Ben non voleva deludere i bambini rifiutando. Quand'era diventato così accondiscendente? Fino a qualche mese prima non si sarebbe fatto convincere così facilmente in nessuna circostanza, ma del resto fino a qualche mese prima neppure immaginava che avrebbe scelto la via della redenzione o che avrebbe avuto una relazione con Rey.
“Immagino che il lavoro di squadra conti come addestramento, non trovi anche tu?” chiese a Rey, per un giorno avrebbero anche potuto fare a meno delle lezioni e lasciare che i ragazzi si divertissero, occasioni come quella erano più uniche che rare.
“Sono d'accordo con te, maestro Solorispose Rey ridacchiando, perfettamente consapevole che a lui non piacesse essere chiamato in quel modo né da lei né dagli allievi, ma a lei piaceva punzecchiarlo.
“Io voglio stare nella squadra di Rey!” esclamò Tya.
Essendo in otto si suddivisero in due squadre da quattro, sia Wan che Anja scelsero la squadra di Ben, seguiti da Kai, mentre Tya, Ellé e Vys si schierarono dalla parte di Rey. La prima squadra scelse le abitazioni sulla sinistra come riparo, la seconda quelle sulla destra e stabilirono un'unica regola per evitare che qualcuno barasse: era vietato servirsi della Forza per anticipare i lanci degli avversari.
La squadra che avrebbe colpito più volte gli avversari avrebbe vinto, per ravvivare la competizione i ragazzi suggerirono di mettere qualcosa in palio e qualcuno aveva persino proposto di far provare le spade laser ai vincitori. Nello stesso momento sia Ben che Rey avevano esclamato un “no” deciso, quelle armi non erano giocattoli e sarebbe stato da irresponsabili lasciare che ragazzi con poco addestramento giocassero a fare i Jedi.
Alla fine giunsero a una soluzione più fattibile, i vincitori avrebbero potuto saltare le lezioni per quattro giorni e nessuno ebbe nulla da dire in contrario.
“Hai una buona mira?” chiese Wan curioso, che aveva scelto di nascondersi con Ben.
“Abbastanza” ripose con modestia, sparare con un blaster era un conto, lanciare palle di neve un altro e Ben non aveva mai fatto un gioco simile “E tu?”
“No, ma Kai ha una mira peggiore” replicò il bambino “Perderemo, vero?”
“Non necessariamente, cerca solo di non farti colpire e lancia quando te lo dico io”
“D'accordo!”
Sulle prime la squadra di Ben si trovò in svantaggio, Wan non stava scherzando quando gli aveva detto che Kai aveva una pessima mira ed era il bersaglio preferito di Tya. Anja invece era veloce e riusciva sempre a nascondersi in tempo per evitare le palle di neve lanciate da Ellé ed era l'unica che riuscisse a colpire chiunque gli capitasse a tiro, senza farsi troppi scrupoli.
Rey invece evitava sempre di colpire i due più piccoli, perciò si divertiva a cercare di colpire Ben, fallendo il più delle volte perché non aveva mai avuto un'ottima mira, ma se l'avesse avuta Ben sarebbe morto in quella foresta su Takodana l'anno prima.
“Tutto qui quello che sai fare?” la prese in giro lui prima di lanciarle una palla di neve, che la colpì al braccio.
“O forse ti sto concedendo un vantaggio” ribatté lei “Sai, per non umiliarti” aggiunse ironica.
“Stai barando!” urlò Tya alle spalle di Rey, entrambi si voltarono e videro il destinatario di tale accusa era Kai, che le aveva appena lanciato contro due palle di neve e sorprendentemente aveva colpito l'avversaria.
“Hey, nessuno aveva stabilito alcuna regola su quante palle lanciare!” protestò il ragazzo.

“Non mi riferisco solo a quello, lo sappiamo tutti che hai una mira schifosa”
“Ho avuto soltanto fortuna” si giustificò Kai, Ben approfittò del fatot che Rey fosse distratta ad osservare quel piccolo battibecco per raccogliere altra neve e farne una palla da lanciarle alle spalle. Nonostante Ben avesse una buona mira la palla la colpì alla testa, riempiendole i capelli di neve e facendola voltare di scatto, la sua espressione indignata era così buffa che lui non riuscì a trattenere una risata.
“Ben!” esclamò Rey “Sei proprio una canaglia!” forse lei non lo sapeva, ma quello era esattamente lo stesso “insulto” che sua madre aveva rivolto a suo padre ogni volta che lui ne combinava una delle sue.
“Dimentichi con chi hai a che fare tesoro” le rispose con sarcasmo, questa volta furono loro oggetto dell'attenzione dei ragazzi, che si soffermarono a guardare la scena.
“Oh, non lo dimentico” ribatté lei, soltanto un secondo dopo si rese conto che Rey stesse guardando alle sue spalle e quando si voltò fu colpito da una palla lanciata da Ellé. La ragazzina era stata così scaltra da approfittare della sua distrazione per coglierlo alle spalle e tutti scoppiarono a ridere per come si fosse ribaltata la situazione.
“Adesso siamo pari!” lo prese in giro Rey.
“Ti odio quando fai così” la prese in giro a sua volta, in nessuna circostanza avrebbe mai potuto odiare Rey, neppure quando lei l'aveva quasi ucciso era riuscito ad odiarla perché l'amava più di ogni altra cosa.
“Fate pace con un bacio!” s'intromise Anja “È così che fanno i grandi che si vogliono bene” Ben non si era mai sentito così tanto in imbarazzo come in quel momento e percepì lo stesso imbarazzo da parte di Rey.
“Anja!”la rimproverò Vys “Chi ti ha insegnato queste cose?”
“L'ho visto per le strade di Jedha, quando due persone si vogliono bene si baciano sulla bocca!” affermò la bambina, Ben si augurò vivamente che quella fosse l'unica cosa a cui avesse assistito e non avesse visto rapine o omicidi.
“Hai ragione, sai?” disse Rey inginocchiandosi nella neve per posarle entrambe le mani sulle spalle minute “Io e Ben ci vogliamo tanto bene, ma preferiamo non fare queste cose davanti agli altri e stavamo solo scherzando” le spiegò con dolcezza, era davvero brava con i più piccoli e sapeva sempre come spiegare con semplicità qualunque cosa.
Dei beep acuti e concitati catturarono l'attenzione di tutti e BB-8 sbucò dal vialetto principale.
“Hey e tu che ci fai qui?” chiese Ben abbassando lo sguardo sul droide, BB-8 emise un'altra serie di beep acuti e che Ben tradusse come “Sbrigatevi, Poe ha riunito tutti!”
“Cos'ha detto il droide?” chiese Kai curioso.
“Dice che Poe ha indetto una riunione” lo informò Ben, tuttavia per quel giorno non era prevista alcuna riunione e perciò ne dedusse che fosse successo qualcosa.
“Mi dispiace ragazzi, ma dobbiamo proprio andare adesso” intervenne Rey, rialzandosi e ripulendosi i pantaloni dalla neve.
“Nessun problema” disse Tya.
Alla riunione erano presenti tutti i ribelli, la saletta al piano inferiore del quartier generale era abbastanza grande, ma non per ospitare tutte quelle persone e quindi dovettero stringersi. Poe e Finn stavano in piedi davanti all'olo-proiettore spento, molti avevano avuto la fortuna di trovare un posto a sedere mentre gli altri – inclusi Ben e Rey – stavano in piedi.
“Ci scusiamo per avervi convocati con così poco preavviso” esordì Finn “Abbiamo ricevuto soltanto qualche minuto fa un importante messaggio da parte di Maz Kanata e riteniamo che tutti dobbiate vederlo” per settimane non avevano avuto notizie di Maz, una parte di Ben aveva persino temuto il peggio per l'amica dei suoi genitori, ma adesso sapeva che fosse ancora viva e si sentì sollevato per questo.
Poe premette un pulsante dell'olo-proiettore e la figura minuta di Maz si materializzò alle sue spalle, Ben non l'aveva mai vista di persona, ma suo padre ogni tanto parlava di lei ed era esattamente come la descriveva.

Ragazzi miei, mi dispiace non aver dato mie notizie in queste settimane, ma qui le cose si sono complicate un po' e vi sto mandando questo messaggio attraverso un canale criptato. Quegli snob del Nuovo Impero si sono stabiliti qui per assumere il controllo del commercio e hanno arrestato la maggior parte dei contrabbandieri, non è più sicuro per voi venire a rifornirvi qui, ma non ho intenzione di abbandonarvi.
Mi hanno concesso di gestire il mio castello, mandando avanti gli affari da loro ritenuti legali e trasporare merci solo con le loro navi, la soluzione che vi offro non vi piacerà, ma è l'unica scelta che abbiamo. Vi informerò attraverso questo canale quando avverrà l'esportazione di cibo e rifornimento medico, indicandovi la destinazione e sarà compito vostro intercettare quei trasporti per abbordarli e prelevare ciò di cui avete bisogno. Vorrei poter fare di più e non mettervi in pericolo più del dovuto, il primo carico lascerà Takodana tra cinque giorni ed è diretto a Corellia, a voi la scelta.
Che la Forza sia con voi”

L'ologramma svanì e Poe spense il dispositivo, dei mormorii si levarono tra i presenti, ondate di sgomento, sconforto e confusione investirono la sala.
“Ci ha appena suggerito di diventare pirati come lei!” protestò un pilota.
“Noi siamo combattenti per la libertà, non pirati o contrabbandieri!” concordò un'altra dei piloti.
“È una follia!” esclamò uno dei tecnici.
“Calmatevi!” urlò Poe visibilmente stizzito “So perfettamente cosa siamo, ma avete sentito anche voi, il Nuovo Impero ci ha appena tagliato fuori dall'unica fonte di rifornimento che abbiamo. Qualcuno ha un'idea migliore per caso?” improvvisamente calò il silenzio, ovviamente nessuno aveva un'alternativa al momento e perciò nessuno poté replicare. L'offerta di Maz era rischiosa, non soltanto per loro ma anche per lei, purtroppo, però, non avevano altre opzioni più sicure e Poe sembrava più che intenzionato ad accettare.

 



Spazio Autrice:

Mi dispiace se questo capitolo vi abbia fatto salire il diabete, ma sapete come si dice, no? La famosa “quiete prima della tempesta” e volevo dare un minimo di tregua ai protagonisti.

 

Note:

[1] Il sabacc è un gioco di carte di cui esistono numerose versioni e proprio grazie ad una partita a sabacc Han ha vinto il Millenium Falcon da Lando (come ci viene mostrato in Solo: A Star Wars Story)

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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