Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: kiddoB    07/04/2021    2 recensioni
Sirius e Marlene sono simili: chiacchieroni, ridanciani, allegri, con la battuta sempre pronta - un senso dell’umorismo affilato, spesso in bilico sulla soglia dello scherno -, una certa allergia alle regole e in mente la soluzione sempre pronta per aggirarle.
Per questo si amano.
Per questo si odiano.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marlene McKinnon, Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Marlene McKinnon è esattamente come lui: chiacchierona, ridanciana, allegra, con la battuta sempre pronta - un senso dell’umorismo affilato, spesso in bilico sulla soglia dello scherno -, una certa allergia alle regole e in mente la soluzione sempre pronta per aggirarle.
Per questo la odia.
Chi crede di essere quella Corvonero presuntuosa? Con i lunghi ricci biondi che sventola nei corridoi come fossero una cometa da seguire e un’espressione altezzosa simbolo della sua convinzione: si reputa brillante, sanguigna, affascinante, abilissima nelle schermaglie - quelle del club dei Duellanti e quelle amorose.
Non si rende conto, invece, di rendersi ridicola. È solo una pallida, patetica imitazione di Sirius - e di James. La McKinnon nutre l’ambizione miserevole di essere sempre al centro dell’attenzione, la più ammirata, la più desiderata, la stella rilucente che offusca tutte le altre. Anche - soprattutto - quella di Sirius.
La odia. È lo stesso intollerabile atteggiamento della sua famiglia - il voler primeggiare, l’essere di più e meglio umiliando il mondo senza compassione, godendo dell’ombra che riesce a gettare sugli altri. Tutto ciò da cui Sirius è fuggito: non serve offuscare, quando si può condividere il fresco della chioma frondosa insieme con gli amici veri.
Quando entra nell’Ordine, Sirius deve trattenersi dallo schiantarla.
 
Sirius Black è esattamente come lei: chiacchierone, ridanciano, allegro, con la battuta sempre pronta - un senso dell’umorismo affilato, spesso in bilico sulla soglia dello scherno -, una certa allergia alle regole e in mente la soluzione sempre pronta per aggirarle.
Per questo lo ama.
Lei si finge indomita e sfacciata, ma è solo un paravento per nascondere un grande dolore, la sottotrama della propria vita: il rifiuto. I nonni materni non l’hanno voluta conoscere poiché lei è l’emblema della loro umiliazione*, quelli paterni perché temono la magia. Dopo l’iniziale passione, frutto più che altro della ribellione giovanile, i suoi genitori hanno capito di non avere nulla in comune, nemmeno la figlia; ignorano la parte di lei che deriva dall’altro, col risultato che Marlene si sente spezzata, incompleta, irrisolta.
Marlene sa chi sono i Black - Bellatrix ne è un inquietante vessillo - e Sirius è un Grifondoro. Immagina cosa comporti per lui questo binomio, ma la baldanza del ragazzo non è una maschera: è la sua personalità, indipendente dalle origini e dal vissuto, una personalità che non ha mai pensato di smussare o attutire. È fiero tanto quanto lei è insicura.
È entrata nell’Ordine perché crede nella causa, ma anche per stargli accanto.
 
 
Si è sbagliato, durante tutti quegli anni. Ha commesso un errore di valutazione che ora gli rode le viscere e gli contamina i sogni.
La ama.
Ama la sua risata, la cascata dorata che le orna le spalle, la determinazione con cui combatte, l’intuitività con cui sabota i piani dei nemici, l’ardore con cui rifiuta il male del loro mondo, la purezza di cui la sua anima è piena. Vorrebbe baciarla e stringerla e affondare nel suo corpo con un desiderio ribollente mai provato prima. Vorrebbe essere la risata che le orna le labbra, l’oggetto dei suoi sguardi maliziosi, il padrone del suo cuore e delle sue voglie.
Ma la guerra è ormai alle porte e non può farsi distrarre da questi pensieri. Per quanto la brami non può metterla al primo posto: farebbe un torto a James, a Lily, al bambino che sta per nascere. Non può. Non ancora.
 
Si è sbagliata, durante tutti quegli anni. Ha commesso un errore di valutazione che ora le rode le viscere e le contamina i sogni.
Lo odia.
Aveva notato una iniziale freddezza da parte sua, ma pensava fosse la diffidenza derivante dal clima incerto in cui vivono. Però non può più illudersi davanti alle sue smorfie storte, alle sue parole taglienti, agli occhi ferini con cui sembra voglia sbranarla: Sirius la disprezza, la ritiene una mediocre boriosa senza talento. Non le ha nemmeno dato la possibilità di farsi conoscere, non importa quanto possa impegnarsi, da lui non otterrà altro che astio.
Togliti davanti, McKinnon, o non rispondo più di me le ha detto ieri con quella voce ostile che le ha fatto male come un pugno.
Per anni ha dedicato il suo cuore all’uomo che, si rende conto, è esattamente quello che pensava non fosse: una maschera. Un inganno. Un Black.
 
 
È successo. Ciò che ha temuto per giorni - pieni di ansia - e notti - piene di desideri.
È accaduto. L’irrevocabile. L’irreversibile. 
Sirius piange senza più lacrime, il dolore che rischia di farlo impazzire, i singhiozzi che gli squarciano il petto e le urla di dolore che gli scartavetrano la gola, mentre distrugge a mani nude qualsiasi cosa gli capiti sottomano. 
Senza neanche un bacio. Senza nemmeno poterla vedere per l’ultima volta.
Sirius striscia a terra, devastato, la foto di lei sulle labbra.
Maledetta Marlene, maledetta la sua impulsività, la sua testa calda, maledetta…
La odierà per sempre. Tanto quanto la ama.
 
È successo. Ciò che ha temuto per giorni - pieni di ansia - e notti - piene di desideri.
È accaduto. L’irrevocabile. L’irreversibile.
La bacchetta del Mangiamorte è a un centimetro dal suo cuore. L’uomo ride, soddisfatto e divertito; alle sue spalle, Bellatrix le fa ciao con la mano.
Va bene così. Non ha niente da rimproverarsi, nessun rimorso. Ha fatto tutto ciò che ha potuto, al massimo delle sue possibilità. Vuol dire che era destino.
Solo…
Nonostante tutto, il suo ultimo pensiero è per lui. Avrebbe voluto vederlo per l’ultima volta.
Il verde le esplode nelle pupille.
Sirius.
Lo amerà per sempre. Tanto quanto lo odia.




_____
* Nella mia testa Marlene è figlia di una Purosangue e di un babbano. 
Non so cosa sia questa cosa. In realtà è frutto di una recente intenzione, ovvero uscire dalla mia zona di comfort - ahia. Ancora più in realtà l’idea era partita come gioco sulla mia OTP, ma Sirius mi ha richiamata e non ho saputo resistere. Spero di avergli reso merito. Giusto per complicarmi le cose, le prime due parti (Drabble? Flashfic? Non sono brava con le classificazioni) sono di 200 parole, le altre due di 150 e le ultime due di 100 (stando al contatore di Google Drive). 
Grazie per essere passati da qui.

 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: kiddoB