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Autore: Lodd Fantasy Factory    02/04/2021    1 recensioni
Non ho tempo per le introduzioni. Devo raccontare questa storia, e voglio farlo il prima possibile. Prima che qualcosa mi possa fermare... prima che loro... sono dietro ogni angolo. Sono nella mia casa... cancelleranno tutto. Persino me...
Genere: Dark, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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2 Aprile 2021,

 

 

Anduin non riesce a perdonarsi la morte della bella veterinaria.

Continua a ripeterlo ogni cinque minuti.

La trovo rannicchiata in qualche angolo della casa, una birra calda in mano, penso sempre la stessa, che versa lacrime per qualcuno che conosceva a malapena. Non riesco a provare la stessa empatia, neanche per il vicino. Con il passare degli anni ho compreso che ciò che possiamo fare ha un minimo impatto su tutto ciò che ci circonda; le persone, le cose o le società non dipendono direttamente dalle nostre piccole azioni. Siamo quasi inutili, da soli. È con il gruppo che si può elevare un pensiero ad un movimento prorompente, capace di trascinare un’intera nazione.

Questo dolore che prova Anduin non riesco proprio a capirlo.

Mi dispiace, senza dubbio, ma forse era scritto…

Facendo un piccolo salto indietro di qualche aggiornamento, quanto è mutato il mio pensiero? I ricordi del vero Philipp Lloyd sono diventati i miei, temo. Comincio a percepire la realtà proprio nel suo stesso deviato modo, eppure non mi riesce di fare niente per impedirmi di fare così. Si nasce, si vive e si muore: possiamo solo scegliere cosa fare col tempo che ci viene concesso, nella speranza di fare il meno schifo possibile.

Sì, concordo con voi… non sono adatto a scrivere frasi per i Baci Perugina; in compenso, sono abile nel mangiarli. Questa battuta avrebbe potuto farla Anduin, e mi manca un po’ non sentire le sue costanti freddure o battute di poco spirito. Ci si può affezionare a qualcuno in così poco tempo?

Credo proprio di sì.

Anduin è ormai parte della mia vita, ed io della sua.

Avorio è stato più utile di me, come qualsiasi animale domestico, in queste situazioni. Le ha strappato via quella tristezza, strusciandosi sulla sua gamba, miagolando dolcemente, facendo le fusa ed infine sdraiandosi sulla schiena e con la pancia all’aria. Quale dono hanno gli animali!

 

Io, nel frattempo, ho avuto molto su cui riflettere a proposito dei sogni di Anduin. Quella creatura non assomiglia a niente di ciò che ho avuto l’impressione di scorgere sino a questo momento, tolte quelle specie di lingue/tentacoli che, racconta, le fuoriuscivano dalle scapole. La voce nella notte ha utilizzato un nome, più di uno in realtà. Ho provato a cercarli; con il primo non ho avuto successo, mentre il secondo mi ha riportato ad un Essere appartenente alla mitologia degli Indiani d’America. Una sorta del nostro più noto Lucifero, anche se in condizioni del tutto differenti.

Malsumis, Malsum o Malsom: questi i suoi nomi. Si tratta di una divinità oscura, secondo le tradizioni dei popoli locali.

Voglio partire proprio da questo concetto, riportandovi indietro di quasi un secolo, in Providence, al seguito dei racconti di Philipp Lloyd…

 

 

Giorno? Anno?

 

 

Scrivo in brutta copia questo mio pensiero ancora troppo astratto; lo ricopierò, se lo riterrò necessario. Le scoperte del Professor Poegrim ci hanno portato a qualcosa di sorprendente. Dapprima, schieratomi dalla parte della minoranza dei Pokanoket, mi ero detto restio al profanare certi luoghi, considerati Sacri dalle tribù. La mia conoscenza della lingua indigena, molto basilare, è come se tentasse di mettermi in guardia circa quest’azione di scavi più o meno proibiti; ma è insito nell’uomo il seme della curiosità. Dopo le prime descrizioni, non potei fare a meno che rimanere affascinato da una simile scoperta.

Alcuni degli operai, occupati a scavare dei buchi abbastanza profondi da poter ospitare le fondamenta dell’acquedotto, riportarono alla luce un materiale più duro del ferro. I picconi s’infrangevano contro la sua superficie, producendo strani bagliori multicolore. Altre scoperte vagamente simili erano state fatte in mesopotamia e in altri luoghi ormai abbandonati a loro stessi; se c’era qualcosa che avevo imparato dalla scuola, era che l’Uomo ha una tale sete di conoscenza delle proprie origini, da arrivare a tutto pur di comprendersi. Avendo un certa rilevanza all’interno del progetto, avevo il potere di consegnare questa scoperta all’oblio o all’intera umanità. Se solo quell’acquedotto non fosse stato urgente, mi sarei preso più di una nottata per comprenderne le circostanze. In quel momento, attraversarono la mi mente solo due pensieri:

Quanti, prima di me, sono stati tanto sciocchi da credere che il passato potesse in qualche modo condurre solo ed esclusivamente alla conoscenza?

Quanti altri, invece, nel corso dei secoli avevano nascosto verità così importanti da far calare nel peccato l’intera umanità?

Sono domande a cui credevo di poter conferire risposte, perlomeno all’inizio. Ricordo il grande discorso che feci, impregnato di tecnicismi, che sapevo mi avrebbe aiutato a convincere anche tutti gli altri a votare a favore degli scavi. Fu un successo unanime, fatta eccezione per una donna, nascosta nell’imboccatura di un corridoio. Lei si diceva contrariata, perché aveva visto nel granturco la verità: “l’ombra ci avrebbe presi tutti, uno dopo l’altro.”

Ma più insinui il sospetto teologico nella mente di un ateo, più questo contribuirà a spingerlo dall’altra parta. Non ho potei fare a meno di ascoltare le sue parole; pensai ai miei figli, a mia moglie.

Ma il Professore mi aveva nascosto una verità troppo importante per ignorarne la portata. Mi invitò per disquisire circa il futuro della nostra spedizione, riempiendomi la mente di promesse di grandezza alla stessa velocità con la quale rabboccava il mio bicchiere. L’alcol e il più primitivo desiderio di scoperta infine hanno avuto la meglio su di me.

Grandi scoperte, Sig. Lloyd! Non può neanche immaginare quanto!” mi disse, mostrandomi uno scatto dei ritrovamenti; per spiegarmi meglio, volle poi aggiungere un dettaglio che mi era sfuggito: “Gli uomini hanno lavorato giorno e notte, con dedizione, per mostrarci la porta d’ingresso. A mie spese, beninteso!”

Porta? Ingresso per dove?” mi sovvenne d’esclamare, scrutando quella scena incisa su carta: metteva in risalto una struttura antica, spigolosa e maestosa. La pietra era scura, e il Professore raccontò che era dura più del metallo. L’architettura mi richiamò si da subito alle più celebri Ziggurat. Quello non poteva essere il luogo giusto, l’epoca giusta. Doveva esserci qualcosa di sbagliato!

Ma come può essere possibile, Sig. Poegrim? Niente di tutto ciò ha senso!”

Una scoperta senza precedenti, vi dico! Dovreste vederla dentro…” aggiunse, consapevole che una simile prospettiva avrebbe catturato qualsiasi uomo abbastanza saggio da voler far parte della grande storia dell’umanità. “Se dovessimo fermarci ora, Sig. Lloyd, io sono più che certo che vi sarebbe da pentirsene per il resto delle nostre vite. Questa rivelazione cambia tutto, rivoluzionerà la storia! Non voglio nasconderle i miei più brillanti sospetti: per quanto ritenga questo nome del tutto fuori luogo, la Ziggurat che abbiamo scoperto è di per certo antecedente all’insediamento degli Indiani. Che i Pokanoket sappiano di più su questo luogo sacro? Dovremmo parlare con il loro Sciamano, un certo Zhùt! Chiedere a quel selvaggio di aprirci la strada verso il cuore della struttura!”

Quelle parole mi sconcertarono.

Lessi nelle sue intenzioni un presagio oscuro, e quanto mi sarei pentito, in futuro, di quelle stesse parole che abbandonarono le mie labbra: “Andrò a parlargli io stesso, Sig Poegrim! Acquedotto? Che sia tutto fermato! Quali bestie arriverebbero a cancellare il passato per fare posto al futuro. Non possiamo permettercelo!” L’alcol parlò per me, sancendo la mia condanna. Quale orrore mi attendeva!

Sig. Lloyd!” mi venne poi dietro il Professore, strattonandomi per la giacca in malo modo, ma l’alcol mi convinse ad abbracciarlo per l’entusiasmo. “Non posso lasciarla andare senza dirle la scoperta più emozionante: cristalli di sale!”

Sale?” esclamai. “Questo significa forse…?”

Proprio così, Philipp.” e si passò una mano sui folti baffi, per asciugarli dalla schiuma della birra. “Questa parte del continente era sommersa dall’oceano!”

 

Non vorremmo lasciarvi con il sapore del mistero in bocca, ma il nostro aggiornamento di oggi deve concludersi qui.

Io e Anduin abbiamo deciso di uscire. Di raggiungere un luogo.

Voglio portarlo alle grotte dove ho avuto quell’incontro.

Voglio mostrargli ciò che ha solo potuto leggere.

È un rischio, non lo nascondo. Specie con quell’essere annidato nella casa accanto.

“Dobbiamo combattere questo male.”

E lo combatteremo.

 

 

Aggiorneremo il prima possibile.

 

 

Philipp Lloyd e Anduin.

   
 
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