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Autore: Biblioteca    02/04/2021    0 recensioni
(Parodia Satirica: ci sono riferimenti espliciti alla realtà. Non ci sono scene erotiche, solo battute a sfondo sessuale)
C'era una volta il grande continente.
Esso era diviso in 8 terre: la Telmania, gli A.S.U., la China, la Ruttia, l'Itaglia, l'Inkilterra, la Fratta e la Foresta di Nessuno.
Tranne la Foresta di Nessuno, tutte le terre avevano un popolo e un re. Un giorno vennero forgiati sette anelli simili a fedi nuziali, uno per ogni re o regina. Ma poichè il loro potere era troppo pericoloso alla fine si decise di distruggerli gettandoli nella lava del monte Fumo. Tuttavia, uno dei re riucì a conservare il suo anello diventando più potente di tutti.
Un anello per fotterli tutti...
L'anello passò di re in re fino a finire nelle mani di Tiranno Sasurus Rex, re dell'Itaglia, che si guadagnò presto il nome di Signore dei Bordelli.
Ma quando Tiranno smarrì l'anello, questo finì nelle mani della persona più improbbabile dell'universo: Frode Biggins, unica abitante umana della Foresta di Nessuno....
(Pubblicata anche su Wattpad)
Genere: Comico, Parodia, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Avventure di Frode Biggins nel grande Continente'
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Salve gente! È il vostro caro amico Narratore che vi parla!
Ora quello che state per leggere è un capitolo “tagliato” della storia “Il signore dei bordelli”, scritta molti anni fa quando il mondo era già complicato ma comunque sembrava più semplice.
È incredibile come solo poco meno di dieci anni sembrino già i centoundici vissuti da Bilbo Baggins poco prima di sparire con l’anello invisibile e dire addio al villaggio degli Hobbit per trascorrere la vecchiaia altrove.
Il primo settembre del 2011 questa storia veniva per la prima volta condivisa con il mondo e in corso di pubblicazione ha subito numerose modifiche. In previsione di una nuova storia che sarà pubblicata domani (La Frode: una truffa straordinaria) l’Autrice ha pensato bene di “pubblicizzarla” aggiungendo un capitolo che aveva tagliato, quello dedicato alle “Isole dell’Est”, parodia del Giappone. La ragione del taglio fu dovuta ai continui cambi di presidenti che la nazione visse nel periodo tra il 2006 e il 2012, data di elezione di Shinzo Abe che ha mantenuto la carica fino alle sue dimissioni l’anno scorso (consegnate ufficialmente il 28 agosto del 2020).
Sapete, si parla tanto delle nostre problematiche, ma gli altri non stanno meglio di noi. E ora ne stiamo prendendo coscienza.
In ogni caso, l’Autrice aveva pensato di scrivere un capitolo satirico che avesse come protagonista un certo “Junji Zumioki”, parodia sia di Saruman che di Junichiro Koizumi, tra i più longevi e particolari primi ministri del Giappone. Gli hanno dedicato perfino un manga in cui compaiono anche Papa Razzinger, Putin e tanti altri…
Se non ci credete, eccovi il link: https://en.wikipedia.org/wiki/Mudazumo_Naki_Kaikaku
Tale capitolo però non funzionava nella storia per tanti motivi (banalmente a partire dalla collocazione spazio temporale: si situava subito dopo il GM7 in Telmania dove non c’è il mare) ed è rimasto gelosamente segreto fino a oggi che sarà pubblicato (con le dovute modifiche e correzioni visti anche i nuovi elementi degli studi svolti negli ultimi anni).
Detto questo vi aspetta anche un messaggio alla fine.
Buona lettura a tutti!

 
La nave era pronta.
Una piccola nave in cui Frode sarebbe partita insieme a Wu Jinzao.
“Perché solo noi?” chiese la ragazza.
“Io perché anche se da sempre la China e le Isole dell’Est sono in contrasto, sono l’unico che può non offendere la loro cultura così complessa. Tu perché hai l’anello. Quando Junji Zumioki lo vedrà, accetterà di aiutarci. Almeno credo…”
“C’è davvero bisogno?” Frode avrebbe decisamente preferito partire subito per l’Itaglia e chiudere la partita il prima possibile.
“È un mago potente. Tutti sulle Isole dell’Est lo sono. Per questo la loro tecnologia è così avanzata. Anche se… la cosa ha iniziato a creare dei problemi.”
“Quali?”
“Lo vedrai.”
Salutarono tutti e partirono.
Le Isole dell’Est non erano così lontane dal Grande Continente. Il viaggio durò veramente poco e per fortuna, anche se era la sua prima volta su una nave, Frode non soffrì il mal di mare.
Arrivati al porto, al posto di essere accolti dai marinai, i due viaggiatori vennero aiutati a sbarcare da alcuni robot, dall’aspetto semi umano e con il rivestimento arrugginito, probabilmente a causa dell’esposizione all’umidità e alla salsedine.
Frode osservò gli automi in metallo lavorare silenziosi. Poi si incamminò con Wu Jinzao per la città.
“Beh Frode, che ne pensi della capitale delle Isole dell’Est?”
Frode si guardò intorno: la città era enorme e piena di alti palazzi di cemento; c’erano tante strade ampie e piene di semafori. Ma vuote.
“Per strada non c’è nessuno.” Disse la ragazza.
“Sono tutti chiusi. A lavorare.” Spiegò il mago.
“A lavorare a cosa?”
“A costruire altri robot, che potranno sostituirli nei lavori più pesanti. Come quelli che ci hanno accolto al porto.”
“Così non dovranno più lavorare?”
“Oh no Frode, quando i robot li sostituiranno nei lavori più pesanti avranno comunque bisogno di manutenzione o di essere sostituiti o gestiti, quindi tutti dovranno essere ancora chiusi dentro a lavorare.”
“… Quindi loro lavorano per non lavorare, ma poi dovranno comunque lavorare per non lavorare…”
“Esatto! Capisci ora come mai tutti ritengono strani gli abitanti di queste isole? Rimane comunque il fatto che sono il territorio di questo mondo ad avere il più basso tasso di disoccupazione.”
“Ma… Non potevano usare la magia?”
“Oh, solo ad alcuni è concessa… c’è un grande classismo, qui.” Disse il mago con chiaro disprezzo nella voce.
Frode osservò gli alti palazzi grigi e subito notò qualcosa che l’inquietò moltissimo.
“Le finestre dei palazzi! Sono piccolissime!” esclamò la giovane.
“Già.” Annuì Wu “Sono così piccole per impedire i suicidi.”
“È un problema grave?”
“Una piaga continua, per queste isole, anche se il resto del mondo li sta raggiungendo.”
Frode si inquietò molto sentendo quelle parole.
“Davvero?!” domandò stupita.
Ma Wu non rispose. Puntò il suo bastone verso un’alta torre nera.
“La nostra meta.” Esclamò il mago.
La torre si trovava in un grande parco, l’unico pezzo di verde in tutta la città. Nel giardino c’erano tantissimi alberi molto bassi tenuti dentro grani vasi ovali, insieme a un lago con dei grossi pesci baffuti.
“Sembrano pesci gatto.” Disse Frode avvicinandosi.
“Sono carpe Koi.”
Frode sussultò, perché non era stato Wu a parlare; si voltò e vide un uomo magrissimo e piuttosto basso, con lunghi capelli bianchi che sembravano formare una criniera.
Anche lui indossava un lungo mantello che scendeva fino ai piedi, coprendo un’armatura, e teneva tra le mani un lungo bastone.
Un mago, proprio come Wu.
“Sono Junji Zumioki. Sono stato informato del vostro arrivo. Benvenuti.” Fece il mago inchinandosi. Ma la sua voce era tutt’altro che accogliente.
Frode rispose all’inchino. Wu invece no, né rispose al saluto.
Frode osservò gli sguardi che i due maghi si scambiarono e capì che non si piacevano affatto.
“Se volete posso farvi fare un giro. Questo è il mio personale giardino di bonsai.”
“Sì. Bello.” Disse Wu senza troppo entusiasmo “Ma abbiamo fretta. Siamo qui per chiederti un aiuto.”
“Che genere di aiuto?”
Wu a quel punto fece un cenno a Frode, che avanzò e mostrò l’anello.
Junji spalancò gli occhi sorpreso, allungò la mano per prendere l’oggetto, ma Frode fu più veloce: tirò indietro il braccio e rinfilò l’anello nella tasca.
“L’anello del potere…..” mormorò il mago. “Straordinario… Sentivo che le forze magiche erano in fermeto…”
“Hai l’onore di conoscere colei che porterà l’anello al monte Fumo, per distruggerlo. Più persone possono aiutare in questo viaggio, meglio è.” Spiegò Wu.
Junji non replicò subito, ma battendo il bastone per terra fece spalancare una porta della torre.
“Credo sia il caso di parlare dentro.”
A Frode non piaceva affatto l’idea di entrare dentro quell’inquietante edificio, ma non ebbe scelta e seguì i due maghi all’interno. Salirono una lunga scalinata e arrivarono in una grande sala rivestita in marmo nero.
“Sono anni che ciascuno di noi va alla ricerca di questo anello.” Raccontò Junji dopo un lungo silenzio “Io stesso, da ragazzo, sono partito per questa caccia al tesoro. Ho usato le mie nude mani per cercare questo leggendario oggetto, ho esplorato ogni grotta, letto ogni profezia e praticato ogni incantesimo di ricerca… Ora come mai l’anello è finito nelle mani di una persona comune?!”
La domanda era rivolta a entrambi, ma il mago Junji fissava soprattutto Frode; la quale, con profondo disagio, si limitò ad allargare le braccia.
“Che le devo dire? È andata male…” si giustificò la ragazza.
“Oltretutto sei troppo giovane secondo me per portare un fardello del genere. Diciotto anni saranno anche l’età della maturità, ma non bastano certo per avere esperienza.”
Frode sgranò gli occhi dalla sorpresa e per poco non si mise a piangere.
“Ah! Qualcuno che ha letto i primi capitoli finalmente!” esclamò.
“Capitoli? Quali capitoli, di che cosa parli? Guarda che su queste isole tutti quelli che hanno diciotto anni sembrano dei bambini! In più sei accompagnata da qualcuno che non è tuo padre e in una rating arancione, quindi non puoi essere che maggiorenne.”
Frode ci rimase male, ma ancora di più una domanda le fece capolino in testa: “Se chi ha diciotto anni sembra un bambino e lui ne dimostra sessanta, allora quanti anni ha veramente questo Junji? Wu ne ha 168 e sembra più giovane… quindi…”
Mentre la ragazza si perdeva in mille calcoli complicati, i due maghi iniziarono a parlare.
“Vedo che l’abitudine al classismo non ti è passata.” Disse Wu “Eri così anche alla scuola dei maghi. Sempre lì a darti quell’aria di superiorità, quando sei come tutti gli altri, se non peggio.”
“Ah sì? Bene ricordami quanta magnifica uguaglianza c’è in China, ricordami le meraviglie del tuo sistema che riesce a controllare tutto e tutti.” Replicò gelido Junji.
“Piuttosto ti ricordo che il tuo paese ha perso l’ultima guerra e ora è solo una colonia degli A.S.U.”
“È facile prendersela con qualcuno che ha molta meno popolazione di te, vero?”
“Chiedo scusa.” Li interruppe Frode aveva smesso di contare (in realtà si era proprio arresa) e voleva chiudere il prima possibile la faccenda “Siamo qui per un aiuto per questo anello. Vuoi aiutarci oppure no?”
Junji osservò Frode e fece un sorriso gelido.
“Qualsiasi aiuto per voi è inutile. Anche perché purtroppo non si può fare molto. Le forze di Tiranno Saurus si stanno già muovendo. Troveranno l’anello. E uccideranno chi lo porta.” Disse il mago minaccioso.
“Ho già avuto un incontro con le forze di Tiranno e proprio perché mi voglio risparmiare altri problemi ho deciso di accettare di essere accompagnata.” Replicò Frode.
“Vi propongo un affare migliore: lasciatemi l’anello, lo porterò io al posto vostro.” Propose Junji.
Frode per un momento fu tentata di farlo davvero: sarebbe tornata con Samantha alla Foresta di Nessuno e avrebbe ripreso la sua vita solitaria e pacifica.
Ma non ebbe il tempo di pensarci davvero. Wu l’afferrò per un braccio e si preparò a trascinarla via.
“Andiamocene Frode.”
Ma Junji chiuse la porta con un semplice sguardo, intrappolando Frode e Wu dentro la stanza.
“Credevate davvero che con me sarebbe stato così facile?”
Wu si girò e si mise col bastone in posizione da duello.
Frode iniziò ad avere paura: “Sei dalla parte di Tiranno?”
“No. Non me ne importa nulla di Tiranno. Ma quell’anello potrà riportare la gloria che il mio popolo ha perduto!” Anche Junji sollevò il suo bastone pronto alla lotta.
Frode non era sicura di cosa fare: nascondersi e lasciare che i due uomini lottassero, rischiando comunque di essere colpita oppure provare comunque a risolvere la situazione?
“E cosa farai una volta trovata la gloria?”
“È semplice!” disse Junji senza togliere gli occhi da Wu “Userò l’anello per conquistare l’indipendenza economica totale, così che la mia gente potrà lavorare in libertà!”
“Ah… così vuoi prendere l’anello per lavorare… Cosa che state già facendo.”
Junji sbuffò e finalmente si degnò di guardare di nuovo Frode: “Sì! Ma invece di lavorare per qualcun altro, lo faremo per noi stessi!”
“Ma non è meglio, se è così potente, usarlo semplicemente per… Non lavorare?”
Junji spalancò gli occhi sorpreso: “Non lavorare!?”
“Sì ecco, tipo creare una società utopica senza competizione o diseguaglianze? Dove la scuola non è un terreno di battaglia, ma di incontro, dove se si lavora lo si fa in nome del benessere comune e non perché è qualcosa da fare per forza o per arricchirsi, dove se si fa una famiglia è perché si vuole una famiglia e non perché socialmente è un obbligo, dove ci si occupa davvero dei propri figli senza mandarli otto ore a studiare fuori casa?”
“L’anello è passato di mano in mano e nessuno ha realizzato questo tipo di società.” Replicò il Junji “Ti sei mai chiesta perché Frode? È semplice: tutti vogliono il paradiso per se stessi, ma non per gli altri! Non ha senso diventare uguale a tutti gli altri quando puoi costruire qualcosa in cui sei al di sopra di qualcun altro!”
Frode ci rimase molto male, ma sapeva che quella risposta era vera.
“In più, la vita senza lavorare non avrebbe senso!” proseguì Junji.
“Ah sì?” replicò Frode “Quindi la tua vita ha senso perché tu lavori?”
“Esatto! Tutta la mia vita funziona così: mi sveglio, vado al lavoro, lavoro tutto il giorno, poi torno a casa e dormo! Mi sveglio, vado al lavoro, lavoro tutto il giorno, poi torno a casa e dormo! Mi sveglio, vado al lavoro, lavoro tutto il giorno, poi torno a casa e dormo! Mi sveglio, vado al lavoro, lavoro tutto il giorno, poi torno a casa e dormo! Mi sveglio, vado al lavoro, lavoro tutto il giorno, poi torno a casa e dormo! Mi sveglio, vado al lavoro, lavoro tutto il giorno, poi torno a casa e dormo! Mi sveglio, vado al lavoro, lavoro tutto il giorno, poi torno a casa e dormo!”
Junji continuò a ripetere la frase, ossessivamente, sempre più velocemente, come un mantra.
All’improvviso cadde in una specie di trance, abbastanza pesante da permettere a Frode e a Wu di scappare.
Tornati sulla nave la fecero salpare usando la magia per paura che i robot la fermassero.
Sul ponte osservò le Isole dell’Est allontanarsi.
“Che società tremenda… che hanno costruito laggiù.” Disse tristemente la ragazza.
“È così per quasi tutte le società Frode. Inclusa la mia.” Fece Wu “Lavorare per guadagnare e consumare ciò che si è prodotto con il lavoro… Noi funzioniamo così ormai. E questo rende l’anello ancora più pericoloso.”
Frode riprese l’anello dalla tasca e lo fissò a lungo.
“Se già è così presente e pressante una mentalità del genere” pensò la ragazza “non serve a nessuno un anello del potere per tenere sotto controllo gli altri. Quindi forse anche per questo la maggior parte dei capi del continente ne appoggia la distruzione. Non è solo per la sua brutta fama… Ma anche per un’evidente inutilità. Dalla Foresta di Nessuno io riesco a sfuggire alle logiche malate del resto del Grande Continente. Mi manca la mia casa. Prima concludo questo viaggio, meglio è.”
 
Fine del capitolo tagliato

 
Cari lettori e care lettrici, buonasera a tutti!
Grazie anzitutto per essere passati di qui e se questa è la prima volta che leggete questa folle storia di dieci anni fa, grazie per aver deciso di dedicarle il vostro tempo. Se vi è piaciuta e volete dirmelo, potete lasciare una recensione. Se non vi è piaciuta e volete dirmelo, potete lasciare una recensione. Se siete fan di qualche politico che qui ho rappresentato in modo a voi troppo sgradito, potete lasciare una recensione. Per quanto riguarda minacce di morte/stupro/disgrazie rivolte a me o ai miei familiari, usate pure l’apposita opzione dei messaggi privati.
Ci tengo a precisare che questa era una storia di molto tempo fa, quando (come detto dal narratore all’inizio) le cose sembravano più semplici ed io ero ancora una ragazza piuttosto ignorante su molte cose che riguardavano il mondo, per quanto abbastanza curiosa da leggere sulla politica; e siccome nella mia classe la maggior parte delle ragazze guardavano “Uomini e donne” e al massimo spaziavano con la lettura di Twilight o con teorie sulla fine del mondo prevista per il 2012, non avendo nessuno con cui provare a scherzare su alcune cose che ai tempi mi sembravano assurde, avevo deciso presa da un’ispirazione di scrivere questa storia cercando di prendere in giro un po’ tutti i protagonisti della politica di quegli anni (ammetto che sono stata più dura con alcuni rispetto ad altri) e in generale molte cose che non mi tornavano della società. Presi come riferimento “Il signore degli anelli” per un motivo banale: avevo appena rivisto la trilogia e letto il primo libro – inizia il secondo a fine storia – e mi sembrava perfetta per creare uno sfondo sufficientemente divertente. In più erano gli anni in cui “Lo svarione degli anelli”,  forse la migliore tra le parodie fatte sulla trilogia, stava raggiungendo popolarità su youtube… e niente, alla fine la mia storia è venuta fuori. Molte sono state le modifiche in corso d’opera, sia per i cambiamenti del periodo storico, sia perché anch’io iniziavo a capire tante cose e a non riconoscermi più nel tono troppo giocoso della storia stessa, che sono comunque riuscita a mantenere fino alla fine.
Due sono i capitoli che ho tagliato: questo (parodia dell’incontro tra Gandalf e Saruman) e quello dell’elfa Galadriel detta anche “Dama dei boschi”.
Il primo, che ho deciso di condividere con qualche modifica, l’ho tagliato sia per motivi spaziali che per il tono evidentemente cupo, oltre al fatto che nel 2011 periodo c’è stato l’incidente di Fukushima.
Sul Giappone c’è infatti molto da dire ma poco da scherzare: oltre la patina colorata di manga e anime che l’hanno reso popolare in tutto il mondo, rimane una terra con una storia affascinante ma un presente complesso e problematico, dove anche se c’è il più alto PIL e tasso di occupazione, c’è anche un forte disagio psicologico che coinvolge gran parte della popolazione e che ha provocato un calo della natalità (e pare anche della semplice sessualità condivisa, nel senso che nessuno fa più l’amore con qualcun altro), a fenomeni sociali e psicologici come “l’hikikomori”, oltre che a un alto tasso di suicidi soprattutto giovanili, quest’ultimo triste dato aumentato in pandemia: ci sono più morti suicidi che morti di covid. Recentemente hanno anche instaurato il “ministero della solitudine” per cercare di trovare una soluzione a questo problema. Ma sarà difficile anche perché da Fukushima in poi (come a mostrato un bel servizio sulla trasmissione “Atlantide” di qualche tempo fa) la fiducia delle persone nell’autorità politica e in generale negli altri esseri umani è calata drasticamente. Il nostro popolo, nel bene e nel male, è sempre stato abituato all’idea che c’è qualcuno che tenta sempre di fregarti. Loro no. E questo sta creando ancora più problemi che probabilmente nemmeno un ministero potrà risolvere.
A fronte di ciò, credo che questo sia in assoluto il capitolo più cupo della storia, anche più cupo di quello in cui Frode parla del suo brutto rapporto con sua madre (deus ex machina della vicenda).
Ma siccome ho voglia di riprovare a scrivere una storia comica, questa volta prendendo come base “Lo Hobbit” per divertirmi delle vecchie e nuove assurdità che stiamo affrontando, ho pensato che poteva essere una buona idea pubblicizzare la storia “riportando in auge” quest’ultima. Anche a rischio di beccarmi shitposting da parte di qualcuno.
Ci tengo subito a dire che la nuova storia prenderà in giro personaggi diversi della politica rispetto a questa, anche se qualche volta faranno capolino vecchie conoscenze di Frode (d'altronde, se sono stati rieletti per così tanto tempo, non potrò fare altro). Non parlerò invece né della pandemia, né delle misure applicate per cercare di fermarla, né di qualsiasi altra cosa collegata a queste due cose, soprattutto per rispetto di chi ha avuto questa terribile malattia oppure a conosciuto e purtroppo perduto qualcuno che l’ha avuta, come è capitato a me.
Sarà una storia per ridere, con canzoni, battute e altri disastri.
 
E ci sarò anch’io! Il vostro amatissimo narratore!
Anche perché per questa storia mi è stato promesso un cospicuo aumento e sono senza lavoro da troppo tempo.

 
Aumento? Quale aumento? Non ti ho promesso nessun aumento.
 
…..Ma come no? Ma… avevi detto…
 
Comunque non è la sede per discuterne. Grazie a tutti voi per aver letto fino a qui. Domani uscirà il primo capitolo di “La Frode: una truffa straordinaria”. Spero che questa storia vi sia piaciuta e che possa piacervi anche quella. Alla prossima! Per leggere "La Frode: una truffa straordinaria": https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3971250&i=1
  
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