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Autore: Fiore di Giada    03/04/2021    1 recensioni
[Miguel's Ending]
Evidentemente, non ha sentito sulla sua pelle candida il fuoco doloroso di chi ha perduto tutto, a causa della sua superbia.
Pensa, nella sua alterigia, che la pena sia quella che i miei pugni gli stanno infliggendo.
No, non merita che io sprechi la mia forza.
Mi alzo, mi allontano da lui e, qualche passo dopo, gli volto le spalle.
Stringo i pugni e mi irrigidisco. Perdonami Ana, ma la sua punizione deve essere rimandata.
– Non ora. Non ora che tu sei pieno di speranza. – proseguo.
Il volto di mia sorella, congelato in una maschera mortuaria, si palesa davanti ai miei occhi, ormai incapaci di piangere.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jin Kazama, Miguel Caballero Rojo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Siamo giunti al termine di questo torneo e, dietro di me, sento il cupo brontolio dei crolli degli edifici.
Jin Kazama è qui, davanti a me.
I suoi occhi neri mi fissano, vacui e perplessi.
La rabbia brucia nel mio cuore e le lacrime si seccano nei miei occhi..
Non ha memoria delle sue atroci colpe.
Forse, nemmeno comprende le ragioni della mia ira e questa sua noncuranza esacerba la mia collera.
Non mi riconosci? No, certo che no. – ringhio. Il pensiero di mia sorella morta distrugge la mia anima.
Mi pare di sentire il suo corpo gelido tra le mie mani.
Perché è stata uccisa così?
Non meritava un destino tanto infame.
I miei pugni martellano Jin, implacabili.
Il mio dolore di fratello si trasferirà nei miei colpi.
Godo. Nonostante la sua esaltata forza, non riesce a difendersi dai miei attacchi.
La mia rabbia soffoca qualsiasi sua eventuale difesa.
Cade, sovrastato dalla mia potenza fisica, e, per alcuni istanti, i miei occhi si fissano nei suoi.
Tremo e, a stento, freno le lacrime. Non piangerò davanti a lui e non gli mostrerò le cicatrici del mio animo.
Sarebbe una gioia che lui non meriterebbe.
La Mishima Zaibatsu ammazzò mia sorella in un attacco aereo come se non fosse nulla. – urlo e il mio cuore scoppia di amarezza e vendetta. I ricordi insanguinati di quel giorno tormentano il mio cuore.
Mia sorella doveva sposarsi e le sue nozze sono state insozzate di sangue e polvere da sparo.
Non può più sfuggire alla sua responsabilità.
Ora sa la ragione della mia ira e sentirà il mio dolore.
Sono seduto su di lui e colpisco ancora.
Devo distruggergli quel volto statuario, che sembra lontano da qualsiasi emozione.
Ana, sorella mia, sarai vendicata e potrai riposare in pace.
I suoi occhi neri, seri, si fissano nei miei e mi sembra di scorgere il rimorso in quelle sue iridi.
No, non devo farmi ingannare e il mio cuore non deve tremare.
Uccidimi… – sussurra, il tono calmo e dignitoso. Non ha paura della morte.
Se non fosse lui, potrei rispettare la sua dignità.
Ma lui è l’assassino di mia sorella e non merita alcun riguardo.
Con mia somma sfortuna, ho scelto il momento sbagliato per ucciderlo.
Ansimo, poi scarico un violento pugno a destra della sua testa.
Lo farò. Ma non ora. Tu non hai sofferto abbastanza per desiderare la morte. – decreto, duro. Pur occultata dalla sua espressione triste, scorgo una flebile luce di speranza.
Lui aspira ancora al perdono e alla felicità,
Evidentemente, non ha sentito sulla sua pelle candida il fuoco doloroso di chi ha perduto tutto, a causa della sua superbia.
Pensa, nella sua alterigia, che la pena sia quella che i miei pugni gli stanno infliggendo.
No, non merita che io sprechi la mia forza.
Mi alzo, mi allontano da lui e, qualche passo dopo, gli volto le spalle.
Stringo i pugni e mi irrigidisco. Perdonami Ana, ma la sua punizione deve essere rimandata.
Non ora. Non ora che tu sei pieno di speranza. – proseguo.
Il volto di mia sorella, congelato in una maschera mortuaria, si palesa davanti ai miei occhi, ormai incapaci di piangere.
E allora io ti ucciderò come se tu non fossi nulla! – grido, alzando il pugno. Quando sarai privo di obiettivi, io ti ucciderò, Jin.
Libererò il mondo dalla tua presenza e darò all’anima di mia sorella la pace.
Fino ad allora, non osare morire! – concludo. Sarò io il suo giustiziere e offrirò a te, mia amata sorella, la sua vita.
Per te, non mi fermerò davanti a nulla e farò patire a Jin lo stesso dolore patito da me e da te.
E, qualche istante dopo, mi allontano, il cuore greve d’odio e rabbia.
   
 
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