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Autore: Morgana_Redlights    31/03/2021    3 recensioni
Era Autunno, vestita di tutto punto, che si recava come ogni scadere dell’anno alla Riunione delle Stagioni ed era in ritardo!
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3.

Primavera è sempre in orario

Era appena calata la notte e già le stelle brillavano in cielo. Una grande luna, come un globo lattiginoso, sorgeva nel centro del Bosco Millenario e, mentre tutto giaceva in quell’immortalità secolare, uno sciamare sommesso andò spargendosi tra gli alberi. Era la portantina di Primavera, tutta sgargiante nella sua vernice rosa confetto, che saettava a tutta velocità tra il folto millenario. Grosse lanterne erano appese al tettuccio spiovente della portantina ed oscillavano impazzite per la furia della corsa. Il cocchiere, un grosso coniglio pasquale, con un grosso cilindro rosa e un papillon rosso annodato stretto stretto al collo, immergeva il grosso zampone dentro un grosso sacco pieno di polline. Imprecando e sbuffando, il cocchiere, lanciava il polline allo sciame di bombi che trascinava la portantina e, questi, inseguivano le brillanti pepite d’oro come fossero briciole di pane. Primavera se ne stava tranquillamente seduta, senza proferire alcuna parola sull’anticipo o il ritardo del cocchiere. Poco le importava l’ora in cui sarebbe arrivata, tanto, si disse, io arrivo sempre in orario! Giocherellando con il suo peluche, la piccola Primavera, canticchiava una dolce melodia, scuotendo i ricciuti capelli rosa pallido e ondeggiando le corte gambette. Dall’alto del suo ruolo e, nonostante la sua presenza decisamente adorabile, il coniglio, si lasciava andare a frasi del tutto poco consone ad orecchie di bambini e pensava al perché si fossero scelte proprio quelle grosse api come cavalcature. Il polline, pensò, il polline non se ne andrà più dal mio fitto pelo morbido! Primavera, per pacificare il cocchiere, fece uscire la mano dal finestrino e, aprendola contro il vento, sprigionò una pioggia di petali di fiori di ciliegio. A quella vista, il cocchiere, si tolse il cappello, rivelando le lunghe orecchie, e si lasciò scappare un sorriso. Distratto dall’incantevole magia della stagione dell’amore, il cocchiere, si era dimenticato per un attimo di lanciare il polline e la portantina aveva già cominciato a rallentare la sua corsa, mentre il ronzio dei bombi si stava affievolendo. Ridestandosi, perciò, immediatamente dall’incanto, il coniglio, ne prese una grossa manciata a due zampe e la lanciò in aria, come fossero tante gocce d’oro. Le grosse api, vedendo piovere su di loro quell’incanto, si animarono maggiormente e la portantina subì una poderosa spinta in aventi. Primavera si tenne con le manine al sedile, imprecando a bassa voce e rivelando, per un momento, la sua matura versione. Il cocchiere si rimise il cilindro in testa e, tossicchiando con imbarazzo, riprese l’andatura costante, finché in lontananza non distinse la radura ed il focolare dell’incontro. Con estrema maestria, l’orecchiuto cocchiere, diminuì il polline fino ad arrestare completamente i bombi e scese, con un abile balzo, dal suo posto. Aiutò Primavera a scendere dalla portantina e, dopo che questa lo ebbe pagato, si allontanò salutandolo con la manina. Il cocchiere si tolse il cappello e lo posò dentro la portantina, accendendosi un fuoco e preparandosi una zuppa di carote e semi di girasole. Nel frattempo i grossi bombi ronzavano tra i fiori notturni liberi di riposare a dovere.

   
 
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