Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Moby9090    29/03/2021    1 recensioni
Confusa dai mille pensieri, si mise finalmente a letto, dove, riosservando le sue gambe nude, pensò a come sarebbero state senza quell’infinità di lividi.
‘Dormi Mikasa’
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Levi Ackerman, Mikasa Ackerman
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Si risvegliò totalmente spossata, il caldo torrido di quelle giornate la stava uccidendo, persino il letto sembrava una brace. Aveva sognato di essere rincorsa da un gigante. Bene.
Guardò fuori dalla finestra, era ancora notte fonda.
-‘Uff, che noia’- pensò la mora togliendosi le lenzuola appiccicose di dosso.
Sebbene fosse stata sempre ligia agli ordini da seguire, come ore di sonno e sveglia, delle volte non riusciva proprio a chiudere occhio e, come ormai faceva da qualche notte, si diresse verso l'esterno della base militare. Respirare un po’ di aria fresca la tranquillizzava parecchio quando i suoi pensieri più cupi cominciavano a tormentarla, soprattutto nell’ultimo periodo.
Cosa sarebbe ancora potuto accadere alle loro povere vite? Avrebbero, un giorno, raggiunto un equilibrio? O avrebbero continuato a lottare fino allo stremo delle forze senza ottenere un minimo cambiamento? Le battaglie si facevano sempre più difficili da superare, e lei cominciava ad avvertirne il peso, giorno dopo giorno, sulla sua pelle… O forse, sul suo cuore?
Sentì un leggero rumore alle sue spalle, ma preferì non muoversi, così non l’avrebbe notata nessuno (anche perché, essendo solo in vestaglia, la cosa sarebbe stata abbastanza imbarazzante). Dopo poco se ne dimenticò, aprì silenziosamente il grande portone all’ingresso dell’edificio, scese le scale di legno che portavano al cortile, e vi si sedette sopra. Un timido venticello le sfiorò il viso imperlato di sudore, e i capelli cominciarono a sparpagliarsi umidicci su di esso.
Stese le sue gambe stanche e le osservò: magre, chiare e piene di lividi.
Dopo poco avvertì di nuovo quel rumore, sentendo chiaramente il legno cigolare sotto il peso dei passi di qualcuno che la stava raggiungendo. Non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi che fu richiamata da un individuo alle sue spalle.
- “Hey Ackerman, torna a letto.” - quella voce. Per l’amor del cielo, poteva lasciarla in pace almeno di notte? Dopotutto, quello, era anche il suo tempo libero!
Cominciò ad alzarsi, ma si fermò non appena vide il Capitano Levi prendere posto al suo fianco. Era in canotta!? Sudato?! Allora non era l’unica a patire quell’inferno!
- “Capitano, mi deve scusare, sono uscita a prendere una boccata d’aria… Ecco perché sono qui, adesso tornerei dentro...” - disse silenziosamente lei, in procinto di alzarsi e mantenendo lo sguardo basso.
Lui non rispose, puntando gli occhi al cielo. Il suo viso pallido era illuminato ancora di più dalla luna piena che vi era quella notte. Scorse delle leggere occhiaie, ma il suo sguardo vivo e un po’ sinistro che lo caratterizzava era lì, ad analizzare le stelle.
- “La prossima volta che hai idee simili, abbi almeno l’accortezza di uscire vestita in modo adeguato. Ricorda il tuo ruolo e dove ti trovi.” - fece lui squadrando le sue gambe.
Fino al giorno prima, durante le sue passeggiate notturne, aveva sempre indossato la divisa. Ma, quella notte era così calda, e soprattutto così presto, che non avrebbe mai potuto pensare di incontrare qualcuno.
Eppure, osservò la mora, anche lui era in canotta. La legge non era forse uguale per tutti?
‘È comunque più vestito di te, cara Mikasa’, pensò poi la giovane.
Rossa in viso riuscì ad abbozzare solo delle misere scuse: - “Mi dispiace, torno subito a letto. Buonanotte capitano.” - lo guardò ancora una volta e corse via.
In altre circostanze, ed altre vesti, avrebbe sicuramente risposto a tono a quell’ordine, ma quella sera si era sentita profondamente imbarazzata e turbata. Il capitano l’aveva redarguita per rispetto verso le regole, o per proteggerla da occhi indiscreti? Aveva per caso guardato le sue gambe?
Effettivamente di donne se ne vedevano poche in giro, e il loro corpo militare era composto prevalentemente da uomini.
Sicuramente, rifletté lei, voleva proteggerla da occhi indiscreti e, convinta di questo, si incamminò verso la sua stanza.
Confusa da mille pensieri, si mise finalmente a letto, dove, riosservando le sue gambe nude, pensò a come sarebbero state senza quell’infinità di lividi.
‘Dormi Mikasa’









Salve gente, questa è la prima volta che mi cimento in una fanfiction. Ho scoperto da poco l’Attacco dei Giganti e ne sono rimasta piacevolmente colpita. È solo una prova, mi piacerebbe continuare a scriverla, ma vorrei avere qualche dritta da voi! Qualsiasi dubbio, curiosità o errore da farmi notare non esitate a scrivere. Sono iscritta ad EFP dal 2012 e solo ora trovo l’ispirazione, quindi grazie anche a chi legge solamente!

AGGIORNAMENTO: CAPITOLO REVISIONATO. 

 
  
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