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Autore: azufedechan    07/04/2021    0 recensioni
Eris è una giovane ragazza pronta ad andare in guerra per la sua Nazione.
Lei è una Guaritrice con dei poteri speciali, dovrà riuscire a utilizzarli e controllarli.
Seguiremo Eris e i suoi amici in molte missioni e in un amore un po' confuso.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Cioccolata
A colazione gli istruttori ci annunciano che oggi alcuni di noi andranno in perlustrazione con il generale Ion, a quella notizia il mio cuore fa un piccolo balzo. Quando sento anche il mio nome tra quelli dei partecipanti mi volto verso Ion che abbozza un piccolo sorriso, forse è stato lui a dare il mio nominativo, ma scaccio subito il pensiero quando mi rendo conto che Aria non sarà con me.

 

"Stai tranquilla te la caverai alla grande" cerca di rincuorarmi la mia amica "Sono sicura che combinerò qualche disastro, poi hai sentito? Restiamo una notte fuori e io non so nemmeno montare una tenda" dico sbuffando buttandomi di peso sulla branda, devo iniziare a preparare le mie cose. "È solo una perlustrazione cosa dovrebbe mai capitare?" nel frattempo che Aria continua a blaterare sulla facilità del viaggio inizio a vestirmi, a differenza degli indumenti da allenamento questi sono bianchi con dei ricami blu scuro, gli stivali marroni, alti fino al ginocchio, lasciano intravedere parte delle cosce, mentre la maglia aderente è di un materiale termico per resistere alle basse temperature, sotto una gonna pantalone, non troppo aderente, ma abbastanza per non farmi sentire a mio agio, la gonna è aperta dai lati, e scende fino alle caviglie,  lasciando coperte le cosce solo dai pantaloncini. Quando finisco di preparare lo zaino, e dopo le ultime raccomandazioni da parte della mia amica, mi dirigo al punto di ritrovo; saremo circa una ventina o poco più, non conosco quasi nessuno se non di vista, mi aspetta un viaggio in solitaria praticamente.

 

Dopo averci dato delle informazioni e delle nozioni di sopravvivenza di base, che ho già dimenticato, iniziamo a metterci in marcia nella foresta che circonda il campo. È da poco più di mezzora che siamo partiti e non sento più le gambe, ma devo resistere non rimarrò indietro, un'altra umiliazione sarebbe troppo. Nel momento esatto in cui i miei capelli si incastrano in un albero un ragazzo dai capelli ramati giunge in mio soccorso. È un normale,  inizia a districarmi i capelli ma per l'imbarazzo mi agito, "Resta ferma" cerca di calmarmi "Ook" balbetto. "Ecco fatto sei libera" mi annuncia con un bel sorriso, "Grazie" "Non c'è di che", stavo per andarmene quando "Comunque sono Math" presa alla sprovvista mi presento " Ah, io sono Eris" gli sorrido ma credo di aver fatto una smorfia poco dopo. "Ti conosco già, io sono il fratello di Feny", accorgendosi del cambiamento della mia espressione si mette a ridere " Tranquilla sono suo fratello ma non per questo approvo lei e i suoi modi, la conosco fin troppo bene" "Si beh diciamo che un pochino se l'è cercata" finiamo a ridere insieme. "Non vi assomigliate per niente sei sicuro che non vi abbiano scambiato alla nascita?" gli strappo un'altra risata che viene interrotta da Ion. "Non ci credo Sràid, come al solito crei confusione e rallenti gli altri, vuoi impegnarti o credi che sia una passeggiata andare al fronte, ma forse per te è più importante ridacchiare che salvare vite" spalanco gli occhi,  inizio a camminare verso un gruppo che era molto più avanti di me, senza dargli alcuna risposta lasciando lì lui e Math.

 

Non posso credere che abbia detto quelle cose, sono stata una stupida a pensare che fosse gentile, che non fosse come gli altri. Finalmente dopo un infinità di pensieri ci fanno accampare in una parte poco fitta della foresta così da poterci stare tutti. Riesco a montare la tenda con qualche piccola difficoltà, ma sono soddisfatta; mi passa affianco Math "Vieni a mangiare?" "No, non ho per nulla fame" "Non devi preoccuparti, sai che sono degli stronzi che urlano a loro piacimento" mi sorride, io contraccambio ma la mia risposta è la stessa di prima. Sta per dirmi qualcosa ma alla fine con un cenno della mano si allontana, avrà capito che non ho voglia di parlare. Tutti erano andati a cenare, così decido di avviarmi al fiume che avevo visto arrivando qua. I riflessi della luna a contatto con l’acqua danno l’impressione che il fondo sia ricoperto di diamanti, ma per quanto il posto fosse bello continuo a pensare a prima al fatto che ci sono rimasta male, e avevo detto che non volevo umiliarmi di nuovo oggi, missione fallita Eris complimenti, mi faccio gli applausi da sola. Però ha ragione sembra quasi che io sia qui in vacanza, mi viene da piangere sono stata troppo superficiale. Tra i singhiozzi non sento la persona che sta arrivando, qualcuno mi tocca la spalla non riesco a connettere in tempo e nel tentativo di girarmi scivolo cadendo nel fiume. Apro gli occhi non sono bagnata non sento male da nessuna parte se non una forte pressione che mi cinge la schiena, guardo meglio e mi accorgo che c’è un braccio che mi sorregge, alzo subito gli occhi per capire a chi appartiene, è Ion che mi tiene per non farmi finire in acqua.

 

Lo guardo negli occhi, ho ancora le lacrime e inizio a diventare rossa in viso, non mi toglie gli occhi di dosso. Il tutto sembra così surreale che non riesco a credere che sia vero, devo avere delle prove per sapere che questo non è solo un sogno. Avvicino la mano e gli accarezzo una ciocca scura di capelli che gli cade sul volto, anche lui inizia a essere visibilmente imbarazzato ma non decide ancora di lasciare la presa. All'improvviso un fruscio tra le foglie ci allarma, lui si volta di scatto, e io finisco nell'acqua. Per lo meno ora so che non sto sognando, accertatosi che non ci fosse nessuno mi aiuta ad alzarmi, "Stai bene?" sono fradicia "Si, tu, tu stai bene?" Resta un po’ stranito dalla mia domanda “Si sto bene, beh dovresti cambiarti adesso o ti ammalerai” stava per andarsene quando “Vieni nella mia tenda lì ho una stufetta e delle coperte, ti asciugherai più velocemente” si incammina senza ricevere risposta come se mi avesse dato un ordine. Resto lì ancora un po’ per poi accorgermi che stavo tremando sintomo che era ora di muoversi. Tremavo ma non so se fosse per il freddo o per quello che stavo provando.

 

La tenda era calda più spartana di quella che possiede al campo ma sempre più confortevole della mia. “Tieni ti ho preso questa maglia non è un granché ma andrà bene finché i tuoi vestiti non saranno asciutti” “ Ti ringrazio ma non credo sia il caso, è meglio se torno nella mia tenda adesso” “Aspetta, è stata colpa mia se sei caduta in acqua lascia che ti aiuti” “Non è stata colpa tua non dovevo trovarmi lì” “Ma ti trovavi lì a causa mia” abbassa la testa in segno di scuse, che probabilmente non sentirò mai a voce. “Va bene, solo finché non sono asciutti i miei vestiti” afferro la maglia, lo fisso “Dovresti girarti” di scatto si volta dandomi la schiena e mi sfugge una risata. Metto i miei vestiti ad asciugare e nel frattempo Ion mi porge una tazza “Che cos’è?” “Bevi” risponde con un sorrisetto beffardo, il mio cuore fa mille capriole. “Ma questa è cioccolata, è da mesi ormai che non la bevo” mi guarda soddisfatto, sembro una bambina felice, non posso crederci cioccolata da quanto tempo. Ma subito mi incupisco “Che succede?” “No non è niente” sento gli occhi pungere, stavo per piangere. Si avvicina e mi prende il viso tra le mani a quel gesto spalanco gli occhi e qualche lacrima inizia a cadere, distolgo lo sguardo, “Parlami ti prego” gli ributto gli occhi addosso, come fa a dirmi certe cose, “Pensavo al fatto che potrebbe essere la mia ultima cioccolata calda, l’ultima di tante cose”. Mi osserva come se volesse leggere i miei pensieri, “Le cose che ho detto prima non le penso veramente, è stato solo un momento di rabbia, credo solo che tu abbia delle potenzialità e che queste non vadano sprecate”mi sbagliavo sulle sue scuse. Abbasso la testa, lui in risposta ci appoggia la sua fronte e mi abbraccia, restiamo fermi lasciandoci cullare dal silenzio dell’accampamento. Per quanto possa odiare la guerra, gli addestramenti, lo sporco e il resto, in questo momento non vorrei essere da nessun’altra parte, questo è l’unico posto giusto.

   
 
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