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Autore: Morgana_Redlights    07/04/2021    3 recensioni
Era Autunno, vestita di tutto punto, che si recava come ogni scadere dell’anno alla Riunione delle Stagioni ed era in ritardo!
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4.

Estate arriva all’improvviso

Fu proprio in un momento imprevisto, che il Bosco Millenario si riempì del profumo del mare e dei fiori di campo. Uno scalpiccio frenetico di zoccoli rimbombava tra gli alberi e faceva vibrare la terra. Una miriade di cavalli, purissimi destrieri dai diversi manti, galoppavano trascinando dietro di loro una portantina dorata come i raggi del sole. Il cocchiere, un grillo un poco brillo, suonava allegramente il violino al ritmo di una vivace ballata estiva. I cavalli, seguendo il ritmo del violoncellista, galoppavano allegramente, espandendo i loro nitriti nell’aria. Il grillo suonava quel violino come un’artista: mille e mille scintille dorate sprizzavano dalla lunga asta e le corde stridevano armoniose, come fossero il vento d’una sera d’estate. E proprio Estate, in quella portantina, se ne stava comodo comodo come nulla gli importasse. Quando arrivo, arrivo, si disse, io vengo sempre all’improvviso! Abbassando il finestrino, lasciò che il suono del violino entrasse nella portantina e che i polmoni si riempissero del profumo del mare. Il grillo, con le zampe posteriori, s’asciugò la fronte con un grosso fazzoletto a pois. Sebbene la brezza serale, faceva pur sempre caldo, Estate non si risparmiava nemmeno per la corsa! Per un attimo si prese una pausa. Estrasse dal sedile un grosso bibitone ghiacciato e ne tracannò mezzo, poi riprese subito il violino, recuperando il ritmo che s’era andato rallentando. Le note uscirono un poco storte! Che diavolo c’era in quella bibita?! Dannato grillo ubriacone, pensò tra sé Estate, cosa si è messo nel bibitone? I cavalli andavano di qua e di là, ondeggiando come l’archetto del violino, mentre il grillo singhiozzava e, con gli occhi torbi, più nessuna nota ricordava. La portantina procedeva zigzagando e le creature del bosco tutte si allontanavano. Alla fine i fumi dell’alcol si diradarono ed il cocchiere riprese a suonare ordinatamente e con brio crescente. Finalmente i poveri cavalli poterono andarsene dritti per la loro strada. Seguendo il ritmo del violino filarono in fretta e, senza stanchezza, raggiunsero finalmente la radura ed il falò. Il grillo smise adagio di suonare e fece segno ad Estate che poteva andare. La stagione scese dalla portantina: un alto e abbronzato uomo, perfetto in ogni lineamento, come fosse una divinità. Il cocchiere rimase incantato dalla bellezza di Estate che, con un sorriso invitante, gli consegnò la paga e, pregandolo di aspettarlo fino alla fine della riunione, gli allungò la mancia. Il grillo si inchinò profondamente e, mentre la stagione si allontanava, il cocchiere lasciò che i cavalli si rinfrescassero nel laghetto. Il grillo estrasse la sua bibita e, sdraiato sull’erba senza stagione, sorseggiò alcol finché non venne notte.

   
 
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