Nel buio
immerso nell'oceano
di una lontana galassia
mi consumo lentamente
qui, da qualche parte.
Divento tizzone,
poi frammento, polvere,
cenere sparsa
in questa profonda eternità,
questa pozza antrace.
In questo abisso
sogno, e divento fumo nero,
poi zampillo, vulcano,
esplodo e trascino tutto via con me,
tutto l’universo brucia,
nella furia della mia autodistruzione.
Il mio trionfo suicida
per sempre intrappolato
nell’ossidiana.
Sorrido mentre affondo
nel mio perfido sognare,
finché non mi sarò spento
del tutto, in silenzio
qui, da qualche parte.