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Autore: Altair13Sirio    02/04/2021    13 recensioni
[Darling in the FranXX]
Mille anni di pace non bastano a far svanire il passato. Quando dalle profondità della terra emergono dei giganti antichi, Hachi e Nana capiscono che il futuro dell'umanità è nuovamente incerto e dovranno agire per proteggere il mondo che hanno aiutato a costruire.
Formata una squadra di nuovi Parasite, i due adulti metteranno a disposizione le loro conoscenze e la loro esperienza per guidarli verso la battaglia, ma non tutto sarà facile per la nuova squadra e i ricordi di vecchi amici ritorneranno a galla dopo tanto tempo.
"Non credo che il caso possa andare così lontano... Forse il destino... E' così e basta. E ora noi dobbiamo prenderci cura di quei ragazzi!"
Genere: Azione, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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<< Certo che li ho visti! Sono apparsi ovunque e ne sta parlando tutto il mondo. Giornali, televisione, radio… Abbiamo dovuto interrompere l'incontro perché qualcuno temeva si trattasse di un attentato. >> Rispose Nana, seduta nella sua stanza di albergo, guardando giù dalla finestra panoramica che le mostrava l'intera città. Le miriadi di luci che infrangevano l'oscurità brillavano come stelle nel cielo, ma lei le stelle le aveva viste per davvero e quello era uno spettacolo che non si poteva paragonare.
Continuava a tamponarsi la testa con un asciugamano per far asciugare i capelli; il suo corpo era avviluppato in un accappatoio rosa profumato di ammorbidente, legato stretto da una corda ai fianchi, lasciando scoperte solo le gambe quando camminava. Non le importava farsi vedere in accappatoio da Hachi, avevano urgenti questioni di cui discutere e sapeva che lui sarebbe rimasto professionale anche in quella situazione. Quelli erano i vantaggi di conoscere una persona da più di mille anni e di aver scoperto ogni singola sfaccettatura della sua personalità.
<< Sei andata a vederli di persona? >> Chiese l'uomo rivolgendo uno sguardo serio all'ologramma di Nana. Lei annuì.
<< Sono proprio loro, non c'è dubbio. >>
Hachi rimase in silenzio. Erano passate poche ore dal suo annuncio al laboratorio, niente di tutto quello era ancora arrivato alle orecchie del pubblico; lui stesso stava riposando in un ripostiglio della struttura e aveva voluto contattare la sua compagna al più presto per parlarle senza mezzi termini. Non era ancora sicuro di voler raccontare ciò che aveva visto, ma sapeva di non potersi permettere di perdere altro tempo.
<< Ehi. >> Disse lei distraendolo dai suoi pensieri. L'uomo alzò lo sguardo confuso e la vide attraverso l'ologramma chiaramente preoccupata. << Hai un'aria stanca. Stai bene? >>
Le immagini che aveva visto una volta entrato in contatto con lo Stridiosauro gli tornarono in mente in un istante, assieme a quella sensazione di tremendo presagio. Non avevano tempo per i mezzi termini.
<< No. >> Rispose lui. << Ti sono sembrati strani, quando sei andata a visitarli? >>
Nana sembrò confusa. Tirò indietro la schiena e inspirò; la scollatura del suo accappatoio si allargò un po' e lei la richiuse con un agile movimento della mano. << Bé… A prima vista possono sembrare gli stessi di sempre, ma questi mi sono sembrati diversi da come quando li combattevamo… Erano più umani.>>
<< Qui ne è comparso uno che somiglia a un FranXX. >> Confessò Hachi. Nana si mostrò sorpresa, ma non sembrò darvi troppa importanza. Poi, quando Hachi ebbe raccontato ciò che aveva provato una volta sfiorato, diede libero sfogo al suo stupore.
<< Vuoi dire che ti hanno trasmesso la loro conoscenza? >> Esclamò incredula, saltando sulla propria sedia. Era una scoperta incredibile, un raggiungimento epocale che gli avrebbe permesso di scoprire moltissime cose sul popolo dell'Homo Klazōsàuros, dalla loro tecnologia alle scoperte nella medicina, fino alle cose più triviali della loro cultura. Eppure Hachi non sembrò particolarmente entusiasta di quello.
<< Gli Stridiosauri dovevano avere un motivo ben preciso per riemergere dalle profondità della terra, perché ci avevano detto che avrebbero lasciato la superficie per sempre. >> Disse tetro, guardando davanti a sé come se stesse contemplando un quadro complesso e dall'aura minacciosa. << La guerra era finita e loro potevano finalmente riposare. Eppure qualcosa li ha fatti uscire allo scoperto, qualcosa che noi non potevamo prevedere, e hanno deciso di avvisarci!
<< E quel qualcosa è l'imminente ritorno dei VIRM, Nana! Loro sapevano che sarebbero tornati – non so in che modo – e sono venuti ad avvertirci. Questa volta non vogliono assoggettarci, non vogliono "renderci uno" come dicevano la prima volta; il loro obiettivo è spazzarci via! E' la loro vendetta per esserci opposti a loro in passato. >>
Non appena sentì il nome della razza aliena che in passato aveva tentato di conquistare il pianeta Nana avvertì un violento brivido lungo tutta la colonna vertebrale. Improvvisamente ebbe freddo e si sentì osservata nella sua stanza di albergo. << Aspetta, ma non è possibile… >> Mormorò stringendosi di più nell'accappatoio, sentendosi improvvisamente poco al sicuro. << La prima volta ci vollero milioni di anni perché riuscissero a tornare. Come hanno fatto a riprendersi così in fretta? >>
<< Questo vorrei saperlo anche io, ma non credo che abbia importanza ormai. >> Disse Hachi con tono disfattista. << Siamo sotto assedio e abbiamo di fronte un nemico infinitamente più forte di noi. Non siamo minimamente preparati ad affrontarli, a meno che… >> Si interruppe. Nana lo riprese subito, non sopportava quei suoi stacchi nel bel mezzo di un discorso, glielo aveva detto mille volte!
<< "A meno che", cosa? >> Esclamò. << Perché sei così pessimista tutto a un tratto? >>
Hachi rimase in silenzio. Non sapeva se il suo silenzio fosse dovuto a un'incertezza su quella teoria oppure si trattasse solo del suo desiderio di tenere Nana sulle spine. << A meno che non accettiamo l'aiuto che ci stanno offrendo loro. >>
Nana rimase a fissarlo confusa, chiedendosi a che cosa si riferisse. Chi gli stava offrendo aiuto e in che modo avrebbe potuto farlo?
<< Questo pianeta è anche il loro e anche se non li vediamo più da secoli, ci vivono ancora. I VIRM vogliono distruggere la loro casa, e questo non potevano accettarlo. Gli Stridiosauri ci hanno voluto avvertire, ma ci hanno anche offerto una via d'uscita. >> Continuò Hachi, prendendola per le lunghe.
Nana ormai aveva perso la pazienza. << Smettila di girare attorno alla cosa! Di che si tratta? >> Sembrava che Hachi si stesse comportando a quel modo semplicemente per irritarla, ma quella sua verbosità era data da tutta la tensione e la paura raccolta in quelle ore.
Hachi inspirò profondamente e rilasciò l'aria soffiando con forza. << Dovremmo addestrare un'armata di Parasite che entro l'arrivo degli invasori potranno costituire una più che solida difesa contro le forze dei VIRM. >>
Dopo che Hachi le ebbe svelato la sua idea, Nana ebbe fatica a credere a quello che stava sentendo. << Ma… Allora il nostro obiettivo non era respingere una minaccia dallo spazio! >> Protestò. << Abbiamo avuto solo fortuna grazie all'utilizzo dello Strelizia Apath e al sacrificio di… >>
<< E' vero, ma quello successe perché eravamo tutti manovrati da dietro le quinte! >> Ribatté Hachi con veemenza. << Dagli stessi VIRM. Se possiamo prevedere il loro arrivo, saremo in grado di prepararci ad affrontarlo! I nostri Parasite saranno più forti di allora e verranno addestrati precisamente per fronteggiare l'offensiva VIRM; impareranno a coordinarsi come un tutt'uno e svolgeranno i loro allenamenti su una grande varietà di terreni diversi, compreso lo spazio profondo se sarà necessario! >>
Nana lo fissò con aria delusa. << Non capisco. >> Mormorò. << Non faremo mai in tempo a preparare un esercito e addestrarlo con i FranXX. Pensa solo al tempo che ci impiegheremmo a costruire tutte le unità necessarie, per non parlare dei costi e delle materie prime necessarie per costruirli… >>
Hachi scosse la testa. Sapeva che le preoccupazioni della sua partner erano tutte legittime, ma non in quel caso. << Non dovremo costruire alcuna unità. Sono già tutte pronte: sono stati gli Stridiosauri ad avvertirci e non resteranno certo a guardare. >>
Il volto di Nana si illuminò. All'improvviso sembrò come se si fosse ricordata di qualcosa, ma non fu del tutto felice di quello. << Ma è… E' pericoloso. >> Disse cautamente. Connettere dei piloti umani a uno Stridiosauro senza alcuna modifica era un esperimento mai provato prima; c'erano voluti anni per riuscire a trovare l'equilibrio giusto per controllare i FranXX, pilotare gli Stridiosauri sarebbe stato impossibile senza il giusto allenamento.
<< Lo so. L'esposizione all'energia magmatica causerebbe l'invecchiamento precoce che caratterizzava i Parasite, forse anche in modo più accentuato rispetto ai FranXX… Ma con la moderna medicina possiamo arginare questo inconveniente! >> Sembrava fiducioso, ma i suoi ragionamenti erano troppo spietati e privi di scrupoli perché Nana potesse accettarlo.
<< E che cosa mi dici dei vecchi modelli di FranXX? >> Chiese lei abbassando lo sguardo per un attimo, pensando a una strategia meno rischiosa.
Dopo il ritorno degli Stridiosauri e la ripresa della civiltà umana, quando si fu raggiunta una decente stabilità e un livello di sviluppo simile a quello delle Plantation, si decise di riunire i FranXX che erano stati utilizzati contro gli Stridiosauri e lasciati fermi per anni un po' ovunque dopo l'ultima battaglia. Alcuni furono trasformati in monumenti, altri furono portati in musei e altri ancora, rovinati in modo irreparabile, furono smantellati. Ce n'era ancora una gran quantità che gli umani avrebbero potuto utilizzare per quello scopo, ma Hachi rifiutò da subito quell'idea.
<< Vecchi, appunto. Sono antiquati. >> Rispose distruggendo le speranze della donna. << Posto che riuscissimo ancora ad attivarli, cadrebbero a pezzi alla prima battaglia. Inoltre sono esclusivamente alimentati a carburante magmatico, e non possiamo certo utilizzare quello… >>
Nana si morse un labbro. Era stato troppo facile, il modo in cui Hachi aveva smontato la sua proposta. << Ma anche gli Stridiosauri si alimentano di energia magmatica! >> Provò a ribattere.
<< Sono organici, Nana. >> Disse lui. << Sono sicuro che si può trovare un altro modo per dar loro energia. >>
<< E i vecchi piloti? >>
Ecco l'unico punto debole dell'idea di Hachi: i piloti che avevano lottato contro i FranXX, che si nascondevano nel nucleo degli Stridiosauri e che erano diventati un tutt'uno con le loro armi dopo millenni di evoluzione. Dov'erano andati a finire?
I ricercatori che li avevano studiati non avevano trovato alcuna traccia di loro all'interno delle cabine di pilotaggio, eppure qualcosa doveva aver mosso gli Stridiosauri fino alla superficie. << Ci sono alcune teorie al riguardo… Dopo tutto questo tempo, potrebbero essere diventati energia, fondendosi con il resto della loro specie. Per questo gli Stridiosauri saliti in superficie sembrano così deboli. Privi di qualcuno a pilotarli, hanno potuto utilizzare le ultime energie che gli erano rimaste per trascinarsi a noi e chiederci aiuto. Vogliono combattere in questa nuova guerra, ma non possono farlo da soli! >>
Nana fissò il volto contratto di Hachi mentre parlava. Sembrava veramente sicuro di quella sua idea, come se dipendesse della sua vita. E in fondo, in un certo senso era così. Sospirò e abbandonò le armi. << Capisco… Quindi dovremmo selezionare dei Parasite per pilotare gli Stridiosauri emersi e prepararli alla battaglia. Mi chiedo come dovrebbero avvenire le selezioni… >> Si mise a guardare fuori dalla grande finestra della sua stanza di albergo. << Forse dovremmo fare una rassegna dei soldati migliori di tutto il mondo, corpi di polizia e… >>
<< No. Il nostro esercito sarà completamente nuovo. >> Disse Hachi interrompendola. Nana tornò a guardarlo, scettica.
<< Allora vorresti crearlo dai civili? >>
<< Quasi. >> Fu la risposta enigmatica di lui, che non riuscì a trattenere un leggero ghigno.
La fronte di Nana si increspò e la donna provò a pensare a una alternativa a quell'idea. Il suo volto prima si scurì, poi tornò titubante, e infine fu travolto dalla rabbia. << No! >>
<< Sì. >> Rispose lui serio.
<< NO! >> L'urlo della donna fece sfarfallare l'ologramma di Hachi, ma lui rimase impassibile. << Non puoi voler veramente fare una cosa del genere! >>
Hachi chiuse gli occhi e sospirò. Sapeva quanto fosse difficile, ma sapeva già che quelle era l'unica via possibile:<< Dovremo fare dei controlli ed estrarre i soggetti più compatibili nelle fasce più giovani della popolazione. >>
<< Vorresti mettere dei bambini a pilotare quelle armi?! >> Esclamò lei fuori di sé alzandosi dalla propria sedia e guardando dritto negli occhi l'immagine luminosa di Hachi.
Lui sostenne il suo sguardo senza vacillare. << E' la stessa cosa che facevamo allora… >> Disse.
<< Sì, ed era disumano! >> Reagì lei, tornando a sedersi con pesantezza.
<< Non li stiamo crescendo esclusivamente per mandarli a morire in un campo di battaglia! >> Ribatté Hachi con tono diplomatico. << Li metteremo al corrente di tutti i rischi e saranno solo loro a decidere se arruolarsi. >>
<< Ma perché dobbiamo farlo fare a dei bambini? >>
Il tono esasperato di Nana era più che giustificato, ma anche lei conosceva la risposta a quella domanda e non avrebbe potuto opporsi a lungo. Hachi assunse un cipiglio ammonitore e una strana ombra tagliò il suo volto a metà, rendendolo estremamente minaccioso. << L'età che va dai dodici fino ai diciassette anni è la fase dello sviluppo in cui si può apprendere meglio ogni tipo di capacità, comprese quelle per pilotare un FranXX. >> Fece una pausa e guardò da un'altra parte come per controllare qualcosa. << Un adulto non otterrebbe mai l'agilità e le capacità di giudizio che invece si imprimerebbero nella mente di un adolescente tramite l'effetto osmosi. Non solo, una mente già completamente sviluppata rischierebbe di avere seri problemi ad affrontare la connessione con il partner, mentre  con una mente ancora in pieno sviluppo il livello di compatibilità tra partner sarebbe maggiore e più facilmente sviluppabile. >>
<< Quindi stai dicendo che i bambini sono più semplici da condizionare secondo il tuo volere. >> Commentò acida Nana guardando dritto nell'ologramma. Le sue braccia si alzarono automaticamente e si incrociarono in una posizione difensiva, come se sapesse già che Hachi avrebbe contrattaccato.
<< Non mettermi in bocca parole che non ho detto. >> Rispose lui girandosi nuovamente a guardare davanti a sé e portando indietro la schiena. Quell'ombra minacciosa che aveva diviso in due il suo volto sparì. << Sai anche tu che sarebbe la scelta migliore. >>
Nana rimase ferma in quella posizione per un po'. Hachi aveva ragione, ma non avrebbe mai accettato di ripetere quello che avevano già fatto una volta con i Parasite; si trattava di una cosa crudele e disumana, prendere dei ragazzi innocenti come pedine sacrificabili e metterli in migliaia di situazioni pericolose, oltre che strapparli alle loro famiglie. Loro due avevano vissuto quel tipo di vita da entrambi i lati, prima come piloti e poi come supervisori, e avrebbero dovuto essere i primi a impedire che la storia si ripetesse.
Ma non era facile scegliere in quelle circostanze.
La donna abbassò lo sguardo fissandosi per un attimo sull'apparecchio che stava generando l'ologramma di Hachi: il fascio di luce conico era composto da una miriade di colori diversi che si alternavano a ogni minimo movimento del suo interlocutore, e l'immagine veniva riflessa sui vetri della finestra alle sue spalle. Quando tornò a guardare Hachi, vide che anche lui sembrava affranto. ma rassegnato.
Non guardarmi in quel modo! Pensò infastidita. Quello sguardo le diceva di star sbagliando, che non avrebbero potuto fare in altro modo, e non voleva accettarlo!
Distolse lo sguardo un'altra volta, ma aveva finito le sue obiezioni. Hachi sembrava aver già deciso.
La donna lasciò andare un sospiro di frustrazione e disse:<< D’accordo, mettiamo che sia la scelta migliore da fare… Come pensi che potremmo preparare dei ragazzini che non hanno mai provato cosa significhi rischiare la vita a una guerra interplanetaria? >>
Hachi si concesse un sorrisetto quando vide di aver quasi convinto Nana, poi tornò serio. << Intanto dobbiamo trovare questi ragazzi. Quando li avremo scelti in base alla loro compatibilità, cominceremo col forgiare il loro carattere e spirito di squadra. Saremo i loro insegnanti in tutte le discipline, creeremo un ambiente familiare che gli permetterà di sentirsi a casa, e poi sarà il momento di insegnargli a pilotare seriamente… >>
<< Un momento. >> Disse Nana. << Quanto tempo abbiamo prima che i VIRM arrivino? >>
Hachi fece una smorfia. << Se te lo dicessi penseresti che sono pazzo. >>
Come se tutto il resto del tuo discorso fosse così normale! Pensò lei.
Con un gesto stizzito, la donna lo invitò a sbrigarsi a vuotare il sacco e lui obbedì con titubanza. << L’arrivo dei VIRM è previsto tra due anni circa. >> L'ansia che aveva colto Nana al momento della rivelazione di Hachi svanì in un attimo: da come aveva detto lui, sembrava che mancassero poche settimane all'arrivo dei nemici. Hachi non era mai stato un tipo ansioso, era improbabile che fosse per quello che avesse tutta questa fretta.
<< Ma…! >>
<< Aspetta! Non è finita. >> Hachi si affrettò a riprendere Nana prima che dicesse altro, sapendo che quella scoperta le avrebbe fatto abbassare la guardia. << Ci sono diverse flotte di ricognizione che sono partite in anticipo e arriveranno da noi molto prima. La nostra unica speranza di fronteggiarli è formare delle squadre di Parasite a bordo degli Stridiosauri; qualunque altro tipo di tecnologia sarebbe inadeguata a fronteggiarli, anche con abbastanza tempo a disposizione! >> Nana abbassò lo sguardo pensierosa e cominciò a pensare a quel fatto, concordando con Hachi. << Sai quanto tempo ci ha messo il dottor FranXX per mettere a punto le armi che poi utilizzammo contro gli Stridiosauri… >> Aggiunse l'uomo dopo un attimo di pausa.
<< D’accordo allora… Quanto tempo ci vorrà prima dell’arrivo della loro prima flotta? >> Nana accettò rapidamente quel fatto e cambiò mentalità, pronta a reagire. << Un anno? >>
Hachi tornò a guardarla con quell’ombra inquietante sul volto e disse con voce grave:<< Meno di quattro mesi. Ho già dato disposizioni ai ricercatori di questa base di cominciare a studiare gli Stridiosauri per trovare un modo efficace per effettuare la connessione. Dobbiamo avviare il programma di arruolamento subito e questo dovrà essere svolto nel più breve tempo possibile; poi ci dovremo occupare di addestrare i nuovi Parasite… Se tutto andrà bene, avremo tre mesi scarsi per prepararli alla loro prima battaglia. >>
Nana annuiva rapidamente alle disposizioni del suo partner, pensando che se fosse stata nella sua posizione avrebbe fatto lo stesso. Poi lo vide sospirare come se fosse esausto, e a quel punto capì perché.
<< Ho intenzione di fare un annuncio alla popolazione. Sarà difficile e molti non vorranno accettarlo, ma penso che avremo molti consensi nonostante la situazione critica. Ma prima di tutto questo, devo sapere che sei d’accordo con me, Nana. Lo sai che non posso fare tutto questo da solo. >>
La donna sospirò a sua volta e vide il viso di Hachi trasformarsi: non c’era più quello sguardo duro di chi sapeva sempre cosa fare, quella sua parte cinica che sembrava essersi disseppellita dopo tutti quegli anni era improvvisamente svanita e al suo posto era tornato l’Hachi umano, con le sue insicurezze e i dubbi sulle sue capacità di giudizio e sulla moralità delle proprie azioni… Hachi aveva ancora bisogno di lei, proprio come tanti anni addietro.
Il braccio e la mente… Pensò tra sé e sé sorridendo. << Non posso dire di essere ancora convinta… >> Disse sospirando. << Ma in questo momento comprendo che non abbiamo alternative migliori, quindi hai la mia approvazione a procedere. >>
Il viso di Hachi si rilassò di colpo non appena sentì quelle parole. 
<< Agisci come meglio credi, poi al mio ritorno vedremo di mettere a punto i dettagli. >> Continuò lei. Nana vide un leggero sorriso formarsi sul volto del suo partner e improvvisamente si sentì incredibilmente potente; non ne era sicura, ma credeva che se non avesse detto quelle cose lui non sarebbe andato avanti davvero: era stato così per mille anni, in fondo. Sembrava che oltre alle mansioni di organizzazione cui era solito occupare, Hachi non riuscisse proprio ad essere sé stesso; era come se avesse dimenticato tutto quanto di sé. Non che le dispiacesse del tutto… Un Hachi più umano era sicuramente più piacevole che dover avere a che fare con un musone incapace di provare emozioni come ai vecchi tempi.
<< D’accordo. >> Disse lui abbassando la testa. Sembrava davvero stremato. << Allora darò l’annuncio a tutte le reti. Dobbiamo avviare il programma di arruolamento immediatamente! >>
Per la prima volta in quella chiamata Nana divagò dall'argomento principale, preoccupara della salute del suo compagno. << Non stai per niente bene. >> Disse imbronciandosi. << Sei sicuro che sia tutto a posto? >>
<< Ho solo dormito male. >> Rispose lui portandosi una mano al volto e asciugandosi il sudore. << Ma parlare con te mi ha fatto stare meglio. Adesso posso affrontare il resto di questa folle giornata… >>
Quelle parole avrebbero reso felice Nana, se non fosse stata così in pensiero. Non voleva che Hachi si stressasse tanto per quella cosa; era vero che si trattava di qualcosa di estremamente serio, ma temeva che finisse per farsi del male a lavorare così tanto. Non aveva neanche conosciuto ancora tutti i dettagli di come Hachi fosse venuto a conoscenza di tutte quelle cose, ma decise di lasciar perdere quell'argomento proprio per farlo riposare un poco. << D’accordo. >> Disse con un mezzo sorriso. << Ma non esagerare! Quando sarò tornata, ce ne occuperemo assieme, come sempre. >>
<< Sì. >> Rispose lui sollevato, sentendo una leggera nostalgia non appena la donna ebbe nominato il passato. << A presto. >>
Poi la chiamata si chiuse. L’ologramma di Hachi svanì sopra al tavolino e Nana rimase a fissare il vuoto per qualche minuto, pensando a tutto quello che era successo in quelle ultime ore. C’era troppo da pensare, troppe notizie e scoperte da accettare… All’improvviso si sentì vecchia, stanca, ma le sembrò anche che gli ultimi mille anni fossero passati in un batter d’occhio e lei non fosse cambiata per niente: il timore di perdere tutto quello che avevano costruito in quegli anni non le fece chiudere occhio quella notte.
Passò l’intera nottata a camminare al buio nella sua stanza, riflettendo su quell’incredibile storia che le aveva raccontato Hachi, nella speranza di ideare un’alternativa. Non ce n’erano: ogni volta che pensava a qualcosa subito le si insinuava un dubbio nella mente che smontava completamente la teoria. Potevano solo guardare al passato e cercare di fare le cose giuste questa volta.
Poi, quando cominciò ad albeggiare, un altro pensiero si insinuò nella sua mente e la rese inquieta: sarebbe tornata a contatto con dei giovanissimi, coordinandoli come ai vecchi tempi e agendo da insegnante e mentore per loro. Era come se non vedesse l’ora di cominciare quell’avventura piena di nostalgia, ma allo stesso tempo si chiedeva se sarebbe stata all’altezza di un compito tanto imponente. Era una grossa responsabilità e questa volta non sarebbero stati dei “soldati fatti in casa” ma esseri umani con una mente propria, delle origini diverse e una prospettiva di futuro molto più ampia di quella dei vecchi Parasite.
Non potevano permettersi di sbagliare.
 
*
 
Le cose andarono come deciso da Hachi e Nana. Quella stessa sera Hachi parlò di fronte alle telecamere, annunciando a tutto il mondo ciò che aveva appreso dagli Stridiosauri: iniziò raccontando la storia che tutti sapevano, ma che molti spesso dimenticavano, di come l’umanità riconquistò la sua libertà lottando contro i veri nemici che li avevano schiavizzati per anni; poi lanciò in diretta il programma di arruolamento chiarendo da subito come non fosse obbligatorio partecipare, ma necessario per poter trovare le persone giuste che avrebbero pilotato gli Stridiosauri. Appena ventiquattro ore dopo l'annuncio, migliaia di ragazzi si erano già presentati agli uffici istituiti in fretta e furia per partecipare al programma. Per incentivare la partecipazione furono attuate delle agevolazioni per le famiglie meno abbienti che avrebbero presentato i loro membri: il programma Parasite non forniva solo il miglior tipo di educazione e un sollevamento dalle spese delle famiglie per il mantenimento dei ragazzi, ma erano previsti anche premi e sussidi in seguito alla partecipazione, anche nel caso i figli non venissero scelti come Parasite.
Ogni maggiore città contava di formare una propria squadra speciale di Parasite, un po' come in passato con le Plantation, ma se il numero di Parasite per squadra era rimasto quasi invariato, le vite da proteggere erano aumentate esponenzialmente.
I tempi erano ristretti e per questo si dovette procedere il più in fretta possibile; questa fu un'altra delle premure di Hachi nel suo annuncio. Non voleva seminare il panico nella popolazione, ma era importante che tutti sapessero quanto fosse importante reagire tempestivamente per poter essere più efficaci possibile: i migliori candidati Parasite avrebbero potuto non fare in tempo a presentarsi e questo avrebbe privato il pianeta di grandi risorse per le future battaglie.
I preparativi delle armi andarono di pari passo con quelli per l'arruolamento dei Parasite: gli Stridiosauri andavano studiati con attenzione prima di metterci sopra i piloti. Hachi non aveva dubbi che si sarebbero lasciati pilotare, ma bisognava capire come funzionasse la connessione dell'Homo Klazōsàuros, in modo da poter reagire prontamente agli effetti di invecchiamento accelerato che avrebbero rischiato di riscontrare i piloti, ed era necessario approntare le modifiche necessarie per accogliere i piloti umani. Ovviamente Hachi si assicurò di rendere chiari tutti i rischi che si presentavano per un Parasite una volta arruolatosi. Non c'era la certezza matematica che tutto andasse per il verso giusto anche con le prevenzioni che stavano prendendo e una guerra era pur sempre una guerra: ci sarebbero state delle vittime e quello che poteva augurarsi lui era che, alla fine di tutto, ce ne fossero meno possibile. Questo, aggiunse, sarebbe stato determinato dalla preparazione che lui e gli altri mentori sarebbero riusciti a dare ai ragazzi.
La fase di arruolamento durò quasi due settimane. Furono migliaia i ragazzi che si presentarono agli uffici di ogni città per diventare dei Parasite e nell'organizzazione per riconoscere i singoli candidati si prese a utilizzare un codice proprio come in passato; Hachi e Nana non erano molto contenti di questa scelta necessaria a fare un po' d'ordine, visto il numero ben superiore di candidati attesi. Era un altro dettaglio che sembrava voler accostare il più possibile quella generazione ai vecchi piloti di FranXX.
Le selezioni avvenivano con un semplice prelievo del sangue e una firma della liberatoria: i candidati accettavano di essere soggetti a dei semplici test fisici e psicologici per valutarne l'adeguatezza a pilotare, nonché la possibilità che, una volta selezionati, le loro vite potessero essere a rischio. Il prelievo del sangue serviva invece per trovare un partner compatibile in base ai valori riscontrati: sorprendentemente, questi test eliminarono una grandissima parte di candidati dalle liste per mancanza di partner ideali, mentre quelli che riuscivano ad avere una compatibilità non ne avevano per nessun altro individuo.
Le due settimane dell'arruolamento furono estenuanti; ad Hachi sembrarono durare in eterno. Poi, quando il programma si chiuse, arrivò il momento di incontrare i Parasite che avevano superato i test: i dodici "fortunati" della loro città che lui e Nana avrebbero dovuto crescere e aiutare. Dodici individui diversi, ognuno dei quali avrebbe avuto bisogno di un adeguato supporto morale per avere successo e affermarsi come componenti validi della squadra.
   
 
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