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Autore: Dreamer_Vampire    04/04/2021    1 recensioni
|Traduzione| Destiel|Words: 6026|
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Fatemi elencare le ragioni per cui questa è una pessima idea.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Mary Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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A List of Reasons the Bunker Shouldn't Get A Sofa:
 


Fatemi elencare le ragioni per cui questa è una pessima idea.
  1. Il divano in questione è stato, sospettosamente, abbandonato.
Lo vedono sul bordo della strada in una delle città da cui passano dopo una caccia incasinata ad un ghoul.

“Amico, abbiamo bisogno di quel divano,” dice Dean, facendo rallentare l’Impala per guardare meglio.

“Da quando?” Sam chiede, non distogliendo lo sguardo dalla pila di verbali della polizia su cui si sta ossessionando da quando sono tornati dall’obitorio.

“Da quando non possiamo guardare niente come una cazzo di famiglia se prima non ci ammassiamo tutti nella tua camera e sul tuo orribile letto. Possiamo prendere un’altra tv e avere un vero e proprio salotto nel bunker”.

“Va bene, ma lo abbiamo sempre fatto e non ti sei mai lamentato o detto che avremmo dovuto adottare tutti i divani che vediamo. Come mai hai cambiato idea?”

“Come mai? Voglio un divano ora che abbiamo un posto dove metterlo. Questo è tutto”

Sam gli fa il suo solito sguardo annoiato, non convinto, quello che gli fa ogni volta che vuole ricordare a Dean che lo conosce più di quanto lui crede. Nonostante questo, lascia correre.

La cosa che è cambiata è che negli ultimi mesi, Cas si è trasferito al bunker.

E con Mary che sono più le volte che è lì rispetto a quelle che non c’è, è vero che potrebbe esserci troppa gente nella sua camera. Questo se non ci fossero ulteriori motivi al perché improvvisamente dovrebbero smettere di guardare la tv tutti insieme in camera di Sam.

“In ogni caso, come ce lo portiamo?”

Questa domanda lascia di stucco Dean ma non abbastanza da non rendere la cosa un botta e risposta continuo sui vai metodi sul come portarlo nel bunker per i successivi tre giorni, durante i quali visitano cimiteri, si arrampicano nei tombini e in generale maledicono l’esistenza dei ghouls.

Il divano però rimane lì, li aspetta al lato della strada ogni volta che proseguono lungo l’incrocio. 


2 – “è il peggior divano di sempre”

Dean ci si butta sopra facendo alzare una nuvola di polvere. Volta le spalle a suo fratello per cercare solidarietà da qualche altra parte.

“Non lo ascoltare, questo divano cambierà le nostre vite”.

Cas guarda Sam, “Ho guidato mille e duecento chilomentri per aiutarvi con la caccia”

“Sì, beh no. Era solo per il divano. Ci serviva il tuo pick-up. I ghoul sono tutti morti”

“È rimasto a bordo della strada per almeno una settimana”, Sam ricorda a Cas, guardandolo sopra la testa di Dean, “Inoltre sotto tutto quello sporco sembra che sia stato foderato con la tenda di una donna anziana”

“Ha personalità. E poi quanto potrà essere difficile rifoderarlo? L’ho già fatto con i sedili della macchina. Comunque, Cas aiutami a metterlo nel tuo pick-up”

Cas non muove un muscolo per aiutarlo, forse perché Dean è ancora steso sopra al divano anche se sospetta che se volesse potrebbe alzarlo con lui sopra. Invece di farlo l’angelo inclina la testa da un lato, socchiudendo gli occhi con fare critico. “Perché non ne prendiamo uno più vicino a casa?”

“Ma questo è gratis ed è proprio qui”

“Sì ma io non lo ero”

“Ma ora lo sei!”

Cas distoglie lo sguardo per poter alzare gli occhi al cielo in pace.

Dean si alza e si pulisce la giacca. Inizia a spingere il divano verso il bordo del marciapiede. “Qualcuno mi da una mano?”

La squadra anti-divano finalmente si arrende. Cas alla fine solleva tutto il peso mentre Dean fa finta di farlo mentre lo guida verso la macchina. 


3 - “Non entra neanche nel pick-up”

Dean lancia le chiavi dell’Impala a Sam e sorride a Cas. “Lo tengo d’occhio io, se Cas guida piano probabilmente rimarrà dov’è”

Cas sbuffa, Dean pensa che forse è perché ha iniziato ad amare la guida veloce, con i capelli che si muovono con il vento. O forse lo fa perché non vuole Dean con lui, soprattutto dopo averlo fatto guidare per così tanto soltanto per prendere un divano.

Il viaggio è interminabile, Cas è di cattivo umore e il divano sembra determinato a muoversi, non importa quanto lo leghino forte. Dean è in continuo dormiveglia, si sveglia ogni volta perché continua ad avere un incubo nel quale il divano rivendica la sua libertà e l’angelo continua a guidare per dispetto, lasciandolo in mezzo alla strada.

Sono le tre quando si sveglia definitivamente perché si sono fermati ad un fast food aperto anche di notte, (il divano è ancora con loro).

Sembra che Cas sia già entrato perchè passa a Dean una busta di carta, contenente tutte le cose piene di grassi che tanto ama, e un caffè.

Dean non se lo merita.

“Mi dispiace di averti fatto venire fino a qui per prendere un divano” Non è sicuro lo dica per l’hamburger o perché non vuole che i suoi incubi di prima si avverino.

Cas gli rivolge uno sei suoi piccoli sorrisi tristi, “Non fa niente. Mi piace guidare. E poi, forse hai preso una decisione stupida con questo divano-”

“Wow, ti ringrazio”

“Ma almeno non dobbiamo rubare la stanza di Sam ogni volta che dobbiamo vedere qualcosa insieme”

“Beh, mi fa piacere che almeno qualcuno mi appoggi”

Cas si volta di nuovo, ridendo tra sé e sé. “Com’è possibile che un divano provochi così tanti problemi?” 


4 – Portarlo giù nel bunker è un inferno.

Dean è tutto indolenzito dopo aver dormito seduto tutta la notte nel pick-up. Sam non fa altro che parlare e dare consigli su come fare, il che non aiuta molto. Cas è confuso dal loro continuo botta e risposta e di conseguenza continua a girare e ficcare il divano in angoli dai quali serve un corso di geometria avanzata per farlo uscire.

Alla fine Dean decide di cedere il comando a Cas dopo essersi reso conto che le sue indicazioni hanno intrappolato il divano a metà della scala a chiocciola, rifiutandosi di scendere o salire. Assomiglia molto ad una trappola per aragoste.

Sudati e stanchi finalmente riescono a trascinare il divano lungo la scala e a lasciarlo nello spazio sotto alla balconata. Sono tutti d’accordo sul fatto che non lo sposteranno di là per il momento.

Dean ci si siede sopra, si stiracchia e da una pacca al cuscino accanto al suo. Cas si guarda intorno per assicurarsi che sta parlando con lui e poi va a sedersi.

Dean gli butta una gamba addosso e si mette comodo, si aspetta che Cas la sposti subito perché sa che lo ha fatta apposta per irritarlo ma non lo fa. Ora non sa come uscire dalla situazione a meno che non inizi a spiegare che non è poi così strano che si sia stiracchiato
addosso a lui.

“Possiamo collegare una tv al tavolo… metterla proprio lì. Magari prendiamo un altro mini frigo…”

Sam si guarda intorno, solo ora sembra essersi reso conto che l’importanza storica della stanza sarà presto buttata fuori dalla finestra.

“Almeno non frugare tra i rifiuti per una tv e un frigo”, la sua voce è piena di angoscia.

“Le migliori cose che possediamo vengono dal bordo della strada”.

“Tipo cosa?”

“Come questo divano” Dean lo accarezza con amore, Sam se ne va esasperato lanciando le braccia in aria. 


5 – è troppo comodo

Dean si sveglia di soprassalto ore dopo, ha recuperato un po’ di ore di sonno dalla notte precedente. Il collo gli fa male per essere stato poggiato per così tanto sul bracciolo. Cas è ancora intrappolato sotto le sue gambe e sta leggendo. La fonte del libro deve essere Sam che ora è seduto al tavolo e ride guardando la faccia di Dean confusa.

“Nessuno mi ha svegliato” si lamenta-

“Eri completamente andato. Cas ha detto che era meglio lasciarti dormire”

Dean lo guarda di traverso ma Cas continua a leggere, il libro è poggiato sulle sue gambe.

“Hey, posso avere i miei piedi indietro?” 


6 – Rifoderarlo è la cosa più difficile del mondo

Dean non avrebbe tenuto la fodera rosa e a fiori anche se non fosse stata sporca o impolverata. Per non parlare della questione sanitaria.

Si è dovuto fare una doccia lunghissima quando Cas finalmente lo ha lasciato andare dopo il suo inprevisto sonnellino.

È dovuto andare via prima che accadesse di nuovo.

Non che Dean lo volesse. Addormentarsi su Cas è stato un incidente, era stanco e poi Cas non sa scherzare… e niente. È stato un incentivo
per farlo alzare e iniziare a fare qualcosa di non complicato, come rifoderare il divano.

Ci mette un giorno intero per strappare via tutte le fodere, continua a starnutire e a pugnalarsi con graffette arrugginite. Deve pulire un sacco di roba e comprare i materiali giusti per fare un buon lavoro, per non parlare di trovare un nuovo copri divano.

Sam continua a trattare il divano come Dean tratterebbe un cane se suo fratello ne portasse uno a casa, è un continuo, Tu lo hai portato a casa, tu pulisci il casino che fa.

Almeno Cas è disponibile per accompagnarlo in città ma come ricompensa è costretto a lasciargli scegliere le nuove fodere ma va bene,
Cas sceglie un tessuto rossastro, per niente strano che va bene sia con i colori del bunker che con i gusti di Dean. Non è vera pelle ma sceglie lo stesso materiale quando l’Impala ha bisogno di lavori urgenti.

Portano tutto al bunker e passano un paio di giorni a pulirlo e a ristrutturarlo, Sam porta ad entrambi una birra e li guarda lavorare. Cas è molto utile, soprattutto perchè Dean continua a pugnalarsi con la pinzatrice, fin quando si stufa e alla fine decide di sostituirlo in tutti i lavori pericolosi. 


7 – Sfortunatamente Cas sembra essere emotivamente coinvolto con il divano.

Non ha bisogno di mangiare, dormire o fare pipì. Non c’è ragione per lui di lasciare il divano tranne nei momenti in cui il lavoro li porta lontani dal bunker.

Non sta diventando un vegetale (Dean lo sta tenendo d’occhio per evitare il peggio) ma sta decisamente diventando un tutt’uno con il divano.

Dean ogni tanto gli fa compagnia per guadare la tv o leggere perché, vabbè alla fine è anche il suo divano.

Cerca in tutti i modi di evitare di accasciarsi su Cas ma alla terza volta in cui si sveglia di soprassalto, appoggiato alla sua spalla, decide di imporsi di dormire di più per evitare che succeda perché aprire gli occhi spaparanzato su di lui sta diventando davvero emotivamente estenuante.

 Diciamo che non riesce a portare a termine il suo piano.
 
Cas al contrario riesce a rimanere sul divano con successo e non muoversi da lì. Una mattina Dean si sveglia e ha un momento di panico quando entra nella stanza e non lo trova al suo posto.
 
Trova tutti in cucina a parlare, discutono animatamente su decapitazioni che li tengono impegnati in giro per l’America per circa un mese contando tutti i casi che incontrano per strada lungo il ritorno a casa. 


8 – Il divano è come il canto delle sirene

Quando finalmente tornano a casa, Dean non vuole più andare via.

“Dobbiamo prenderci il giorno libero per guardare sedici ore di tv senza mai smettere” annuncia entrando nella stanza, è ancora in pigiama e con la vestaglia. Ha una pila di toast appoggiati su due tazze di caffè.

Cas gli sorride quando Dean si siede sul divano e gli passa entrambe le tazze. Le bevande tendono a rimanere calde più a lungo quando Cas le tiene in mano. Ultimamente ha anche smesso di guardarlo come se volesse ucciderlo ogni volta che gli chiede di essere il suo porta bicchieri. Basta corromperlo portando anche a lui un caffè. Ormai è diventata una sorta di routine fare il caffè per tutti e due.
Sam, già vestito perché probabilmente è appena tornato dalla sua corsa, li guarda dal suo computer, “Abbiamo tutto il Signore degli Anelli, versione estesa, quello ci impiegherebbe le prime quattordici ore.”

Dean fa per aprire la bocca per protestare, perché lui non guarda questa merda da nerd, ma Sam lo sta guardando con quel suo sguardo da saputello saccente e quindi la chiude.

Non ha mai visto la versione estesa, neanche quella normale in realtà… ma diciamo che non può dire di non averli mai visti. Sono passati in tv abbastanza volte da capire quali sono le sue parti preferite, (non sa perché ma ogni volta è capitato alla parte sulle miniere di Moria). I film sono sempre stati al cinema nei momenti più sbagliati. Per esempio, durante il periodo in cui Sam era al college. E quando mai hanno avuto tempo libero tra Apocalissi incombenti o altro… ora almeno possono recuperare.
Cas inizia ad esaminare la libreria piena di dvd che hanno messo nello spazio che c’era sotto le scale. È una piccola collezione, tendono a comprarli sporadicamente, non sono ancora abituati ad una vita nella quale possono possedere cose. Tra quelli sulle mensole, i dvd ancora non aperti del Signore degli Anelli occupano un posto d’onore.

Dean ha come la sensazione che Sam stesse aspettando la scusa giusta per vederli ormai da mesi. Prende il primo film dalla mensola, per farlo deve appoggiarsi a Cas, e lancia il dvd a suo fratello.

“Chiama mamma e dille di venire, è un’emergenza”

Sam ride, scuotendo la testa, e va a chiamarla non dicendole assolutamente che se non arriva entro un’ora saranno tutti morti.

Arriva dopo trenta minuti. 


9 – Dopo tutti I casini, sul divano non possono sedersi neanche quattro persone.

Dean si siede, praticamente schiacciandosi su uno dei lati di Cas (quello è il suo posto e nessuno può contraddirlo), Mary si mette dall’altro lato mentre Sam sopra una pila di coperte e cuscini che hanno raccolto in giro per il bunker, così da non rimanere a contatto con il pavimento freddo.

Hanno un piano però, faranno cambio posto ciclicamente e mentre sono tutti schiacciati sopra al divano e Dean continua ad insistere che no, non è un divano a due posti ma a tre, Cas si offre di rimanere in piedi accanto al divano per quattordici ore perché beh, potrebbe tranquillamente farlo se lo volesse.

Dean lo fissa senza davvero guardarlo, è sovrappensiero. Continua a riflettere sul fatto che Cas ha aiutato Dean con il divano e tutti i problemi a questo relativi, si è affezionato e ci si siede sopra praticamente sempre… e alla fine non ha neanche bisogno di farlo. È da tanto tempo che ormai non ci pensa più, alle cose che Cas fa perché ha piacere e la libertà di farle, di comportarsi come un essere umano. Di godersi le piccole cose.

È una cosa che all’improvviso per Dean sembra essere importantissima.

Mette una mano sulla spalla di Cas, senza farci pressione ma allo stesso tempo con abbastanza forza da non permettergli di alzarsi, “No, ti siedi sul divano e fai a turno come facciamo tutti”.

Sam, che a quanto pare è molto felice del fatto che è l’unico ad avere accesso a tutte le cose a cui gli altri seduti sul divano non possono arrivare, si guarda intorno per assicurarsi che siano tutti al loro posto e mette play.

Cas si muove e nel farlo affonda un po’ di più nel divano ma si mette comodo, pronto ad affrontare la lunga avventura e Dean solo ora si rende conto che ha ancora la mano sulla sua spalla. Ora che ci pensa non ha davvero un altro posto dove metterla perché stanno davvero strettissimi.

Cerca di ritirare il braccio come se fosse al cinema e stesse per fare la classica mossa del mettere la mano sulla spalla di qualcuno, ma al contrario, e cerca di posizionarla dietro alla spalliera del divano. In ogni coso il braccio rimane dietro Cas e questo non ci mette molto ad appoggiarci la testa sopra. Dean non riesce a pensare ad altro se non al fatto che è incredibilmente fottuto. Sembra svegliarsi dalla sua spirale di pensieri giusto in tempo per sentire Sam ridere davanti al trovato interesse per la birra e l’erba degli hobbit.

“La Contea è decisamente il luogo adatto per fare festa” dice Dean, poi si rende conto che nella stanza c’è anche sua madre e la guarda, ma per fortuna anche lei sta ridendo.

Mary gli fa l’occhiolino e torna a prestare di nuovo attenzione allo schermo. 


10 – La finta pelle che hanno scelto per rivestire in maniera economica il divano continua a fare rumore ogni volta che qualcuno si muove.

Il lato del corpo di Dean premuto contro quello di Cas è completamente rigido perché lui è caldo e solido e così vicino e non può fare a meno di cadere verso di questo.

Ogni volta che Cas prende un singolo pop corn dalla ciotola posizionata sulle cosce di Dean, lui sente i brividi corrergli lungo la schiena.

Ma non fa nulla per cambiare la situzione. Non è di certo qui per ricordargli come fanno gli umani, prenderne una grossa manciata e mangiarli.

Cas si avvicina e prende un altro singolo pezzo di pop corn. Dean si muove e il divano fa rumore, come se volesse annunciare a tutti che sì, è a disagio.

Poi fa così caldo, è pieno di rimorsi in questo momento e sono solo a metà del primo film.

“Vado a prendere una birra” quindi dice, mette la ciotola dei pop corn sulle gambe di Mary e cerca di alzarsi dal divano. I soliti lamenti di Sam su quanto non sia ancora un orario accettabile per berne una, lo seguono lungo il corridoio ma lui gli grida dietro che sono in vacanza e quindi può permetterselo.

Quando alla fine torna, Sam si è rubato il suo posto e regge i pop corn. Dean alza gli occhi al cielo ma Cas gli dice di sedersi perché si è messo proprio davanti al televisore. L’unica risposta che gli da è quella di sedersi proprio vicino a lui e poggiarsi alle sue gambe.

Dean onestamente non si ricorda come Sam stesse seduto sul pavimento. Si era appoggiato ad uno di loro? Oppure si era arreso al fatto di rimanere scomodo e quindi steso sul pavimento come un cucciolo gigante di cane vicino ai loro piedi? Non era nelle sue priorità notarlo, l’unica cosa che gli importava e che la stanza fosse piena di persone che amava, felici e vive.

E ora si trova con la schiena poggiata alle gambe di Cas e il ginocchio di Sam poggiato contro il suo orecchio e non si è mai sentito così tanto paranoico come del fatto che ora suo fratello può osservarlo e rendersi conto dei sentimenti complicati che prova per l’angelo in questo preciso momento. Non riesce a capire se Sam lo sta fissando e sarebbe troppo sospetto in questa posizione girarsi per guardare.

Cas si muove dietro di lui, e il divano è lì pronto ad avvertire tutti di questo, una sua mano gli si presenta davanti con due dita che reggono un singolo pezzo di pop corn.

Dean lo prende senza pensarci ed è così confuso al momento che si dimentica di aprire la sua birra. Se lo ricorda solo dopo che sono passati altri dieci minuti e dopo altre tre offerte di pop corn. 


11 – Li sta incoraggiando a diventare patate da divano.

Dean si sveglia mentre stanno guardando il secondo film, proprio prima della grande battaglia. Ha recuperato il suo posto sul divano quando hanno cambiato disco e nonostante il suo amore per Aragorn, questo non è riuscito a superare le scorse settimane, passate a cacciare e a guidare. Era già completamente fuori fase quando Barbalbero ha iniziato a cantare la sua ninna nanna agli hobbit e ora si sveglia, con la testa poggiata sulla spalla di Cas.

Stupido albero parlante.

Ma niente panico, si dice, perché sa che ha una finestra limitata di tempo in cui può continuare a far finta di dormire e godersi il momento. In fondo, smettere di fingere comporterebbe affrontare l’imbarazzo di essersi addormentato su di lui, quindi ha solo senso rimandare le prese in giro.

E comunque, il braccio di Cas è poggiato sulla sua spalla e non l’ha di certo fatto in modo furtivo, come ha fatto lui prima. E come se lo stesse abbracciando da un solo lato e Dean fosse accoccolato su di lui. Si sente protetto. È dolce come gesto. Gli piace la sensazione di Cas che con gentilezza ma allo stesso tempo fermezza lo tiene stretto a lui.

Il braccio di Dean ha uno spasmo perché ormai era completamente addormentato, bloccato tra i loro corpi e ora è costretto a smettere di fingere di star dormendo ma il suo cervello ancora mezzo addormentato ha una brillante idea (oppure è un’epifania filosofica). Se presumibilmente sta ancora dormendo allora tutte le sue azioni, come per esempio coccolare Cas, non sono colpa sua ma è perché sta dormendo, no? Quindi dove può mettere il braccio?

Mette una mano sulla coscia di Cas.

Lui non sembra neanche lontanamente toccato dalla cosa.

Lo sa vero che Dean è sveglio?

A quel punto ha diversi minuti in cui il suo cervello elabora altre brillanti idee come quella precedente, sta impazzendo perché non sa qual è stata la reazione di Cas. Tra le altre cose, non può neanche godersi il film perché ha gli occhi chiusi.

Gli stringe la coscia piano ma deliberatamente, gli piace la sensazione sotto la sua mano, la sua gamba è dura e wow, Cas è molto più muscoloso di quanto si aspettasse. È come se il fatto che continua a tenere gli occhi chiusi gli abbia tolto tutta la paura di dosso, perché tutto quello che fa non conta davvero in questo momento.

Cas si muove ma così poco che solo Dean può davvero averlo notato. Continua a rimanere su di lui e ad aspettare teso una risposta.

Muove un po’ la mano verso l’alto, non di molto ma sembra abbastanza perché ora, quando Cas si sposta, il divano fa rumore.

Cas prende le mani di Dean e se le porta in grembo, coprendole con le sue.

Il suo cuore inizia a battere fortissimo e non si stanno neanche davvero tenendo per mano (e vabbè, Dean lo sta anche un po’ palpando).

Non che lo stia facendo perchè ne aveva intenzione ma ora sembra tutto così ovvio e imbarazzante.

E Cas sa cosa sta succedendo. La punta delle sue dita, poggiate sulle mani di Dean iniziano a muoversi sulle sue nocche in piccoli movimenti, toccandolo in un modo nuovo, come non aveva mai fatto prima perché non aveva mai avuto il permesso di farlo. Dean accarezza il suo interno coscia con il pollice e non sa esattamente come riesce a contenere l’assurdità di quello che sta succedendo, l’emozione di aver finalmente oltrepassato quella linea che durante tutte queste settimane passate ad appoggiarsi a Cas mentre guardavano la tv o leggevano, non erano riusciti ad oltrepassare.

Gli sono servite solo dieci ore del Signore degli Anelli per arrivarci. 


12 – Il divano in realtà non è grande abbastanza neanche per due persone.

Quando i titoli di coda delle “Le due Torri” appaiono sullo schermo, la colonna sonora è interrotta dallo stomaco di Mary che emette un sonoro brontolio.

“Pausa cibo, allora” ride Sam

Poco prima che il film finisse, Cas ha lasciato le mani di Dean e gliele ha rimesse dal suo lato del divano, sapendo già quanto lo innervosisca l’idea che la sua intera famiglia scopra cosa c’è tra di loro ancora prima che lo capisca lui stesso.

Dean ora è bloccato, non può fare altro se non continuare a fingere di dormire perché ormai tutti hanno distolto lo sguardo dallo schermo e se ora “si svegliasse”, sarebbe costretto a vedere la reazione di Sam mentre si alza dalla spalla di Cas, ad allontanarsi dall’angelo in modo tale che sembri che tutto questo in realtà è stato un errore che non ricapiterà più.

Se invece rimane così, non deve fingere di non voler stare proprio dove si trova in questo momento. Vuole tenersi Cas per sé, sarà egoista ma per una volta nella sua vita sente che è una cosa che in realtà potrebbe concedersi e non serve neanche che faccia chissà che cosa per ottenerla.

“Abbiamo bisogno di pizza” Mary annuncia e scuote una spalla di Dean. 

“Ha dormito per tutto il film” dice Cas.

“L’ultimo caso con i vampiri non è stato facile per lui” ribatte Sam, dalla vicinanza della sua voce Dean capisce che suo fratello sta torreggiando curiosamente su di lui. Sa già che se inizia a punzecchiarlo esploderebbe e tutto sarebbe rovinato ma per fortuna non succede nulla. “Forse dovremmo lasciarlo dormire. A te va bene?”

“Non ho bisogno di alzarmi e sgranchirmi le gambe. Andate a prendere la pizza, sono sicuro che per quella Dean si sveglierà”

“Va bene, mi sembra giusto”

“Abbiamo bisogno di un indirizzo, così possono consegnarci la pizza” dice Mary, alzandosi per stiracchiarsi.

Lei e Sam escono dalla stanza, ridendo.

Quando le porte del bunker si chiudono, Dean può sentire il battito del suo cuore aumentare di nuovo.

Dovrà aprire gli occhi prima o poi.

Anche se Cas sembra perfettamente felice di rimanere così per sempre. Non si è neanche mosso per mettere di nuovo il braccio intorno alle sue spalle o riprendergli la mano… ma Dean sta ancora “dormendo” e sta comodo, in pace e sinceramente ha paura di quello che potrebbe succedere se li aprisse.

Perché sa che nel momento in cui aprirà gli occhi, tutto quello che è successo diventerà reale.

Quando la tensione sembra essere diventata insostenibile, apre piano gli occhi, pronto per affrontare le conseguenze.

Cas lo sta osservando con quello sguardo pieno di stupore e Dean davvero non si capacita di come qualcuno possa guardarlo in quella maniera, anche se sa che Cas lo fa da quando si conoscono. Da così vicino sembra ancora più intenso del normale. E con vicino intende vicino. Vicino del tipo - posso vedergli le ciglia- vicino.

“Hey,” dice Dean.

Cas gli mette una mano sulla guancia, il suo pollice gli accarezza le labbra con gentilezza e senza neanche fiatare, si avvicina e lo bacia.

“Okay,” Dean sussurra quando le loro labbra si separano, fissandolo con stupore. “Okay.”

Cas lo bacia di nuovo.

Bastano pochi baci ed entrambi sono già frustrati abbastanza con il fatto che stanno troppo stretti sul divano e cercano di riposizionarsi.

È un divano a due posti, è difficile, ma Dean finisce con un piede sulla spalliera del divano e l’altro sul pavimento, come se fosse l’interesse romantico in uno di quei vecchi film e Cas il suo cavaliere, pronto a prendersi quanti più baci possibili da lui.

Uno dei piedi dell’angelo è posizionato sul pavimento per mantenersi in equilibrio, ha un ginocchio in mezzo alle gambe dell’altro e sinceramente Dean non sa con quale forza non si stia strusciando ancora contro quel ginocchio. Tocca a lui arrendersi in questa circostanza.

“Cas, non possiamo fare… questo sul divano che condivideremo con mia madre tra meno di mezz’ora”

“Fare cosa?” chiede Cas, ha la camicia stropicciata e lo fissa con un’adorazione tale che Dean non sa davvero che farci con quello che legge nei suoi occhi, ma rimanda l’esaurimento nervoso a più tardi.

Si spinge verso la gamba di Cas quasi con disperazione, non può fare a meno di lasciare che un gemito esca dalle sue labbra.

È passata quasi un’ora e la pizza deve ancora arrivare.

“Dean” Cas sussurra, facendo lo stesso e lo fa con così tanta veemenza che entrambi perdono l’equilibrio e finiscono sul pavimento.

Dean rimane lì steso, senza fiato e schiacciato dal corpo di Cas, “Cazzo” alla fine dice, ridendo nervosamente.

Cas sembra ancora a metà tra lo sconvolto e uno che è stato appena colpito da un fulmine mentre è come se Dean avesse visto un segno nella caduta appena fatta, quindi decide di farsi coraggio e sbrogliarsi dal corpo di Cas.

“Okay, qualunque cosa questo sia, lo riprendiamo dopo, quando non abbiamo altre quattro ore di film da guardare con tutta la mia famiglia nelle strette vicinanze… Non dobbiamo dire No al sesso sul divano per sempre ma abbiamo bisogno di una strategia e non ne abbiamo il tempo ora”

“Sembri isterico”

“Abbiamo appena pomiciato, Cas!”

“Volevo farlo da quando abbiamo iniziato a vedere il film”

“Davvero? Perchè, ce non è un problema, ma pensavo che ci fossero state anche un altro paio di occasioni prima di oggi. Tipo ogni volta
che ci vediamo… da dieci anni a questa parte”.

Cas alza gli occhi al cielo e si risiede, da una pacca sul divano e Dean torna a sedersi accanto a lui.


13 – Il divano è un fottuto guastafeste.


14 – Inoltre è davvero difficile pulire le macchie di pizza.

E Dean non può neanche lamentarsi perché la loro causa è sua madre.

Tornano sul divano, il film riparte e nessuno ha notato che nell’intermezzo Cas e Dean si sono baciati.

Si sono limitati a passar loro della pizza e non sospettano neanche cosa sia successo. Non hanno notato i capelli di Cas sparati in tutte le direzioni o il suo sguardo selvaggio o il modo in cui Dean continua a muoversi impaziente, sapendo che lo aspettano altre quattro ore di film prima di poter parlare con Cas di quello che è successo. Per non parlare di quanto ci vorrà per passare ad un possibile secondo atto di quello che è successo prima.

Quindi la sua paura del ti pare che non se ne accorgono, scivola via, soprattutto perché poi Mary inizia a lamentarsi delle macchie di pizza sul divano e Sam annuisce senza davvero prestarle attenzione. Dean prende una coperta e sotto di questa, stringe la mano di Cas.

Se non lo scopriranno tutti magicamente da soli, semplicemente guardandoli, dovranno sicuramente dirglielo presto. Tiene la mano a Cas in maniera poco sospetta per circa quattro ore e si sente come se fosse sulla fottuta luna. Non si è mai tenuto per mano con qualcuno in questo modo prima di oggi. Almeno non stando così comodo, con questa sensazione di sicurezza che quello che è successo, succederà di nuovo… che okay, le cose tra loro sono cambiate ma sono tranquille, domestiche. Normali. All’improvviso il tutto non sembra così
assurdo.

Mary continua a lamentarsi per l’adattamento cinematografico e gesticola con un pezzo di pizza pericolosamente vicino al bracciolo del divano. 


15 – Il divano sta proprio nel mezzo di uno spazio pubblico.

Dean si sveglia la mattina dopo di nuovo su Cas. Le sue gambe sono bloccate perché il divano è troppo piccolo ma il resto del suo corpo sta sorprendentemente comodo nonostante il fatto che ci siano dei cuscini ficcati dietro la sua schiena. Cas pesa approssimativamente come una stella e sembra sia in dormiveglia, chiaramente si tratta di un’altra cosa che sceglie di poter fare.

Dean è pure accaldato, a quanto pare ha dormito davvero su una stella. Spinge un po’ Cas cosicché si sposti e gli lasci un po’ d’aria per respirare e il suo improvviso movimento è accolto con un colpo di tosse proveniente dall’altra parte della stanza.

Fa fatica a mettersi dritto, soprattutto con Cas che si sta ancora svegliando addosso a lui (presupponendo che stesse davvero dormendo) e che allo stesso tempo cerca di mettersi seduto nello spazio ristretto del divano. Quando finalmente Dean ci riesce e capisce chi è nella stanza con loro, trova Mary appoggiata al tavolo mentre mangia pizza fredda e li fissa.

Sembra spaventata quanto Dean di affrontare questa conversazione.

“Buongiorno Dean. Cas”

“Ciao mamma”

“Buongiorno Mary”

Mary gesticola verso di loro con un pezzo di pizza, “Ti fa male alla schiena dormire sul divano”

Dean si stiracchia, ruota le spalle e fa una smorfia quando le ossa scrocchiano. “Non volevamo… è come se il divano ci avesse inglobato dopo tutte quelle ore”

Cas accanto a lui, annuisce. “Nessuno ha preso la decisione di dormire qui” conferma. Una sua mano è dietro Dean, continua ad accarezzargli la schiena e fare su e giù sotto la maglietta.

Mary concede ad entrambi un piccolo sorriso nervoso e un silenzio imbarazzante cala sulla stanza. Dean rimane seduto tra le gambe di Cas, continua ad arpionarlo a sé tenendo una mano sul petto (sperando che Mary non la noti) e con l’altra stringe tra le dita la camicia di
Cas proprio sulla spalla (questa sicuramente sua madre la riesce vedere).

L’angelo sta indossando meno strati di vestiti del solito. È vero che nessuno di loro due ha deciso di dormire sul divano ma hanno fatto di tutto per rimarci sopra dopo che i titoli di coda sono apparsi sullo schermo con la scusa di pulire, (il che ovviamente voleva dire che avevano bisogno di tempo per pomiciare dopo che Sam e Mary sono usciti dalla stanza).

Non sono andati oltre perché Dean era stanco ma almeno è riuscito a sfilare qualche strato a Cas, quindi non è stata totalmente una sconfitta.

Rimangono tutti e tre a fissarsi, imbarazzati e quindi Mary chiede, “Volete un po’ di pizza?” alza il cartone della pizza per invitarli a prenderla.

“Mamma te lo giuro, se porti la pizza anche solo lontanamente vicino al divano, non ti ci farò mai più sedere sopra”

Lei ride, “Va bene. Allora… vi lascio soli”

Mary fa per andarsene e va quasi a sbattare contro Sam, che stava per entrare nella stanza con una tazza di cereali.

“’Giorno, Sam” dice Mary, non guarda nella direzione di Dean e Cas. Sorpassa Sam e sparisce nel corridoio. Suo fratello la guarda confuso, notando il suo nervosismo, e passa un po’ prima che si volti verso di loro, che hanno ancora le mani l’uno addosso all’altro.

Fa cadere la tazza, i cereali volano in tutte le direzioni sul pavimento. “Voi due avete…”
Dean grugnisce e porta la coperta sulle loro teste. 


16 – Diventa quasi ufficialmente il divano di Dean e Cas.

La maggior parte delle volte che sono a casa, loro sono lì. Guardano la tv, leggono insieme, ci dormono in scomode posizioni, anche se Dean sa che sveglierà con i muscoli indolenziti e Mary continua a rimproverarlo per questo. O a baciarsi, almeno quando credono che nessuno li stia guardando (anche se non sono molto bravi a capire quando altre persone sono in giro).

Non si preoccupano neanche di dire agli altri che non ci si possono sedere, è solo loro. Anche se hanno ospiti questi vengono avvisati, basta un solo sguardo di Sam o Mary e subito lo capiscono.


17 – In ogni caso, portare mobili all’interno del bunker è pericoloso.

“Hey, Dean. Ferma la macchina”

“Cosa? Stai bene, Sam?!”

“Ho visto un divano sul ciglio della strada e sembra in ottime condizioni”

“Mi prendi per il culo”

“Amico, abbiamo bisogno di quel divano”.

“Da quando?”

“Indovina” Sam lo fissa, e poi torna a guardare fuori dal finestrino. “Penso che ci sia anche una poltrona abbinata”.





















N/T (?)
Well well, chi non muore si rivede? (Anche chi muore perché siamo nel fandom sbagliato)
Mi sembra un secolo dall’ultima volta e come al solito rieccomi con una traduzione quando ho tremila prompt ma nessuna voglia di scrivere cose originali! Yey per me.
Niente, questa os secondo me è una perla che merita di essere custodita nel cuore di tutti noi e come al solito volevo fare un regalino a voi e soprattutto ad Ana.
This is for you <3
Fatemi sapere se anche voi l’avete amata come l’ho fatto io. Le recensioni saranno tradotte e girate all’autrice così la facciamo sentire apprezzata, che è sempre bello!


This is all for now, ho iniziato a scrivere tremila os nell’ultimo periodo ma non ne finisco nessuna, quindi who knows, magari uno di questi giorni pubblico qualcosa.

Volevo ringraziare come al solito la mia fantastica beta, lov u Chiaretta.

E come al solito, se avete suggerimenti sulla traduzione, os che volete che traduca, sentitevi libere di mandarmi link (anche perché ho bisogno di nuove ff da leggere)

Buona Pasqua a tutti <3

*scappa via*

Link della storia origianale--> https://archiveofourown.org/works/9379274


 
   
 
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