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Autore: SonounaCattivaStella    03/04/2021    0 recensioni
[Raccolta di oneshot scritte per la Challenge di Pasqua indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp]
Questa Pasqua sarà proprio un disastro.
Sotto ogni aspetto.
Ma ci sarà anche del romanticismo.
(Nei personaggi non lo inserisce, ma ci sono oneshot con un po' tutti)
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1) Grigliata di primavera. Ma è tutto bruciato (un po' tutti)
2) "Sei innamorato di quell'uovo" "Se me lo compri, amo più te." (RanMasa)
3) "Stai veramente preferendo il cioccolato a me?" "Il cioccolato è dolce." (KyouHaku)
4) "Perché fissi quel vaso come uno psicopatico?" "Aspetto che il polline mi uccida" (AtsuMasa)
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Minamisawa Atsushi, Shindou Takuto
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa alla Challenge di Pasqua indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

Prompt: Grigliata di primavera. Ma è tutto bruciato




All'inizio era sembrata proprio una bella idea, quella che aveva proposto Takuto: organizzare una grigliata per festeggiare l'arrivo della primavera, nel grande giardino di casa sua, insieme ai suoi più cari amici.

Ma qualcosa doveva essere andato storto durante i preparativi, perché non riusciva proprio a spiegarsi come fosse possibile che la carne nel suo piatto avesse l'aspetto e la consistenza di un pezzo di carbone.

Per non parlare, poi, del denso fumo e dell'odore acre proveniente dalla costosa piastra barbecue di cui si era impadronito un Kaiji sicuro di sé e delle sue doti culinarie. O del pane ormai completamente nero sul quale venivano adagiate fette di manzo del medesimo colore.

«Qualcuno vuole fare il bis?» Gridò Kaiji brandendo la pinza per alimenti come fosse una spada.

«Io passo.» Rispose sconsolato Takuto, mentre provava a grattare via le parti bruciate per poter mangiare almeno qualcosa.

«Anche io.» Disse Ranmaru imitando il suo migliore amico.

«Non è per offendere il tuo cervello o le tue fantomatiche ed inesistenti doti culinarie, ma ti sei accorto che questa carne è praticamente immangiabile? Per non parlare del pane!» Proruppe Masaki tenendo tra le dita il cibo incriminato, sbattendolo di tanto in tanto contro il piatto per sottolineare maggiormente ciò che aveva appena detto.

«A me, invece, piace. Posso averne dell'altra?» Chiese Ryouma con la bocca piena, sputacchiando ad ogni lettera.

«Ma hai le papille gustative di ferro? Fammi capire.» Lo rimbeccò Midori.

«Voglio cucinare io!» Urlò Tenma alzandosi di scatto, come una molla, per correre da Kaiji e tentare di levargli la pinza dalle mani.

Iniziò così un tira e molla, accompagnato da un piccolo battibecco: nessuno dei due amici aveva intenzione di rinunciare. Continuarono in quel modo per diversi minuti, incuranti degli altri ragazzi che li richiamavano all'ordine o del fatto che avessero lasciato la carne in balia di sé stessa, sopra le braci ardenti.

Uno strattone dato più forte da parte di Tenma fece cadere la bottiglia di olio che Kaiji stava usando per condire le fette di manzo, facendo finire il liquido dorato dritto contro il piccolo braciere. Così, nel giro di poco tempo e oltre al denso fumo, dal barbecue si alzarono delle fiamme che fecero urlare tutti per lo spavento.

Inutili furono i tentativi da parte di Takuto di tirare via la carne da lì o quelli di Hikaru che, ingenuamente, aveva versato dell'acqua sulle lingue di fuoco alimentate dall'olio bollente: le vampate si fecero più alte e minacciose, carbonizzando anche gli ultimi residui di cibo.

Il padrone di casa – in procinto di farsi venire un'acuta crisi di pianto isterico – era pronto a chiamare i suoi genitori o il maggiordomo che aveva lasciato libero per quel giorno, ma venne anticipato dal rumore assordante di sirene e da colpi rumorosi dati contro la porta di casa. Si precipitò verso l'uscio, girò la chiave nella toppa e si trovò davanti i pompieri equipaggiati di tutto punto, con il tubo dell'autopompa e diversi estintori d'emergenza in mano.

«Da dove proviene tutto quel fumo?» Volle sapere il caposquadra.

«Dal giardino, ma...»

Takuto non ebbe nemmeno il tempo di concludere la frase o di fare qualsiasi altra cosa; si trovò spalmato contro la parete mentre i pompieri entravano di corsa, andando verso il luogo indicato. Sentì altre grida arrivare dall'esterno e si precipitò per andare a vedere cosa fosse successo e, soprattutto, per constatare che tutti stessero bene.

La scena che si trovò davanti era delle più surreali: la squadra di soccorso aveva aperto il getto d'acqua che aveva investito in pieno un Tenma e un Kaiji fumanti, tutti gli altri avevano iniziato a correre in ogni dove, urlando e buttando in aria tutto ciò che capitava davanti, abbracciandosi e pregando di non morire perché troppo giovani e belli per poterlo fare – Masaki si era anche buttato a terra, piagnucolando, per dare maggior enfasi alle sue parole. Prontamente, uno dei pompieri aveva spento le fiamme del barbecue con l'estintore mettendo fine al disastro che i suoi amici avevano creato e rassicurando tutti che non era successo niente di grave.

Takuto osservava il tutto con un minaccioso tic all'occhio. Continuava a chiedersi come fossero riusciti, i suoi amici, a convincerlo che sarebbero stati capaci di cucinare della semplice carne e di abbrustolire del pane quando, evidentemente, non erano nemmeno capaci di scaldare il latte senza far saltare in aria la cucina e la casa intera. Quella grigliata si era rivelata disastrosa sotto ogni aspetto.
 
   
 
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