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Autore: Nightmare28    06/04/2021    0 recensioni
Cassandra Knight non è una ragazza normale.
Nata dhampir, mezza vampiro e mezza umana , studia alla Saint Vladimir academy per diventare un guardiano ma una serie di eventi la portano a scappare lasciando la sua scuola, la sua vita e la sua migliore amica Victoria indietro.
Costretta a tornare in accademia si troverà a dover combattere nuovamente con i suoi fantasmi e a scoprire nuovi segreti su se stessa.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dimitri Belikov, Lissa Dragomir, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La macchina frenò bruscamente risvegliandomi dallo stato di trans nel quale mi ero trascinata per fuggire alla malinconia. La portiera siaprì e ,senza lascirmi neanche il temp di pensare di uscire il guardiano mi scaraventò fuori dall'auto tenendomi per i polsi e mettendomi delle manette " Sembri più un poliziotto che un guardiano ,sicuro di essere nell'ambiente giusto?" non mi interessava particolarmente sapere cosa mi avrebbe detto, era una frase stupida lo avevo interpellato con il solo scopo di sentire la sua voce, era alto, davvero alto, con spalle possenti,zigomi pronunciati e i capelli castano scuro lunghi fino a coprirgli quasi tutto il collo, aveva un'aria familiare, come se lo avessi già visto "Ti conviene stare zitta" la sua voce era esattamente come me l'aspettavo: profonda,statica, ma misorprese scoprire che parlava un perfetto inglese con accento americano mentre mi aspettavo di sentire una leggera cadenza russa dato il suo aspetto così sovietico. Fui strattonata fino all'ufficio della preside "Buongiorno preside Baker,che piacere vederla, non è cambiata di una virgola" dissi una volta entrata nella stanza; spaventai me stessa nel sentire come quelle parole fossero uscite dalla mia bocca modellata in un sorrisetto perverso. La signora baker era la preside dell'accademia anche quando la frequentavo ed era sempre stata relativamente accondiscendente nei miei confronti, ne avevo combinate tante e lei me l'aveva sempre fatta passare liscia; oltretutto eral'unica che riusciva a tenermi testa nei mei peggiori scatti d'ira ,ma in qual momento anche lei era assoggettata dalla mia passeggera espressione di malvagità. Vidi il mio volto riflesso sulla finestra dietro alla signora Baker e la visione di quella scintilla di pazzianei miei occhi mi fece tornare in me e cercando di non dire niente di compromettente chiesi di poter prendere le mie medicine che in tutto quel tempo non avevo ancora ingerito. " Allora preside Baker, a quando il mio processo?" domandai in tono neutro " Cassandra,ti consiglio vivamente di evitare questo atteggiamento,la tua situazione,come tu ben sai,non è ottimale" disse la donna con una amarezza che mai le avevo sentito emanare,sporsi il petto in avanti così che potesse guardarmi negli occhi " Sono accusata,ingiustamente aggiungerei, di alto tradimento ,la cui pena è l'esilio o la morte, non posso peggiorare niente" " Ti sorprenderebbe sapere quante cose sono cambiate nell'ultimo anno e mezzo" disse il guardiano a pochi passi da me, io non dissi niente, aspettavo che qualcuno mi spiegasse. " La tua situazione è grave, ma non inrisolvibile.." iniziò a parlare la preside "...il pricipe Dakarov si è suicidato e di conseguenza non ci sono più testimoni nè prove contro di te, tuttavia sappiamo tutti che stavi indagando su di lui, in più sei scappata dall'accademia e hai opposto resistenza quando ti hanno trovata, sia io che la regina siamo molto deluse dal tuo comportamento; hai due possibilità : puoi sciegliere se rientrare in accademia e impegnarti duramente o spendere la tua pena altrove" era una proposta assolutamente senza senso, se non si fidavano di me perchè volermi in accademia dove sarei stata più vicina ai reali, era sconveniente a tutti " Non potrei semplicemente tornare a casa mia?" "Vogliamo averti sott'occhio" Accettai la proposta di tornare in accademia, tanto mi avrebbero espulsa da li a poco considerando la mia condotta ; il guardiano mi scortò fino alla camera che mi era stata assegnata che ovviamente era in una posizione strategica, era nell'ala dei damphir  ma era anche quella più vicina alle stanze dei guardiani " Preparati,fra un'ora hai la prima lezione di combattimento" mi disse l'uomo mentre si allontanava "Puoi almeno dirmi come ti chiami?" gli urlai leggermente stizzita "Puoi chiamarmi guardiano Belikov" rispose senza neanche girarsi; oltre all'aspetto anche il nome mi era familiare, ma non avevo proprio idea del perchè. Mi avvicinai al letto e trovai una busta sul cuscino " Cassandra Knight, sapevo avresti accettato,d'ora in poi sarò costretta a trattarti molto piùd uramente rispetto agli altri studenti ; sono consapevole che sei stata incastrata ma sono anche consapevole che qualcuno di molto vicino alla scuola ha a che fare con tutto ciò e non posso permettere che si sappia che ti supporto. Comportati bene e non dare nell'occhio, sei esclusa da tutte le attività extracurriculari, ma, visto che so che me lo chiederai , la palestra è sempre a tua disposizione " A quel punto molte cose mi furono chiare, anche lei avvertiva la mia stessa sensazione e mi voleva in accademia per essicurarsene e avermi sotto controllo sempre e comunque; avrei voluto concedermi più tempo per analizzare la lettera ma dovevo andare ad allenamento, sapevo che sarebbero iniziate  a girare voci sul mio conto, se possibile anche più di prima ,e dovevo mettere subito in chiaro che nessuno doveva osare mettermi i bastoni fra le ruote o darmi fastidio. Andai al campo di allenamento ignorando le occhiate delle persone che mi passavano di fianco : insegnanti,studenti, avevano tutti quell'espressione di paura mista  a curiosità che mi faceva sentire uno spettacolo da baraccone. Nonostante il mio recente arrivo in accademia arrivai con netto anticipo rispetto a molti altri " Guarda chi si vede,Cassandra psicopatica Night" mi girai per vedere chi aveva pronunciato quelle parole " Carmen!" mi avvicinai e lei tendendole la mano ricevendo un saldo abbraccio; Carmen Gonzales era l'unica altra ragazza damphir del mio corso, nonchè la più brava, era nata per fare il guardiano e me le aveva sempre date di santa ragione durante i combattimenti ; non eravamo mai state particolarmente amiche ma nutrivamo una profonda stima nei confronti l'una dell'altra, senza contare che mi aveva aiutata a scappare. "So che forse non te ne frega niente ma io non credo alle voci che stanno girando" mi importava,sapevo che lei era troppo intelligente per credere a tutto senza prove concrete,ma la mia curiosità ebbe la meglio su di me " E così, giusto per sapere,cosa si starebbe dicendo in giro su di me?" chiesi lievemente imbarazzata scatenando il lei una risatina "Una delle ipotesi più quotate è che tu abbia ucciso il principe per liberarti dell'unico testimone della tua accusa" "Liberarmi di un'accusa di alto tradimento compiendo alto tradimento? Geniale" dissi sarcasticamente "Già, troppo stupido da parte tua" mi fece piacere vedere che non era cambiata e che non avesse cambiato idea su di me, speravo solo che fosse lo stesso anche per Victoria. "Cazzo,è la fine" sussurrai non appena vidi chi era il nostro istruttore "Non ti preoccupare,Belikov è solo un po' severo ma è un ottimo istruttore, è arrivato poco dopo che te ne sei andata" Carmen cercò di rincuorarmi. " Quello è il bastardo che mi ha catturata ieri sera" "Non mi sosprende  che abbiano mandato lui a prenderti, è uno dei migliori guardiani della sua generazione" ero finita, il mio sicario era anche il mio insegnante di combattimento e sembrava avercela molto con me "Bene ,so che sono solito iniziare le lezioni senza troppe chiacchiere, ma oggi è un giorno speciale, abbiamo di nuovo tra noi la signorina Cassandra Knight che delizzierà la nostra vista combattendo con Kent, voglio che la guardiate attentamente e mi diciate con esattezza i suoi punti deboli così vi renderete conto di ciò che si perde in un anno e mezzo senza allenarsi" Non potevo credere che lo avesse fatto veramente,Kent era quasi due volte me ,molto più forte e capace di quanto io non sarei mai potuta essere e avrei fatto una figuraccia colossale dovendo definitivamente rinunciare a quel briciolo di onore che avrei potuto riconquistare. Mi avvicinai al ragazzo sistemandomi di fronte a lui sul tappetino "Ti faccio il culo Knight, non saresti dovuta tornare" Kent aveva sempre nutrito sentimenti negativi nei mei confronti da quando, dopo delle avances spinte che mi aveva fatto, lo avevo sputtanato davanti a tutta la scuola, il suo onore si era ricostituito nel giro di poco ,ma il mio non lo avrebbe fatto se non lo avessi battuto, e qusto lo sapevano bene si Kentche Belikov. Iniziammo a combattere e subito mi resi conto che non sarebbe stato facile ma che non era impossibile,Kent era stanco e fin troppo arrabbiato , riuscivo a percepire il dolore muscolare causato dall'acido lattico e le occhiaie mi lasciavano pensare che si stesse allenando fin troppo duramente nell'ultimo periodo; forse ce l'avrei fatta ,ma il regolamento riguardo ai combattimenti era molto preciso alla Saint Vladimir e le cattive abitudini dell'ultimo anno e mezzo non mi avrebbero aiutata non attaccare sopra il collo Cassandra,non farlo mi dissi, attaccare sopra il collo era vietato perchè troppo pericoloso ma proprio per questo motivo era perfetto per difendersi nei vicoli della città nella quale mi ero rifugiata. Era arrabbiato,voleva farmela pagare e senza che me ne rendessi conto mi afferò per il collo e mi sollevò da terra ,Belikov rimase immobile a guardarci mentre Kent stava evidentemente cercando di uccidermi. Aspettai solo qualche secondo sperando in una qualche reazione dei mei compagni o del guardiano, chiusi gli occhi e rallentai il battito cardiaco sospirando lievemente, in sostanza feci finta di morire più in fretta di quello che sarebbe stato "Lasciala" urlò Carmen "No, voglio vederle fare il suo ultimo respiro, è colpa sua se il principe è morto" rispose Kent digrignando i denti per la fatica; allentò la presa convinto che ormai fossi spacciata,a quel punto,divincolandomi,riuscii a calciarlo nello stomaco facendogli mollare il mio collo e permettendomi di allontanarmi,respirare e attaccarlo a raffica fino a farlo cadere a terra segnando la sua sconfitta ; fui festeggiata con un applauso dei mei compagni e lanciai un'occhiataccia al guardiano la cui espressione era ancora impassibile. Presi il mio borsone e me ne andai,l'allenamento sarebbe durato ancora a lungo ma non mi importava, non sarei rimasta li.
   
 
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