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Autore: ladypink88    04/04/2021    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Romina aprì gli occhi e se li stropicciò. La sensazione di stordimento che provava era ancora molto forte.
Ci mise qualche minuto a recuperare un po’ di lucidità mentale.

Devo averne proprio prese troppe di gocce” 

Ma non finse neanche senso di colpa o rabbia verso sé stessa.
Il sentimento che provava ormai da mesi e che diventava sempre più forte era una  rassegnazione mista ad angoscia nei momenti peggiori.

E la sera prima aveva avuto un altro dei suoi attacchi di disperazione.

Aveva imparato ormai a conviverci, quanto meno quei farmaci riuscivano a spegnere il suo stato vigile e a stordirla per qualche ora.
Sapeva , era assolutamente consapevole del fatto che quello non era assolutamente il modo migliore di andare avanti.
Si limitava a sopravvivere, e a vittimizzarsi.
Provava rabbia e rancore verso ciò che le aveva detto sua sorella Silvia l’ultima volta.

E tuttavia , pur essendo consapevole di quanto fosse tutto sbagliato, non riusciva a trovare la forza per risollevarsi dal tunnel nel  quale era caduta e che la spingeva sempre più in basso.
Aprì il frigo e si accorse che aveva dimenticato di fare la spesa.
Non era rimasto proprio nulla di commestibile.
Posso sempre ordinare qualcosa con Deliveroo” pensò tra sé e sé.

Ma quando alzò la tapparella del salone la luce di un sole allegro e luminoso la investì in pieno.
Rimase un attimo spiazzata e guardò lo splendido panorama che si presentava di fronte a lei : Como era in piena attività quel lunedì mattina e la luce del sole si rifletteva sul lago in lontananza.

Sul volto di Romina si disegnò un sorriso amaro.
“ Chissà forse anche io posso fare una passeggiata in una giornata così soleggiata”.

Sì fece una rapida doccia, si vestì in modo presentabile indossando uno dei quei taller di un color acceso che era solita portare prima di trasformarsi nell’ombra di sé stessa e si guardò allo specchio.
Decise che un po’ di rossetto rosso fuoco non avrebbe stonato.

Indossò la sua stola di lino color panna, il suo cappotto scuro, e guardandosi allo specchio si disse che nonostante la tristezza malcelata nei suoi occhi , una passeggiata non avrebbe certo potuto farle male.
Prese la borsa, le chiavi e senza troppa convinzione uscì di casa.
 
***
Dopo aver salutato Laura, Manuel tornò a casa.
Quella mattina il cielo di aprile si mostrava in tutta la sua luminosità : l’azzurro esuberante faceva elegante mostra di sé come a voler dichiarare al mondo che la primavera non era più prossima, ma bensì ormai in corso.
Il ragazzo fece un profondo sospiro e si avviò verso la sua dimora.  Il suo morale era alle stelle, si sentiva quasi “ubriaco di felicità”. Le cose avevano preso una piega totalmente inaspettata, e si sentiva colmo di buoni propositi e anche…. di sonno.
La notte precedente era stata piena di sorprese, ma anche carente del giusto sonno ristoratore.
Mannaggia a te  Puffa…pensavo che sarei riuscito a ricominciare senza di te, e invece sono ancora più sotto di prima….”
Gli vennero in mente alcuni dettagli della notte precedente, ed il solo pensiero lo mandava fuori di testa.
Mentre tirava fuori le chiavi della porta di casa per aprire il portone ripensò a quella frase che la ragazza gli aveva confessato fuori dai denti:

Solo senza di te non riesco a sentirmi sporca”.
 
Da una parte era onorato di sapere che lei si sentisse a suo agio con lui, ed era certo che fosse davvero così.
L’aveva capito da ciò che gli aveva detto.
L’aveva compreso guardandola negli occhi , pieni di lacrime, ma desiderosi e sinceri.
L’aveva fatta sua e lui sapeva che era quello che volevano entrambi dal loro profondo.

Ciò non toglie che Laura aveva un problema di non poco conto, e lui in qualche modo voleva sentirsi utile, voleva essere parte attiva nel suo processo di recupero.

Ma il lavoro più importante avrebbe dovuto farlo lei.

E fu allora che gli venne in mente qualcuno che sicuramente avrebbe potuto aiutarla.
Anche sua madre era stata vittima delle maledette.
Per motivi e situazioni diverse, ma in ogni caso Manuel era comunque convinto che la sua esperienza avrebbe potuto essere significativa per la brunetta.
Non appena entrato in casa, senza perdere troppo tempo il ragazzo prese i libri e si mise a studiare Economia Politica. Aveva deciso che per una volta sarebbe stato coerente con le sue scelte.
Era una sensazione che lo rendeva soddisfatto e che lo faceva stare bene.

***
Sapeva perfettamente di essere in ritardo pazzesco, eppure Laura non aveva nessuna voglia di accelerare il passo.
Sapeva perfettamente che avrebbe perso il treno , ma per una volta, poco le importava se fosse arrivata in ritardo.
Si sentiva leggera, quasi come se fosse su una nuvola : era in preda ad un mix di emozioni tra loro contrastanti e non riusciva a capire esattamente cosa provasse.

Sicuramente la riappacificazione con Manuel l’aveva resa felice. Quando era in sua compagnia riusciva a sentirsi realmente se stessa.

Sono perfino riuscita a dirgli come mi sento in certi momenti, siamo addirittura arrivati a…”.

In quel mentre si bloccò.

Non riusciva ancora a realizzare di essere riuscita a fare l’amore con lui. Era riuscita a superare ogni sua paura e anzi, era stata proprio lei a spingerlo in quella direzione.
Le emozioni che si portava dentro ripensando a quell’esperienza erano incantevoli e dolcissime. Lui era stato semplicemente perfetto.

E la mattina successiva era perfino riuscita  a dirgli quante ore fosse riuscita a dormire senza vergogna.
Senza sentirsi a disagio nell’ammettere la realtà : la sua dipendenza dalle “maledette”.
Manuel non aveva battuto ciglio di fronte alla sua affermazione.

“ Bè, in fondo ha letto il mio diario. Chissà se ha letto ogni cosa e chissà che idea si sarà fatto della situazione”.

Un’altra cosa l’aveva lasciata molto sopresa : il fatto che lui le avesse detto che non avrebbe frequentato più le lezioni come prima, e che si sarebbero visti mercoledì sera.
In un certo qual modo era come se si fosse allo stesso modo avvicinato, ma anche allontanato da lei.

“ Laura non essere così insicura, dovresti averlo capito che Manuel ti vuole bene. E poi ha detto chiaramente che mercoledì avreste parlato…”

E sì, di sicuro avevano davvero parecchie cose da dirsi.
Lei stessa non avrebbe saputo da dove iniziare a raccontare tutto l’abisso e il dolore che si portava dietro da quasi due anni.
Tutto il dolore che aveva cercato di mettere a tacere prendendo le “maledette” .
Non che fossero loro il nemico.
Quelle gocce non erano nient’altro che l’effetto di qualcosa di molto più profondo che non era riuscita ad affrontare e che ora con estrema forza stava riemergendo.

Accipicchia, mi gira proprio la testa stamattina. Eppure 5 ore di sonno non sono poi così poche.”

Decisamente la ragazza non si sentiva in gran forma quella mattina.
Sul treno per distrarsi diede un’occhiata al cellulare per vedere se la sua amica Serena le avesse scritto qualche messaggio, ma non aveva ricevuto nulla.
Che strano.
Dal canto suo neanche lei le aveva scritto nulla. Era stato tutto così improvviso che non aveva ancora avuto tempo per fare mente locale e raccontare tutto alla sua amica.

“ Accidenti, ma che mi succede stamattina? Mi gira moltissimo la testa! Mi prenderò un cappuccino durante la prima pausa.” Pensò la puffa mentre scendeva dal treno.

La sua andatura era molto più lenta del solito, e lei si sentiva decisamente sottotono.
Ma non diede troppo peso al suo malessere.
Diede un’occhiata all’orologio e si accorse di essere in ritardo. Troppo in ritardo.
Aumentò l’andatura mentre si dirigeva verso l’Aula Magna.
Mentre stava per aprire la Porta della grande aula si rese conto che la lezione era già iniziata e che la professoressa di Economia Politica la guardava con sguardo di disapprovazione.
O almeno disapprovazione le parve. Si guardò attorno alla ricerca di Serena, ma non la trovò.
All’improvviso tutto attorno a lei divenne nebuloso.
Sentì le gambe venirle meno e delle voci attorno che la chiamavano.
Nel giro di qualche secondo tutto divenne buio e silenzioso.
Laura era svenuta perdendo i sensi.
 
 
 

   
 
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